❥29.
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"Hai visto Mei?" Jin afferrò per le spalle Yoongi, che aveva appena raggiunto lui e il resto del gruppo in mensa.
"No... perché?" Yoongi sollevò un sopracciglio, confuso.
"L'ho baciata oggi... davanti a tutti!" Jin rispose, sembrava che stesse per andare in iperventilazione.
"Sì, lo so... ero lì. Bravo hyung, ce l'hai fatta." Yoongi si congratulò con il più grande, consapevole anche lui come tutti del motivo per cui Jin si stesse trattenendo con la ragazza dai capelli castani.
"Sì ma non mi ha più risposto al messaggio che le ho mandato dieci minuti fa, mi ha detto che stava per venire qua con Hana ma ancora non si fa vedere. Mi sto preoccupando."
"Si vede." Namjoon sospirò.
Jin era così: sempre molto attento alle persone che ama, sempre molto premuroso... e anche molto paranoico.
E forse, dopo la brutta esperienza che aveva vissuto in passato, adesso lo era troppo.
"Hyung tranquillo, arriveranno." Jungkook cercò di rassicurarlo.
"Ma sì dai, staranno pisciando." Yoongi rise e si sedette di fronte a Taehyung, che per tutto il tempo aveva preferito mantenere il silenzio.
Il moro aveva mandato dei messaggi ad Iseul.
Gli era dispiaciuto assistere alla lite che la bionda aveva avuto con Jungkook, ma in quel caso non se l'era sentita di mettersi in mezzo.
Voleva un gran bene ad entrambi e anche se per alcune cose concordava con Jungkook quella era comunque una questione tra fratelli, pensò che fosse giusto evitare di immischiarsi.
Ma lo sguardo ferito che la più bassa gli aveva rivolto prima di correre via, era rimasto impresso nella mente di Taehyung nelle ultime ore; desiderava ricevere una risposta da parte sua, almeno per sapere se stava bene.
"Ce l'avete fatta!"
La voce elevata di Jin catturò la sua attenzione.
Taehyung si girò, sorrise quando vide Hana sorridergli dolcemente.
"Che succede?" Mei chiese con difficoltà, le braccia di Jin la stavano stritolando in un forte abbraccio.
"Non gli hai più risposto, ecco cos'è successo." Namjoon rispose al posto di Jin.
"Oh... eravamo in bagno." Mei ribatté.
"Lo avevo detto io." Yoongi sussurrò, facendo ridere l'amico dai capelli color malva.
"Okay, forse ho esagerato allora." Jin ragionò ad alta voce non appena sciolse l'abbraccio, ora sinceramente imbarazzato perché comprese di essersi fatto sovrastare dal suo lato paranoico.
"Sto bene Jin." Mei gli sorrise e la coppia si sedette assieme agli altri.
"Non si è avvicinato nessuno vero?" Jin sussurrò all'orecchio di Mei, la più piccola lo guardò intenerita.
Capiva perché fosse così preoccupato e voleva davvero cercare di calmarlo, fargli capire che non aveva nulla da temere.
La più bassa stava male nel vedere il suo ragazzo così ansioso.
"Oppa è tutto a posto. Se succede qualcosa che non deve accadere, te lo dirò subito." Mei lo rassicurò ancora, Jin sorrise.
"Com'è andata con Iseul?"
Il chiacchiericcio formatosi a tavola si spezzò immediatamente.
Hana aveva posto una semplice domanda a Taehyung, d'altronde quella mattina si erano salutati con il moro che aveva intenzione di parlare con la ragazza bionda.
Hana aggrottò la fronte confusa non appena vide che le sue parole avevano attirato l'attenzione di tutti, non solo quella di Taehyung.
"Ho detto qualcosa di sbagliato?" La mora chiese, guardò Jungkook che era seduto davanti a lei.
Il maknae le stava lanciando delle occhiate incerte, tentava di evitare lo sguardo della più grande e di dedicarsi completamente al piatto.
Gli altri fecero lo stesso, erano visibilmente nervosi; solo Mei e Jin erano tranquilli, si trovavano nel loro mondo dove erano presenti unicamente loro due.
"No... è tutto a posto." Taehyung mormorò a bassa voce.
Hana si avvicinò al ragazzo, le labbra di lei sfiorarono il guscio dell'orecchio di lui.
"Non mi hai più detto cos'è successo con Jimin."
"Niente di importante."
"Sicuro?"
Taehyung sospirò pesantemente.
Capiva la preoccupazione di Hana, ma la situazione che stava vivendo in quel momento era pesante e opprimente, e le domande della mora lo infastidirono.
"Perché reagisci in questo modo? Ti ho solo fatto una domanda." Hana parlò corrucciata.
"Non ne voglio parlare, ma tu continui a fare domande."
"Mi preoccupo, posso? O forse no? Il mio fidanzato oggi si presenta con un livido sul viso e Jimin è sparito senza dire niente a nessuno, posso preoccuparmi? Sono umana sai?"
"Hanno litigato per te." La voce di Yoongi arrivò dritta e chiara alle orecchie di tutti.
Anche a quelle di Jin e Mei.
"Hyung..." Taehyung brontolò sottovoce, voleva evitare che Hana si sentisse in colpa e sapeva che invece le parole di Yoongi avrebbero sortito l'effetto contrario.
Hana rimase in silenzio.
La ragazza guardò Namjoon, il più alto le rivolse uno sguardo calmo, cercò con gli occhi di comunicarle che non era colpa sua se Taehyung aveva litigato con Jimin.
Eppure, la mora sentì già i sensi di colpa manifestarsi dentro di sé.
"Jimin è solo un idiota. Non ti preoccupare, è tutto a posto." Taehyung parlò spazientito, la tensione che si era appena formata a tavola a causa delle parole di Yoongi lo agitarono.
"Non essere ipocrita Tae." Yoongi parlò di nuovo.
"Ipocrita? Io?"
"Non dare tutta la colpa a Jimin per la vostra discussione... non sei completamente innocente."
"Ragazzi..." Jin sospirò.
Jin non era presente ieri sera poiché si era addormentato da Mei, ma quando Namjoon quella mattina gli aveva raccontato tutto il maggiore si era sentito male.
Il gruppo era stato sempre tanto coeso, con il passare degli anni il loro legame non aveva fatto altro che rafforzarsi, facendo diventare i sette ragazzi come dei fratelli.
Quindi quando Jin era venuto a sapere del forte litigio che aveva avuto come protagonisti Taehyung e Jimin, il più anziano del gruppo era rimasto particolarmente turbato.
"Non ho mai detto di esserlo."
"Bene. Sai che la colpa ve la dividete, vero?"
"Non c'è bisogno di chiederti da che parte stai, hyung." Taehyung ringhiò scocciato.
Hana ci stava capendo sempre meno.
Sapeva solo che Taehyung e Jimin avevano litigato, e Yoongi aveva appena rivelato che la causa fosse proprio lei.
La mora non sapeva altro, e se da una parte desiderava conoscere come fossero andate per bene le cose, dall'altra aveva paura di scoprire la verità.
"Non sto dalla parte di nessuno. Mi dà solo fastidio quando ti sento offendere Jimin quando lui non è nemmeno presente."
"Lui ieri sera non si è fatto problemi ad insultarmi, lui può darmi del pezzo di merda ma io non posso dire che è un idiota?" Taehyung alzò il tono di voce, cominciò a perdere la pazienza.
"Tae..." Hana avvicinò la mano e la posò sull'avambraccio del ragazzo, il pollice strofinò dei segni circolari sulla manica della felpa per tentare di calmarlo.
"Ragazzi calmatevi dai..." Namjoon aggiunse.
"È normale che Yoongi hyung difenda Jimin hyung, lui ha fatto la stessa cosa." Jungkook si intromise.
Hana e Mei aggrottarono le sopracciglia confuse, la prima guardò Taehyung notando come il più alto si fosse irrigidito al suo fianco.
Yoongi al contrario, rimase tranquillo.
Seccato, ma tranquillo.
"Jungkook per favore... stavamo parlando di un'altra cosa okay? Tieni tua sorella fuori dalla discussione." Yoongi borbottò.
"Non è Hana il motivo per cui loro hanno litigato, sappiamo tutti che è per colpa di Iseul. Quindi-"
"Jungkook." La voce di Namjoon si fece sentire fredda e cupa da tutte le persone presenti.
Il viola aveva paura che il maknae parlasse troppo; che si facesse scappare quell'informazione terribilmente scomoda e scioccante.
Namjoon guardò Hana, vide la confusione riversarsi negli occhi della mora.
Era dispiaciuto per quel che aveva scoperto; voleva un gran bene alla ragazza, non immaginava che Jimin potesse farle questo.
Che lui potesse tradirla con Iseul.
"Nuova regola. Facciamo che non parliamo delle persone che non sono presenti?" Hoseok mormorò un po' a disagio, stanco anche lui come tutti gli altri di quella situazione.
"Fate come vi pare." Jungkook si alzò e lasciò il tavolo sotto gli sguardi increduli di Hana e Mei, stupite perché non lo avevano mai visto comportarsi così.
"Kookie?" Hana lo richiamò ma il più piccolo non si voltò e a passo svelto uscì dalla mensa.
"Ma cosa-" La voce di Hana si bloccò quando anche Taehyung al suo fianco si mosse.
"Sinceramente mi è passata la fame." Il moro parlò e anche lui si allontanò dal resto del gruppo.
Non degnò nemmeno di uno sguardo Hana, che ammise dentro di sé di esserci rimasta un po' male.
Era vero che mancava la comunicazione tra loro due, ma era più rammaricata per le tante curve pericolose che mettevano a rischio il loro rapporto.
La relazione tra Taehyung e Hana non era mai lineare; non era cominciata nel solito modo, quello più classico e normale, ma la mora ad un certo punto aveva sperato che le cose tra loro potessero andare bene.
E invece se un giorno sembrava che fosse tutto perfetto, il giorno dopo una persona, un gesto, o anche semplicemente una parola poteva rompere la felicità che i due avevano vissuto il giorno precedente.
"Tae!" Hana lo aveva seguito.
Non sapeva cosa fare, aveva quindi eseguito ciò che le consigliava il cuore.
E il cuore di Hana le ordinava di seguire quel ragazzo per cui batteva così forte.
"Sono nervoso Hana, lasciami solo." Taehyung sibilò irritato.
Tutta la questione gli aveva fatto saltare i nervi.
Prima Jimin, poi Iseul, poi Jungkook.
E adesso anche Yoongi gli stava rompendo le scatole.
Tutta quell'amara tensione che si era creata attorno a loro, al suo gruppo, era diventata sempre più soffocante.
Taehyung era preoccupato per Jimin.
Per orgoglio non lo aveva chiamato, ma si chiedeva dove fosse e sperava che in giornata si facesse sentire.
Nonostante tutto, era il suo migliore amico.
Taehyung era anche preoccupato per Iseul, sapeva che le parole di Jungkook l'avevano ferita e l'ansia dentro di lui cresceva, dato che lei non aveva mai risposto alla marea di messaggi che lui le aveva inviato durante il corso della giornata.
Voleva parlare con lei.
In quel momento voleva vederla, accertarsi che stesse bene.
E Taehyung era anche preoccupato per Jungkook, sembrava che il maknae avesse perso completamente la testa.
Lo capiva, capiva la sua rabbia: quel giorno aveva realizzato che Jungkook si era tenuto tutto dentro per poi scoppiare solo adesso.
Ed era dispiaciuto per il corvino, era sempre stato al suo fianco e non si era reso conto di quanto questa situazione lo facesse stare male.
"Tae fermati un attimo!"
Taehyung si fermò e si voltò verso Hana che rapidamente lo raggiunse.
La più bassa deglutì quando vide lo sguardo freddo e cupo che il fidanzato le stava rivolgendo.
"Ti va di spiegarmi?" Hana domandò, visibilmente spaesata per tutto quello che stava accadendo.
"Tu e Jimin avete litigato per causa mia? O per colpa di Iseul?"
"Hana-"
"Perché se avete litigato per colpa di Iseul sinceramente non saprei come prenderla... dato che non c'è assolutamente più nulla tra voi. Vero?"
L'ultima cosa che Hana voleva fare era mostrarsi come una fidanzata gelosa e paranoica.
Ma le parole che aveva udito prima in sala mensa, la resero proprio così.
Yoongi aveva detto che Taehyung e Jimin avevano discusso a causa sua, ma poco dopo Jungkook aveva rivelato che la causa fosse sua sorella.
Questo allarmò tanto Hana abbastanza da farla agitare.
"Hana non ricominciare. Ho scelto di stare con te... sbaglio o dovevamo cominciare a fidarci l'uno dell'altra?"
"Ci sto provando okay? Stamattina ti avevo anche detto che mi andava bene che tu andassi a parlare con Iseul... ci sto provando Tae."
"Ci stai provando, eppure non ti fidi comunque di me." Il ragazzo ridacchiò amaramente.
"Se tu mi spiegassi per bene come sono andate le cose ieri quando sei tornato a casa, mi sentirei più tranquilla... davvero." Hana sospirò.
Si odiava.
Si odiava perché avrebbe voluto davvero fidarsi ciecamente di Taehyung, anche restando all'oscuro dell'accaduto tra lui e il suo ex.
Ma non riusciva a far finta di niente, doveva sapere cosa si fossero detti i due ragazzi.
Senza contare che era tutto il giorno che la mora non faceva altro che chiedersi di cosa avessero parlato Taehyung e Iseul.
Purtroppo, i trascorsi che avevano avuto non riuscivano a mettere un freno alla sua gelosia.
"Non c'è molto da raccontare. Jimin non accetta la nostra relazione, mi ha insultato, e poi ha fatto sapere a tutti che all'inizio stavamo insieme per finta, perché io volevo far ingelosire Iseul." Taehyung raccontò in parole povere, senza scendere nei dettagli e senza raccontare ad Hana del tradimento di Jimin, di cui lei ancora ignorava l'esistenza.
"A... a tutti...?" Hana ripeté con occhi spalancati.
Taehyung si avvicinò a lei, accarezzò con tocco morbido la sua guancia.
"Sanno che ora facciamo sul serio. E l'importante è questo, no?" Taehyung sorrise, si chinò e diede un bacio sulla gota appena sfiorata.
"E Jungkook? Perché è così arrabbiato anche lui?"
"Oh beh... si è tenuto tutto dentro e alla fine è scoppiato. Non gli piace veder litigare due dei suoi migliori amici."
"Per Iseul." Hana mormorò a bassa voce, un peso le si fiondò al centro del petto quando pronunciò il nome della ragazza dai capelli biondi.
"È convinto che se Jimin non si fosse messo con Iseul, io non mi sarei mai avvicinato a te per farla ingelosire e quindi non sarebbe successo tutto questo casino."
"Ed è così?"
"È così cosa?"
"Se Jimin non si fosse messo con Iseul... tu probabilmente davvero non ti saresti mai avvicinato a me." Hana rifletté ad alta voce, sentì il pungiglione che le trafiggeva il petto fare sempre più pressione, provocandole sempre più dolore.
Taehyung non rispose.
Il maschio non rispose perché sapevano entrambi che era davvero così.
Si piacevano; si erano sempre piaciuti, ma quel piacere era dettato solo dall'attrazione fisica.
Se Jimin e Iseul non si fossero messi insieme, Taehyung sarebbe ancora lo stronzo arrogante con cui Hana aveva sempre avuto a che fare.
Non si sarebbe trasformato nel ragazzo protettivo, talvolta dolce che la mora aveva imparato a conoscere nelle ultime settimane.
"Hana... abbiamo il potere di prendere delle decisioni che possono modificare il nostro futuro. Sapevo a cosa andavo incontro quando quella mattina sono venuto da te, chiedendoti di far finta di essere la mia ragazza. Avevo già un interesse per te, e standoti vicino quell'interesse è aumentato sempre di più. Non possiamo comandare i nostri sentimenti.
Sì, sicuramente se Iseul e Jimin non si fossero messi insieme, io non mi sarei mai avvicinato a te. Ma chissà... io non escluderei che magari le nostre strade si sarebbero potute unire in tutt'altro modo. Questo però non lo potremo mai sapere."
Non appena finì di parlare, Taehyung sentì il suo cellulare vibrare nella tasca posteriore dei jeans.
Il ragazzo afferrò il telefonino, tirò un sospiro di sollievo quando vide che aveva finalmente ottenuto una risposta da parte di Iseul.
Taehyung emise un pesante sospiro.
Iseul non voleva capire che se lui stava con Hana, non voleva dire che la loro amicizia fosse finita per sempre.
Il moro alzò lo sguardo, vide quello un po' sospettoso di Hana; quest'ultima era riuscita a vedere il nome di Iseul e anche se le parole di Taehyung l'avevano un poco rassicurata, lei non riusciva a dimenticare quanto la bionda fosse una persona importante (e insistente) presente nella vita del maggiore.
Taehyung infilò il cellulare in tasca sperando che Hana non fosse riuscita a vedere il nome della bionda, speranza inutile poiché gli occhi della più piccola parlavano già da soli.
"Iseul?"
"Hana... è mia amica. È normale che io parli con lei."
"Sì... se foste normali amici. Avevi una cotta per lei." La più bassa asserì freddamente, Taehyung alzò gli occhi al cielo.
"Quindi... tutto quel che ho appena detto è stato inutile?" Il maschio ringhiò infastidito, stava cominciando a perdere la pazienza.
"Non è stato inutile ma-"
"Ma niente ma! Cazzo Hana, cerca di fidarti di me!"
"Ma come faccio se tu non me ne dai il modo?"
"E cosa dovrei fare allora? Cosa devo fare per far sì che tu ti fidi di me?"
"Namjoon stamattina mi ha detto che sono tutti preoccupati per Jimin. Sai cosa mi ha chiesto? Mi ha chiesto se potevo provare a chiamarlo, perché lui è sicuro che a me Jimin risponderebbe. E sai cosa? Non l'ho ancora fatto! Non ho ancora provato a chiamarlo perché so che ti darebbe fastidio! Ecco, io almeno ci provo a far funzionare le cose tra noi."
Taehyung si ammutolì.
Non poteva negare che da una parte gli fece piacere sapere che Hana non avesse ascoltato Namjoon, che non avesse chiamato subito Jimin perché conoscendosi, si sarebbe davvero arrabbiato.
Soprattutto dopo che Jimin lo aveva offeso in quel modo la sera precedente.
Ma le cose per Taehyung erano diverse e lui era fermamente convinto che Hana non dovesse nemmeno provare a metterle a paragone: Jimin era il suo ex, ma Iseul non era la sua ex ragazza, era la sua migliore amica.
"Sono due cose diverse. Jimin è il tuo ex, Iseul è-"
"Iseul è la ragazza di cui sei sempre stato innamorato." Hana non fece finir di parlare Taehyung che sobbalzò quando udì quelle parole.
"Non ero innamorato. Le ho sempre voluto bene e gliene voglio tuttora. Ci sono cresciuto con quella ragazza!"
Hana non rispose... non sapeva come rispondere.
Era consapevole dell'affetto che lo univa alla sorella di Jungkook, ma non riusciva comunque a stare tranquilla.
Non si fidava ciecamente di lui, e non si fidava affatto di lei.
Vedendo che la ragazza continuava a fare scena muta, Taehyung indietreggiò.
"Ci risentiamo, okay?" Il più alto sussurrò, stava per girarsi quando la voce della mora lo fermò.
"Non andare." La più bassa mormorò con un filo di voce, timorosa di quello che sarebbe potuto accadere tra loro se lui fosse andato da Iseul.
"Hana, se vuoi stare insieme a me. Devi anche fidarti di me."
"Non mi fido di lei."
"È di me che ti devi fidare. Ti chiamo più tardi, va bene?"
Taehyung non attese una risposta, si girò e a passo svelto camminò verso l'uscita dell'edificio.
Hana fissò immobile la schiena del maschio, il timore dentro di lei crebbe a dismisura.
Scosse la testa contrariata e afferrò il suo cellulare, andò sulla sua rubrica.
Lesse pensierosa il nome di Jimin, indecisa se chiamarlo o meno.
Dopo pochi secondi, avviò la chiamata ma dopo qualche altro secondo, quella chiamata venne subito rifiutata.
"Coglione."
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Taehyung rilesse quei tre messaggi più e più volte.
Strinse i denti scocciato, sapeva che non sarebbe dovuto andare da lei, non biasimava Hana e quest'ultima aveva tutto il diritto di arrabbiarsi, perché se lui avesse saputo che la mora si sarebbe vista con Jimin, anche lui si sarebbe infuriato.
Anche se le cose erano diverse, la gelosia che Taehyung e Hana condividevano l'uno per l'altra era la medesima.
Senza dire nulla a nessuno, senza nemmeno avvertire Iseul, Taehyung salì sulla sua moto e guidò verso casa sua.
Non trascorse molto tempo prima che il maschio si trovasse di fronte alla porta dell'appartamento che Iseul divideva con Kira e un'altra ragazza.
Fortunatamente Kira era ancora a lezione e per l'altra ragazza, Taehyung sapeva che doveva trovarsi a lavoro.
Quindi Iseul era sola.
Batté il pugno con forza contro la porta, dopodiché suonò anche il citofono; dentro la mente di Taehyung si ripeterono le brutali parole che Jungkook aveva rivolto alla sorella.
Taehyung si mordicchiò l'interno della guancia, conscio che il maknae avesse un po' esagerato; per lungo tempo, dopo essersi tenuto per sé tutto ciò che pensava, ieri sera e quella mattina Jungkook lo aveva sputato fuori con una freddezza spaventosa.
Iseul spalancò immediatamente la porta non appena vide la familiare figura di Taehyung attraverso lo spioncino.
"Sei venuto..."
"Sì. Non me ne frega niente di te, eppure sono qui." Taehyung con un movimento del braccio spostò Iseul di lato per poter entrare.
"Visto come ti sei comportato ultimamente, sinceramente non pensavo."
"Oooohhh tu pensi cara?" Taehyung la prese in giro.
"Imbecille."
Iseul arricciò il naso seccata e chiuse la porta.
Si girò, fissò per un po' troppo tempo la schiena di Taehyung; la bionda osservò con cura ogni linea sensuale del corpo allenato del ragazzo e sentì il suo cuore fare le capriole.
Stava con un'altra, con una ragazza bellissima sempre amata e ben voluta da tutti, eppure Taehyung era lì, di fronte a lei. A casa sua.
Taehyung si voltò e non appena i loro sguardi si incrociarono Iseul si irrigidì; fece finta di non aver passato gli ultimi quaranta secondi a sbavare sul corpo del suo migliore amico.
"Mh... immagino che la tua fidanzatina non sappia che sei qui." Iseul sogghignò, certa che Taehyung avesse nascosto questo gesto ad Hana.
"Lo sa."
La risposta di Taehyung prese alla sprovvista la bionda, che aggrottò la fronte incredula.
Iseul pensò che Hana fosse davvero stupida per aver permesso al suo ragazzo di vedersi con lei.
Stupida o ingenua, o entrambe le cose.
O forse non mi teme. Iseul rifletté, credendo che Hana si sentisse di gran lunga più superiore a lei.
"È così innamorata di te che si fida a tal punto?" Iseul punzecchiò ancora.
"Come stai?" Taehyung domandò, volendo evitare la domanda provocatoria su Hana.
Lui e Hana erano ancora agli inizi, si erano messi insieme da poco e per lui era troppo presto per parlare già di amore.
"Dopo che mio fratello mi ha urlato contro tutto l'odio che prova nei miei confronti? Benissimo." Iseul sbuffò, camminò fino a raggiungere il divano e fece cenno a Taehyung di seguirla.
Il più alto guardò la bionda con leggera titubanza, ma non ci vide niente di male nel sedersi sul divano vicino a lei.
In fondo dovevano solo parlare.
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"Ti chiamo più tardi, va bene?"
Le parole di Taehyung risuonarono numerose volte nella testa di Hana.
Quel pomeriggio la ragazza si trovava distesa sul suo letto, gli occhi erano puntati sul suo cellulare.
Taehyung non l'aveva ancora richiamata, e si sentì terribilmente ridicola ad aspettare con così tanta attesa e ansia la sua chiamata.
È con lei ora.
La mora pensò, e quel pensiero non fece altro che aumentare il suo nervosismo.
Appena arrivò una notifica, il braccio di Hana si mosse sveltamente verso il telefonino, la velocità fu fulminea.
Storse il naso quando vide che era solo una notifica di instagram.
Devo essere proprio patetica...
Hana rifletté, posò nuovamente il cellulare sul comò ma ancora una volta, quello vibrò e il braccio della mora scattò rapidissimo.
"Grazie per contribuire all'aumento della mia ansia Kim Namjoon." Hana borbottò, cominciò a digitare la risposta scrivendo che Jimin non rispondeva neppure a lei.
Aveva provato a richiamarlo altre due volte, Hana alla fine ci aveva rinunciato.
Conosceva bene Jimin, e anche se non sapeva come fossero andate le cose tra lui e gli altri ragazzi ieri sera, sapeva però che Jimin non avrebbe fatto alcuna cavolata, non era così tanto idiota come faceva credere.
Hana pensò che con molta probabilità il suo ex desiderava solamente un po' di spazio per sé.
Alla fine, Hana provò a richiamarlo di nuovo, almeno si sarebbe distratta e non avrebbe pensato a Taehyung assieme ad Iseul.
Jimin riattaccò di nuovo, ma la mora aveva notato che nel farlo ci aveva messo qualche secondo in più; come se il maschio fosse stato indeciso se rispondere o meno alla chiamata.
Hana sorrise e chiamò ancora, decisa a non arrendersi proprio adesso.
Di nuovo, Jimin rifiutò.
La fanciulla sospirò, stava per posare un'altra volta il cellulare sul comodino quando questo cominciò a suonare.
Hana vide chi la stava chiamando e strabuzzò gli occhi non appena lesse proprio il nome della persona che aveva rifiutato di parlare con lei fino a qualche secondo fa.
Rispose senza pensarci due volte.
"Non mi chiamavi così tanto neanche quando stavamo insieme." Jimin borbottò un po' scocciato.
"Dove sei? Sono tutti preoccupati per te." Hana domandò immediatamente.
Notò che trascorsero alcuni secondi prima che il maschio rispondesse.
"Preoccupati?" Jimin ripeté ridacchiando.
"Sì. Preoccupati." Hana ribatté con un sopracciglio alzato.
"Prima di tutto, non sono un ragazzino, manco da casa da qualche ora, non da qualche giorno. Volevo restare da solo per un po', sarei tornato a casa questa sera. Non hanno nulla di cui preoccuparsi, anche se per me è difficile credere che siano così preoccupati, ricordo come mi hanno guardato ieri... l'unico che ha preso le mie difese è stato Yoongi."
"Jimin... cos'è successo ieri?"
"Taehyung non te lo ha detto?"
"So che avete litigato ma... oggi a pranzo la tensione era palpabile. Non avete litigato solo voi due giusto? Pure Jungkook sembrava arrabbiato. Cos'è successo?"
Jimin rimase in silenzio.
Non poteva dirglielo.
Non poteva far sapere ad Hana il reale motivo che aveva coinvolto in quella discussione anche il maknae; sarebbe venuto fuori il tradimento e Jimin non voleva.
Sapeva che era giusto che Hana lo venisse a scoprire, era l'unica a non esserne a conoscenza, ormai lo sapevano tutti.
Ma Jimin si vergognava per quel madornale errore, se avesse potuto avrebbe tentato di nasconderlo alla ex per sempre.
Ma il ragazzo sapeva che il per sempre non esisteva.
"Mi spiace." Jimin sussurrò con voce tremolante, un peso si era fiondato al centro del petto.
Hana sentì qualcosa dentro di sé; qualcosa di poco gradevole, erano poche le volte in cui aveva sentito Jimin parlare in quel modo.
La mora comprese che la situazione fosse abbastanza grave, se Jimin aveva perso il suo tono solitamente arrogante e sicuro di sé.
"Non potevo continuare a stare dentro quella casa... non posso sopportare di essere odiato da Jungkook."
"Jimin... perché Jungkook ti dovrebbe odiare?" Hana chiese ma le sue parole vennero seguite solo dal silenzio più fitto.
"Ehi... dove sei?" La ragazza domandò dopo aver visto che non avrebbe ricevuto risposta.
"Lo sai."
Hana si raddrizzò, rimase seduta sul letto con le gambe incrociate, la schiena era poggiata contro il muro.
"Lo so?"
"È un posto che conosci bene." Jimin sorrise, anche lui si trovava con la schiena poggiata contro la parete, ma era seduto sul pavimento.
Il ragazzo guardò la stanza dove aveva trascorso le ultime ore, ricordò i bellissimi momenti che aveva passato lì con la mora.
Un lampo di realizzazione colpì Hana, aveva capito dove fosse Jimin.
"Oh..."
"Visto? Ci sei arrivata subito." Jimin mormorò a bassa voce.
Hana mantenne il silenzio, indecisa sul da farsi; si chiese se avrebbe dovuto raggiungerlo per poter così parlare meglio riguardo l'accaduto, o se avrebbe dovuto mandare un messaggio a Namjoon.
"Taehyung sa che mi hai chiamato?" Jimin chiese, il suo tono non era affatto provocatorio ma incuriosito.
"No... ma è solo una telefonata. Non c'è niente di male."
"Giusto. Stiamo solo parlando."
"Lui deve iniziare a fidarsi di me, come io mi sto fidando di lui."
"Davvero Hana? Davvero ti fidi di lui?"
"Certo."
"Non mi sembri molto convinta." Jimin le fece notare, Hana si morse il labbro.
Le piaceva davvero tanto Taehyung, ma sapere che in quel preciso istante lui si trovasse assieme ad Iseul, la rendeva turbata e insicura.
"È strano dirlo a te ma... lui mi piace. Mi piace davvero." Hana disse titubante, sentì il suo cuore palpitare più forte.
"Lo so. Lo so che ti piace... si vede." Jimin sospirò.
Il maggiore avrebbe tanto voluto dirle che doveva stare attenta, che Iseul era ancora una presenza costante per Taehyung e che anche se voleva, Hana non poteva fidarsi ciecamente di lui.
Doveva tenere gli occhi ben aperti.
"È strano parlarne con te." Hana rise, sentendosi un po' a disagio.
Jimin sorrise, si immaginò il piccolo sorriso che incorniciava il grazioso viso di Hana e avvertì una morsa stringergli il cuore.
Quel sorriso però sparì subito non appena Jimin pronunciò le seguenti parole.
"È strano parlarne al telefono. Perché non mi raggiungi?"
~ Angolo Autrice ~
Questa volta il capitolo è un po' più cortino, ma pur sempre ricco di eventi (almeno secondo me).
Spero come sempre che vi sia piaciuto.💜
Ho visto che FB ha superato le 150k letture, sarò noiosa ma mi sembra il minimo (e anche doveroso) ringraziarvi, continuate a seguire con passione questa storia e sono davvero felice di vedere che vi stia piacendo così tanto.🥰
Vi auguro buona domenica, al prossimo aggiornamento.✨
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