Jamie è noioso e non mi fa fare la mia festa *faccia imbronciata*
Il liquido fresco che mi butto i faccia mi fa sentire subito meglio. A malapena mezzanotte. Quanto ho bevuto? Troppo. Ma è divertente, come festa. Rientro nella sala, piena di gente. Se questa è l'ultima festa che posso fare, la voglio vivere fino all'ultimo.
Si balla, ho cantato Should I stay should I go al karaoke insieme a Peter, che è abbastanza bravo, devo ammettere, e adesso, dato che mi sono rotta le palle del fatto che non riesco a muovermi con questo vestito, adesso giro con l'armatura, e faccio esplodere i bicchieri, lanciati in aria da John.
«Edith, forse è tardi, la festa deve finire» dice una voce fin troppo conosciuta
«Jamie sei così noiooooooosoooo» commento.
Faccio segno a John di lanciare un altro bicchiere, lo faccio saltare in aria con un raggio azzurrino, e tutti ridono.
Lo so che prima dei ventun'anni non ho il diritto di bere, ma, la metà della gente qui li ha, quindi l'alcol è ammesso e poi l'altra metà sono noiosi uomini d'affari che stanno discutendo con Pepper circa quaranta piani più un basso, quindi non sono veramente della festa. Ah. e sì i miei compagni di classe, ma sono sicura che manterranno il segreto.
«Ma è tardissimo! Forza, la festa è finita» rumori di scontento. Mi sembra di essere finita in una specie di deja-vu, come quando il reattore arc di papà lo stava uccidendo, e beh, anche io sto morendo, quindi...
«Vero. La festa è finita, ma adesso arriva l'after!»
Le vecchie, amorevoli scuse. Tutti esultano, e io porgo un bicchiere a James
«Dolcezza, divertiti, ne hai bisogno» Fun fact: tendo a flirtare più del solito in questi tempi, non ho idea del perché. E poi l'alcol fa la sua parte, quindi...
«Non posso ubriacarmi»
Wow, che sfiga. Continuo a tenderglielo, e alla fine lo beve con un sorso, e io sollevo le braccia, come per complimentarmi.
«e adesso, l'after!» esclamo. Gli do una pacca sulla spalla, e immagino che gli abbia fatto male. Immagino.
Raggiungo la folla di festaioli, dato che non si può iniziare senza la regina, e mi dovete vedere con la corona in testa.
Che poi è davvero successo, una corona di carta, uscita da... Non lo so e non lo voglio sapere. E mi faccio portare in giro come una diva del cinema, con tanto di gambe accavallate, seduta sopra la folla.
James mi guarda da un angolino nella stanza, da più o meno sempre.
Ma che è, mio padre?
Beh, no.
Il giorno dopo mi sveglio con un mal di testa della miseria e la corona appoggiata sui capelli, mezza schiacciata.
D'accordo, sono nel mio letto e Goose è seduta sui miei piedi, come ci è arrivata?
Mi alzo imprecando cercando le pillole per il mal di testa e incappo in James.
Ma Crono tegola, sta sempre qui?
«Fai prima a trasferirti» commento «Che ci fai qui stavolta»
«Ho dormito qui»
Lo guardo scioccata
«Come scusa?»
«Era tardi, e io ho fatto finire la festa, eri troppo ubriaca. Poi ti ho portato a letto e tu ci hai provato in modo poco casto con me, e alla fine Pepper mi ha chiesto se volevo rimanere qui, e dato che era tardissimo ho accettato» Mi strozzo con l'acqua mista a medicinale che finalmente sono riuscita a prendere
«Io cosa?»
Diventa rosso, improvvisamente.
Ma perché tutto a me?
«Eri ubriaca. Fa nulla» risponde impacciato.
Non so perché, non so come, ma gli lascio un bacio sulla guancia, tirandomi su con le punte.
Lui diventa rosso come la mia armatura.
Me lo trascino sul balcone, e mi metto comoda sulla sdraio, mentre lui si mette vicino a me.
Almeno con un po'di aria si può ragionare meglio, e avranno più difficoltà ad ascoltare, se qualcuno lo sta facendo.
«Ho trovato un modo per ritrovare il siero AW-349» dice per cambiare discorso.
Le mie orecchie si spalancano, anche se cerco di impedirlo
«Che succede?»
«Viaggio nel tempo. Torniamo indietro, prendiamo il siero e salviamo la tua vita»
«No» ribatto «Hai mai visto Ritorno al futuro?»
«Sì?»
«Cosa insegna? Mai mettersi a giocare con le linee temporali. Perciò no»
Appena finite di dire queste parole la testa inizia a girare
«Edith, non ti lascerò morire, dovessi mettere sottosopra il mondo»
«E io non ti lascerò mettere sottosopra il mondo per me, idiota. E sono più testarda di te, lo sai»
«Quindi, per la partenza, dobbiamo usare l'attrezzatura che usarono gli Avengers, che sta qui, credo.
Le particelle Pym so dove trovarle»
Sbuffo rumorosamente
«Sei sordo?»
«Sono quasi sicuro di no»
«Bene, caro, te lo spiego a parole semplici.
Ho detto di no.
Quindi è no»
Mi guarda come un cucciolo bastonato.
«Luna sa del piano e ha detto che coprirà le nostre assenze»
Mi sono persa
«Cosa?»
«Ha detto che si inventerà qualcosa.
Mi sta simpatica»
Gli do un pugno sulla spalla, anche piuttosto forte
«Sei un coglione»
«Linguaggio!» esclama.
«Ha sputato il rospo?»
«Sì»
Gli mollo un altro pugno «Bravo, soldatino, cos'ha detto?»
«Ha detto che non voleva mentirti, ma il lavoro l'ha costretta. E, il suo lavoro era di tenerti d'occhio, te e tuo padre. Ma ci tiene a dirti che è tua amica»
Non so che commentare, quindi sto zitta, almeno questa volta. Solo questa volta, e solo perché il mio cervello ha un sovraccarico di informazioni e il dolore alla testa non migliora.
«Allora. C'è qualcosa che mi devi dire, oltre a questo?»
«No, nulla.»
«La festa ti è piaciuta?»
«No»
Lo guardo male, alzando gli occhiali sulla fronte, che avevo appena tirato fuori dalla tasca
«Cosa?» chiedo, incredula «A tutti piacciono le mie feste, ho preso dal migliore»
«Troppo rumore, troppa gente»
«Dai, che infondo ti è piaciuta»
«No»
«Sì»
«No»
«Sì, lo sappiamo tutti»
«Ma se ci siamo io te!»
«Le mie personalità multiple le dimentichi? Poi si offendono!»
Scoppia ridere, seguito da me.
e all'improvviso, sento le sue labbra sulle mie
_Spazio me_
*Si nasconde dai pomodori volanti*
Sono scomparsa per dieci giorni, vero, ma non avevo più idee, scusate tantissime.
Adesso mi hanno abbandonato tutte le mie amiche e io probabilmente passerò la notte su watty facendo il mio santissimo cosplay di Cas anche se non ho il cappotto Beige.
*Cries in Decky*
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