𝐃𝐀𝐘𝐋𝐈𝐆𝐇𝐓
✧ 𝐓𝐢𝐭𝐥𝐞: Daylight
✧ 𝐅𝐚𝐧𝐝𝐨𝐦: One piece
✧ 𝐒𝐡𝐢𝐩: Sanami (Sanji 𝗑 Nami)
✧ 𝐖𝐨𝐫𝐝𝐬: 3284
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Quella notte dovettero soggiornare in una locanda. La loro nave era stata intercettata dai marines e tornarci non sarebbe stato sicuro, specialmente ora che erano divisi.
Nami e Sanji si erano ritrovati insieme e per loro fortuna riuscirono a non destare troppi sospetti, perché sul poster da ricercato di Sanji c'era ancora quell'orribile disegno. Per questo lasciò trattare lui, infatti in una normale circostanza se ne sarebbe occupata lei stessa. La raggiunse non appena riuscì a trovare una camera disponibile, giocherellando con un paio di chiavi.
Nami lo seguì nel corridoio. I due non si erano ancora rivolti la parola, nonostante lui l'avesse fissata per tutto il tempo con i suoi soliti occhi sognanti. Lei invece si era limitata a lanciargli qualche occhiata di sfuggita, senza mai farsi beccare.
Arrivarono davanti alla stanza e Sanji inserì la chiave nella serratura. Poggiò la mano sulla porta, la spinse leggermente e indietreggiò per farla passare, facendole cenno di entrare. Nami annuì ed fece un passo dentro la camera.
Questa non era molto grande, ma ciò creava un'atmosfera molto più intima. Su una delle pareti c'era un armadio in legno di noce, mentre sul lato opposto una porta che conduceva molto probabilmente al bagno. Vicino all'ingresso era posizionata una scrivania dello stesso legno dell'armadio. Al centro della stanza c'era un letto abbastanza grande per due persone, sul quale si poggiavano un lenzuolo di bianco candido e quattro cuscini dello stesso colore. La luce pallida e fredda della Luna filtrava da due finestre piccole e circolari.
Dopo che Sanji chiuse la porta, ci fu un attimo di silenzio, in cui l'aria si fece pesante: nessuno dei due aveva idea di che cosa dire o fare. Non erano abituati a passare del tempo da soli, di solito c'era sempre di mezzo qualcuno: Luffy o Zoro entravano nella cucina alla ricerca di cibo o alcol, Usop si posizionava sul tavolo per costruire macchinari oppure Robin leggeva silenziosamente non perdendo occasione di osservali divertita.
Quelle situazioni da soli erano uniche e rare. Di solito Sanji si avvicinava per farle compagnia durante il suo turno di guardia, offrendole una tisana con dei biscotti. Nami si sentiva sempre strana in sua presenza, soprattutto in quei momenti. Si chiedeva sempre il perché.
Ovviamente non voleva ascoltare quella vocina nella sua testa che le forniva la risposta. "Forse perché è serio? Forse perché ti guarda con quel suo occhione blu che ti piace tanto? O forse perché, quando ti guarda, ti fissa intensamente come se fossi la cosa più importante per lui?".
Ma Nami non voleva ascoltare quella voce, preferiva immaginare che Sanji non la fissasse in modo diverso rispetto a tutte le altre donne che conosceva. Lui non provava niente per lei, lui amava tutte le donne e questa era la visione più semplice per la navigatrice.
Era così immersa nei suoi pensieri che non si accorse che il cuoco si era avvicinato all'armadio ed aveva preso delle lenzuola di riserva e un cuscino dal letto.
Lo osservò confusa e gli domandò:⋘Che cosa stai facendo?⋙. Il biondo la guardò sollevando il sopracciglio a spirale:⋘Beh Nami-San, non posso dormire con te.⋙ commentò seriamente, per poi aggiungere maliziosamente:⋘A meno che tu non lo voglia, mia cara⋙.
Nami gli lanciò un'occhiataccia, sbuffando e provando ad eliminare dalla sua testa gli scenari che le erano venuti in mente di lei e Sanji in quel letto. ⋘Ok, grazie Sanji-Kun⋙ borbottò. Il ragazzo le regalò un dolce sorriso che ricambiò tentando di mascherare il rossore sulle guance.
Si stese sul letto e lo osservò intento a sistemare le coperte sul pavimento. ⋘È freddo lì a terra?⋙ gli chiese. Lui ci poggiò una mano sopra e poi ridacchiò. ⋘No Nami-San. Sei carina a preoccuparti per me⋙ le disse con un tono molto giocoso, diverso dal suo solito modo.
Nami sussultò leggermente: ogni volta che le mostrava quel sorriso le sue gambe cedevano. ⋘Senza di te non potrei pagare la camera. Quindi non vorrei trovarti domani mattina morto dal freddo a causa della tua galanteria.⋙ ribattè lei con il suo stesso tono.
Mentre gli stava rispondendo, Sanji si soffermò ad ammirarla. I suoi corti capelli rossicci ricadevano morbidi sulle sue spalle, i suoi occhi color ambra erano i più belli che avesse mai visto ed amava perdersi in essi, il suo naso e le sue guance erano contornati da delle piccole lentiggini ed il suo sorrisetto era così caldo e rassicurante.
Indossava una semplice maglietta bianca leggermente trasparente che lasciava intravedere il suo reggiseno turchese, ed una minigonna azzurra che esaltava le sue lunghe gambe. Quei vestiti mettevano in evidenza ogni sua forma e curva e Sanji dovette sforzarsi con tutto sé stesso per non reagire eccessivamente alla vista della navigatrice.
Lui ogni volta che incrociava il suo sguardo era fottuto: era così perfetta che si domandava se fosse un essere umano o una dea scesa dal cielo. Da quando l'aveva vista per la prima volta al Baratie, era rimasto incantato da lei. Era stata quella sua risata a rapirlo. Così forte, rumorosa e spontanea. Era come il canto di una sirena e lui era un povero marinaio che sarebbe annegato per colpa di quel suono angelico.
Da quel momento aveva sempre cercato la sua approvazione, sperando sempre che lei un giorno avrebbe ricambiato i suoi sentimenti. Lei era la sua dea e lui era un cavaliere che le aveva prestato giuramento: aveva deciso che l'avrebbe protetta e servita anche a costo della sua stessa vita. Alla fine la cosa che desiderava di più era vederla sorridere e sentire quel melodioso suono che lo aveva in principio rapito.
Nami notò il suo viso imbambolato e per svegliarlo sussurrò dolcemente:⋘Beh allora...buonanotte Sanji-Kun⋙. Mentre lei si sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, il cuoco tornò vagamente in sè:⋘B-buonanotte Nami-San⋙.
Dopo quelle parole, lei si stese e chiuse gli occhi, veramente stanca ed affaticata per colpa della giornata appena trascorsa. Poco dopo sentì le palpebre pesanti e crollò velocemente in un sonno profondo.
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Lei era lì, da sola, avvolta completamente dall'oscurità. Faceva freddo ed era circondata dall'odio e dalla paura. Udiva delle voci: alcune erano irriconoscibili, altre Nami le conosceva fin troppo bene. Gli abitanti del suo villaggio, Genzo, i suoi nakama, Nojiko, Arlong e sua madre, Bellemere.
⋘Vattene bastarda⋙ ⋘Ladra di merda⋙ ⋘Non sarai mai libera⋙ ⋘Sei un mostro⋙ ⋘Sei una traditrice⋙ ⋘Vattene da questa nave, non tornare mai più⋙ ⋘Sono morta per niente⋙ ⋘Non sarai mai parte della famiglia⋙ ⋘Dovevi morire tu al suo posto⋙.
Nami continuava a sentire quelle voci nella sua testa, rimbombavano come tamburi che non volevano cessare. Iniziò a singhiozzare e sussurrò un impercettibile ⋘Basta vi prego⋙ Cominciò a ripetere la frase, ma alzando ogni volta la voce finchè non si ritrovò a gridare.
Le sue preghiere sembravano essere state esaurite, ma solo apparentemente. Pochi istanti dopo, Nami aprì gli occhi e si ritrovò davanti una scena che aveva già vissuto, non solo nella realtà ma anche nella sua testa centinaia di volte.
Sua madre Bellmere era lì in piedi, con le braccia conserte, la testa bassa e lo sguardo rivolto verso di lei. Ma al suo fianco c'era Arlong con la pistola puntata contro la fronte di sua madre, il suo ghigno crudele le faceva venire ancora i brividi. ⋘Mamma⋙ gridò Nami con le lacrime agli occhi cominciando a correre verso di lei. Un piccolo sorriso si formò sulle labbra della donna. Accadde tutto velocemente, come era successo dieci anni prima. Arlong premette con impassibilità il griletto ed un proiettile si conficcò nella fronte di sua madre. Nami si fermò, coprendosi la bocca con la mano un tempo fasciata, ed urlò.
Pochi istanti dopo il corpo di Bellmere non c'era più e lei si ritrovò con i piedi legati. Si fermò di colpo ed il suo sguardo si posò istintivamente sul suo braccio sinistro dove, con orrore, vide il tatuaggio dei pirati di Arlong. I suoi occhi si spalancarono e ci poggiò la mano sopra, stringendo il braccio con rabbia. Sentì dei passi e notò che Arlong si stava avvicinando a lei. Quando le fu davanti con frustrazione le tirò un forte schiaffo sulla guancia. ⋘LE TUE MAPPE NON VANNO BENE! RIFALLE. TUTTE!⋙ le urlò contro, mentre colpiva nuovamente il suo volto. ⋘Non sarai mai libera se continui così⋙ e poi cominciò a ridere forte.
Nami si stava massaggiando la guancia, mentre la sua risata rimbombava ancora nella sua testa. ⋘Che cosa hai fatto? Ci hai tradito e sei diventata una ladra di merda per quel mostro.⋙Si voltò di scatto e vide Nojiko. La stava osservando infuriata. ⋘Come hai potuto?⋙continuò. ⋘SAI UNA COSA? SARESTI DOVUTA MORIRE TU AL SUO POSTO!⋙le urlò. La rossa si sentì rotta e spezzata. ⋘N-Nojiko, t-t-ti prego. S-smettila.⋙ la implorò. Ma ciò non sembrò fermarla. ⋘Io non ti posso considerare mia sorella. Mi disgusti. Sei un mostro. Non potrai mai più far parte di questa famiglia.⋙ Ricominciò a piangere sotto le urla di sua sorella, fino a quando, improvvisamente, la voce di Nojiko si spense.
Nami aprì gli occhi e vide il villaggio di Coco, non c'era nessuno ed appariva disabitato. Sentì una fitta sul braccio, guardò il suo tatuaggio e vide che era tutto coperto del suo stesso sangue. Si girò lentamente e vide Luffy, in piedi davanti a lei. ⋘Luffy...Aiutami, ti prego⋙ sussurrò. Ma in quel momento il suo capitano si voltò e la lasciò lì, sola e devastata. ⋘Non tornare mai più alla nave⋙ le ordinò severamente. Nami spalancò gli occhi e lo chiamò più volte, ma lui se ne era già andato. Si sporse in avanti poggiandosi sui propri gomiti e chiuse di nuovo gli occhi, sperando che tutto ciò finisse.
Ma così non fu. Infatti si ritrovò su Skypiea, il caos si stava spargendo in tutta l'isola. Sì guardò intorno alla ricerca dei suoi nakama: Usop era vicino a lei, Robin si stava occupando di Zoro e Chopper, poteva vedere Luffy intento a raggiungere Enel e infine lo vide. ⋘No no no no⋙ ripetè tra sè e sè Nami. ⋘No...SANJI!⋙urlò vedendo il cuoco biondo apparentemente privo di sensi.
Il suo corpo era pieno di ferite e scottature. I suoi capelli erano bruciacchiati e non del loro solito biondo dorato, le sue labbra erano serrate, così come i suoi occhi, e non si muoveva, infatti non sembrava accennare alcun segno di vita.
⋘Sanji-kun ti prego, ti prego svegliati. Cazzo!⋙ gli diceva vicino al suo corpo inerme. ⋘CHOPPER⋙ chiamò il dottore. ⋘Dobbiamo salvarlo Chopper.⋙ gli disse in preda al panico. ⋘Nami, lui...⋙ cominciò la renna che venne interrotta da una debole voce. ⋘N-Nami-San? S-sei tu?⋙ chiese dolorante Sanji. ⋘Sanji-Kun, sì sono io. Resisti ancora un po'⋙ gli sussurrò amorevolmente, mentre con la stessa gentilezza accarezzava il suo volto.
⋘Chopper vai a prendere ciò che serve per aiutarlo⋙ ⋘Nami-San io n-n-non p-potrò f-farcela⋙ cominciò a tossire sangue. ⋘Nami-San sappi che ti amo. Mi spiace non poterti più stare vicino, ma almeno saprò che tu sei salva⋙ le disse aprendo leggermente gli occhi. ⋘Sei la donna che amo e ti amerò anche dall'oltretomba⋙. ⋘Sanji-Kun, cosa dici? Morire? No tu non puoi morire. Non adesso non così⋙ disse sull'orlo delle lacrime.
⋘Saluta tutti da parte mia. Di' a Luffy che mi dispiace, non sono stato abbastanza forte.⋙ sussurrò. ⋘Ti amo Nami⋙ questa fu l'ultima cosa che disse, prima di chiudere gli occhi ed esalare un ultimo respiro.
Nami era ferma, immobile accanto al cadavere di Sanji. ⋘Sanji-Kun?⋙ sussurrò. ⋘Sanji-Kun, ci sei?⋙ ripetè scuotendo un po' il suo corpo. ⋘SANJI!⋙ questa volta invece gridò. Il suo urlo venne udito da tutti i suoi nakama ed era straziante. Le lacrime di Nami si stavano riversando sopra il corpo di Sanji. Come per istinto lo prese e lo strinse tra le sue braccia.
⋘Perché? Perché?⋙ chiese tra un singhiozzo e l'altro. ⋘Perché sei venuto a salvarmi? Perché hai rischiato la tua vita per me? Perché mi ami? È per questo?⋙ gli domandò come se lui potesse effettivamente risponderle. ⋘Beh non dovevi dimostrarlo così. Cos'era allora tutta quella storia che saresti stato con me per sempre. Hai promesso che ci saresti sempre stato ed ora te ne sei andato.⋙ Continuava a piangere e le lacrime le offuscavano la vista.
⋘Sei un idiota. Cazzo! Potevamo scappare insieme, invece hai deciso di sacrificarti. Perché hai dato così poco valore alla tua vita? Perché? Pensi che per noi la tua vita valga così poco? Come faremo senza di te? Come farò senza di te Sanji-Kun?⋙ L'ultima frase era appena un sussurro.
Continuò piangere, stringendolo ad ogni respiro sempre di più. Lo voleva sentire più vicino, anche se era impossibile: lui era morto ed era morto per venire a salvare lei. A quel pensiero, gridò ed all'improvviso tutto si fermò.
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Nami si svegliò di soprassalto. Aveva la schiena completamente sudata, i vestiti erano appiccicati contro la sua pelle e la facevano sentire intrappolata, come se fosse sul punto di soffocare. Inoltre il suo respiro era irregolare ed il suo viso era completamente sconvolto.
Sanji si alzò di scatto e le si avvicinò preoccupato, chiedendole cosa fosse successo. Inizialmente non rispose: non aveva sentito la domanda e non si era neanche accorta della sua presenza. Stava cercando di riordinare i suoi pensieri. Le immagini che aveva sognato l'avevano turbata notevolmente: la morte di Bellmere, le torture di Arlong, la rabbia di Nojiko, l'abbandono di Luffy e...oddio.
⋘SANJI!⋙urlò d'istinto per poi rendersi conto che lui fosse lì accanto a lei. ⋘Nami-San sono qui. Ma che cosa è successo?⋙ le chiese con lo sguardo pieno di timore. Nami lo osservò per qualche secondo e poco dopo si gettò tra le sue braccia, stringendolo come se fosse la cosa più importante per lei, come se fosse un'ancora di salvezza tra la vita e la morte.
Affondò il viso nel suo petto il quale sapeva di tabacco e spezie. Quell'odore in quel momento era così confortevole: la faceva sentire a casa, la faceva sentire sicura e la faceva sentire amata. Sorpreso dal gesto della rossa, Sanji non ricambiò inizialmente l'abbraccio, ma, quando sentì la sua camicia inzupparsi, la strinse di più a sè.
Le accarezzò con una mano i capelli, che profumavano di mandarino, e con l'altra la schiena, mentre sul capo e sulla fronte le lasciava dei dolci baci; Sanji non sapeva perché la ragazza fosse così sconvolta, però era certo di volerla proteggere e tranquillizzare. Nami si lasciò cullare dagli amorevoli gesti del cuoco e così il suo pianto poco alla volta si attenuì, fino a scomparire.
Si allontanò lentamente, rivelando il suo viso contornato dalle lacrime. Quegli occhi castani erano totalmente rossi dal pianto e fissavano costantemente il petto del ragazzo.
Dopo qualche minuto di confortevole silenzio, Nami alzò il suo sguardo per incontrare quello di Sanji: i capelli biondi erano più mossi del solito, ma mantenevano ancora il loro colore dorato, il suo occhio blu era ancora più bello e le sue labbra non erano serrate e fredde, invece erano rosee e carnose.
Nami si soffermò ad osservarle più di quanto avrebbe voluto. Si ricordò che nel "sogno" da quelle labbra era uscito un così sincero "Ti amo" e desiderava che l'evento si ripetesse. Quando si rese conto di ciò, si fermò colpita da quella cosapevolezza.
Nami era legata a Sanji, questo per lei era ovvio: lui era un suo nakama. Ma, in quel momento, considerò seriamente per la prima volta che per lui non fosse così; forse per lui lei non era solo una nakama, forse poteva davvero interessato a lei. Si rese conto che quel "Ti amo" le avrebbe fatto battere ancora di più il cuore, le avrebbe fatto tremare le ginocchia, ma soprattutto l'avrebbe resa felice ed amata.
Presa dal desiderio e senza alcun timore, Nami annullò la distanza tra i loro volti e lo baciò. Un bacio breve e fugace, ma colmo di dolcezza e di affetto. Sanji era rimasto pietrificato da quel gesto, aveva gli occhi spalancati e tutto d'un tratto il suo corpo non sembrava essere più in grado di reagire.
Non si sarebbe mai aspettato che Nami lo baciasse. Certo lui aveva sognato così tante volte quel momento, ma non immaginava che lei potesse in alcun modo ricambiare i suoi sentimenti. Credeva che non lo avrebbe mai amato in quel modo, riteneva di essere solo un nakama. Ma quel bacio così improvviso, lo lasciò interdetto.
⋘S-scusa, m-mi spiace, non avrei dovuto⋙ disse Nami leggermente nel panico per via della sua reazione. Solo in quel momento, Sanji si rese conto di essere rimasto imbambolato e di non aver in alcun modo reagito. ⋘No no Nami-San, non è così⋙ si affrettò a dire, ma non sapeva come continuare.
Così fece una mossa azzardata: le si avvicinò lentamente osservandola negli occhi, quei suoi occhi erano così perfetti nonostante fossero rossi dal pianto, e poi le poggiò una mano sulla guancia accarezzandogliela con il pollice.
Il respiro di Nami era praticamente fermo ed i suoi occhi erano totalmente immersi in quelli di Sanji. Il biondo spostò poi con calma il pollice sul suo labbro inferiore. ⋘Sanji-Kun⋙ ansimò piano lei. In quel momento esistevano solo loro due e nessuno avrebbe potuto interromperli. A quel sussurro, non esitò più: inclinò la testa e la baciò.
Nonostante fosse sorpresa, Nami ricambiò il bacio, chiuse gli occhi ed assaporò le sue labbra. Gli poggiò ferocemente le mani sopra il suo petto, desiderando sentire i suoi muscoli magri ma definiti, mentre Sanji aveva già spostato le mani sui suoi fianchi.
Aprì la bocca per concedergli l'accesso e le loro lingue si intrecciano in una danza tutta loro. Entrambi volevano sentire il sapore dell'altro: lui amava il suo dolce sapore di mandarini, mentre lei il suo di nicotina.
I loro corpi erano avvinghiati; lei aveva avvolto le braccia attorno al suo collo, per sentirlo più vicino a sè, e lui invece aveva afferrato i suoi glutei, stringendoli leggermente. Nami gemette nella sua bocca e per Sanji quel suono era meraviglioso, tanto che si sentì confidente a ripetere la cosa.
Solo quando entrambi necessitarono di riprendere fiato, si allontanarono. In quel momento, si concesse di osservarla attentamente; i capelli leggermente arruffati, le sue pupille dilatate per il piacere, le gote rosee e le labbra consumate la facevano apparire così bella, desiderava così ardentemente riprendere quel bacio.
Nami teneva lo sguardo basso, non aveva adesso il coraggio di guardarlo direttamente negli occhi e così rimasero in quella posizione per qualche minuto. Immaginando che volesse stare da sola, Sanji decise di alzarsi a malincuore, ma qualcosa lo bloccò. Era la mano piccola e pallida di Nami che aveva afferrato il suo braccio.
⋘Resta⋙ disse sempre con lo sguardo basso. ⋘C-c-cosa?⋙ ⋘Resta con me Sanji-Kun⋙ ripetè questa volta rivelando i suoi grandi occhi castani. Lui sgranò i suoi, prima che i loro sguardi si incrociassero. ⋘Ok, se è quello che vuoi Nami-San⋙ rispose interrompendo il contatto visivo, guardandosi i piedi e grattandosi la nuca imbarazzato.
Lei accennò un sorriso e gli fece spazio nel letto. Lui si stese mantenendo comunque una certa distanza dalla navigatrice. Lei però gli si avvicinò, avvolgendo le sue braccia intorno al suo petto. Poggiò dolcemente la sua testa sulla spalla, strofinando il naso per sentire il suo profumo.
Il ragazzo, nonostante il leggero imbarazzo, la strinse a sè accarezzandole la chioma. In quel momento Nami si sentì protetta ed al sicuro, certa che non potesse accadere niente, ma se così fosse stato, lui sarebbe stato lì a proteggerla. I due così si addormentarono, cullati da quel contatto.
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✧ 𝐍𝐨𝐭𝐞 𝐟𝐢𝐧𝐚𝐥𝐢
Eccomiiiii! Sono finalmente tornata, dopo due anni praticamente. Ho avuto bisogno di prendermi del tempo per me e ho dovuto staccare la spina dall'ambiente di Wattpad. Ma sono tornata. Ammetto che probabilmente non è quello che molti si sarebbero aspettati di vedere.
Mi sono innamorata della storia di One Piece. Sono partita guardando il Live Action, che mi è piaciuto da morire e così ho deciso di recuperare anche il manga e l'anime. Attualmente sono a Marineford, quindi PER FAVORE evitate gli spoiler.
Amo questa ship e non vedo l'ora di vedere che cosa succederà loro nelle prossime saghe.
Se questa one shot vi è piaciuto, lasciate una stellina o un commento, mi farebbe molto piacere e mi invoglierebbe a continuare.
Grazie per aver letto, un bacione a tuttə
Elix
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