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𝐱𝐱𝐢𝐢. - pulvis et umbra sumus

"Non siamo che ombre"


Alex si era chiesta per tutta la sua vita come fosse morire. Si era chiesta se facesse male, o se invece fosse veramente come addormentarsi. Nel suo caso, fu come se, d'un tratto, qualcosa l'avesse divisa dal resto del mondo, come se si fosse librata in aria, lontano da Jotunheim, da suo padre, da suo fratello e da chiunque altro. Fu come se tutti i suoi problemi fossero stati risolti.

Dunque è cosi che deve finire? pensò, nel momento stesso in cui sentì la sua testa venire adagiata sul ghiaccio.

Aveva sempre immaginato di morire in battaglia, anche se non uccisa da suo fratello. Sentiva solamente in parte il dolore delle ferite che Jason le aveva inferto, ma riusciva a sentire benissimo il battito del suo cuore che lentamente, molto lentamente, si affievoliva sempre di più.

E poi qualcos'altro. Una voce, il suo nome urlato da qualcuno che squarciava l'aria, poi il vuoto.

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-E' troppo tardi, Peter- gli disse Loki, non appena il ragazzo arrivò vicino al corpo freddo e immobile di Alex.

-No...non è possibile. Lei non può essere...-

-Morta?- una risata grave risuonò nell'aria intorno ai due -oh, io invece credo proprio di si-

Peter riuscì a vedere finalmente il volto del dio. Sembrava più vecchio, segnato da molte rughe delle quali non aveva mai visto neanche l'ombra. Era completamente rigato di lacrime, che partivano dagli occhi, scivolavano per tutto il viso e infine finivano a terra, goccia dopo goccia.

-Rivedrà sua madre- sussurrò, stringendo il corpo della figlia un'altra volta, così forte che Peter temette si potesse dissolvere in tanti granelli di polvere, com'era successo a lui quella che sembrava un'eternità prima. E iniziò anche lui a piangere, senza preavviso, incontrollabilmente, con le mani tra i capelli. Riuscì quasi a sentire l'ultimo respiro esalato dalla ragazza stesa a terra. Poi tutto divenne silenzioso, il solo rumore dei suoi pensieri a tenerlo ancora in piedi.

-Ora ricordi tutto, non è così?- gli chiese Loki, i pollici a chiudere per sempre le palpebre di Alex.

Lui annuì, mentre tutti i ricordi di lei e di Alex cominciavano a riaffiorare nella sua mente. Il giorno in cui l'aveva salvata, anche se poi lei aveva provato ad ucciderlo. Quando lei aveva condiviso con lui la sua capacità di sopportare il freddo. La sua gelosia nel sentire solamente pronunciare il nome di Liz. Tutti i soldi messi da parte per il collage investiti per ricostruire la casa dove viveva da piccola con la sua famiglia. E infine Alex sorridente, quel sorriso che si vedeva così tanto di rado ma che era capace di illuminare il mondo intero.

-Molto crudele, non trovi?- continuò il dio, passandosi una mano sul viso per togliere via le lacrime -l' "incantesimo" se ne va via solamente quando la persona che prima non riuscivi a ricordare lascia questo mondo. E così sarai costretto a vivere la tua vita, senza di lei o di lui, un dolore sempre maggiore che ti si insinua nel petto e solamente i ricordi a consolarti-

E Loki aveva ragione. Peter si sentiva come se piano piano un buco gli si allargasse nel petto. Aveva l'impressione di non riuscire a respirare, le gambe per poco non gli cedettero e le lacrime continuarono ad uscire e a rigargli il viso. Si sedette accanto al corpo inerte di Alex. Poggiò delicatamente un dito sulla sua guancia, e iniziò ad accarezzarla proprio come aveva fatto tante altre volte. La sua pelle era ancora più fredda di come se la ricordasse, sembrava toccare uno spesso strato di porcellana. O un fantasma. Una singola lacrima le cadde sul viso, e quasi sembrò che anche lei stesse piangendo.

-Ti avevo detto che non ti avrei mai abbandonata, Alex- disse -eppure l'ho fatto. Non per colpa mia, certo, ma ti ho comunque lasciata da sola, con un dolore forse peggio di questo a tenerti compagnia. Sapere che la persona che ami è viva, ma al contempo è come se fosse morta. Ma tu sei...tu eri una ragazza fortissima, la più forte di tutte. Credo sia questa la cosa che mi ha fatto innamorare di te, sin dalla prima volta che ti ho vista, all'aeroporto. Sei andata avanti, hai finto di allearti con tuo fratello solamente per starmi vicino, per aiutarmi a ricordare, pur sapendo che io ti avrei potuto uccidere in qualunque istante. Credo che io non avrei mai sopportato una cosa del genere. E pensare a una vita senza di te...no, non ci riesco proprio a pensare. Ho recuperato tutti i miei ricordi, ora. Ricordo ogni singola cosa che abbiamo fatto insieme, anche se posso solamente immaginare che cosa avremmo potuto fare. Spero che tu stia bene, ovunque tu sia. Per me è sempre stato questo l'importante. Se solo si potesse tornare indietro nel tempo, giuro che rischierei la mia stessa vita pur di riportarti indietro. Ti amo, Alex. Ti amavo, ti amo e ti amerò per sempre, fino alla fine-

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