━ ꪶ𝗲𝗼 𝗥𝗼𝗷𝗮𝘀 𝗗𝗶𝗮̀𝘇 ❜
━ ρꭼꭱ ꮮꭺ ꭱꮻꮮꭼꮲꮮꭺꭹ ꭰꮖ
b-bubblegum_ ! ! ❜
❛ O limpido spirito
tu mi hai fatto del tuo fuoco,
e come vero figlio del fuoco
io te lo rendo in respiro ❜
ꪀꮻꮇꭼ ꭼ ꮯꮻꮐ𝙽ꮻꮇꭼ;
ꪶ𝗲𝗼
Un nome abbastanza comune in Spagna, la patria del ragazzo, che gli fu dato per la sua brevità. Infatti, avendo già due figli, i genitori del ragazzo mica potevano dargli un nome chilometrico. Insomma, solo per chiamare i tre ci sarebbe voluto troppo! Perciò optarono per questa scelta, che trovarono adatta anche per l'indole vivace del bimbo, che già in fasce era pieno di energia. Del resto, Leo è un nome che ispira allegria.
𝘳𝗼𝗷𝗮𝘀 𝗗𝗶𝗮́𝘇
In Spagna è obbligatorio dare ai figli due cognomi, uno da parte di padre e uno da parte di madre. Solitamente, viene scelto il primo di essi, ma talvolta può essere scelto anche il secondo. Leo ha ereditato Rojas da suo padre, mentre Diáz è di sua madre.
𝘴ꮻꮲꭱꭺ𝙽𝙽ꮻꮇꮖ;
ꪑ𝗼𝗻𝗼
Il soprannome gli fu dato dai fratelli, che spesso lo chiamavano così. In spagnolo "mono" significa scimmia, ed è stato soprannominato così per la sua bravura nell'arrampicarsi.
E anche, a detta del fratello maggiore, perchè "ha proprio una faccia da scimmia!"
Inutile dire che, dopo questa presa in giro, il piccolo aveva cominciato a torturare il fratello con la migliore arma che conosceva a quei tempi, ovvero il solletico.
ᥴ𝗲𝘀𝗽𝘂𝗴𝗹𝗶𝗼
Questo soprannome recente gli è stato dato dai compagni. Essendo nel pieno dell'apocalisse, certo il primo pensiero di Leo non è la cura dei capelli, che gli sono un po' cresciuti, rendendo la sua testa appunto un cespuglio di ciocche disordinate, che gli donano un'eterna aria di "appena alzato dal letto". I suoi compagni lo prendono spesso in giro per questo, ma lui si limita a calarsi sulla testa il suo fedele cappello e ad ignorarli.
𝘳𝗮𝘆𝗼:
Così lo chiamava molto spesso sua madre, quando era ancora piccolo. Infatti non stava mai fermo un attimo, e appena aveva imparato a camminare subito si era avventurato per la casa, sfuggendo ad ogni culla in cui essa lo mettesse. Perciò "scheggia" le sembrò il nomignolo perfetto per il figlio.
ꫀꭲꭺ̀ ꭼ ꮪꭼꮐ𝙽ꮻ ꮓꮻꭰꮖꭺꮯꭺꮮꭼ;
ᦔ𝗶𝗰𝗶𝗮𝘀𝘀𝗲𝘁𝘁𝗲 𝗮𝗻𝗻𝗶 ; 𝗱𝗼𝗱𝗶𝗰𝗶 𝗱𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲
Essendo un segno di Fuoco, il Sagittario si lascia guidare dal suo istinto e non esita quindi a prendere le decisioni più sfrontate pur di raggiungere i propri obiettivi.
Il Sagittario è un segno entusiasta, positivo, ottimista, affettuoso e generoso. Ha una personalità allegra e spensierata e il suo buon umore è spesso contagioso. Sereno, ottimista e quando serve audace è sempre alla ricerca della felicità. I nati sotto questo segno sono estroversi e cercano sempre di evitare qualunque tipo di complicazione.
ρꭱꮻꮩꭼ𝙽ꮖꭼ𝙽ꮓꭺ;
𝘴𝗽𝗮𝗴𝗻𝗮
Leo è nato in Spagna, più specificatamente in Andalusia. Ha sempre amato la sua terra, e appena qualcuno accenna all'argomento, è sempre pronto ad adulare ogni centimetro di essa.
E nessuno osi sparlarne, se non vuole ritrovarsi con un occhio nero!
ᠻꮻᏼꮖꭼ;
𝓽𝗮𝗻𝗮𝘁𝗼𝗳𝗼𝗯𝗶𝗮
La tanatofobia è la paura di perdere le persone care. Solitamente è una paura comune, che hanno molte persone, ma in Leo è molto accentuata. Infatti non è ancora riuscito a superare la "morte" del fratello maggiore, e questo gli causa una forte ansia e perdita di controllo appena una persona a cui tiene si ferisce, anche se lievemente. Spesso, quando di notte non riesce a dormire, raggiunge il suo secondo fratello e, più di una volta, prima di dormire si è ritrovato a dirgli «non abbandonarmi anche tu»
ꪑ𝘂𝘀𝗼𝗳𝗼𝗯𝗶𝗮;
Leo è letteralmente terrorizzato dai topi, lo disgustano. Odia il loro pelo, i loro occhietti piccoli, i loro strani denti e il loro squittio. Questa paura è nata quando aveva appena quattro anni e, in vacanza dai nonni, era stato morso da un ratto nella loro stalla, dove stava accarezzando un cavallo. Il dolore alla mano e la febbre per l'infezione durarono per settimane, e una volta guarito, giurò eterno odio ai topi.
ᥴꮻꮪꭼ ꮯꮋꭼ ꭺꮇꭺ;
ꪀ𝗮𝘁𝘂𝗿𝗲
Leo è un ragazzo che ama profondamente la natura e i suoi abitanti, ed è abilissimo a scalare gli alberi e riconoscere i vari tipi di piante. Sa dire con certezza cosa è commestibile e cosa no, abilità molto utile. Inoltre, sa cacciare, ma odia far soffrire gli animali, perciò cerca sempre di porre fine alla loro vita senza dolore.
ꫝ𝗮𝘁
Una delle prime cose che una persona nota in lui, è sicuramente il singolare cappello di paglia che porta sempre ben calato in testa. Si tratta di un dono che gli fece suo padre quando compì cinque anni, e inoltre lo lega ai suoi fratelli. Infatti, anche loro posseggono un cappello da cui non si separano mai. Tiene moltissimo a questo copricapo, e se lo perdesse probabilmente ne sarebbe sconvolto.
ꫝ𝗼𝗿𝘀𝗲
Il ragazzo in generale ama gli animali, ma prova un particolare amore per i cavalli. I suoi nonni materni ne possedevano ben tre, e sin dalla più tenera età si era divertito a cavalcarli, accarezzarli e prendersi cura di loro.
᭙𝗲𝗮𝗽𝗼𝗻𝘀
Prova una sfrenata passione per ogni genere di arma. Dai fucili ai coltelli, conosce probabilmente tutte le armi esistenti al mondo, e vorrebbe saperle maneggiare tutte. La sua preferita è la pistola, la trova semplice da usare ed efficace al suo scopo.
ꪜ𝗶𝗻𝘁𝗮𝗴𝗲
Leo è appassionato a qualunque cosa sia vintage. Capelli dalla strana foggia, cuscini antichi, locandine di film usciti nelle sale da ormai decenni, orologi, penne, letteralmente qualunque cosa abbia per lui un'anima datata. Infatti, per lui, gli oggetti più vecchi sono più interessanti. Nel paese dove viveva c'era un negozio che vendeva cose vintage, e ormai era diventato un cliente fisso, anche solo per curiosare.
ᥴꮻꮪꭼ ꮯꮋꭼ ꮻꭰꮖꭺ;
ꪖ𝗹𝗼𝗻𝗲
Abituato ad avere sempre intorno delle persone (soprattutto i suoi fratelli) non gli piace stare solo. Preferirebbe stare con un assassino piuttosto che la solitudine.
ꪖ𝗿𝗿𝗼𝗴𝗮𝗻𝘁
Odia profondamente le persone che si credono superiori agli altri, le trova insopportabili. Solitamente, se incontra uno o una di queste persone arroganti, non riesce a mantenere per molto la calma e, venendo alle mani facilmente, più di una volta si era ritrovato a fare a botte con una persona un po' troppo piena di sè.
ꪖ𝗴𝗴𝗿𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻
Leo è un ragazzo di indole istintiva e focosa, e ne è fiero, ma una parte del suo carattere lo odia. Non sopporta il suo perdere le staffe con facilità, e cerca sempre di controllarsi per non dare in escandescenze. Cerca spesso di sfogare la sua aggressività prendendo a pugni sacchi da boxe o facendo attività impegnative, e se riesce a controllarsi quando si arrabbia si sente fiero di sè. Se invece fallisce e "scoppia" si sente molto deluso, e cerca di migliorare.
ᥴꮜꭱꮖꮻꮪꮖꭲꭺ̀;
ꪶ𝗮𝗻𝗴𝘂𝗮𝗴𝗲𝘀
Leo parla ben tre lingue, cioè spagnolo, inglese e tedesco. I suoi genitori infatti volevano che imparasse più di una lingua, perchè pensavano gli sarebbe servito più avanti. Sa anche qualche parola di italiano.
𝘴𝘄𝗶𝗺
Benchè sia nato e vissuto a letteralmente due passi dal mare, Leo non sa nuotare. Infatti, non gli piace il mare, e ha sempre cercato di tenersene alla larga, anche se i suoi fratelli lo incitavano a tuffarsi. Lui preferiva stare semplicemente sulla spiaggia, a rotolarsi sulla sabbia, tormentare poveri granchi o fare simpatiche costruzioni.
ꪑ𝗮𝘁𝗵
Quando andava a scuola, Leo era letteralmente una schiappa in matematica. Se avessero potuto, i suoi prof avrebbero inventato per lui un nuovo voto, il -1, perchè davvero non c'era verso di fargli capire una sola regola o formula matematica.
ꫝ𝗶𝗺𝘀𝗲𝗹𝗳
Il ragazzo ha davvero poca cura del suo aspetto, non gli interessa come appare o cosa pensa la gente del modo in cui si veste o di come sono messi i suoi capelli. Spesso si veste con le prime cose che trova nel buio della stanza, e a volte gli abbinamenti che vengono fuori risultano esileranti.
ᦔ𝗮𝗻𝗰𝗲
Anche se non sembra, Leo è veramente bravo a ballare, e inoltre gli piace farlo. Si vergogna, però, a farsi vedere mentre danza, anche se sono dei piccoli passetti. Solitamente, se ha voglia di ballare, si chiude in camera con la sua radio e mette qualche CD a caso. Anche nella musica apprezza soprattutto le canzoni un po' datate, "di una volta", come le definisce lui.
ᧁ𝗼𝗱
La famiglia di Leo, e in particolare sua madre, era sempre stata molto credente, e di conseguenza anche lui.
Dopo l'attacco, però, prova molto rancore per Dio, poiché non riesce a capire perché gli abbia dato tante sofferenze, perché gli abbia tolto il padre e il fratello, perché abbia condannato il mondo con quel maledetto virus.
𝘬𝗻𝗶𝗳𝗲
Il giorno prima dell'attacco, suo fratello Cesar, conoscendo la sua passione per le armi, gli aveva regalato un piccolo coltellino dall'impugnatura, che era piaciuto molto a Leo.
Ora che Cesar è stato trasformato in uno Spaccato, il ragazzo lo conserva come una piccolo reliquia, lo porta sempre con sé e non permette a nessuno di toccarlo, poiché è come un ricordo del fratello.
ꪮꮪꮪꭼꮪꮪꮖꮻ𝙽ꭼ;
ᥴ𝗶𝗰𝗮𝘁𝗿𝗶𝗰𝗲
Spesso, soprattutto quando è nervoso, (ma gli capita anche di farlo in situazioni normali) si ritrova a strofinare senza pensarci la cicatrice che ha sotto l'occhio. Ce l'ha da moltissimo tempo, e neanche ricorda come se l'è procurata. Spesso lo fa istintivamente, senza accorgersene, e se ne rende conto solo quando sente un leggero fastidio sotto l'occhio.
ρꮜ𝙽ꭲꮖ ꭰꭼᏼꮻꮮꮖ;
᥇𝗿𝗼𝘁𝗵𝗲𝗿
Sicuramente, il suo punto debole è suo fratello. Per lui sarebbe disposto a fare di tutto, dal rubare all'uccidere al togliersi la vita. Perciò, se qualcuno volesse ricattare il ragazzo, il modo perfetto per farlo sarebbe rapire il fratello o minacciarlo, e si può stare sicuri che Leo per salvarlo farebbe di tutto.
ᥴ𝗼𝗿𝘀𝗮
Si può dire che Leo sia un ragazzo molto atletico. Ha una mira eccellente, un'ottima resistenza, una discreta forza e un'incredibile agilità, ma se c'è una cosa in cui è negato è la corsa. È lento, e si affatica dopo poco, finendo per assomigliare ad un animale spiaggiato che cerca disperatamente di respirare.
ᥴꮻꮇ'ꭼ̀ ꭱꮖꮜꮪꮯꮖꭲꮻ ꭺ ꮪꮯꭺꮲꮲꭺꭱꭼ;
30 ꪖ𝗴𝗼𝘀𝘁𝗼 2999
Quando gli Spaccati arrivarono, Leo e la sua famiglia erano in vacanza nella casa dei nonni.
Il ragazzo era nel recinto in mezzo al prato, dove stava accarezzando uno dei cavalli, quando in mezzo all'erba alta aveva notato una strana macchia grigia. Sforzando un po' lo sguardo, era riuscito a vedere meglio la figura, e subito dopo averla riconosciuta era sceso dalla staccionata e aveva cominciato a correre verso la casa. Aveva visto fin troppe volte quelle facce grigie in TV negli ultimi giorni per non riconoscere i "mostri" quando li vedeva.
Era entrato in casa per urlare a tutti che dovevano scappare, che i mostri erano lì ed erano in pericolo, ma aveva trovato il soggiorno con le finestre rotte e del sangue sul pavimento.
E uno Spaccato con le mani rosse sul corpo con la gola tagliata di suo padre.
Era rimasto immobile a fissare quell'essere grigio, senza muovere un muscolo. Il mostro si era girato verso di lui, con stampato sul viso una specie di macabro sorriso, e probabilmente sarebbe stato la sua prossima vittima, se lo Spaccato non fosse stato colpito da una sbarra di ferro. Questo era caduto a terra, e la singolare arma lo aveva seguito quando Yago, con le mani tremanti, l'aveva mollata. Gli attimi seguenti erano confusi. Suo fratello che lo prendeva per il polso, con la paura negli occhi, che gli diceva che i nonni erano morti, che Cesar stava prendendo i cavalli, che dovevano uscire. E sapeva di aver annuito, di essere corso dietro al fratello, che lo aveva portato nella stalla dietro la casa. Là avevano trovato Cesar, che cercava di tenere buoni i cavalli e contemporaneamente stava armando diversi fucili. Ne passò uno a Leo e uno Yago, per poi fare loro cenno alle groppe spoglie dei tre equini. Non c'era stato tempo di sellarli, ed erano meglio quelli di una macchina, troppo rischiosa.
E dopo, erano fuori. A spingere i cavalli fino al limite, per scappare dai mostri, per mettere più distanza possibile tra quei cosi e loro. Ricordava che, dopo qualche minuto di galoppo, aveva riacquistato un po' di lucidità, che gli aveva permesso di capire un po' di più di quello che succedeva. Yago, al suo fianco, sembrava sul punto di vomitare, ma gli aveva sorriso debolmente. E Cesar, dietro di loro, gli aveva mormorato un "tranquillo, andrà tutto bene". Se era il suo fratellone a dirglielo, poteva crederci. Si, sarebbe andato tutto bene...
Poi, aveva sentito i rumori alle loro spalle. Il maggiore si era irrigidito, voltando il cavallo, e l'aveva visto. Uno di quei cosi li aveva seguiti. Leo aveva fatto per puntare con il suo fucile lo Spaccato, ma Cesar gli aveva fatto cenno di metterlo giù. Ci avrebbe pensato lui. Si era avvicinato un poco, quel che bastava per prendere bene la mira. Aveva sparato un solo colpo, e il sangue del mostro aveva tinto di un colore piacevole l'erba secca. Il ragazzo si era girato nuovamente verso di loro, per raggiungerli. Non si era accorto di una macchia grigia nascosta poco più in là.
Poi, lo Spaccato aveva saltato. Era saltato su suo fratello. Cesar era caduto dal cavallo, con quella cosa addosso, che gli mordeva il collo. Non aveva emesso un solo gemito. C'era un silenzio inquietante, innaturale, che poco aveva a che fare con la tempesta che sentiva nel cuore. Un leggero venticello spirava, muovendo di poco il cappello arancione che era caduto dalla testa del maggiore.
Poi, il ragazzo aveva detto una sola lieve parola, ancora con i denti del mostro ben piantati nella carne tenera del suo collo.
«Scappate»
E Yago, con le mani così tremanti da sembrare un terremoto, aveva obbedito, afferrando il braccio del fratello e spingendo il suo cavallo al massimo. Senza voltare la testa indietro.
Leo, invece, la testa l'aveva tenuta ben girata, mentre dalla gola gli usciva un urlo che esprimeva tutta la sua paura, il suo raccapriccio, la sua sofferenza.
Yago, con la mano ancora ben salda sul suo braccio e le unghie premute contro la sua pelle, non gli aveva detto di fermarsi, e lui non l'aveva fatto.
Aveva urlato, urlato e continuato a urlare, finché non era rimasto senza voce.
Non ricorda altro del viaggio, sa solo che ad un certo punto era sceso da quel cavallo ormai allo stremo, con le gambe doloranti, e aveva raggiunto un posto che suo fratello aveva definito sicuro. Poi si era buttato nel primo posto che aveva trovato e solo lì, alla luce della luna, si era finalmente concesso di piangere.
ρꭺꭱꭼ𝙽ꭲꮖ;
ρ𝗮𝗱𝗿𝗲 𝗲 𝗠𝗮𝗱𝗿𝗲
Gabrio Rojas González e Beatriz Diáz Garcìa si sono sposati molto giovani, e molto giovani hanno avuto il loro primo figlio. A tre anni di distanza vollero dare al piccolo Cesar un fratellino, e poi...beh, non c'è due senza tre, si dice, ed ecco dopo Yago arrivare Leo. Quando il piccolo Leo aveva solo sette anni, la madre purtroppo morì per una malattia senza cura, e il padre ne soffrì enormemente, trascurando per un po' i figli. Cesar all'epoca aveva solo dodici anni, ma essendo il più grande cercò di distrarre i fratellini dal dolore giocando molto di più con loro.
ᠻ𝗿𝗮𝘁𝗲𝗹𝗹𝗼
Cesar è il maggiore dei tre fratelli, e per loro è sempre stato un punto fermo delle loro esistenze, un'ancora di salvezza e un esempio da seguire. Sebbene molto spesso li prendesse in giro e, a volte, si facesse odiare dai fratelli per qualche dispetto, teneva moltissimo a loro e avrebbe dato qualunque cosa perché fossero felici. Il suo sacrificio e la sua trasformazione in Spaccato hanno segnato profondamente i fratelli, che si sentono in colpa.
ρꭱꭼꮪꭲꭺꮩꮻꮮꭲꮻ ꭼ ꭺꮮꭲꭼꮓꮓꭺ;
[Monkey D. Luffy da One Piece]
Leo è un ragazzo abbronzato, dalla corporatura media ma muscolosa, i capelli neri e gli occhi marroni.
La sua altezza è di 1,72 centimetri.
ꪶꭺꮩꮻꭱꮻ ꭼ ᏼꭺꮪꭼ;
ꫀ𝘀𝗽𝗹𝗼𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲
Appassionato com'è alle armi, e grazie alla sua conoscenza delle piante, la scelta di diventare esploratore è stata semplice e istintiva, quasi scontata. Suo fratello un po' si è opposto, poichè è rischioso, ma il caratterino di Leo ha avuto la meglio. Gli piace questo compito, lo fa sentire utile poter procurare del cibo ai sopravvissuti, e spera di riuscire ad uccidere qualche spaccato.
ᧁ𝗿𝘂𝗽𝗽𝗼 𝗦𝗵𝗲𝗹𝘁𝗲𝗿
Ebbene sì, dopo giorni e giorni di fuga (Leo non ha tenuto il conto, ma è sicuro che passarono più di due settimane) i due ragazzi si imbatterono in un gruppo di fuggitivi, che stavano cercando un posto dove rifugiarsi. Decisero di unirsi a loro, e qualche tempo dopo riuscirono a trovare la villa, dove posero la loro base.
ꪮꭱꮖꭼ𝙽ꭲꭺꮇꭼ𝙽ꭲꮻ ꮪꭼꮪꮪꮜꭺꮮꭼ;
ρ𝗮𝗻𝘀𝗲𝘀𝘀𝘂𝗮𝗹𝗲 𝗽𝗮𝗻𝗿𝗼𝗺𝗮𝗻𝘁𝗶𝗰𝗼
Leo non è interessato al sesso del partner, bensì alla sua personalità e al suo carattere. Non ha mai perso tempo a darsi delle etichette, ma già da tempo si è accorto di provare più di una semplice simpatia non solo per le femmine, ma anche per dei maschi che gli stavano simpatici.
Pansessuale è perciò il modo migliore per definirlo.
ᦔꮖꮪꮲꮻ𝙽ꮖᏼꮖꮮꭼ ꭺ ꭱꭼꮮꭺꮓꮖꮻ𝙽ꮖ;
𝘴𝗶, 𝗱𝗶 𝗼𝗴𝗻𝗶 𝘁𝗶𝗽𝗼
Leo non crede nel colpo di fulmine, ma nell'amore (anche se con qualche incertezza) si. Sta perciò aspettando la persona giusta. In un partner cercherebbe una persona sicura di sè e seria, che sappia mitigare il suo animo bambinesco e insicuro. Nella relazione sarebbe disinvolto e scherzoso.
In amicizia ognuno è bene accolto, sempre che superi gli standard del ragazzo. Oh, ma niente di complicato. Vi basterà non essere dei mostri o dei topi e non avere criceti. Insomma, mica difficile.
Certo,ora è ancora un po' shockato per tutto quello che è successo, ma dopotutto i sopravvissuti hanno avuto esperienze al limite molto simili, e quindi potrebbe anche trovare qualcuno con cui sfogarsi nei momenti in cui è giù e in cui proprio non riesce a fare i suoi soliti sorrisi.
❛Era un pomeriggio primaverile
insolitamente caldo,
e il piccolo Leo era nella stanza
di suo fratello Yago.
Quella mattina si era svegliato
pensando che, alla ormai
veneranda età di sei anni e
sapendo ormai leggere, era arrivato
il momento di cimentarsi in una
di quelle che suo fratello
definiva "sane letture".
Aveva preso un librone a caso
tra i tanti che riempivano la
libreria.
L'aveva scelto più che altro
per la copertina, che
mostrava un bel dragone rosso.
Aveva cominciato a leggere
fiducioso, ma poco dopo il piccolo
era andato in crisi.
Le parole erano troppe, si
confondevano davanti ai suoi occhi,
non capiva cosa volevano dire.
Stava cercando di capire una
parola, e mentre la sillabava
sottovoce non si accorse che suo
fratello era entrato.
«S o f f e r e n z a»
Borbottò tra le labbra, proprio nel
momento in cui Yago gli si
sedette vicino.
Non lo sgridò per aver preso
un suo libro, si limitò
a guardarlo.
E così, il piccolo Leo prese la parola.
«Cosa vuol dire "sofferenza"?»
Yago sorrise leggermente, poi
dischiuse le labbra per rispondergli.
«La sofferenza è...una tristezza
molto, molto forte.»
Il piccolo annuì un po', e stava
per dire qualcosa,
quando Cesar fece irruzione nella
stanza.
«Andiamo a giocare, su,
babbuini pigri che non siete altro!»
Subito Leo lanciò il libro in aria,
con grande disappunto di Yago,
e corse dietro al fratello
per punirlo.
Nessuno poteva chiamarlo
"babbuino pigro"!
E mentre era seduto a cavalcioni
sul fratello, mentre lo
prendeva a cuscinate e rideva,
rifletteva su quella strana parola.
"Sofferenza". Molta, molta tristezza.
Sorrise.
Lo sapeva, lo sentiva.
Aveva i suoi fratelli, era felice.
Lui non avrebbe provato mai
quella Sofferenza. ❜
ꪖ𝙽ꮐꮻꮮꮻ ꭺꭰꮇꮖ𝙽;
ꪖ𝗮𝗮 𝗶𝗹 𝗺𝗶𝗼 𝗯𝗶𝗺𝗯𝗼
eccolo qui , il mio piccolo Leo , posso dire che lo sto già amando ?
strano -
non so perché sia venuto spagnolo , ma volevo mettere una nazionalità spesso ignorata perciò , eccolo qui .
e sì , ero partita con il voler fare un OC maschio e uno femmina , poi sono andata a cercare il prestavolto per il maschio . . . e tan , la non molto originale idea di usare Sabo e Luffy come prestavolto per due fratelli .
sì , l'aver scelto Ace come fratello che viene trasformato è stato da stronza . e me ne vanto :)
C
che poi mi sono accorta ora che la madre ha i capelli rosa - eeeh succede .
e , sono pericolosa con gli oc .
ieri sera aveva finito la scheda , mi piaceva . ma non l'avevo pubblicata perché mi sembrava da psicopatica pubblicare la scheda tre ore dopo essermi iscritta.
erano 1600 parole circa .
Poi stanotte penso all'oc , a scuola penso all'oc , e non so come ora la scheda senza spazio admin è di 3000 e passa parole .
BeNe .
ok , mi sono fatta prendere la mano con la "backstory" e il brano a fine capitolo :')
e niente , prima o poi arriverà Yago :)
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