«puoi parlarmi... Della morte?» Jikan si aspettava tutto tranne quella domanda come esordio, infatti guardò sorpresa Shiori che era stretta nelle spalle guardandosi le mani. La Dea sospirò, quello non era certamente il suo argomento preferito.
«la morte eh? Quando qualcuno muore la sua anima entra nella "dimensione divina", dove le divinità controllano le forme di vita nell'universo. La Dea della morte è lí. La sua prigione ospita le anime neutre e quel luogo è separato dal mio giardino dal Nulla Eterno, dove le anime rifiutate vagano in quella scatola nera dannandosi per l'eternità. Le anime che desideravano continuare a vivere invece diventano strumenti divini.» Shiori guardava l'albina con interesse e seguiva la "lezione" ascoltando attentamente ogni parola.
«strumenti... Divini?»
«vengono considerati la "servitù degli Dei" e ce ne sono di molte categorie, ognuna al nostro servizio per svolgere diversi compiti. Ci sono i controllori, gli spiriti di comando e i guaritori dello spirito, anche le essenze mentali e i guardiani della coscienza e dei pensieri, i conservatori dei sogni... Sono davvero molti anche se ho al mio esclusivo servizio solo due categorie, i controllori e gli spiriti di comando.» la bionda inaspettatamente abbassò lo sguardo.
«Shiori? Ho detto qualcosa di sbagliato?» si preoccupò la Dea del tempo mettendo una mano sulla spalla della sedicenne.
«dove... Sono le anime di Koichi... E Yuji?» disse con la voce rotta. Non si permetteva di cambiare atteggiamento con nessuno dalla morte delle uniche due persone importanti per lei, ma con Jikan si sentiva misteriosamente al sicuro, in sintonia, come se avesse trovato in lei i genitori che non ha mai avuto nonostante sua madre Misaki ce l'avesse messa tutta.
«vedi... Quando l'anima di Koichi ha raggiunto la dimensione divina ho provato a recuperare la sua anima per farlo diventare uno strumento divino, almeno avreste potuto rivederlo, Kasai ha sofferto molto per la sua perdita. Tuttavia io non posso scegliere quali anime possono diventare strumenti, non posso nemmeno trasformare delle anime in strumenti, colei che ha questo potere non sono io ed è meglio che lei sia all'oscuro di tutta questa storia. Se scoprisse che mi sono mostrata a degli esseri viventi mi spedirebbe nel nulla eterno senza esitazione e mi dissolverebbe la coscenza, e questo non deve succedere. In quanto all'altro ragazzo che hai nominato, purtroppo non so dove sia la sua anima e per saperlo dovrei sempre andare da lei, mi dispiace tanto Shiori» la Dea abbassò lo sguardo ma la bionda la abbracciò facendo un sorriso amaro.
«non... Importa... Loro sono ancora... Qui...» disse mettendosi la mano sul cuore e facendo un sorriso amaro sospirando. Jikan ne fu quasi commossa e strinse tra le sue braccia Shiori, sentiva quella ragazza come se fosse la figlia che non ha mai avuto, da quel momento in poi so sarebbe presa cura di lei, Shiori era stata sola e abbandonata per troppo tempo.
«non ti preoccupare Shiori. Non tutte le tempeste arrivano per distruggere qualcosa, alcune arrivano per pulire il tuo cammino.» l'albina sorrise e cosí fece anche Kasai che stava guardando la scena da una vetrata colorata mentre Hikari e Naomi chiacchieravano allegramente, andavano stranamente molto d'accordo!

~~~

Il sole stava ormai tramontando quando Kasai entrò dalla porta di casa, stanco ma felice. Aveva passato una stancante giornata ma molto piacevole, in fondo aveva fatto incontrare le persone più importanti della sua vita anche se tutto ciò non rientrava nei piani, e Jikan l'aveva presa anche piuttosto bene, inoltre aveva stretto un fantastico legame con Shiori! Ma... Shiori... Quella ragazza era sempre stata un problema sulle spalle di sua madre, che non riusciva in alcun modo a legare con sua figlia. Misaki aveva tutta la buona volontà e Koichi anche, ma era ovvio che dopo la morte del ragazzo le cose sarebbero andate solo peggiorando, Kasai ne era sicuro. Sicuramente Jikan, nonostante avesse decisamente molte cose da fare, avrebbe fatto molto per Shiori, avrebbe certamente migliorato la vita di tutti. Anche qualcos'altro avrebbe migliorato la vita di tutti, Koichi. Ma se avesse riportato indietro il tempo tutto si sarebbe cancellato. Perché non l'aveva fatto subito dopo la morte del ragazzo? Kasai non se la sentiva. Tutto qui. In un certo senso era come se nè la mente nè il cuore del ragazzo erano d'accordo. Quindi, ormai non poteva più farlo.
Il rosso si mise davanti al frigorifero del suo moderno appartamento, cercando qualcosa da mettere sotto i denti che rispondesse all'appellativo di "cena". Prese una ciotola coperta da della pellicola trasparente contenente del riso bollito del giorno prima, ci mise dentro della salsa di soia fredda e mangiò senza nemmeno scaldare il tutto, non ne aveva affatto voglia.
Anche Hikari, dal canto suo, era molto stanca e optò per una cena leggera nonostante suo padre volesse che lei mangiasse di più continuando a parlare a vanvera criticando le ragazze che si mettono a dieta come un padre iperprotettivo che si rispetti. La corvina però non lo stava ad ascoltare e continuava a pensare al ragazzo che in poche e semplici mosse le aveva stravolto l'esistenza, dandole nuovi amici e, forse, un posto sicuro dove rifugiarsi dai suoi problemi e dalla sua vita monotona di tutti i giorni. Ma prima di lasciarsi alle spalle tutto e di costruirsi una nuova realtà c'era un'ultima cosa da fare: andare a trovare, per l'ultima volta, sua madre.
Chissà cosa sarebbe successo, d'ora in poi, con il gruppo al completo. Purtroppo nulla è ancora iniziato, perché c'è qualcuno che ha fame di potere da una parte, della pura innocenza in mezzo e della crudeltà alimentata da eterni rancori dall'altra.