↻Cᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 7
Agap'ya, non appena la sentì, trattenne il fiato, bloccandosi.
"...sei stata comunque bravissima, tranquilla..."
Una voce maschile, che doveva probabilmente appartenere ad un adolescente, non fece altro se non aumentare i suoi sospetti. Prese un respiro e superò un mucchio di spazzatura, dietro al quale vide Agatha in compagnia di due ragazzini. La cameriera si lasciò scappare un verso di sorpresa, portandosi poi le mani alla bocca.
"Tu..!"
Fece l'investigatrice, per poi fare un cenno al resto dei detective. Intanto, i due gemelli dai capelli corvini non avevano mosso un muscolo.
"Ci hanno beccati, Gerard.."
Aveva sussurrato Gwen al fratello, che rimase in silenzio.
"I gemelli Harvey, giusto?"
Daksha si avvicinò ai due, che annuirono.
"Credetemi, non era nostra intenzione..." Iniziò subuto Gerard, gesticolando "..volevamo solo....solo..."
"Staccare la spina"
Gwen incrociò le braccia al petto, ed il fratello s'interruppe subito, per poi annuire timidamente.
"...si, esatto...no-non credevamo che i nostri genitori avrebbero fatto tutto questo.."
Continuò il ragazzo, e Daksha sospirò.
"Invece i vostri genitori erano molto preoccupati.." Matvey s'infilò tra il detective ed i ragazzi, che alla sua affermazione parvero sconcertati "..andiamo, non fate quelle facce! Anche loro hanno dei sentimenti!"
Esclamò poi con una risata il russo. I due ragazzi si guardarono, un pò confusi. Gerard, poi, abbassò lo sguardo.
"..siamo stati due idioti...."
Mormorò, voltandosi poi verso Agatha -la quale stava venendo consolata da Seojun ed Ester- e venendo presto imitato dalla gemella.
"...Agatha, scusaci..non avremmo dovuto coinvolgerti"
La ragazza si avvicinò all'amica, che scosse la testa.
"....sono stata io a volervi aiutare, non devi scusarti"
Fece la cameriera con un debole sorrisso, asciugandosi una lacrima.
"Okay, il Sole sta calando...vi conviene seguirci.."
S'intromise Agap'ya, e tutti annuirono.
"Va bene, andiamo..."
▪■▪■▪■▪[Il giorno dopo]▪■▪■▪■▪
Tucker pareva davvero sollevato, ed il suo volto era più luminoso del solito. Sorrise ai sei detective, sistemandosi con un gesto meccanico i gemelli della propria camicia.
"Avete fatto un ottimo lavoro con i gemelli Harvey, davvero..." Iniziò "...certo, è un peccato che non ci abbia aiutato a scoprire qualcosa sullo Shop of Wonders...ma l'importante è che adesso i signorini stiano bene"
Subito, Seojun annuì.
"Esatto"
Fece, con un sorriso. Matvey, intanto, non ce la faceva più a contenersi...doveva chiederglielo. Approfittò del momento di silenzio per alzare un braccio, come per fare una domanda ad un professore. Come aveva immaginato -Nick a colazione gli aveva parlato di Tucker-, l'uomo si voltò subito verso di lui.
"Detective Putin?"
Lo chiamò, e le labbra del più giovane si curvarono subito in un sorrisetto, che però cercò di contenere.
"Adesso che caso ci assegnerà?"
Tucker sollevò le sopracciglia, mentre Daksha rivolse un'occhiataccia alla propria matricola...un pò meno diretto no, eh..? Il biondo, comunque, parve davvero felice della domanda della matricola, come se non stesse aspettando altro.
"Vi sembrerà incredibile, ma...in questi tre giorni non ci è stato denunciato nemmeno un caso di scomparsa. Zero assoluto"
Il russo fece un'espressione sorpresa, schiudendo leggermente le labbra.
"Davvero?!"
Ester diede voce ai pensieri di Matvey rimasto ancora in silenzio. Il ragazzo si voltò verso la collega.
"Già, davvero?"
Ripetè quindi, accavallando le gambe e sporgendosi verso Tucker.
"Che si siano accorti delle indagini?"
Ipotizzò prontamente Agap'ya, ma Matvey allargò le braccia, tornando a sedersi in una posizione più o meno 'composta'.
"Credo sia un pò improbabile.."
Iniziò lui.
"...a meno che tutti gli altri casi non siano davvero collegati..." Matvey si voltò verso la detective, prendendosi il mento. Agap'ya sostenne il suo sguardo, per poi voltarsi verso Tucker "..chiunque sia dietro le sparizioni potrebbe aver scoperto qualcosa...o forse tutta questa faccenda si tratta di una semplice, grande coincidenza..."
"Lo scopriremo solo indagando!"
Esclamò all'improvviso Ester, e Tucker scoppiò a ridere.
"Giusto, giusto....comunque, detective Novikov e detective Leone, da oggi in poi voi vi unirete alla squadra che sta attualmente lavorando al caso della scomparsa di Edward Mills. Morin e Putin si occuperanno del caso di Lola Jones ed, infine, Goutier e Kim investigheranno sul caso di Carrie Smith. Domande?"
"...e questo è ciò che sappiamo"
Nastas'ya incrociò le braccia al petto, mentre Seojun finì di annotare qualcosa al proprio taccuino.
"Avete domande?"
Chiese Alessandra con dolcezza, affiancandosi alla collega. Luka, prima di parlare, si schiarì debolmente la gola, per poi alzare leggermente il capo.
"Il signor Smith...che tipo di rapporto aveva con sua moglie?"
Domandò, e la detective italiana fece un passo avanti, quasi illuminandosi in volto.
"Sembra avessero un ottimo rapporto...ed era evidentemente addolorato per la scomparsa della moglie.."
Iniziò, ma Haneul si alzò dalla propria sedia.
"Non ne siamo sicure. Avrebbe potuto fingere...certo, sappiamo che la signora Smith quella mattina era uscita, ma, controllando le registrazioni delle telecamere di sorveglianza, sappiamo che ha lasciato il centro commerciale solo verso mezzogiorno..sei ore prima della denuncia della scomparsa.."
La matricola incrociò le braccia al petto, mentre Alessandra le rivolse un'occhiata triste.
"...però, lui-"
Venne interrotta da uno sguardo tagliente della minore, che si ricompose dopo poco, voltandosi verso Luka.
"..capisco"
Fece l'uomo, girandosi verso Seojun come per chiedergli se avesse qualcosa da chiedere. Il coreano sorrise e, come se i due avessero comunicato con il pensiero, iniziò a parlare.
"Avete parlato con degli amici della coppia..? Così facendo potremmo scoprire di più sul loro rapporto"
Il sorriso della matricola si allargò nel notare l'approvazione del detective canadese, mentre il volto di Alessandra s'illuminò.
"Oh, no! Ma è un'ottima idea, sarà meglio contattare al più presto il signor Smith.."
Kate prese subito un foglietto di carta, iniziando a sventolarlo.
"Ecco! Ho io il suo numero!"
Esclamò, avvicinandosi alla donna e porgendole il pezzo di carta. L'italiana le sorrise, iniziando a comporre il numero.
"Sicure che non sia troppo presto?"
Mormorò Haneul, facendo notare l'orario: erano solamente le nove e mezzo. Kate si strinse nelle spalle, mentre Nastas'ya scosse la testa.
"Non credo"
Fece solamente, incrociando le braccia.
"Uh...non risponde...continua solo a squillare..." Alessandra provò a richiamare più e più volte, senza ottenere, però, alcuna risposta "...quindi...ora che si fa..?"
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Leonardo fece per bussare alla porta, ma improvvisamente si fermò, voltandosi verso Kwan.
"Eeehy, quindi ieri sera che fine avevi fatto?"
Domandò alla matricola, che roteò gli occhi.
"Non sono affari suoi"
Rispose il coreano, sulla difensiva. Il detective sollevò le sopracciglia, sorpreso dal tono del più giovane.
"Ma mi hai fatto preoccupare!"
Riprese l'italiano, mentre l'altro sbuffò, scuotendo la testa.
"La smetta con le idiozie....piuttosto.."
Con un cenno della testa, la matricola indicò la porta dell'appartamento di John Scott, che pareva essere uno stretto amico dell'uomo scomparso. Lio si strinse nelle spalle e, dopo un semplice 'ok', bussò due volte alla porta. Una donna anziana aprì quasi subito, ma aveva un'espressione piuttosto confusa. Aggrottò le sopracciglia, osservando i due detective.
"Buongiorno, signora. Siamo i detective De Luca e Kim, siamo qui per un colloquio con il signor Scott...abita qui, giusto?"
Lei annuì debolmente, però continuava a sembrare confusa.
"Mio figlio adesso...è al lavoro..."
"Ah...in verità, lui mi aveva indicato questo orar-"
Dei passi interruppero Leo, e dietro la signora Scott apparve un uomo abbastanza alto, dalla pelle abbronzata, gli occhi azzurri ed i capelli biondi. Si sistemò accanto alla madre, che lo guardò con gli occhi sgranati.
"..John? Non dovresti essere al lavoro?"
Sorridendo, l'inglese cinse le spalle della donna con un braccio.
"No, sciocchina! Oggi ho il turno di pomeriggio!" Esclamò, per poi voltarsi verso Kwan e Lio "...entrate?"
Si fece da parte, invitando i due ad entrare.
"Ooookay.."
"No, no...non ero proprio in buoni rapporti con Edward.." Kwan alzò finalmente la testa verso l'uomo, incrociandone lo sguardo "...cioè, avevamo avuto solo qualche diverbio, insomma..."
Lio si sporse verso l'uomo, intrigato.
"Qualche diverbio? Che tipo di diverbio?"
Domandò, non riuscendo a nascondere un sorrisetto che Kwan colse al volo. La matricola diede un colpetto al maggiore, che non se ne curò affatto.
"Oh..." John si fermò, spostando il suo sguardo al tavolino da caffè che si trovava davanti a lui e che lo separava dai suoi interlocutori. Su di esso, accanto al piatto che poco prima ospitava dei biscotti, ormai tutti giustiziati da Lio, c'era solo un ornamento: un piccolo camaleonte in legno chiaro, che l'uomo prese in mano, studiandolo "...sciocchezzuole, sciocchezzuole.....erano delle idiozie, davvero.."
Si fermò. Evidentemente, non aveva intenzione di approfondire quelle 'sciocchezzuole'. Kwan lo capì e, per evitare che Leonardo facesse domande inopportune -aveva davvero un'altissima opinione di lui, eh?-, si decise a farne una lui.
"Ad ogni modo....ha anche la più vaga idea di dove il signor Mills potrebbe trovarsi adesso?"
Domandò, e John schiuse le labbra, pensando per qualche secondo ed osservando Kwan. Entrambi sostennero lo sguardo dell'altro, quando il maggiore finalmente si decise a parlare.
"No, noi...non ci parliamo da un paio di mesi...non ne ho la più pallida idea, mi dispiace"
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"Edward Mills..." La ballerina si sistemò i lunghi capelli biondi in modo da coprire, anche se in minima parte, il proprio prosperoso seno, messo in evidenza dall'abito succinto. Osservò uno ad uno i detective...non era così che se li immaginava: erano tutti così diversi....ma ugualmente eleganti, o almeno ognuno a modo proprio "...era un uomo rozzo. Privo di pudore, estremamente volgare...e sporco. Terribilmente sporco"
Spiegò, con una smorfia di disgusto, che assunsero subito anche Ariane ed Agap'ya. Dorian si limitò ad annuire ed Ester abbassò lo sguardo.
"Io...certe volte ho avuto paura d lui.."
Confessò una seconda ballerina, seduta accanto alla prima, dai corti capelli castani e con un vestito identico a quello della collega, anche se dalle curve meno evidenti. Agap'ya s'irrigidì, ed Ariane incrociò le braccia, annuendo.
"Capisco..." Fece la rossa, osservando le due. Rispettivamente, erano Lidia e Claire "..avete altre informazioni su di lui?"
Le ballerine si guardarono, e Claire annuì.
"Si, spesso l'ho visto fuori dal locale in compagnia di un tipo davvero alto...incredibilmente alto.."
"L'hai visto in volto?"
Domandò subito Dorian, ma la castana scosse la testa.
"No, credo avesse sempre il volto coperto...tipo, occhiali da sole, cappello, sciarpone..."
Spiegò, gesticolando. Lidia, allora, parve illuminarsi in volto.
"Oh, vero! Quel tipo! Però...non me lo ricordo così alto...doveva essere più o meno un metro e settanta.."
Claire si accigliò, confusa.
"No, no! È un colosso, almeno due metri!"
Ci fu silenzio.
"Vabbè..l'avrete visto da lontano.."
Dorian si allontanò dai divani su cui si erano accomodati, avvicinandosi ad uno dei palchi su cui le ragazze, la sera, si esibivano. Vi salì sopra, seguito da Ester, mentre Ariane ed Agap'ya li guardavano.
"Certo che è grande questo posto..."
Osservò Ester, mentre Dorian continuava ad osservare l'entrata, piuttosto lontana dal palco ma comunque visibile.
"Ecco, da qui...è piuttosto difficile determinare l'altezza di qualcuno.."
Mormorò fra sè e sè il russo, sistematosi dietro un palo, facendo poi un cenno ad Ester di avvicinarsi.
"È vero..!"
Fece l'italiana, chiudendo un occhio ed inclinando la testa.
"Quindi...per via di qualche metro di lontananza l'altezza di quell'uomo dovrebbe variare di trenta centimetri...?"
Disse, scettica, Ariane. Agap'ya annotò qualcosa su un taccuino, non convintissima.
"Dipende anche dai punti di vista..."
Suggerì quindi Lidia, come riferimento alla differenza di altezza tra lei e Claire.
"Giusto, giusto.." Con un salto, Ester scese dal palco, seguita da un più discreto Dorian "..ha ragione!"
Dopo una meticolosa -e piuttosto inutile- ispezione del locale, e dopo aver lasciato andare le povere Lidia e Claire, gli investigatori vennero approcciati dal proprietario del locale, un bassino uomo di mezza età.
"Vi ho sentiti parlare di un uomo visto fuori il mio locale....vorreste visionare le registrazioni delle telecamere di sorveglianza?"
Con un gesto, indicò il proprio ufficio, non troppo lontano dall'ingresso del locale.
"Va bene.."
Agap'ya si diresse verso l'ufficio, superando velocemente l'uomo ed aspettando il resto del gruppo davanti la porta della stanzetta.
Videro diverse registrazioni, nelle quali si poteva vedere Edward uscire dal locale e parlare per poco tempo con un uomo irriconoscibile, per poi allontanarsi. Dorian si sistemò i propri occhiali, osservando con attenzione i filmati.
"Utterson...sono autentici?"
Domandò Ariane, ignorando le proteste del proprietario. Non aveva la minima idea di come si potesse capire se un filmato fosse autenico o meno...ma quello lì aveva sempre un computer con sè quindi, a rigor di logica, doveva saperlo fare. Il minore rivolse una veloce occhiata alla donna, per poi esaminare la registrazione...o almeno, prendersi un pò di tempo per fare finta di averla esaminata. Infatti, nonostante la qualità discutibile di alcune riprese, erano tutte chiaramente auteniche.
"...si, lo sono. Sono autentiche"
Il proprietario tirò un sospiro di sollievo, che venne colto da Agap'ya.
"Che?"
Fece, minacciosa, e subito l'omuncolo mostrò i palmi delle mani in segno di resa.
"Nulla, nulla. Ero solo teso..."
Spiegò, e la russa continuò a guardarlo..finendo praticamente per congelarlo.
Pover'uomo, non aveva nessuna colpa.
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Noemi Mills era senza dubbio una bella donna: capelli lisci, di un bel castano scuro, occhi color verde prato, vestita in modo impeccabile...ed anche la sua abitazione non era da meno. Anche lei, pensò Luna, doveva essere benestante...certo, mai quanto il fratello...però non scherzava. Viveva in un appartamento in centro città, dall'aspetto estremamente moderno e costoso. La bionda fece per annotare ciò sul proprio taccuino, ma alla fine decise di non farlo.
"...tutti hanno dato per scontato che suo fratello sia stato rapito..." Nazogi si alzò dalla propria sedia, sistemando le braccia dietro la schiena "...lei che mi dice? Lo crede anche lei? Non c'è, forse, la possibilità che si sia allontanato di sua spontanea volontà?"
Il russo, senza rompere il contatto visivo, si avvicinò silenziosamente alle grosse finestre dell'appartamento della donna, dalle quali, nonostante fosse ad un quinto piano, era possibile vedere solo altri palazzi. Nazogi si fermò a studiare l'espressione della donna che, però, non ricambiò il suo sguardo. Guardava per terra, e sembrava stesse riflettendo su cosa dire.
"No, io...." Noemi alzò improvvisamente il capo, incontrando subito lo sguardo penetrante del russo "...credo sia stato assassinato....anzi, io....ne sono più che certa..."
Luna e Nazogi si guardarono, entrambi ugualmente sorpresi. Il maggiore, però, nascose con abilità la cosa. Tornò, quindi, a sedersi, questa volta proprio difronte Noemi.
"Davvero, signora Mills? E cosa glielo fa pensare?"
Domandò, mentre Luna iniziò ad ispezionare la stanza. Si avvicinò a sua volta alle finestre, e poi iniziò ad esaminare la libreria accanto ad esse. Era piena di diversi libri, tra i quali...
'Oh, un libro sullo Shop of Wonders...'
La ragazza prese il volume tra le mani, sfogliandolo.
"...lui..aveva molti nemici...non mi stupirebbe se una notte...dopo una dose od un goccio di troppo...." Noemi si fermò, scuotendo poi la testa "...ah, quell'idiota....era pieno di debiti..."
Nazogi le si avvicinò, posandole una mano sulla spalla.
"Capisco....ha una vaga idea di chi, ipoteticamente, potrebbe essere stato?"
Domandò poi, continuando a scrutare la donna.
"John Scott" Partì in quarta, alzando la voce e con una tale decisione quasi da spaventare Luna, ancora assorta nella sua lettura "Senza dubbio, lui. Non si parlano da anni....hanno litigato per via di una donna, se non sbaglio..o forse era un debito...o, sa che le dico, credo fosse per via di entrambi. Si, è probabile..."
Nazogi ricordò all'istante di aver letto il nome di John Scott sulla lista stilata da Dorian.
"D'accordo, grazie mille. C'è altro?"
La donna inclinò la testa, pensando.
"No, sono desolata"
Il detective le sorrise, stringendole la mano.
"Stia tranquilla, il suo aiuto è stato fondamentale, la ringrazio.." Si voltò poi verso Luna, chiamandola con un cenno "..la contatteremo se scopriremo qualcosa"
UHUHUHUH~
Sono un sacco proud di questo capitolo, amo gli 'interrogatori'....oh, prima che me ne dimentichi! Vi prego di leggere questa domandina che ho qui per caso~
Ditemi pure cosa ne pensate ywy
Anyway...il capitolo vi è piaciuto? L'avete trovato troppo incasinato? Io amo i capitoli così, tutti orientati verso gli 'interrogatori'...uwaaah sono troppo felice--- Fatemi sapere se piacciono anche a voi, così potrò regolarmi :')
Also, per fare una piccola 'pausa' nella storia e per sviluppare un pò le relazioni tra i personaggi, mi piacerebbe fare un paio di capitoli 'relax', magari una giornata di riposo data agli investigatori dopo una settimana di indagini? Al momento, siamo al 19 ottobre, e le indagini sono iniziate solo il 16. Quindi, sarebbe necessario un salto di ben quattro giorni. Conoscendo ciò che ho in mente, però, sarebbe anche giustificato...non so, ditemi voi!
Ora vado, ci vediamo presto....spero!
×Flame×
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