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3- "Stai delirando. Riprenditi" "Riprendimi"

Axel continuò a fare l' indifferente per altri giorni ancora, fino a quando, in una mattina come le altre, un evento particolare non modificò il classico andamento delle giornate dei due ragazzi.

Lei stava cucinando il pranzo e lui era seduto sul divano a guardare il telegiornale, ansioso di scoprire ciò che la gente pensasse riguardo alle ultime notizie di cronaca calcistica.

Axera ogni tanto girava la testa per guardarlo. Le mancavano i momenti in cui cucinavano insieme e poi si rilassavano sul divano. Quei ricordi si ammassarono tutti insieme, creandole un grosso groppo in gola.

Ormai non era più in grado di trattenere le lacrime, ma era diventata brava a nasconderle, cercando di soffocare tutti i singhiozzi o colpi di tosse.

L' unico problema era che Axel fosse comunque l' unico in grado di capire quando Axera stesse piangendo. Gli bastava guardare le semplici mosse che lei faceva.

Si irrigidiva, non girava mai la testa, camminava stranamente per colpa degli occhi lucidi e in più Axel riusciva ugualmente a sentire i singhiozzi soffocati di sua moglie.

Axel: stai cucinando qualcosa con le cipolle?

Lei voleva solo esplodere. Suo marito era a conoscenza del fatto che lui fosse l' unico ad accorgersi sempre di quando lei stesse male e ora si stava altamente fregando delle sue lacrime, trovando un' altra scusa per giustificarle.

Axera: s-si.. ti piacerà, n-ne sono convinta.. -rispose, asciugandosi una lacrima.
Axel: perché non hai messo gli occhialini?
Axera: me ne sono dimenticata.. è normale dimenticare alcune cose, no?
Axel: cosa?
Axera: n-niente.. dimentica quello che ho detto
Axel: come vuoi.

Axera stava continuando a cucinare.
Temeva che Axel stesse facendo di tutto per farsi odiare da lei, ma non ce l' avrebbe mai fatta.. lei era pazza di lui.

Axera: è pronto..
Axel: sì, eccomi -spense la tv e andò a sedersi a tavola, di fronte ad Axera.

Nella stanza regnava un silenzio tombale che faceva quasi paura.
Ciò che lo interruppe, fu lo squillo del telefono di Axel. Lui si alzò e andò a rispondere, per poi tornare a mangiare qualche minuto dopo.

Axera: non te ne vai?
Axel: no, almeno non ora..
Axera: hai bisogno di qualcosa?
Axel: sì
Axera: ovvero?
Axel: non è necessario nascondermi il fatto che tu stia male. Ti pregherei di non farlo più
Axera: non capisco perché te ne interessi
Axel: ..Axera-
Axera: non è necessario che te ne interessi.. -si alzò- ora passami il piatto. I tuoi vestiti sono stirati e piegati sul letto..
Axel: non credo di aver sposato una serva
Axera: io tratto come mio marito solo mio marito, quello che amo e che ho sposato
Axel: e io cosa sono per te?
Axera: un uomo a cui vanno soddisfatti tutti i suoi bisogni
Axel: e tuo marito?
Axera: non lo vedo da un anno
Axel: -esitò un po' prima di fare la domanda- e ti manca?
Axera: ..tanto.. ma lo aspetterò, perché so che tornerà. Ha sempre giurato sul nostro amore che non mi avrebbe più lasciata sola e per questo lo aspetto. L' ho sempre fatto.. e nonostante le nostre difficoltà, lui è sempre tornato
Axel: dicono che chi ama non se ne va
Axera: non se n'è mai andato di sua spontanea volontà. C'è sempre stato qualcuno che ci ha separati, però siamo sempre riusciti a sconfiggere tutti.. perché il nostro amore è sempre stato più forte
Axel: e adesso?
Axera: adesso non so perché se ne sia andato
Axel: come non lo sai? Non ti sei fatta qualche idea?
Axera: qualche idea me la sono fatta.. ma fatico a capacitarmi della loro veridicità
Axel: dimmene una
Axera: ..temo che lui non mi ami più
Axel: ...
Axera: e che stia cercando un modo per farsi odiare, cosicché sia io ad andarmene.. in modo tale da non farlo vivere con i sensi di colpa
Axel: ..un' altra?
Axera: temo che si sia innamorato di un' altra e che mi eviti per pensare.. a come dirmi che vuole lasciarmi
Axel: nulla di positivo?
Axera: non c'è niente di positivo in questa situazione..
Axel: ...
Axera: ..ora mi passi il piatto per favore?

Axel si alzò e sbattè il piatto a terra, guardandolo. L'bha fatto inconsapevolmente, ma non appena se ne rese conto, guardò Axera, immobile davanti a lui.

Axel: ..scusami.

Axera sperava che quelle scuse si riferissero a tutto quello che era successo, ma come al solito, niente andava come voleva lei.

Axera: non fa nulla, pulisco io..

Axel era tentato di darle una mano, ma qualcosa lo tratteneva.. non riusciva ad inginocchiarsi. Voleva farlo, ma non ci riusciva.

Axel: ferma! -gli urlò involontariamente.
Axera: -obbedì.
Axel: alzati! -quelle parole uscivano da sole, o per lo meno.. non era la sua testa a farle uscire.
Axera: -obbedì ancora- ..che ti prende Axel?
Axel: -si precipitò da lei e l' abbracciò, stringendola forte contro il proprio corpo.
Axera: m-ma che fai?
Axel: -le prese la testa- ..io ti amo, ti amo davvero da morire.. -le diede un bacio- ..ti amo, ti amo -approfondì il bacio.

Dio solo sapeva quanto gli fosse mancato baciare sua moglie e lo stesso valeva per lei. Il suo cuore voleva far durare di più quel momento, ma Axel si rese conto di quello che stava facendo e si staccò immediatamente. Senza degnare sua moglie di uno sguardo, si inchinò per raccogliere i pezzi di vetro sparsi a terra e andare a buttarli.

Nel frattempo Axera era entrata nella camera da letto per prendere i vestiti a suo marito.

Avrebbe dovuto capirlo, era troppo bello per essere vero. Poco dopo Axel entrò nella stanza.

Axera: i tuoi vestiti..
Axel: -si avvicinò per prenderli- grazie..

Le mancava troppo essere felice e fino a qualche momento fa voleva solo mettersi ad urlare dalla gioia.

Axera: ti serve altro?
Axel: no.

Ignorò la risposta e si riprecipitò sulle labbra di Axel, impedendogli di ritirarsi, e dopo pochi secondi Axel cedette alle avance di Axera.

Quel pomeriggio Axel non andò al Quinto Settore e Axera non uscì per farsi una passeggiata.

Rimasero a casa.. nella loro stanza.. ad amarsi.. dopo tantissimo tempo.

Axera era convinta di star vivendo un sogno, desiderava non svegliarsi più, tantomeno addormentarsi.. perché da un lato sapeva di non stare sognando.

Si fece un po' tardi e per la stanchezza, lei si addormentò. Axel invece no. Stava lì, seduto sul letto, a maledirsi. Aveva dato una falsa speranza alla propria moglie. Si era ripromesso di trovare un modo per lasciarla libera, senza però farla soffrire. Infondo.. glielo aveva promesso e lui era un uomo di parola.

Credeva di essere un egoista. Non stava pensando al suo bene. Voleva essere eletto imperatore, ma non voleva che la sua famiglia fosse coinvolta. Non voleva neanche assolutamente lasciare sua moglie. Sapeva che l' avrebbe uccisa, ma oltretutto, non voleva che lei se ne andasse.

Però se l' avesse fatta restare, lei avrebbe sofferto. Doveva farsi odiare da lei, ma non riusciva a trattarla male o vivere con la consapevolezza di essere lui la causa delle sue lacrime.

Per quanto lo desiderasse, quel giorno aveva sbagliato e avrebbe dovuto rimediare... anche se, facendo ciò, avrebbe ucciso se stesso e sua moglie.




{I miei tre righi}

Oggi non volevo smettere di scrivere... per il semplice fatto che non mi andava e perché... PORCA OGGI DEVO STUDIARE.... storia.

Axera♤

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