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plot twist.

STA VOLTA NON VI PRENDO IN GIRO E LEGGETE E LASCIATE STELLINE, GRAZIE CUORI❤
ssweet_diisposition baeksthetic__ TheUniverseOfDreams_ siete libere di uccidermi dopo questo






























«Lucas, preparati che andiamo a mare» urlò Jade dal piano di sotto.
Il bambino fece un urlo di gioia e iniziò a saltare e ballare per la stanza.
«Jade ma Laila dov'è?» chiese Joel uscendo dal bagno con il costume messo.
«Sono qui papà» esclamò la bambina uscendo dal suo nascondiglio e saltando sopra le spalle di suo padre.
Joel cominciò a farle il solletico e giocare con lei mentre la aiutava a sistemarsi per andare al mare.

«Layyyy, muoviti» corse il bambino afferrando la mano della sorellina.
Si catapultarono in macchina e aspettarono i genitori, impazienti di andare a mare.
«Di sicuro l'entusiasmo l'hanno preso da te» scherzò Jade lasciando un bacio a suo marito.
«Come se ti dispiace» disse Joel ricambiando e salendo in macchina.
Quando il riccio mise in moto la macchina i bambini urlarono, regalando ai genitori un sorriso di gioia immensa.


















«Chris! Erick!» li richiamò Joel scendendo dalla macchina.
Laila e Lucas camminavano mano nella mano davanti ai genitori ma sciolsero le loro mani non appena videro Giorgia, Julia e Ryan.
«Ohhh, messicano. Come stai?» domandò il cubano dando una pacca sulla spalla all'amico.
«Dove sono Selena e Aleksandra?» chiese Jade.
Joel mise un braccio intorno al collo della mini-Robinson.
«Sono con Crystal, dovrebbero arrivare tra poco» li informò Christopher.
«Zio Nick!» si sentì Lucas urlare in mezzo alla spiaggia.

A Jade nacque un sorriso spontaneo quando rivide suo fratello maggiore, tanto che lasciò il braccio di suo marito e andò a buttarsi tra le sue braccia.
«Che carina la mia sorellina che non vedo da una settimana» ridacchiò il moro scompigliandole i ricci.
«Smettila cretino, piuttosto devi dirmi un sacco di cose» disse Jade facendosi improvvisamente seria.
«Zio Nick, perché hai delle macchie rosse nel collo? Ti hanno punto le zanzare?» chiese Laila, avvicinandosi per salutarlo.

Il più grande si portò a grattare i capelli della nuca, serrando i denti in una smorfia mista tra l'imbarazzo e il divertito.
«Si piccola Lay, delle zanzare cattive mi hanno catturato» stette al gioco della bambina, prendendola e iniziando a solleticarle i fianchi.
La bambina scoppiò in una fragorosa risata, attirando anche gli altri bambini.
«Ciao papà» salutò Ryan battendogli il cinque.
«Tornate a giocare bambini, anzi buttatevi a mollo mentre ci siete» disse Jade prendendo la crema solare e cominciando a spargerla nei corpi dei suoi figli.

«Oh andiamo mamma! Per forza?» domandò Lucas dimenandosi.
«Si se non vuoi diventare figlio di un peperone e un pomodoro» disse Jade facendo sbuffare suo figlio.
Non appena finì, iniziò con sua figlia dopo di che li lasciò liberi a giocare con gli altri.
«Nick, però, hai un bel lavoretto» disse Christopher facendo ridacchiare gli altri.
Il moro sbuffò trattenendo a stento un sorriso.
«Ci siamo lasciati un po' andare ieri sera» scrollò le spalle.

«Solo un po'?» domandò Crystal spuntando alle sue spalle.
Era una bella donna, era cambiata moltissimo dopo le scuole superiori.
Aveva perso peso e aveva lasciato che i suoi capelli crescessero, cominciò a curare la sua pelle e andare in palestra.
Era cambiata in meglio decisamente e grazie a Nick, adesso aveva trovato fiducia in se stessa e fecero anche un piccolo batuffolo, chiamato Ryan Robinson.
Ma non è l'unica ad essere cambiata, perché anche Jade aveva assunto dei cambiamenti.
Aveva più autostima e sicurezza e grazie a Joel, imparò ad apprezzare le sue cicatrici e i suoi tatuaggi.

«Non mi pare ti sia dispiaciuto» ammiccò Nick facendole l'occhiolino e del rossore nacque nelle guance della ragazza.
Nonostante fosse cambiata fisicamente e nonostante tutte le pazzie che lei e Nick abbiano combinato, si imbarazza sempre.
Suo marito lo sapeva e infatti non perse tempo a trascinarla tra le sue braccia e lasciarle un bacio in fronte.

«Che carini»
«Che diabetici»
«Voi due non vi capirò mai» disse Joel guardando Erick e Selena commentare con due opinioni diverse.
Sono sempre stati quei ragazzi dal rapporto strano, dall'amarsi all'odiarsi, dal fare l'amore al lanciarsi piatti di qualsiasi genere, dal fare le cose insieme al ritrovarsi chiusi ognuno nella propria stanza (ironicamente parlando, visto che condividono la camera da letto).
Ma a loro andava bene così, sembrava piacere il rapporto che avevano e non si lamentavano.
«Qualche giorno dovremmo passare una giornata solo ragazze» propose Aleksandra poggiandosi con il braccio sulla spalla di Christopher.

«Per non parlare del fatto che passaremo tutto Settembre in mezzo ai matrimoni» si aggiunse Jade.
«Vero, mia sorella si sposa con Normani finalmente» esclamò contenta Selena battendo leggermente le mani.
«E anche Jesy si sposa con Richard» continuò Aleksandra.
«Parlando di Richard, sapete che aspettano un fagottino?» chiese Nick guardando tutti loro negli occhi.
Rimasero stupiti.
«La mia carta di credito dopo settembre inizierà a piangere, me lo sento» disse Joel buttando la testa all'indietro.
«Divento zia?» chiese Aleksandra con uno strano luccichio agli occhi.
«Diventeremo zii» la corresse Christopher.

«Perfetto, manca solo Zabdiel ma lui è a Puerto Rico con Elizabeth» disse Jade conoscendo il luogo in cui i ragazzi sono andati per la luna di miele.
«Beh, qualche giorno vi vengo a prendere io con la macchina e andiamo insieme a fare shopping» disse Crystal scrollando le spalle.
«Per me va bene» disse Aleksandra e le altre due ragazze diedero il consenso, organizzandosi per la settimana prossima.
«Bene, visto che vi state organizzando tra di voi io ho voglia di buttarmi in acqua e rimanere fino a domani quindi se non vi dispiace raggiungo i bambini» disse Joel schioccando un bacio sulla guancia di Jade e facendosi seguire dagli altri ragazzi.




















«J-joel, che fai?» ansimò la riccia, sentendo le labbra di suo marito bagnare il suo collo, alternando baci e morsi e a volte anche succhiotti.
«Ti rendo mia anche se lo sei già» sussurrò sul suo orecchio facendole venire i brividi.
Il suo ne risentì, sentendosi improvvisamente accaldata e si girò unendo le loro labbra in un bacio appassionato.
In quel momento il telefono suonò e Joel interruppe il loro momento per rispondere, ma Jade lo riprese.
«Lascia stare» disse, facendolo annuire.

Le mani di Joel scesero fino alle cosce della più piccola per poi sollevarla e adagiarla sul letto.
La riccia provò a dimenarsi per cambiare posizione e mettersi a cavalcioni sopra di lui, senza però riuscirci.
Si arrese quando Joel scese a baciarle il petto, sentendo i tremolii e i fremiti di Jade.
Il telefono squillò nuovamente e Joel si sollevò per guardare Jade negli occhi.
«Saranno i bambini che chiamano per delle stupidaggini, lascialo stare» provò a dire Jade di nuovo, approfittando del momento di distrazione per capovolgere le posizioni.
«Sei felice adesso?» chiese il messicano notando il ghigno su Jade, la quale annuì contenta.

Passò a baciargli la mandibola, scendendo poi nel collo e mordendogli leggermente un lembo di pelle, cominciando a marchiarlo.
«E pensare che eri innocente» scherzò Joel stringendole le cosce.
Jade ridacchiò e gli baciò le labbra, facendogli appoggiare la schiena al materasso.
Quella volta il telefono squillò per la terza volta e sbuffò Jade buttando indietro il collo.
«Dai, rispondi» disse il messicano accarezzandole la guancia.
Jade annuì lasciandogli un bacio sulla guancia e alzandosi, raggiungendo il cellulare che non la smetteva di suonare.

Joel intanto si sedette a gambe incrociate sul letto e aspettò che sua moglie finisse di parlare.
«È mia madre» disse Jade, rispondendo.
«Mamma?»
«Jade Leila Robinson, se dopo questa chiamata non mi rispondevi posso benissimo venire a casa vostra e sfondare la porta» disse minacciosa la donna.
«Oh ma ciao anche a te, è bello risentirti nonostante ci siamo viste ieri. Come stai?» chiese sarcasticamente Jade con il respiro pesante.
«Non è il momento di scherzare Jade» disse seria sua madre.
«Cosa posso saperne io...» provò a parlare ma venne nuovamente bloccata da sua madre.
«Posso venire sta sera a casa? Devo parlarti» disse Deborah.

Jade si girò verso Joel, il quale ascoltava attento la conversazione tra sua suocera e sua moglie.
«Non lo so, Joel siamo liberi sta sera?» chiese Jade.
«Yep. Sono in ferie fino a venerdì prossimo» disse Joel e la riccia riferì le parole di suo marito a sua madre.
«Va bene, ci vediamo sta sera»
«A sta sera» disse Jade, sentendosi strana.
Si ributtò nel materasso, accanto a Joel.
«Mi ha fatto venire l'ansia» mormorò Jade grattandosi la testa.
«Potrei aiutarti a toglierla»
«Mettimi alla prova Pimentel.»




















«Ciao Jadey, scusa per averti chiamato improvvisamente questo pomeriggio ma...» la donna entrò e iniziò a parlare a macchinetta mentre salutava i due sposini e raccontava loro di qualsiasi cosa.
«...Allora, avete capito?» chiese la donna con un sorriso sulle labbra e gli occhi grandi.
Joel e Jade erano fermi e impassibili, le bocche aperte e uno sguardo confuso.
La riccia fù la prima a riprendersi e aprì bocca per parlare ma ancor prima, Deborah la interruppe.
«Hai una cera tesoro, anche tu Joel, vi ho per caso interrotti?»
«MAMMA!»
Joel rise.

«Per favore, al posto di metterci in imbarazzo puoi dirci cosa sta succedendo?» chiese Jade sedendosi sul tavolo, seguita da Joel e sua madre, che sospirò.
«Jade... Riguarda tuo fratello» disse diventanto più seria che mai.
«Cosa è successo a Nick?» si allarmò la ragazza.
Pensò a cosa potesse essere successo a suo fratello, insomma, si erano visti di mattina e stava benone e anche sua moglie Crystal e loro figlio stavano bene.
Cercava di non pensare a cose negative ma più ripeteva a se stessa di non pensarci, più si accavallavano i pensieri.
«Non riguarda Nick, Jade. Riguarda il tuo vero fratello» disse.

Jade guardò Joel spaventata e il ragazzo si avvicinò, intrecciando le loro mani.
«Cosa intendi?» chiese Jade.
Deborah sospirò.
«È una lunga storia Jade.
I tuoi genitori naturali, il tuo vero padre, è morto purtroppo di una malattia di cui non si sa ancora il nome.
Il giorno in cui ti abbandonarono all'orfanotrofio, ti fecero fare le analisi del sangue e vaccinarti ma questo te come altri bambini dell'orfanotrofio.
Ti ricordi il dottor Jeon Jungkook e suo marito Kim Taehyung?» chiese sua madre.
Entrambi annuirono.

«È arrivata una lettera a casa dei due ragazzi con le tue analisi del sangue e le analisi di colui che dovrebbe esser tuo fratello.
Jade, tua madre sta venendo a cercarti.
Lei non voleva abbandonarti, lei voleva davvero essere lì quando tu sei nata con il problema alle gambe ma è stata costretta da tuo padre.
Si sono trasferiti dopo averti abbandonato e lei ti ha sempre pensato Jade, sempre.»
«C-come... Come posso cercare una donna che non ho mai visto?» chiese Jade, sentendo gli occhi pizzicarle.
Joel mise una mano nella sua guancia, baciandole poi la testa.

«Ha mandato una lettera all'orfanotrofio dove ti hanno lasciato Jade, le informazioni sono tutte partite da lì.
James Maslow ha mandato una mail poi a Jeon Jungkook, riferendo poi tutto a noi.
Tua madre e tuo fratello stanno venendo a riprenderti» finì di parlare.
E lì, Jade ebbe un crollo psicologico.
Non voleva crederci, era assurdo.
Come poteva una donna partire dall'orfanotrofio di Vancouver?
Come poteva cercarla nel momento in cui il marito era morto e non prima?
Jade voleva davvero bene a Deborah e Michael, considerava loro i suoi veri genitori e Nick il suo unico e vero fratello.
Joel era lì, accanto a lei, che le passava la mano nella schiena e la consolava.
«Posso sapere il nome del mio vero fratello?» chiese Jade con la voce spezzata.

«Calum Thomas Hood.»

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