✽1.0✽
Durante il cammino verso casa, i due giovani fanciulli non aprirono bocca fino a quando Sun-Hi decise di parlare per spezzare quel silenzio che era quasi una morte.
«G-grazie ancora, Taehyung. Mi hai salvato....come sempre» ringraziò, solo per fare qualche conversazione.
«Non è nulla. È il minimo che possa fare per la vostra ospitalità.» rispose senza guardarla in faccia continuando a camminare per la strada senza distrarsi.
«Tu hai già fatto tanto. Anzi, ti voglio portare in un posto nel weekend con Yun, per cambiare un po' il favore.
Ah! Non accetto un no, quindi è un sì! Andiamo a casa adesso.» soddisfatta, avvistò anche la sua villa e si mise a correre per riposarsi finalmente dopo una lunga giornata di scuola, ma il problema era più il suo polso.
Comunque non fece replicare Taehyung in tempo, che alla fine si arrese e accettò l'invito...bhe non aveva altra scelta in tasca.
Cercò di raggiungerla il più in fretta possibile.
Aprirono la porta e trovarono Margherita con l'ansia in gola.
Subito voló verso i più giovani.
«Eccovi! Mi avete fatto preoccupare!» affermò Margherita, come se avesse perso dieci anni di vita.
Abbracció la corvina tra le sue braccia sentendosi più sollevata, ma qualcosa non sfuggì ai suoi occhi....il polso.
Si staccò e i suoi grandi occhi non si staccarono dalla fasciatura bianca sul polso.
«Cara, il tuo polso. Cosa é successo?» ecco che l'ansia ritornò a divorarla.
«Non é nulla, Margherita.» ne uscì con un sorriso, mentre il biondo era dietro la corvina che assisteva tutto in silenzio.
«No! Non é nulla! Dimmelo, Sun-Hi! Devo saperlo per il tuo bene, tesoro. Lo sai che non voglio che tu abbia un solo graffio. Dimmelo.» insistí così tanto che la corvina non poteva non sputare il rospo.
Margherita era come sua madre e non voleva farla preoccupare, che già lo era assai.
Deglutí prima di raccontare tutta la causa con un nodo alla gola.
Si sentiva abbastanza incapace di compiere azioni da sola e salvarsi dai pericoli. Se non fosse per Taehyung, forse sarebbe stato veramente dura in quel momento.
«Fortuna che c'eri tu Taehyung caro.» disse sollevata la donna toccandogli la spalla fiera di quel ragazzo che lei tanto aveva amato come se fosse suo figlio.
«Non é niente.» replicò il ragazzo biondo senza accennare un mezzo sorriso.
«Ti prego, Sun-Hi. Stai attenta alle persone che ti circondano. Non sono tutti buoni come tu pensi.» la raccomanda la governante accarezzando una mano calda di essa.
«Faró attenzione. Scusami se ti ho fatta preoccupare. É colpa mia, Margherita.» assunse un espressione dispiaciuta.
«Cara, non devi assolutamente chiedermi scusa. Adesso andate a tavola che é tutto pronto. C'è anche tuo padre, Sun-Hi.» disse la donna accompagnandoli nella sala da pranzo, dove il Conte aspettava, a capo tavola, senza toccare minimamente il cibo, perché aspettava la figlia prima di iniziare a pranzare.
«Ho sentito tutto mia cara figlia, menomale che stai bene. Quel ragazzo lo pagherà!» disse furioso il Conte sbattendo aggressivamente sul tavolo, facendo anche traballare ciò che giaceva suo tavolo.
La corvina cercò di calmare suo padre.
«Non fa niente, papà. L'importante che sto bene, no? Lo devo a Taehyung.» si girò verso il ragazzo e gli sorrise.
Il Conte sbarró leggermente gli occhi e fissò in modo strano al ragazzo, come se volesse ringraziarlo a suo modo.
«Grazie, Taehyung.» si sforzò l'uomo, alzandosi dal capo tavola.
«Di niente, signor Park.» ricambiò il ragazzo biondo ancora incerto di ciò che aveva sentito.
Si sedettero a tavola e cominciarono a mangiare quello che aveva preparato Margherita.
Alla sinistra si trovava Sun-Hi e alla destra Taehyung.
«Senti Taehyung, mi potresti fare un favore?» disse il Conte appoggiando il cucchiaio sul piatto.
«Mi dica.» rispose appoggiando anch'esso il cucchiaio aspettando ciò che vorrebbe dire a essi.
«Visto che oggi hai salvato mia figlia, hai dimostrato fede, quindi saresti gentile da andare a prendere mia figlia a scuola?» propose il Conte.
Voleva che fosse al sicuro e il biondo era decisamente uno che gestiva assai bene le situazioni, anche se era abbastanza azzardata.
Tentare non nuoce.
Quella richiesta era al quanto strano detto dal Grande Conte che Taehyung tanto odiava.
«Sì, con piacere.» rispose dopo una manciata di secondi.
«Ti ho dato troppi problemi e guarda cosa devi fare.» si intromise Sun-Hi ridendo leggermente contagiando l'ambiente.
«Mi dispiace.» aggiunge la corvina sentendosi una di troppo che sa dare solo problemi dopo problemi.
«No, non preoccuparti. È un piacere per me.» rispose sorridendo leggermente facendola capire che non era affatto un disturbo.
«Non so come ringraziarti ancora, Taehyung. Sei veramente un amico.» ammise la ragazzina sorridendo.
Il Conte notò un po' di sintonia fra i due giovani fanciulli e ne era dubbioso.
.
Finito il pranzo, la dolce meringa si chiuse in camera a fare i compiti di matematica, alla cui non gli veniva un risultato, alquanto strano per lei, considerando che capiva ogni esercizio.
Uscì dalla sua dimora e chiese aiuto ad Margherita, che era in cucina a lavare la lattuga fresca.
«Margherita, mi aiuti con questo esercizio? Non mi viene.» pregò alla donna.
«Davvero? Anche gli migliori cadono sai. Fammi vedere, tesoro.» disse la donna asciugandosi le mani con il grembiule legato sulla vita.
Prese il libro e guardò l'esercizio abbastanza confusa.
«Mi spiace cara, ma non so proprio come si faccia. Prova a chiedere a tuo padre.» le restituí il libro dispiaciuta per non essere stata di aiuto.
«Papà sta lavorando e non voglio disturbarlo.» rispose Sun-Hi.
Più guardava l'esercizio più non ci capiva.
Proprio in quell'istante entrò Taehyung in cucina con Blacky in braccio.
«Eccoti Taehyung.» esclamò Margherita prendendo in braccio il batuffolo nero tra le sue di braccia.
«Ti senti meglio dopo il giro d'intorni con Blacky?» chiese la donna coccolando il cane.
«Sì.» rispose Taehyung accennando un leggero sorrisino.
Sun-Hi continuava a fissarlo: indossava una camicia bianca e dei jeans neri stretti strappati.
Era perfettamente angelico.
Tutti dicevano che il mondo non gira attorno a una persona e lei ne era più che d'accordo, ma in questo caso poteva urlare che il mondo girava veramente attorno al biondo.
Forse era troppo tempo che lo stava fissando, ma gli occhi erano incollati su di lui.... irresistibile.
«Oh già caro Taehyung! Sun-Hi non riesce ad risolvere un esercizio, tu sei molto bravo, quindi potresti aiutarla?» disse Margherita interrompendo i pensieri della meringa, che subito si svegliò.
«Certo, con molto piacere.» rispose il biondo girandosi verso la corvina e prese il suo quaderno e matita, cominciò a scriverci qualcosa velocemente, come se fosse una sciocchezza.
Sun-Hi restò a guardarlo, non era solo bello, gentile, coraggioso ma anche molto intelligente.
«Hai capito?» chiese il ragazzo interrompendo i pensieri della meringa.
«A-ah non tanto, me lo spieghi di nuovo?» rispose arrossendo.
Annuì e gliela rispiegò con molta più calma senza andare di fretta.
«Capito?» chiese Taehyung dopo aver finito tutta la spiegazione dell'esercizio che aveva messo dubbi alla corvina.
«Sì, grazie tanto. Sei un genio sai.» prese il quaderno e lo chiuse soddisfatta.
Finalmente poté tirare un sospiro di libertà dagli esercizi.
«Mi stai davvero aiutando tanto Taehyung.» disse di nuovo Sun-Hi sfoggiando il suo bellissimo sorriso.
«Di niente.» secco come il suo solito, ma impeccabile come sempre.
«Quindi domani mi vieni a prendere a scuola alla stessa ora?» chiese quasi imbarazzata dalla cosa.
Sapeva che tutta la scuola avrebbe sparso tanti di quei gossip.
Gli ragazzi d'oggi sono proprio moderni.
«Sì, tutti i giorni alla stessa ora.» confermò mettendo le mani in tasca.
«Benissimo» non sapeva altro chiedere che non osó dire altro, aveva paura di dire sciocchezze.
«Vado da Margherita che mi voleva.» disse il ragazzo biondo lasciandola in cucina, mentre lui si dirigeva verso il giardino dove si trovava Margherita che accudiva Blacky.
La meringa lo fissava ancora, come se fosse una calamita. Ogni volta che lo vedeva sentiva il cuore gioire.
Taehyung avvistó la governante e si diresse verso essa.
«C'é qualcosa che devo fare?» chiese il giovane ragazzo.
«Niente di che. Solo....ecco tieni, caro.» gli porse un cellulare nuovo di zecca.
«Un cellulare?» chiese confuso prendendolo in mano guardandolo su e giù.
«Sì, ne avrai molto bisogno. Gli umani utilizzano questo per contattarsi.» spiegò la governante sorridendo.
«Ah certo. Grazie, Margherita.» guardò il nuovo aggeggio come se fosse un nuovo giocattolo.
«Divertiti, caro Taehyung.» fece un sorriso e portó anche con sé il cagnolino dentro per preparare la cena di questa sera.
Il ragazzo pensò di dover avere il numero di Sun-Hi, se sarebbero successe situazioni come quella volta al cancello della scuola potrebbe essergli molto d'aiuto l'apparecchio.
Così bussò alla porta della stanzetta di Sun-Hi e ottenne un avanti da parte di ella.
Ammiró la splendida stanza che aveva: arredata con colori non troppo scuri e né tanto meno troppo accesso.
«Oh Taehyung! Hai bisogno di qualcosa?» chiese la più piccola voltandosi vedendolo, per poi ritornare a scrivere qualcosa sul suo quaderno sulla scrivania.
«Sì, mi daresti il tuo numero? Sai per prenderti a scuola. Se succede qualcosa sarebbe utile.» spiegò in maniera fredda.
«Certo, prendi pure il mio cellulare e vai su “telefono”, io adesso devo finire questo se non ti dispiace.» disse la più piccola non guardandolo in faccia, come prima, ma continuando senza sosta ad scrivere.
Taehyung prese il suo cellulare sul suo letto e sbloccò lo schermo blocco trascinando il dito sullo schermo.
Per essere la prima volta che usava il cellulare se lo cavava già bene.
Si accorse che aveva tante notifiche non visualizzate, per curiosità guardò i messaggi che gli avevano inviato. Erano tutti da parte di ragazzi che volevano uscire con lei.
«Da fastidio quando la gente fa cosi, vero?» chiese ad un tratto la ragazza senza guardarlo, ma continuando a scrivere.
«Immagino di sì.» rispose secco guardando lo schermo pieno di notifiche.
«Sai, essere importanti ha tanti difetti. Non ho mai chiesto di essere una persona importante.» disse la corvina finalmente girandosi verso il biondo.
«Va bhe! Parlo troppo, lo so. Prendi il mio numero tranquillamente Taehyung.» disse la meringa sfoggiando uno dei suoi sorrisi.
Digitò il suo numero sulla rubrica del suo nuovo cellulare e lo riposò sul letto, sulla stessa posizione di poco fa.
«Allora a dopo. Se hai bisogno di aiuto con i compiti, puoi tranquillamente trovarmi.» disse Taehyung indifferente, ma era sempre disponibile per essa.
Le guance della corvina diventerò due mele.
«A-ah g-grazie, Taehyung. Sei veramente gentile.» sorrise imbarazzata.
Con questo terminò la conversazione e uscì dalla camera di Sun-Hi.
Si diceva che la camera di una donna é molto privata e senza il consenso della padrona non si può entrare.
Ma sembra che alla piccola meringa non dispiaccia questa cosa...solo perché egli è Kim Taehyung.
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