𝑷𝒐𝒍𝒚 𝑸𝒖𝒆𝒆𝒏
{Poly. Chi non sa cos'è... Beh sono tutte le ship messe insieme :) questa è solo la prima parte perché è GIGANTE. Credo 5/6 parti. Fatemi sapere se volete anche le altre parti :3}
Fu impossibile per John non innamorarsi dei componenti della sua band.
Il primo per cui perse la testa era stato Roger.
Così facile prendersi una cotta per il batterista: poco più grande di lui, espansivo, energico e con la parlantina facile, quasi del tutto il suo opposto.
Roger era diventato ben presto il suo "fratello maggiore", uno di quelli che non riesce a non preoccuparsi per il fratellino più piccolo, pronto ad abbracciarlo, consolarlo in ogni occasione e ridere insieme delle battute più stupide. Era stato così semplice ritrovarsi ad apprezzare quelle attenzioni, quei piccoli gesti, i semplici abbracci e piccoli baci sulle tempie.
Sempre Roger inventò il suo primo e vero soprannome, qualcosa che lo facesse sentire davvero in "famiglia".
Ancora prima di diventare a tutti gli effetti i Queen, gli altri tre già si conoscevano e si frequentavano e John ebbe paura di non riuscire effettivamente ad integrarsi in un trio affiatato e con delle personalità ben delineate e rodate.
Eppure per il biondo fu così semplice entrare un giorno in sala d'incisione e salutarlo con un caloroso "hey, Deacy". John in un primo momento si limitò ad arrossire vergognosamente, abbassando lo sguardo sulle punte delle sue scarpe e sorridendo imbarazzato.
Poche persone si erano approcciate a lui con tanta semplicità e naturalezza e il batterista non parve aver problemi a trattarlo come se si conoscessero da sempre.
Poi erano arrivati di conseguenza le frecciatine stuzzicanti e i piccoli tentativi del biondo di flirtare con lui. Quei pomeriggi distesi sul divano del suo appartamento condiviso con Freddie, in cui John si ritrovava spesso quasi del tutto disteso contro di lui e tra le sue braccia.
Non si era mai accorto di quanto gli fosse stato facile accettare quei gesti affettuosi, come fossero la cosa più naturale da fare con il compagno di band appena conosciuto.
E i complimenti per il suo viso, i capelli lunghi, gli occhi grandi. John non riusciva a capire quanto Roger lo potesse trovare bello in confronto a lui; i capelli biondi vaporosi e morbidi, gli occhi enormi e di un azzurro stravolgente, la bocca perennemente imbronciata e dalla forma di un piccolo cuore, il sorriso perfetto e un gusto nel vestirsi a dir poco sopra le righe.
Eppure Roger continuava ad invidiare i suoi capelli di un scialbo castano, i suoi occhi a volte torbidi e a volte piatti, la bocca sottile che John non amava particolarmente.
Ma incominciò ad apprezzarla quando Roger gli strappò il suo primo bacio con un ragazzo, dopo uno dei loro primi concerti, succhiandola e mordicchiandola piano.
Immediatamente dopo fu il turno di Freddie, quasi fosse implicito che si prendesse una infatuazione per il cantante.
John da principiò si sentì confuso, non molto per il fatto che nel giro di poco tempo ebbe la sua seconda sbandata per un ragazzo, ma per quel piccolo sentimento di tradimento verso Roger.
John era stato cresciuto con sani e normali principi cristiani sulla monogamia e sulla famiglia composta da solo due persone e di rimando dei figli.
Non aveva mai neanche lontanamente preso in considerazione l'eventualità di poter amare due persone contemporaneamente, senza implicare alcun tipo di tradimento di coppia nei confronti uno dell'altro.
Ma di certo di fronte a Freddie e Roger le sue convinzioni sul fatto di dover amare solo una persona e di avere solo un compagno con cui poter costruire qualcosa, beh, cominciarono ad incrinarsi queste dottrine antiquate.
Non seppe dire esattamente se sia stato il cantante ad essere sfacciatamente ammiccante nei suoi confronti o se lui decise di lasciarsi andare a questo genere di avance, ma il bacio che condivise con il ragazzo più vecchio arrivò con naturalezza, come con Roger.
Freddie aveva un modo tutto suo di sedurre, come un pavone che mostra la coda in cerca della compagna, anche lui aveva sfoggiato più e più volte sguardi ben poco velati e dolci parole per descrivere il suo corpicino longilineo e seducente.
Ingenuamente durante i primi giorni in cui era entrato a far parte dei Queen, aveva capito che Freddie era sempre stato così, senza peli sulla lingua, con quel "darling" per tutti e i baci sulle guance. Ma nei suoi confronti aveva fin da subito sfoggiato i migliori sorrisi, le carezze più tenere e John si sentì fin da subito invincibile al suo fianco.
Gli dava forza e coraggio e oltre al fatto di trovarlo incredibilmente seducente, con quel gusto esotico e felino, Freddie era fin da subito diventato parte integrante della sua vita.
Forse era stato avventato e drammatico nel pensarla così, ma ogni volta in cui incrociava quegli occhi scuri e dolci sapeva che non avrebbe voluto mai smettere di vederlo sorridere e di averlo nella propria esistenza.
Quindi a conti fatti John si arrese, rendendosi conto di avere una cotta per entrambi, senza alcuna via d'uscita.
Ma le cose si complicarono quando anche un terzo ragazzo aveva preso il sopravvento sui suoi sentimenti e questo fu Brian.
Pragmatico, più grande di loro di qualche anno, di una intelligenza e charme impressionante, John lo aveva fin da subito reputato una montagna invalicabile e irraggiungibile.
Una di quelle persone a cui non avrebbe mai potuto ambire di conoscere o di risultare interessante.
Brian aveva idee chiare su ciò che voleva per la band, come fosse il cervello che manovra il resto del corpo, discuteva e rimuginava con loro ma John optava sempre per restare quasi in silenzio, come se avesse paura a dire la sua.
In un pomeriggio di discussioni in sala d'incisione gli chiese di intervenire e di dire cosa pensasse di ciò che stavano facendo, ritrovandosi oggetto degli sguardi rapiti del ragazzo di fronte alla sua opinione.
John si era ritrovato quindi ad avere sempre l'ultima opinione riguardo a tutto.
Brian cominciò a risultare più accessibile per il più piccolo, rendendosi conto di quanto ci tenesse a lui. Aveva un modo così naturale di intrigare la persona con cui stava parlando, John si rese conto ben presto di quanto avesse voluto provare la sensazione di essere abbracciato da quelle lunghe braccia e di desiderare solo per sé stesso i sorrisi più ammiccanti e naturali del ragazzo.
E quindi anche lui lo baciò ma questa volta era stato John ad essere intraprendente e ad alzare di poco il viso verso il suo e premersi delicato contro quella bocca sottile.
Brian tendeva però a non essere troppo sfacciato come Freddie e Roger, a dargli carezze e a flirtare con lui spudoratamente, ritenendosi pur sempre il più vecchio tra di loro e quello che doveva mantenere il suo ruolo di maturità, ma di certo questo non lo tratteneva dal dargli piccoli baci sulla testa, tra i capelli o a fargli piccole carezze con le nocche, sulle guance tonde.
John però era all'oscuro di una cosa.
Non sapeva che i tre ragazzi avessero già una relazione tra di loro e non di certo platonica e limitata alla band.
Lo scoprì quando Freddie e Roger lo invitarono al loro appartamento, un venerdì sera senza molti impegni, qualche birra, una chiacchiera tra amici. Brian era passato a prenderlo a casa sua dove viveva ancora con i genitori e in macchina si sentì un peso nel petto che quasi faticò a respirare.
Si era sentito improvvisamente scoperto, un nervo teso di fronte alle sue tre cotte adolescenziali. E pensò in un breve istante di quanto fosse stupido e in balia degli ormoni; tutti e tre erano all'oscuro delle sue rispettive cotte per gli altri componenti della band.
Un gran casino.
Pensò di tenersi per sé le sue folli idee di dire ad alta voce che gli piacevano, non sapendo decidere chi amare di più. Forse lo avrebbero preso per un ragazzino indeciso e stupido e non lo avrebbero più voluto a suonare con loro.
Solo a pensarci a John si formò un groppo in gola e un improvviso desiderio di piangere all'idea di non poter essere più parte di una cosa così bella.
Tutte le sue paranoie e paure però, vennero presto spazzate via alla terza birra della serata quando scoprì di avere un'ottima parlantina con dell'alcool in corpo e letteralmente gli sfuggì un alquanto imbarazzante "vi amo tutti e tre".
E in quell'istante si rese conto di quello che aveva appena detto, di quello che la sua stupida bocca aveva pronunciato. Già pronto a scappare da quell'appartamento, di fuggire e non farsi mai più trovare, fù Freddie che gli prese la mano e gli domandò dolcemente in che senso li amasse.
Ormai era fatta e la sua lingua più che a briglia sciolta non si fermò dallo spiegare che li amava nel vero senso della parola. Che non avrebbe potuto decidere chi dei tre amassi di più dell'altro, chi ispirasse più amore rispetto all'altro e soprattutto, chi dei tre avrebbe voluto avere la prima notte in cui perdere la verginità.
{Spoiler su chi sarà a fargli perdere la verginità?}
L'ultima parte avrebbe voluto letteralmente sprofondare dalla vergogna per il solo fatto di averla pronunciata ad alta voce ma la mano di Freddie non se ne andò dalla sua. Anzi. Si strinse leggermente più forte e John si ritrovò sei paia d'occhi ben piantati su di lui.
Non seppe esattamente dire come si ritrovò tre bocche a cercare la sua, di come effettivamente sia finito in quell'intreccio di braccia e gambe, di mani che lo stringono, di voci che gli sussurrano quanto tutti gli volessero bene.
Quanto lo amassero.
E rise così euforico nel poter baciare senza alcuna paura Freddie, e poi Roger fino a Brian, tutti insieme in baci rocamboleschi e assurdi, ritrovandosi distesi sul tappeto del salotto della casa che presto sarebbe diventata anche la sua.
Fu uno step immediato essere invitato a vivere con il cantante e il batterista. Brian decise che per il momento avrebbe voluto continuare a vivere ancora a casa con i suoi genitori, che non se la sentiva ancora di fare un passo così avventato e Roger gli rise in faccia perché avevano appena deciso di avere una relazione a quattro e che ormai la decisione più avventata della sua vita l'avevano già decisa.
Ma a John andò bene così, perché quella sera era tornato a casa sua con una prospettiva luminosa del suo prossimo futuro e la cosa non gli permise di dormire e smettere di sorridere.
John si rese conto anche di un altro strano particolare riguardo a questa relazione con i tre ragazzi.
Non avevano ancora fatto sesso con lui.
O meglio, un intero rapporto sessuale, una ammucchiata, un'orgia come dir si voglia.
Ormai la loro relazione era avviata da più di un mese abbondante, e ancora nulla.
Aveva sperimentato le gioie del petting, di quanto un corpo maschile possa essere attraente in maniera diversa da quello di una ragazza e delle gioie della bocca di un ragazzo attorno al proprio cazzo.
Ma alcune cose gli sembrano essergli state proibite quasi indirettamente.
Come il poter ricambiare un sano pompino ad uno dei suoi ragazzi o lasciarsi penetrare dalle dita lunghe di Brian -e date le espressioni estasiate di Roger doveva essere una sensazione paradisiaca- o anche da altre loro parti anatomiche molto interessanti.
Non mancavano i baci, le coccole a letto, le carezze e la scoperta della propria sessualità disinibita nel mezzo di tre bellissimi ragazzi nudi.
Ad esempio non avrebbe mai creduto di poter gemere in quella maniera così sfacciata mentre Freddie gli mordicchiava appena i capezzoli o nella piacevole sensazione di avere i capelli tirati nell'impeto di un bacio passionale da Roger o lasciarsi fare un lungo massaggio da Brian e sospirare vergognosamente quando questo scoprì alcuni suoi deliziosi e inaspettati punti erogeni.
Ma sempre qualcosa gli veniva omesso o vietato.
Quando cercava di farsi più audace, sempre, ogni volta, i ragazzi si frenavano quasi fosse fatto di vetro.
Come se avessero timore.
Anche durante i post concerti, quando l'adrenalina era tale che l'unica cosa che avrebbe voluto sarebbe stata una sana scopata contro la parete del loro piccolo camerino, gli dicevano sempre di andarci piano e dissimulavano il tutto con una piccola risata e un bacio sulla fronte.
Specialmente Brian non era avvezzo nel baciarlo con foga o toccarlo con altrettanto sentimento come invece facevano Roger o Freddie.
John non percepiva repulsione nei suoi confronti. Anzi, negli occhi dei tre molte volte vi leggeva la lussuria più pura quando magari si soffermavano troppo sulle sue gambe nude quando indossava dei pantaloncini striminziti, o quando era tale la concentrazione durante un assolo di basso da chiudere gli occhi e lasciarsi andare ad espressioni quasi di puro piacere.
E li sentiva quegli occhi su di lui, sul suo corpo ma si frenavano. A volte la tensione era tale che John si ritrovava a doversi fare una doccia in solitaria per potersi calmare chiudendosi nel silenzio dopo, quando si ritrovava stretto tra le loro braccia a letto.
E sapeva che avevano già sperimentato il sesso a tre e di certo erano più che smaliziati in fatto di sessualità.
Allora John decise che avrebbe dato un taglio a questa situazione ormai fin troppo difficile da sopportare.
Non se si hanno diciannove anni, si è pieni di ormoni recalcitranti e si ha una relazione a quattro con dei bellissimi ragazzi.
***
Quella mattina avrebbe parlato con i suoi ragazzi.
Non può più sopportarlo quel costante malessere e nervosismo del non poter avere ciò che un ragazzo della sua età desidera appena sveglio, nel mezzo di corpi caldi e il più delle volte mezzi nudi e le loro erezioni dure contro il culo e le cosce.
E allora si alza districandosi dalla gabbia di braccia e gambe, scendendo piano dal letto. Non avrebbe di certo iniziato una discussione del genere con loro addormentati e con tanto di leggero russare da parte di Freddie e di certo deve cercare in qualche maniera di sfogarsi e di prepararsi all'affronto.
Allora si riveste velocemente afferrando la maglietta di Brian, più grande di lui ma gli piace sentirne il profumo e sapere che è lunga abbastanza da far dubitare che abbia dei pantaloncini sotto...
Scrolla i pensieri più eccitanti dalla testa - ad esempio l'idea delle mani di loro tre che scivolano sotto il cotone leggero e afferrano il bordo dei suoi boxer sfilandoglieli piano - per concentrarsi sul che cosa dire e soprattutto su come iniziare il discorso.
Opta per cominciare a preparare la colazione sapendo bene che sarebbe stato Brian ad aprire per primo gli occhi e a notare che manca a letto e allora come lupi dello stesso branco, si sarebbero alzati per andare a cercarlo.
E poi le discussioni non si fanno mai a stomaco vuoto e non vuole creare un clima di tensione tra di loro. Per cui mette l'acqua a bollire per il tè, la piccola brocca per il latte freddo da versarci dentro, prepara il pane con il burro d'arachidi e la marmellata e del caffè per Roger.
Apparecchia con le loro tovagliette, le loro tazze preferite, preparando la bustina di english breakfast da mettere nella teiera ed è quando si sente abbracciare da dietro che per un istante si lascia trasportare dalla dolcezza di quel gesto e dalla bocca del cantante sulla sua guancia.
-A cosa dobbiamo tutto questo ben di Dio, darling?- sussurra languido con la voce ancora leggermente impastata dal sonno e il respiro fresco dei denti appena lavati.
John socchiude per un istante gli occhi, lasciando che i brividi gli increspino la pelle per quella sensazione di seta liscia che sfiora il suo orecchio quando la bocca morbida del cantante gli sfiora sotto il lobo.
Ma riprende il controllo su sé stesso quando Freddie preme senza volere la sua ancora abbastanza assopita erezione, al centro del suo culo. John chiude per un istante gli occhi mordendosi lascivo il labbro inferiore.
No.
No, no, no.
E allora appoggia le mani su quelle del cantante e piano districa quell'abbraccio girandosi lentamente verso di lui, scoprendo che Brian e Roger sono già seduti a tavola. Si schiarisce la voce cercando di sfoggiare il suo sguardo più serio. Stringe per un istante le mani di Freddie, il sorriso sornione stampato sul suo viso comincia a scemare in uno sguardo confuso.
-D-dobbiamo parlare- afferma finalmente e improvvisamente il silenzio e sguardi preoccupati su di lui.
-Qualcosa non va, Deacy?- domanda Roger con una evidente preoccupazione nella voce, gli occhi cerulei inquieti come Brian, che si acciglia, corrugando le sopracciglia.
Freddie si allontana appena da lui mentre gli indica di sedersi a tavola con loro. John lo segue ma si siede per fronteggiarli e poterli osservare in viso.
E' nervoso, non vorrebbe esserlo con loro e non vorrebbe neppure intavolare questa tipologia di discussione ma deve farlo.
-In effetti sì, .- risponde ricercando la voce e il coraggio per parlare.
Dopo un breve istante di sguardi confusi scambiati tra i suoi fidanzati, questi pendono dalle sue labbra in attesa.
John sbuffa dal naso cominciando a giocherellare con l'angolo della tovaglietta.
-Io vi piaccio?- pone quella domanda tergiversando, sa che sta facendo il giro lungo per arrivare dove vuole lui.
A Freddie sfugge un ghigno dubbioso.
-Ma che domande sono, tesoro, certo che ci piaci.- risponde con ovvietà.
Ma a John non basta.
-Nel senso, fisicamente, vi piaccio?-
Brian apre le braccia come se avesse detto la cosa più sciocca di questo mondo.
-Ovvio, John, sei un bellissimo ragazzo.- e poi si corregge -il nostro bellissimo ragazzo.- risponde pacatamente e un piccolo sorriso campeggia sul suo viso anche se John vi legge ancora molto scetticismo riguardo a quelle domande.
-A-allora perché non...- non vorrebbe balbettare ma gli è impossibile non farlo -uhm, perché non abbiamo mai fatto...- e allora si ferma un istante, prendendo un lungo respiro e guardandoli dritti negli occhi, per quanto sia possibile.
-Sesso.- termina quasi con la soddisfazione di averlo detto ad alta voce.
Per un breve, un minuscolo istante, i tre gli restituiscono uno sguardo neutro, John potrebbe ascoltare i loro complessi ingranaggi mentali muoversi per cercare la risposta al suo quesito.
Poi è Roger a scattare sulle sedie e ad aprire la boccuccia con fare stupito.
-Oh. Oh, è questo il problema!- afferma con una nota più alta nella voce e John sente il viso andare in fiamme per l'imbarazzo di essersi scoperto.
Si tortura la pellicina del pollice destro e abbassa appena lo sguardo, annuendo mestamente.
-Dio, Deacy, pensi che tu non ci piaccia perché non abbiamo fatto tutto con te?- domanda Brian con lo sguardo più rammaricato che John abbia mai visto sul suo bellissimo viso.
Sente gli occhi gonfiarsi di piccolissime lacrime, non sa bene perché ma forse è la tensione.
-Darling, tesoro, no, certo che ci piaci. Solo...- Freddie gesticola appena, come se cercasse le parole giuste per quello che deve dire -solo che, uhm, come dire.-
John sbuffa dal naso con fare stizzito e insofferente.
-Ho qualcosa che non va? C-che non vi piace di me? I-io non- Brian cerca di intromettersi nella discussione con delicatezza ma anche lui sembra in cerca dei termini giusti.
-John ascolta quello che Fred sta cercando di dirti è che, ecco, ah-
John si sente di fronte ad un muro, vorrebbe solo avere una risposta che grazie al cielo gli dà Roger, quando sbuffa interrompendo gli altri.
-Ci sentiamo dei pervertiti a pensare di fare del sesso con un ragazzo più piccolo di noi!- lo dice quasi con liberazione ricrollando con la schiena contro lo schienale della sedia, tornando a respirare come se avesse trattenuto il fiato troppo a lungo.
-Ecco, l'ho detto. Se aspettava voi due a quest'ora si sarebbe buttato giù dalla finestra.-
John sbatte un paio di volte le palpebre, corrugando le sopracciglia.
-Voi cosa?-
-Noi ci sentiamo dei pervertiti a farti delle cose che facciamo di solito quando si fa sesso.- glielo ripete ma John scuote piano la testa.
-Sono leggermente confuso.- afferma con la voce leggermente incrinata da una nota quasi isterica.
Loro cosa?
-Ma voi volete farmi quelle cose che di solito fate quando si fa sesso?- domanda ancora questa volta con un tono più deciso, leggermente arrabbiato.
Perché si sente un cretino per aver pensato di non piacere più ai suoi fidanzati e che avesse qualcosa che non andasse.
Roger sbuffa dal naso alzando vertiginosamente il sopracciglio destro -Oh, si cazzo, John, non sai quanto.- e poi guarda gli altri dopo che Freddie gli regala un piccolo calcio sul polpaccio sotto il tavolo.
-Ah, non guardatemi così, è vero e anche voi lo pensate.-
-E allora perché mi fermate quando voglio farvi qualcosa?-
-Credo perché non vogliamo approfittarci di un ragazzo più giovane di noi.
Incredibile.
Tutto questo per... una paranoia mai detta.
-Non so se lo sapete ma ho diciannove anni, sono maggiorenne e pronto per fare tutto quello che una persona adulta può fare. Compreso un cazzo di pompino.- raramente
John si lascia andare ad esternazioni colorite come in quel caso, ma davvero, la sua sopportazione sta arrivando alle stelle.
Freddie si morde con forza il labbro inferiore, Brian si ammutolisce colpevole e Roger storce il naso, negli occhi il dispiacere nel capire quanto John si sia sentito in difetto a causa loro.
-Perché non me ne avete parlato?-
I tre abbassano lo sguardo mestamente.
-Ci vergognavamo.-
Che cosa?
John si ritrova ad alzarsi dalla sedia, perché il nervoso gli attraversa il corpo da cima a fondo e ha bisogno di sbollentare quell'improvvisa rabbia che lo anima dopo la loro confessione.
Va avanti e indietro piano dalla cucina, con le mani sui fianchi e arriccia il naso in un piccolo grugnito insofferente. Poi si gira e li fissa con gli occhi taglienti.
-Quindi avete pensato bene di ignorarmi e rifiutarmi. V-voi, io, insomma, ah!- non riesce neppure a terminare la frase perché ha la gola chiusa improvvisamente da un moto di stizza e furore.
-E se credete che questo atteggiamento sia da persone adulte e mature vi devo informare che il dialogo lo è. Cazzo. I-io avevo paura che voi non mi voleste perché n-non sono bello o sono troppo magro o- le parole gli muoiono in gola a causa di un singhiozzo, uno stupido singulto che preannuncia un bel pianto nervoso.
Non lo vorrebbe fare ma è impossibile trattenersi dall'evitare che delle piccole lacrime gli crollino lungo le guance paonazze e chiude per un istante gli occhi, nascondendo il viso dietro una mano.
Si appoggia al bancone dietro di sé cercando di calmarsi ma tutta quella situazione è assurda e ora si ritrova a piagnucolare in modo imbarazzante di fronte al fatto che realmente ha avuto paura che non lo volessero per qualcosa che non sapeva esattamente cosa. Freddie è il primo ad alzarsi, ad avvicinarsi a lui e a stringerlo tra le braccia con decisione, in un abbraccio che John avrebbe voluto rifiutare giusto per fare un po' di scena e continuare a fingere di essere arrabbiato con loro.
Ma la verità è che ora si sente più leggero, senza quel peso opprimente al centro del petto delle sue paranoie e paure.
-Darling.- sussurra con voce amareggiata, dandogli un bacio sulla tempia e massaggiandogli la schiena -Perdonaci tesoro, davvero. Perdonaci siamo stati degli immaturi, non posso vederti piangere per una cosa del genere.- continua a dargli piccoli baci tra i capelli lasciandogli appoggiare la fronte contro la spalla.
Presto John si sente abbracciare di lato ed ecco altri teneri baci sulle spalle molto probabilmente da Roger.
-John ti amiamo così tanto, non piangere per favore.- gli dice scostandogli i capelli dalla nuca, arrivando all'orecchio dove sussurra delicato quelle parole e il più piccolo sospira smettendo lentamente di piangere.
Brian gli prende la mano nella sua, accarezzandola con le labbra tra le nocche e lo guarda da sopra la spalla di Freddie. Gli sorride timidamente e il ragazzo più grande gli regala una piccola strizzatina d'occhio.
-Perdonaci, Deacy, ti prego.- e altri baci, altre carezze a profusione fino a che non è Brian a stringerli tutti e tre tra le braccia e John ridacchia allora, libero ormai di avere la consapevolezza di essere accettato e desiderato dagli altri.
-C-certo che vi perdono, stupidi.- sussurra tra una piccola risata e un bacio a stampo sulla guancia di Freddie -Vorrei essere arrabbiato con voi ancora per un po',ma non ci riesco.- sorride genuino quando Roger gli lecca per scherzo l'orecchio, facendolo rattrappire contro il cantante e i tre ridono con lui.
Ma non tutto è stato risolto.
Ora che le domande di John sono state dissipate c'è un'altra questione creatasi di rimando.
-E adesso? Cosa facciamo?- domanda Roger quando l'abbraccio di gruppo si scioglie e John rimane appoggiato al suo petto con la schiena, lasciandosi accarezzare piano lungo le braccia.
Esatto.
Cosa fare?
Gli sguardi dubbiosi di Freddie e Brian non presagiscono che i tre avessero un piano per un eventuale discussione di questo genere, ma è Brian a schioccare le dita.
-Avrei un'idea se può andare bene a tutti.- e tutti e tre restano in attesa -Manca poco al tuo compleanno, giusto? Potremmo festeggiarlo in questa maniera.- afferma con un piccolo ghigno compiaciuto stampato sul viso e improvvisamente John sente le guance arrossire.
Si sente stupido nel avvampare così di fronte al fatto che Brian abbia proposto un'orgia come regalo di compleanno per i suoi vent'anni e ancora di più perché è quello che vuole da quando ha incominciato ad avere una relazione con loro tre.
Ma di fronte alle azioni effettive e non solo alle idee e parole, sente la gola seccarsi in anteprima. Il sorriso di Freddie si allarga in maniera pericolosa diventando quasi libertino, schioccando la lingua con soddisfazione di fronte a questa idea sfiziosa e di certo eccitante.
Poi si gira verso il diretto interessato, piegando la testa leggermente di lato e assottigliando lo sguardo.
-Del gran sesso di gruppo per il compleanno di John, darling?- dice continuando a sghignazzare per l'evidente rossore che gli tinge le guance. Roger gli dà un piccolo bacio sulla spalla stringendolo piano tra le braccia.
-E' un buon compromesso. Che ne dici?- domanda il biondo e i tre aspettano la sua risposta.
John si limita a ridacchiare piano, annuendo con decisione, sentendo la tensione tra di loro ormai rilassarsi.
Lo avrebbero fatto seriamente allora. Solo a pensarci le ginocchia gli tremano appena e il cuore impazzisce per un istante nel suo petto. Prima di tornare tutti e quattro a tavola allunga il collo in una muta richiesta di un bacio da parte di Freddie e Brian che non tardano ad arrivare e nota come il più grande si senta leggermente più sollevato.
Quando si separano, John gli morde per un istante il labbro inferiore tra i denti sogghignando timidamente per quel gesto intraprendente e Brian gli sorride dolcemente accarezzandogli il viso.
-Allora bisogna solo tenere a bada Roger e possiamo aspettare ancora per poco.- afferma dando una schiccherata al fianco del biondo e questo protesta sonoramente senza smettere di abbracciare il più piccolo che anzi ridacchia con lui come due ragazzini pronti a fare qualcosa di davvero eccitante.
Poi John sente l'orecchio sfiorato dalla bocca di Roger.
-Sei contento, Deacy? - sussurra piano prima di rigirarselo tra le braccia, quando gli altri due tornano a sedersi e a godersi la colazione.
John annuisce mordendosi sovrappensiero il labbro inferiore e lascia che l'amico gli strizzi per un istante il culo tra le mani.
-Ci divertiremo un sacco.- termina dandogli un bacio umido e a schiocco sulla bocca.
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Eheheheh chi farà mai perdere la verginità al nostro Deacy
Well ditemi se volete anche le altre parti che mi metto a scrivere uwu
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