Era giunto il momento del terzo omicidio. Ormai i ragazzi erano abituati a vedere quelle scene raccapriccianti e, forse, questa volta non avrebbero avuto  problemi.
Lui era seduto sul suo letto, con i polsi legati, alle estremità del letto. Gli occhi erano aperti, spalancati, che guardavano la porta. Dei segni viola erano presenti su entrambi i suoi polsi, legati strettamente, e della sostanza violacea era presente sulle labbra un po' spaccate della vittima. Oltre ai polsi e alle labbra, dei segni violacea i erano un po' presenti dovunque specialmente sotto gli occhi. Sulla mano destra teneva un biglietto,con una frase scritta col sangue, che diceva:
"01010100 01101001 00100000 01110011 01110100 01101111 00100000 01100110 01101001 01110011 01110011 01100001 01101110 01100100 01101111"
Il problema era che il sangue non era il suo.
La faccia di Adam, morto alle 5.39 di mattina, era sconvolta...quasi come se avesse visto un fantasma.
In cucina c'era una boccetta di vetro in frantumi, contenente un liquido strano.
Altra cosa strana era che la porta della camera di Adam era chiusa a chiave, dall'interno.