L'amore Dal Punto Di Vista Di Ted Mosby
- L'amore dal punto di vista di Ted Mosby -
Forse credete che si possa solo reprimere la propria rabbia o gettarla in faccia a qualcun altro, ma c'è una terza possibilità: potete mettervi l'animo in pace, e solo allora sarete davvero liberi di voltare pagina.
[Potrebbero esserci spoiler della serie How I Met Your Mother]
Questa è semplicemente una versione di come sarebbero potute andare le cose tra Robin e Ted dal momento che lei decide di trasferirsi senza neanche dirlo a Ted che si ritrova ad aprire la porta della sua stanza dopo all’incirca due anni di convivenza, e a trovarla vuota, se non per il corno blu che lei lascia in fondo, in un angolo della stanza.
L’idea mi è venuta, alla fine della visione della puntata 5x20. Per me il modo in cui Ted viene illuso nel corso della serie è praticamente inconcepibile ed in più mi lascia totalmente dispiaciuta perché tutte queste illusioni non diventano mai reali, ma gli spezzano sempre il cuore in mille pezzi.
Questa è un ipotesi dove Ted si stanca di avere il cuore spezzato.
Un altro cartone di latte vuoto nel frigo. Quante volte avrebbe dovuto dire alla coinquilina di comprarne altri?
Si precipitò sulla porta della stanza di quest’ultima, pronto a riservarle un’ennesima ramanzina, ma quando la sua mano si poggiò sulla maniglia e la porta fu aperta, Ted Mosby subì uno shock allucinante.
I suoi occhi si dilatarono quando vide che all’interno non vi era più niente, e rimase quasi spaventato dalla sua stessa reazione.
L’unica cosa rimasta nella stanza era il corno blu che qualche anno prima aveva regalato alla sua amata. Si avvicinò ad esso con prudenza e lo prese fra le mani come se fosse una docile creatura.
Non pensava che Robin potesse davvero lasciarli così, senza neanche degnarli di un ultima parola.
Il primo pensiero a sfiorargli la mente mentre si lasciava trascinare dalla malinconia, era che forse non Robin non era pronta ad inziare una relazione solo con lui. Perché metterci così tanto impegno con Don allora?
Ted però non era tormentato dalla rabbia, bensì dalla tristezza, non ci riusciva proprio, ad essere arrabbiato con lei. Si aspettava almeno di essere degno di un saluto.
Vedere quella stanza vuota dopo aver avuto il coraggio di alzare lo sguardo su di essa una seconda volta, gli aveva fatto realizzare che forse poteva davvero chiudere con Robin, una volta per tutte e ricordarla come quell’amore impossibile della sua vita.
Sospirò e poggiò nuovamente il corno francese a terra. Sapeva di dover dare la notizia agli altri che lo aspettavano di sotto, al bar.
Decise di togliersi il peso e scese le scale che lo portavano al bar, dopo aver chiuso quella fatidica porta.
“Ted!”
Marshall, Lily e Barney sembravano entusiasti, soprattutto i primi due, in quanto Ted li aveva appena salvati da uno di quei discorsi d’epoca di Barney.
“Ragazzi, Robin…”
Il ragazzo si sedette di fronte a loro.
“la sua stanza è vuota.”
Gli sembrava di essere lui vuoto dentro mentre pronunciava quelle parole.
Gli andava bene che si trasferisse ma si era sempre illuso di poterla vedere la sera al bar, e di poter ascoltare la sua voce. Perciò non riusciva ad immaginare che lei davvero fosse uscita dalle loro vite, era talmente abituato ad averla nel gruppo che senza di lei, era quasi perso.
Lily fece una smorfia di disapprovazione, ma Ted capì all’istante che lei già lo sapeva.
Sicuramente ancora era in contatto con lei.
Marshall gli fece un sorriso di conforto.
“Mi dispiace ragazzi”
Sussurrò, riferito a Barney e a Ted che si sentivano in colpa, convinto di poterli consolare.
“allora l’ha fatto davvero?”
Barney che fino a quel momento aveva tenuto il sorriso sulle labbra pronto a finire la sua storia, ebbe un collasso nella voce. Era diventata bassa e monotona.
Poteva sentire il suo cuore battere veloce, ma deglutì e si alzò dalla sedia.
“io la riporterò qui!”
Tutto il suo entusiasmo era svanito, se Ted non provava rabbia, Barney invece voleva esplodere.
“Barney lascia stare”
Gli suggerì Ted, facendogli cenno di sedersi.
“tornerà da sola vedrai, non può fare a meno di noi”
Disse Marshall.
“Spero solo che tu abbia ragione”
Affermò Barney, uscendo dal bar dopo aver preso la sua giacca.
Queste situazioni si risolvono di per sé, si sa, era il senso di colpa che non riuscivano a gestire.
“Ragazzi, io ho del lavoro da fare, ci vediamo domani”
Anche Ted lasciò il Bar per dirigersi verso casa. In realtà non aveva abbastanza ispirazione o concentrazione per lavorare, perciò rimando la cosa alla giornata successiva senza pensarci troppo.
Robin non si era fatta vedere per un mese, Barney ci aveva fatto l’abitudine, in fondo lui si distraeva facilmente. Ted, invece, sperava ancora di poterla vedere mentre varcava la soglia della porta del Bar.
Un mese dopo dall’accaduto, mentre Ted usciva per casa pronto a dirigersi verso il suo lavoro, la vide lì.
Esattamente davanti all’entrata del Bar. Parlava con Lily come se niente al mondo fosse più importante di quello che si stavano dicendo. Lily e Robin si erano mantenute sempre in contatto, e in quel momento, a Ted sembrava una cosa talmente egoista.
Era solo lui il problema allora? Lui e Barney?
Probabilmente si, ma preferiva non ammetterlo.
Il vento gli solleticava il collo e ciò gli fece ricordare di aver una classe da raggiungere, visto come si era fermato poco prima, a qualche metro dalle due ragazze. Decise di far finta di non vederle e gli passò a fianco con passo deciso, pronto a non fermarsi mai. Ma poi udì la sua voce e tutte le sue aspirazioni crollarono nel momento esatto in cui, con tanta velocità, egli voltò il capo verso di lei: “Ted! Ehy da quanto tempo, come va?”
Gli disse, sorridendo.
Lui non sapeva se doveva lasciarsi andare alla rabbia per le sue parole oppure abbracciarla per sentire da vicino la magia del suo sorriso.
I suoi occhi navigarono un po’ in giro, tranne su di lei, sui suoi di occhi.
Ci pensò un po’ e poi si ricordò che la sincerità era prima di tutto, o forse era il rammarico a pensare al posto suo. Fatto sta che finalmente anche dalla sua bocca uscirono delle parole, rudi, toste e dette con troppo sentimento: “Male, ecco come va, male”
Non aveva intenzione di andarsene, non quella volta, non ancora.
“Cos’è successo?”
Le chiese lei, dispiaciuta ma anche preoccupata per quello che considerava un amico.
Ted ridacchiò, lei non poteva capire qualcosa a cui non aveva mai dato importanza, per lui, lei lo aveva sempre pensato come una di quelle persone sopravvalutate, e soprattutto, come una di quelle persone che non l’avrebbe mai abbandonata, perché era quell’idiota che fin dal primo secondo l’aveva amata.
Robin in realtà non l’aveva mai dato per scontato, neanche per un secondo ma per lei quel capitolo della sua vita chiamato ‘Theodore Evelyn Mosby’ era chiuso, probabilmente per sempre. Ecco perché non riusciva a capacitarsi della reazione di Ted, erano amici, o almeno si erano lasciati essendo così.
Quell’espressione di preoccupazione sul volto di Robin non faceva che alimentare quel sentimento di rabbia in Ted. Lui considerava quell’espressione finta.
“Sai, una volta avevo una migliore amica, oltre a questo era anche la mia coinquilina”
Non smetteva neanche per un secondo in quel momento, di fissarla nei suoi occhi, che considerava l’ottava meraviglia del mondo, nonostante fosse furente di rabbia.
“poi un giorno mi ritrovai a cercarla per casa ma indovina un po’? Lei non c’era più!”
“Ted…”
Provò a parlare la ragazza, ma fu subito fermato da delle nuove parole pronunciate dal giovane: “Ho rispettato le tue decisioni, l’ho fatto mille volte, lo rifarei ancora. Ma tu non hai avuto il coraggio di confrontarti con me per mettere ancora una volta in discussione il tuo approccio alle relazioni, e forse, se solo tu avessi rispettato un po’ di più me; o la nostra amicizia non saremmo arrivati a questo punto”
Si era calmato, aveva fatto un respiro e aveva cercato di esprimersi nel modo più chiaro possibile, senza far trapelare informazioni sul quello che lei ancora era per lui. Ma solo dicendo tutto quello che gli passava per la testa, avrebbe avuto la chiusura che davvero meritava.
Era così titubante, bipolare in quel momento.
Davvero non voleva renderla triste o ferirla ma se non l’avesse fatto avrebbe finito con il fare a pezzi se stesso, ed era una cosa che non poteva più permettersi.
Un’ultima volta, una sola scaricata di emozioni su di lei e non ci avrebbe più pensato.
Si leccò il labbro inferiore e scosse la testa, quasi rideva. Si rendeva conto di essere praticamente ridicolo ma non gli rimaneva altro.
“Potevi portarlo via, sai, il corno blu, avrei capito che a me, almeno in senso amichevole ci tenevi. Avrei potuto passare la mia intera vita ad amarti ma finché lo meritavi, e ora non lo meriti più. È stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Con quel gesto mi hai fatto capire che io non ho alcun significato nella tua vita e che non hai rispetto per la nostra vecchia relazione. Ma almeno sai quante volte mi sono chiesto che forse ero io quello sbagliato!? Perché Don!? Perché non io? Sembra che io sia l’unico con cui tu non voglia avere una storia vera. Dimmelo. Cos’ho che non va!?”
“Ted i-io… Niente, non hai niente che non va”
Se l’aspettava come risposta, ma non fece altro che alimentare la sua voglia di affogare i sentimenti.
“E ALLORA PERCHÉ NON ME?!”
Gli occhi gli erano diventati lucidi.
Robin si sentiva attaccata dal suo comportamento.
Perché venire fuori con questa storia dopo 3 anni dalla loro rottura?
"Sai, sei stata chiara, con quel gesto mi hai voluto far capire che io non significo più niente per te, quel corno li buttato per terra all'angolo della stanza; è esattamente così che tu mi vedi, come un cagnolino indifeso messo da parte"
Ribadì con un piccolo riassunto della vicenda.
Robin poteva sentire il suo sguardo pesante addosso, carico di rabbia ed odio.
"ma ti ringrazio per avermi liberato da te, ti ho sempre amata sai, ma ho capito che tu non mi meriti e che forse, dovrei prima amare me stesso e degnarmi di un po' di rispetto"
Detto ciò, Ted Mosby, gli rivolse un ultimo sguardo e poi i suoi passi si udirono lontani mentre si dirigevano verso la metro della città.
Forse non sarebbero mai più stati amici ma aveva avuto la chiusura ad una perfetta storia d’amore mai esistita.
C’è da precisare che Ted non avrebbe mai e poi mai fatto un discorso del genere a Robin, perché ha un concetto ben diverso dell’amore. Avrebbe sofferto anche per tutta la vita per lei, pur di vederla felice, mettendola davanti a tutto.
Mi piace pensare che abbia una visione stilnovistica dell’amore.
Per farvi capire, ecco una sua citazione molto celebre della 9x17.
È in inglese, mi dispiace, ma ha molto più significato nella lingua originale che in italiano.
"Actually, there is a word for that. It's love. I'm in love with her, okay? If you're looking for the word that means caring for someone beyond all rationality and wanting them to have everything they want no matter how much it destroys you, its love! And when you love someone y-you just don't stop. Ever. Even when people roll their eyes or call you crazy. Even then. Especially then. You just- you don't give up because if I could give up... If I could just, you know, take the whole world's advice and- and move on and find someone else, that wouldn't be love. That would be... That would be some other disposable thing that is not worth fighting for. But that is not what this is."
Uno dei tanti motivi per cui adoro quella serie è questa, può sembrare una commedia, ma nasconde un sacco di significati importanti riguardanti la vita in generale, a volte nascosti ed a volte molto evidenti ma sicuramente Ted sa come dare lezioni di vita e lasciare il segno.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro