Capitolo 11
Penso che da stasera Joker sarà il mio cattivo preferito. Deglutisco quando vedo Taehyung appoggiato allo stipite della porta, con i folti capelli tinti di verde tirati indietro il volto pallido con il tipico sorriso rosso, lo smoking viola e il gilet verde. Si passa un dito sul labbro prima di incontrare il mio sguardo e la sua espressione diventa stranamente agitata. Si sistema l'abito e mi guarda da capo a piedi il ché mi rende estremamente imbarazzata.
«Youjin, sei bellissima stasera», è il primo complimento che sento uscire dalla sua bocca, ma, quando spunta il suo ghigno, non so se lo pensi davvero.
«Ci sei solo tu?» chiedo fuoriuscendo la testa dall'appartamento e guardandomi attorno per vedere se ci fossero anche gli altri. Avverto lo sguardo di Taehyung dietro di me posarsi sul mio corpo, soprattutto sul mio fondoschiena. Mi volto di scatto verso di lui per sorprenderlo e il moro alza le mani in alto come per voler dire non ho fatto nulla.
«Gli altri arriveranno a momenti» dice stravaccandosi sul divano.
«Mi piace il tuo costume» mormoro sedendomi di fianco a lui. Mi sento una stupida, come può il mio cuore battere così forte?! «Vuoi delle patatine? O un dolce? Ho fatto dei cupcakes!» esclamo.
Taehyung si volta verso di me e i suoi occhi emanano una strana luce:«Hai detto cupcakes?»
Annuisco:«Li ho anche decorati in stile Halloween. Vuoi quello col fantasma, con la zucca o con il ragno?» gli chiedo picchiettando un dito sul mento. Taehyung mi guarda con un sorriso dolce che mi fa arrossire. Il suo braccio si sposta dallo schienale del divano fin sopra la mia spalla.
«Quello che vuoi» dice sussurrando al mio orecchio e la sua voce provoca piccoli brividi in tutto il mio corpo. Mi alzo dal divano e vado in cucina dove Taeri stava sistemando le ultime decorazioni.
«Hai visto? Alla fine è venuto» mi dice a bassa voce dandomi una piccola gomitata.
Le sorrido:«Quale dovrei dargli secondo te?» le chiedo indicando i cupcakes sul mobile della cucina. Taeri li guarda attentamente e alla fine ne indica uno con un piccolo fantasma sopra. Lo prendo e vado verso Taehyung che nel frattempo si era spostato vicino al caminetto accesso, ma contemporaneamente suonano alla porta e vado ad aprire.
«Siamo arrivati!» urlano in coro agitando casse di soju e birra. Jin ha preparato perfino una torta di riso a forma di cervello con della marmellata di fragole per simulare il sangue:«Come ringraziamento per aver deciso di invitare questi sette poveri ragazzi a casa tua!» esclama ridendo. Secondo me, è già ubriaco.
«L'ha fatta con le sue mani» parla Namjoon, «Devi sapere che è molto bravo in cucina e senza di lui mangeremmo solo cibo spazzatura.»
«Vero!» urla Taehyung dall'altra parte della stanza che saluta i ragazzi appena arrivati.
Anche Chaeryl è venuta, sono davvero contenta. Pian piano sto imparando a conoscerla ed è molto solare, proprio come Hoseok:«Grazie per il dolcetto!» esclama il rosso entrando in casa abbracciato alla bionda ossigenata e rubando dalle mie mani il cupcake destinato a Taehyung.
«In realtà, è per-...», ma ormai è già andato a sedersi sul divano insieme alla sua ragazza.
Non appena tutti sono dentro, chiudo la porta e li osservo meglio. Si sono travestiti in maniera impeccabile:«Allora, ragazzi, da chi vi siete mascherati?» chiede Taeri sedendosi sulle gambe di Jungkook il quale è impassibile per via del costume.
«Dracula!» dice Namjoon portando il mantello davanti al viso per poi mostrarci i canini insanguinati.
«Io sono Jin Sparrow!» biascica Jin continuando a bere dalla bottiglia di soju, ormai finita, ma ancora non se n'è accorto. Tutti noi scoppiamo a ridere. Hobi e Chaeryl si sono travestiti da prigionieri, Yoongi da Chucky, la bambola assassina:«Chi ha avuto la geniale idea di dare un coltello a Yoongi?» sbotta ironico Taehyung e, quando Yoongi lo guarda con un sorriso diabolico, la stanza si riempie nuovamente delle nostre risate. Infine, ci sono Jimin travestito da Charlie Chaplin, che ha giustificato la scelta del suo costume con:«I film muti mi fanno paura!» e Jungkook travestito da mietitore con una frusta in mano. Chissà se la usa anche per altro, sogghigno tra me e me, ma subito mi rimprovero da sola per il pensiero appena fatto.
La serata è molto piacevole. Abbiamo mangiato, abbiamo chiacchierato, abbiamo ballato. Mi hanno fatto i complimenti per i cupcakes e ne sono molto felice. Quando ho portato la torta di Jin in soggiorno, il creatore era troppo ubriaco e, quando l'ha vista, ne ha staccato un pezzo con le mani e se l'è mangiata come se fosse uno zombie.
«Ma non era un pirata?» mormoro divertita a Taehyung che mi guarda sorridendo.
«Esco fuori per fumare. Torno subito» mi dice a bassa voce.
«Namjoon, vuoi succhiare un po' del mio sangue?» chiede maliziosa Taeri mostrandogli il suo costume. Il castano, imbarazzato, si copre gli occhi con una mano e tutti scoppiano a ridere, tranne Jungkook che è entrato davvero nel personaggio. È rimasto immobile sulla poltrona, si è sporto in avanti solo per prendere una ciotola di patatine che non ha fatto toccare più a nessuno.
Sentiamo il rimbombo dei tuoni in lontananza e qualche lampo squarcia il cielo di Seoul. Non appena sento un altro fulmine più vicino sussulto per lo spavento, ma a nessuno sembra importare del tempo là fuori. Improvvisamente, scatta la luce ed è tutto buio. Sembra che sia successo solo a casa mia, forse un sovraccarico di tensione, perché per strada i lampioni sono ancora accesi. Il camino nel frattempo si è spento ed inizio a spaventarmi. Se fossi rimasta chiusa in camera e sotto le coperte, mi sarei sentita al sicuro, penso impaurita.
«Ragazzi, vado a vedere il contatore per capire cosa è successo», nessuno fiata, «Ragazzi?», deglutisco a fatica. Tocco i posti di fianco al mio per vedere se sono ancora occupati, ma tutto ciò che sento è la finta pelle del divano:«Se questo è uno scherzo, non è per niente divertente», il vento soffia contro le finestre. Mi sembra di essere in un film dell'orrore. Un altro fulmine si fa strada nel cielo, ma è così forte che mi fa sussultare. Il vento fa sbattere la portafinestra del soggiorno rimasta aperta, così mi faccio coraggio e mi alzo per andarla a chiudere. Ma non appena appoggio la mano sulla maniglia, sento qualcuno afferrare il mio polso e il lampo alle sue spalle illumina da dietro una figura nera davanti a me. Non faccio in tempo a connettere che urlo spaventata e mi raggomitolo sul pavimento coprendomi le orecchie con l'unico braccio libero e chiudendo gli occhi più che posso.
Improvvisamente, ritorna la luce. Ancora nella stessa posizione, apro prima un occhio e poi l'altro. Vedo Hoseok preoccupato vicino al contatore e tutti gli altri mi guardano, anche loro preoccupati, ma poi Jin ubriaco scoppia a ridere.
«Youjin, tutto bene?» chiede Taeri avvicinandosi a me e mettendomi una mano sulla schiena accarezzandola. Scatto in piedi con le lacrime agli occhi per il nervosismo:«Che cazzo vi è saltato in mente?», tutti strabuzzano gli occhi per la mia reazione.
«Scusa, Youjin. È stata una mia idea» dice Taehyung entrando in casa mantenendo ancora la presa sul mio polso. Glielo sfilo bruscamente:«Bella idea del cazzo!» sbotto. Un silenzio imbarazzante cala nella stanza e sembra che anche il brutto tempo fuori si sia placato. Respiro affannosamente per lo spavento, ma alla fine mi riprendo e tiro un pugno sul petto di Taehyung:«Sei un cazzone!», rido più rilassata e la tensione diminuisce. Sembrava che tutti avessero il fiato sospeso, forse sono stata un po' drammatica, ma mi sono spaventata davvero tanto.
La festa continua. Continuiamo a scherzare e a bere, mangiare e ancora bere. A fine serata Jin è ormai accasciato sul tappeto vicino al camino con una bottiglia di soju affianco. Hoseok e Chaeryl non hanno smesso nemmeno per un attimo di baciarsi sulla poltrona, mentre gli altri scherzano tra di loro. Mi piace osservarli mentre ridono, posso conservare tutte le loro espressioni e tenerle impresse nella mente come dolci ricordi. La risata fragorosa di Taeri riempie tutta la stanza e mi fa ritornare alla mente il giorno in cui l'ho conosciuta, nell'auditorium della scuola per il discorso del club. Sono passati solo due mesi circa e siamo già grandi amiche. Io, invece, non so come, mi ritrovo tra le braccia di Taehyung stesa sul suo petto e con i piedi sul divano. C'è qualcosa in lui che mi attrae. Non è semplicemente un bel ragazzo come tutti credono. Secondo me, nasconde un lato di sé che difficilmente mostra. È un ragazzo davvero misterioso, controverso e non capisco mai a cosa pensa. Perché mi ha detto quelle cose se poi si comporta in questo modo? Quel bacio non ha davvero significato niente per lui? Ricordo che, quando è scappato via, pensavo che il cuore sarebbe uscito dalla cassa toracica per quanto stesse battendo all'impazzata. Sentivo un groppo alla gola ed ero così felice. Forse perché era il mio primo bacio. Certo, avrei sperato che rimanesse con me e non se ne andasse via senza dire niente.
«Perché mi fissi?» mi chiede guardandomi dall'alto con un sopracciglio alzato e bevendo un altro sorso di quel liquido trasparente. Con tutti i miei pensieri non mi sono nemmeno resa conto che lo stavo guardando da minuti.
«Non ti sto fissando» rispondo innocentemente, «Posso farti una domanda?» gli chiedo spostandomi verso di lui in modo tale da stare uno di fronte all'altro. Taehyung annuisce e continua a bere:«Perché mi hai baciata dopo il tuo discorso?», non appena finisco di parlare quasi si strozza e comincia a tossire per l'alcol andatogli di traverso.
«Faccio quello che mi passa per la mente. Senza pensarci troppo» sussurra con tono sensuale, dopo essersi ripreso.
Annuisco:«Quindi, se mi sporgessi verso di te – mormoro avvicinandomi al suo viso – e ti baciassi,» continuo appoggiando le mie labbra delicatamente sulle sue, «tu cosa faresti?» chiedo alzando un sopracciglio. Ma da dove esce tutta questa sfacciataggine, Youjin?!
«Beh, in questo caso – sussurra sistemandosi in modo tale da potermi sedere a cavalcioni su di lui – ti bacerei ancora» e le sue labbra morbide si posano di nuovo sulle mie lasciando la scia del suo trucco.
«Ma, allora, che significa tutto questo?» gli chiedo e come risposta ottengo un morso sul labbro inferiore che provoca piccole scariche elettriche nel mio basso ventre.
Poi si stacca da me, avvolge le braccia attorno alla mia vita e guarda attentamente i miei lineamenti, passando in rassegna gli occhi, il naso, gli zigomi ed, infine, soffermandosi sulla mia bocca gonfia peri suoi baci. Le nostre labbra si sfiorano, ma veniamo interrotti da Jungkook che esclama brillo:«Non ho mai visto Joker spassarsela con una strega!», Taehyung scoppia a ridere facendo cadere la testa all'indietro sullo schienale del divano e lasciando le braccia scivolare sui braccioli. Mi ricompongo sedendomi di fianco a lui, sentendomi a disagio per quello che il corvino ha appena affermato. Mi rabbuio e mille pensieri si formano nella mia mente. E se davvero Joker volesse solo spassarsela con la strega?
Le parole di Jungkook non fanno altro che rimbombare nella mia testa. Sono proprio una stupida, come posso pensare che Taehyung possa provare qualcosa per me? Ma come mi è passato per la mente di baciarlo? Maledetto alcol, impreco mentalmente.
«Ci facciamo un giro?» chiede il corvino, ma nessuno risponde. Siamo tutti un po' stanchi e Jin sta praticamente dormendo sul tappetto del mio soggiorno.
«Volete fermarvi a dormire qui?» propongo vedendo la situazione, «Ho una camera per gli ospiti, potete sistemarvi lì.»
«Grazie, Youjin» dice Hoseok alzandosi dal divano insieme a Chaeryl, «Ma noi due torniamo a casa», mi fa l'occhiolino e gli rispondo con un sorriso furbo. Prende per mano la ragazza ed escono dal mio appartamento, seguiti da Yoongi e Namjoon.
«Posso dormire qui sul divano, così tengo d'occhio anche Jin» afferma Jimin sistemandosi uno dei cuscini di pelle e gli porgo una grossa coperta di lana che ho trovato nel mobile del soggiorno. Ne metto una anche su Jin che si stava rannicchiando per il freddo.
«Mi fermerei anch'io se non ti dispiace» fa Jungkook. Gli mostro un sorriso sincero e gli indico la stanza degli ospiti:«Basta che ti strucchi prima di andare a letto!» lo avviso prevedendo si volesse buttare sul letto per vederne la morbidezza.
«Aspettami, Jungkook-ah!» strilla Taeri barcollando un po'.
«Taeri, non dormi con me? Nella mia stanza?» le chiedo supplichevole e indicando con sguardo allarmato Taehyung alle mie spalle. La mora, però, non lo capisce e mugugna prima di raggiungere Jungkook in camera.
Sospiro profondamente. Dovrò davvero dormire con Taehyung?! Non sono pronta anche se, in teoria, è già successo, penso. In questo caso, però, non sono ubriaca fradicia e ho le facoltà per intendere. Mi volto verso di lui che mi sorride un po' stanco con le mani in tasca al pantalone viola.
«Vuoi farti una doccia?» gli chiedo pensando potesse sentirsi meglio senza quel mascherone addosso al viso, tutti gli altri sono andati a dormire e non ho potuto chiederlo anche a loro.
«È una proposta?» mi sussurra avvicinandosi pericolosamente e con quel solito ghigno.
«Non tutto ha un secondo fine», roteo gli occhi un po' imbarazzata.
«Ma non ho il cambio» dice alzando le sopracciglia.
«Non penso sia stato un problema l'ultima volta!» controbatto incrociando le braccia al petto.
«Prendetevi una camera!» mugugna Jimin girandosi e dandoci le spalle steso sul divano, ha la voce assonnata. Taehyung ed io ci guardiamo negli occhi e poi il moro va in bagno per farsi una doccia.
Nel frattempo, vado in camera e ne approfitto per mettermi il pigiama, struccarmi e rilassarmi sul letto. A dir la verità, il mio non è un vero e proprio pigiama: è semplicemente un pantalone della tuta nero e una maxi felpa morbidissima rossa. Mi stendo sul letto, cerco di sistemarmi il più vicina al muro per far spazio a Taehyung e in poco tempo mi addormento.
♪
Il sole entra dalla finestra della mia stanza e mi risveglia dal sonno profondo. Quando vedo il braccio di Taehyung circondarmi le spalle, sussulto dimenticandomi che stesse dormendo con me. Cerco di non svegliarlo mentre lo sposto. Mugugna un po', ma si gira dall'altra parte. Controllo la sveglia sul mio comodino: sono le cinque di mattina. Mi passo una mano sulla faccia, ancora assonnata. Scavalco il corpo di Taehyung e mi guardo allo specchio. Ho delle occhiaie enormi e il viso gonfio. Infilo il giubbotto, esco dalla mia camera camminando piano e socchiudendo la porta alle mie spalle. Passo davanti la camera degli ospiti e vedo Taeri che abbraccia da dietro Jungkook. Sono così dolci, un giorno riuscirò a capire se c'è del tenero tra di loro.
Non appena metto piede in soggiorno mi accorgo che Jimin e Jin non ci sono più. Forse se ne sono andati mentre stavamo dormendo, penso. Infatti, trovo un bigliettino da parte del più piccolo in cui scrive di essersene andati non appena Jin si era ripreso.
Spalanco le tende delle finestre ed esco fuori sul balcone. Da qui posso vedere un piccolo squarcio di cielo durante l'alba: il cielo inizia a tingersi di un giallo intenso. Fortunatamente il brutto tempo di ieri sera non si è ripresentato.
«Cosa ci fai qui fuori a quest'ora del mattino?» mi chiede Taehyung sbadigliando.
«Scusami se ti ho svegliato», scuote la testa e si stropiccia gli occhi. Si appoggia sul muro di casa e contempla anche lui il sole che sorge. La luce riesce ad illuminare i suoi occhi nascosti dal ciuffo e li rende ancora più belli. Serro gli occhi non appena realizzo cosa ho pensato e involontariamente fuoriesce un sospiro dalla mia bocca. Subito Taehyung se ne accorge:«Sei pensierosa?» mi chiede continuando ad osservare il sole alzarsi in alto nel cielo. Faccio cenno di no con la testa e continua a domandarmi, stavolta girandosi verso di me e facendo incontrare i nostri sguardi:«Come mai hai casa libera? Dove sono i tuoi genitori?»
«Sono partiti per l'America per questioni di lavoro», tira fuori il solito pacchetto di sigarette nero, ne sfila una e la porta alla bocca. Prende il suo accendino viola e copre l'estremità della sigaretta con la mano. Dopo averla accesa, aspira e rilascia fuori il fumo.
«Hai un bel rapporto con loro?» mi chiede abbassando lo sguardo. Io, che fino a quel momento ero appoggiata alla ringhiera del balcone, mi appoggio sul muro, di fianco a lui.
Infilo le mani in tasca al giubbotto e rispondo:«Non direi che abbiamo un rapporto», sposto lo sguardo dalla parte opposta in cui sorge il sole dove il cielo è tinto di rosa e celeste, «Non penso potranno mai capire cosa significa la danza per me. Il loro unico obiettivo nella vita è avere successo e fare soldi, mentre io voglio semplicemente essere felice facendo quello che mi piace.»
«Magari lo fanno solo per il tuo bene», mi volto verso di lui. Mi guarda dritto negli occhi fumando la sua sigaretta:«A volte non si rendono conto che magari quello che stanno facendo non è giusto.»
Lo guardo confusa e assorta nel suo discorso:«E i tuoi genitori?», alla domanda abbassa di nuovo lo sguardo. Fa un lungo tiro trattenendo il fumo a lungo. Getta la sigaretta dal balcone ed espira.
«Non ci sono più» e vedo tristezza ma anche rabbia nei suoi occhi, «Mia madre è morta quando avevo da poco iniziato il liceo. Mio padre-...» si blocca improvvisamente, stringe talmente tanto i pugni che le sue nocche diventano bianche, «Mio padre se n'è andato via da casa qualche mese più tardi lasciandoci da soli», sfila un'altra sigaretta dal pacchetto nero. Hai sofferto tanto, vero Taehyung?, vorrei chiederli, ma i miei pensieri si soffermano sulla particella pronominale utilizzata. Ha detto lasciandoci, giusto? Significa che ha un fratello?
«Soli?», Taehyung mi guarda da sotto il ciuffo e annuisce, «Hai un fratello?» gli chiedo. Del fumo gli va di traverso ed inizia a tossire. Si porta una mano davanti la bocca e lo guardo di traverso con un sopracciglio alzato.
«Tutto apposto?» chiede Taeri dopo essere spuntata dalla finestra.
«Sì, vado a bere un po' d'acqua» dice Taehyung sgattaiolando dal balcone.
Vado in cucina dove c'è anche Jungkook:«Vi vanno dei pancakes?» chiedo loro e gli occhi di Taeri e Jungkook s'illuminano. Roteo gli occhi divertita ed inizio a prepararli, mentre loro sbadigliano tutto il tempo. Fortunatamente sono pratica con questa ricetta e ci metto relativamente poco.
Non appena sono pronti, li impilo su un piatto, ci spolvero un po' di zucchero a velo sopra e in cima ci metto tre mirtilli.
«Wow, Youjin! Sono perfetti» esclama Taeri prendendo il cellulare e facendogli una foto. Jungkook ne prende immediatamente uno beccandosi i rimproveri della ragazza per non aver aspettato a mangiarli e per averle rovinato la foto.
Dopo aver fatto colazione e chiacchierato sul divano, i ragazzi hanno deciso che era giunta l'ora di tornare a casa. Così ancora travestiti per Halloween escono da casa mia ed io ritorno ad essere sola in un appartamento enorme. Mi manca già sentire le loro voci, le loro risate, le battute del padre di Jin. Taehyung, mi dispiace per quello che hai dovuto passare a quell'età. Ecco perché sembra così misterioso: quello che io reputo tale è nascondere un dolore profondo che ancora non lo ha lasciato andare. Ho visto come stringeva i pugni, ho visto la tristezza nei suoi occhi. Sono passati tanti anni da quando sua madre è morta e non è riuscito a lasciarla andare ancora. Sembra un ragazzo duro dall'esterno, ma, dentro di sé, deve essere molto fragile.
Vengo risvegliata dai miei pensieri quando il cellulare inizia a vibrare sul tavolino del soggiorno.
Taeri
Più tardi andiamo in una caffetteria in centro. Vuoi venire con noi?
Mi chiede con una faccina sorridente.
Me
Certo, ci sarò!Le rispondo prima di poggiarlo nuovamente sul mobile e rimettere a posto casa.
Non appena esco dal mio palazzo, vedo la Jeep nera lucente di Jungkook il quale si sporge dal finestrino e, dopo aver battuto un colpo sulla portiera, mi sorride mostrando i suoi denti bianchi da coniglio. Dopo aver ricambiato il gesto, entro in macchina e questa volta c'è Taeri seduta dietro insieme a me, mentre Taehyung è seduto davanti che guarda fuori dal finestrino.
Non ci mettiamo tanto ad arrivare alla caffetteria di cui mi aveva parlato la mia amica. È molto grande, bella, piena di piantine. Troviamo un tavolino libero e ci fiondiamo ad occuparlo.
«Ciao, ragazzi», arriva la cameriera, «Cosa ordinate?» ci chiede prendendo un taccuino dal grembiule nero.
«Un caffè americano» dice Jungkook.
«Per me un milkshake al cioccolato, grazie» afferma Taeri ammiccandole scherzosamente e facendo arrossire la ragazza.
«Prendo lo stesso» richiamo la sua attenzione.
«Un espresso ristretto» dice Taehyung appoggiandosi sul tavolino e occupandolo tutto.
«Perfetto, grazie mille», la cameriera va dietro al bancone per dare la nostra ordinazione.
Incominciamo a parlare del più e del meno, della festa di ieri, di quanto si fossero divertiti. Sono contenta siano stati bene, non avevo mai fatto una cosa del genere.
«Ma Jin si è ripreso dopo la sbornia?» chiedo divertita.
«Ancora no!» risponde Jungkook, «Mi ha detto Jimin che, quando lo ha accompagnato a casa, ha messo un panno freddo sulla fronte del pirata Jin Sparrow» e scoppiamo a ridere ricordandoci del buffo nome che si era dato la sera precedente.
Dopo aver finito di consumare la nostra ordinazione e pagato il conto, siamo usciti dalla caffetteria per fare una breve passeggiata. Ci ritroviamo nel giardino condominiale dove Jungkook svenne.
«Ecco, scemo. Qui hai fatto prendere un colpo a tutti quanti!» urla Taeri con le gote rosse per il freddo e per la rabbia ritornata al solo ricordo di quella notte. Jungkook ride dispiaciuto grattandosi il collo in imbarazzo e beccandosi un pugno sul braccio dalla mora. Incrocia le braccia al petto mettendo il broncio e corrucciando la fronte. Il corvino l'abbraccia da dietro alzandola da terra e facendola svolazzare seguendo un cerchio immaginario.
Mi siedo sotto il gazebo come quella notte. Taehyung, di fianco a me, prende il suo pacchetto nero e incomincia a fumare. È così sensuale e vederlo aspirare e gettare fuori il fumo mi provoca piccole scariche elettriche lungo tutta la spina dorsale. Il sole autunnale illumina il suo viso mettendo in risalto le labbra rosate. Come sempre, mi sento ipnotizzata da lui, in balia dei miei sentimenti nei suoi confronti. So che per lui sarei solo un giocattolino, ma, quando mi guarda con quei suoi occhi dolci, sembra che ci possa essere un briciolo di speranza.
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