Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

✞ᴇᴄʜᴏ~ Sαrα's ∂єατн✞

Hello, hello
Anybody out there? 'Cause I don't hear a sound
Alone, alone
I don't really know where the world is but I miss it now

E quindi, era quella la morte. Sì, sicuramente era quella. Si sentiva così strana.
Tutto sembrava confuso, i pensieri si sovrapponevano. Tutto diventava scuro.
I ricordi riaffiorano uno ad uno. Alcuni felici, alcuni tristi.
In alcuni vedeva i volti dei suoi amici, in altri l'amore che provava per un ragazzo che mai avrebbe ricambiato i suoi sentimenti. Altri ancora le facevano saltare i nervi, perché rivederla persone sgradevoli. Ma in quel momento, non aveva la forza di odiare quelle persone.
Tutta la vita che sarebbe passata davanti. Sperava che accadesse tutto molto in fretta, perché non voleva soffrire ancora.
Non si sentiva pronta.
Eppure era tutto come avevo immaginato. Si trovava nella sua stanza, la porta chiusa a chiave. Non sarebbe entrato nessuno.
Continuava a rigirarsi il coltello fra le mani.
Mancava solo il suo violino.
Quel violino che aveva lasciato alla villa, con l'archetto mezzo rotto e un "S" incisa alla meno peggio nel legno.
Lo voleva lì, accanto sè. Voleva morire ancora aggrappata a quell'ancora.
I suoi pensieri si rivolsero ai ragazzi della Villa. Che ne sarebbe stato di loro? La nebbia avrebbe continuato a sballottarli da un'epoca all'altra, in giro per il mondo.

Le palpebre le si fecero pesanti, improvvisamente ed inevitabilmente.
Troppo sonno arretrato.
Non riusciva più a dormire da settimane, era perseguitata dalla nostalgia. Si stava spegnendo lentamente.
Eppure fingere di stare bene.
Le menzogne non aiutano, le avevo detto una volta Lucas. Lentamente, rivide nella sua mente il volto del ragazzo. Tutte le volte che si erano abbracciati, i baci che si erano scambiati insieme alle carezze nel bel mezzo della notte. Riuscirà ad andare avanti, pensò, lui è un guerriero, è forte. Io no.

Sara si rigirò la lama tra le mani, esitante. Aveva sul serio il coraggio di farlo?
Alzò lo sguardo e osservò il suo riflesso nello specchio, scheggiato.
Doveva farlo.
Il suo cuore accelerò, come sei in quegli ultimi istanti volesse battere come mai aveva fatto, come se non volesse più smettere, ora si avvicinava alla fine.
Si sarebbe fermato preso.
Troppo presto.
Quindici anni erano ancora pochi.
Troppo pochi.

Ripenso un'ultima volta a Sofia, l'amica a cui più si era affezionata in quel periodo. Ne aveva passate tante con la ragazza. Jackson, Alix Jeremiah... in un modo o nell'altro, Sofia aveva sofferto più di tanti altri ragazzi della Villa. Emotivamente e fisicamente.
Eppure era riuscita a superare tutto.
Ricordava l'abbraccio che le aveva dato in quel corridoio del palazzo, in Inghilterra, quando le aveva rivelato come si sentiva realmente.
Ricordava lo sguardo scettico di lei quando, ancora la Villa, era ricomparsa in cucina con addosso la maglia di Lucas.
La Villa... le mancava così tanto. Forse l'avrebbe rivista. Il divano, la sua camera, il violino nascosto sotto il letto... le cose importanti erano sempre quelle. Sempre lì.
Ripensò ad Aaron, ancora una volta. Il loro primo incontro era stato alquanto imbarazzante. Anzi, imbarazzante era dir poco dato che gli era quasi svenuta davanti.
Ripensò a Crystal ed Axel, e alle loro liti continue.
Ripensò a Chiara.
A Richard e Clary, che anche se poco presenti erano stati due amici stupendi.
Ogni persona, in quel momento, sembrava la più importante.
Ripensò a tutto quello che era stato parte della sua vita.
La lama fredda era ancora poggiata vicino al suo cuore, che batteva come non mai. Respirava a stento.
Il sonno tornava a farsi sentire.
Indugiò.
Indecisa.

Sentì sulla sua pelle un oggetto freddo, gelido. Poi qualcosa di caldo. Si sentiva tremare. Un fremito le attraversò il corpo.
Abbassò lo sguardo quel tanto che bastava per vedere la chiazza rossa espandersi sempre più rapidamente.
Sangue.
Si accasciò conto il muro.
Lentamente.
In poco tempo si ritrovò seduta.
Di nuovo pensò a Lucas e Sofia. Loro due le sarebbero rimaste nel cuore. I due ricordi a cui teneva di più.
Mancava solo il suo violino.
Suonerò per gli angeli del paradiso, pensò.
La vista le si annebbiò. E non solo per le lacrime che minacciavano, per l'ultima volta, di mostrarsi.
I suicidi non vanno in paradiso, le ricordò una voce. Era così lontana.
Allora avrebbe suonato per i demoni dell'inferno. Sarebbe stata la sua punizione.
Suonare per sempre, senza sosta, fino alla fine dei tempi.
Con questi ultimi pensieri il cuore di Sara battè un'ultima volta.
I suoi occhi si spensero.
Sarebbe finalmente riuscita a dormire.

Mancava solo il suo violino.

⊱⋅ ────── ✿ ────── ⋅⊰
È la quindicesima volta che riscrivo questa benedetta morte... spero almeno sia venuta bene.
Mi scuso già per le eventuali lacrime versate :3

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro