★Capitolo 54 Festa al castello★
Argon e Levina, festeggiarono il loro fidanzamento. Fu una festa allegra, tutti erano in armonia. Argon danzava con Levina sereno, mentre danzava sorrideva dolcemente alla sua amata.
Mentre danzavano armoniosi, sulle note del lago dei cigni. Argon sorrise, «Sei bellissima». Disse rivolto alla giovane, la quale era di fronte a lui, sussurrò, «Grazie, anche tu lo sei». Argon con delicatezza le cingeva i fianchi. Levina sorrise e mentre si lasciava trasportare dalla musica, in quell' istante, esistevano solo loro. La ragazza era felice, e si sentì a suo agio e riuscì a superare la sua timidezza, e il senso di inferiorità verso gli altri. Tutto questo lo doveva a Argon, il suo amato era riuscito a cambiarle la vita, prima che lo incontrasse Levina era triste, si sentiva inferiore a gli altri, per il suo essere diversa: infatti come Argon era legata al ragazzo sia dal sentimento d'amore e per le loro origini angeliche.
Erano destinati a essere insieme, anche se il loro amore era stato contrastato da Zalia, i due innamorati finalmente potevano godersi la festa, Zalia era solo un lontano ricordo.
Alastor e Rose, Hector e Nadia erano in sala da ballo, e insieme danzarono felici. Il Re Trevor e la Regina Iris anche loro festeggiavano felici il fidanzamento tra Argon e Levina.
Iris pensò, “Argon. Tesoro finalmente sei tornato di nuovo quello di un tempo, è così bello rivederti sorridere sereno. Hai sofferto tanto per la perdita di Selene. Levina è stata per te la cura del tuo cuore infranto. Ti ha ridonato la gioia di vivere, e grazie a lei che hai ritrovato l'amore. Sono così felice tesoro mio”.
Argon e Levina si divertirono da matti, anche perché Argon iniziò a danzare con suo figlio tutt'insieme tra risate allegre, un buffet invitante, e brindisi. La festa terminò in tarda serata. Argon e Levina felici salutarono i parenti e amici, e insieme entrarono nella loro camera.
Argon sbadigliò, «Che stanchezza, amore è stata una festa stupenda! Vero? Mi sono divertito tanto, che sonno, sono tanto stanco!» Esclamò il giovane, con un sorriso Levina rispose, «Anche io sono stanca, la festa è stata stupenda! Amore adesso andiamo a dormire? Ho tanto sonno, su vieni qui». Indicò il letto matrimoniale, a baldacchino. Il giovane stanco si sfilò di dosso gli abiti della festa, restò solo in intimo e con dolcezza si distese accanto alla sua amata, sotto le coperte. Si baciarono dolcemente, e stanchi si addormentarono sereni, abbracciati l'uno all'altra.
Mentre fuori all'esterno, cadeva la pioggia battente. Il piccolo Argon bussò alla porta della camera di suo padre.
Argon si svegliò, vide Levina che dormiva serena, con delicatezza scostò leggermente le coperte, scese dal letto e sentì nuovamente bussare alla porta, sottovoce chiese «Chi è?» Il piccolo Argon rispose, «Papà ehm sono io...Posso entrare? Non riesco a dormire, il temporale i tuoni mi spaventano». Disse il piccolo con lo sguardo basso, sentì la porta aprirsi, vide suo padre di fronte a sè. Quest'ultimo con dolcezza gli scompigliò i capelli, e con fare affettuoso,
«Hey! Pulcino, su dai entra ma non fare rumore, Levina dorme». Il bambino arrossì, «Ehm che bello». Sorrise felice, entrò nella stanza insieme a suo padre. Levina si svegliò, nel vedere il piccolo Argon chiese, «Hey! Piccolo e tu che ci fai qui?» Argon la interruppe, «Ha paura del temporale, vuole restare qui... Cosa facciamo allora? Lo facciamo restare?»Levina sorrise, e con un espressione seria rispose, «Hm vediamo un po', sono indecisa» incrociò lo sguardo di Argon che la guardava con dolcezza, sorrise e infine guardò il piccolo e rispose «Su vieni qui tesoro. A nanna» Argon e suo figlio si distesero nel letto. Il piccolo in mezzo tra Argon e Levina.
Il bambino sorrise e pensò “Che bello stare così, mi sento al sicuro”. E si addormentò sereno. Argon sorrise, mentre accarezzò il viso del piccolo che dormiva beato gli baciò i capelli e sussurrò, «Dormi bene, piccolo mio». Sorrise, Levina lo guardò negli occhi, «Buona notte, amore».
Sussurrò, mentre Argon con dolcezza «Notte amore, sogni d'oro». Sbadigliò, e si addormentò sereno rivolto verso suo figlio, e la sua amata Levina, si addormentarono serenamente vicini.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro