★Capitolo 40 Verso la sconfitta di Zalia★
Alastor, Hector, e Levina videro Argon, che imbracciò un arco dorato come l'armatura che indossava Argon. Il giovane puntò la freccia verso Zalia e con precisione schioccò la freccia che trafisse la donna al petto, incredula disse, «No, non posso morire.» E iniziò a trasformarsi mostrò la sua vera essenza, un aspetto demoniaco. Con ali completamente nere e corna di ugual colore.
Argon a quella vista incredulo, «Sei dura a morire eh?» A un tratto il giovane, Alastor, e Levina vennero risucchiati in un portale dimensionale; Zalia aveva spedito i ragazzi a Bawerstone, Argon e gli altri si trovarono nel giardino del castello, le guardie nel rivederli felici dissero, «Principe Argon, Alastor è bello rivedervi!»
Argon, sorrise e vide sua madre, e suo padre, che gioiosi li abbracciarono e tra le lacrime di gioia, e abbracci dissero,
«Siete ritornati Argon, Alastor, Levina. Lo sapevamo che sareste ritornati!» Argon udì la voce di suo figlio che corse verso di lui, gli saltò in braccio a mò di orsetto. Il giovane sorrise e disse, «Ciao, piccolo! Non piangere. Sono qui». Gli accarezzò i capelli, il bambino era felice.
«Papà, mi sei mancato tanto». Disse il piccolo in modo triste, il giovane sorrise, ma il suo sorriso scomparve, poiché percepì la presenza di Zalia che si avvicinava sempre più. Scompigliò i capelli al figlio, «Tesoro, ascoltami. Adesso torna dentro con la nonna e il nonno, tornerò presto ok?» Disse mentre gli donò un ultimo abbraccio, suo figlio rispose, «Va bene, Papà a dopo ciao» Disse correndo felice entrò nel castello, Iris e Trevor dissero, « Che succede?» Argon con un tono serio rispose:
«Alastor, Hector, Levina, pronti all'ultima battaglia? Zalia sta arrivando. Mamma papà andate.» Travor e Iris erano in ansia per i loro figli e per Levina, dissero, «Buona fortuna!» Entrarono al castello.
Zalia apparve dal nulla, indossava: un abito lungo rosso, e sulle tempie tra i capelli lunghi argentei spuntavano due corna laterali nere.
Mentre sorreggeva in mano una mela e con un sorriso,
«Ci si rivede, Argon guarda. Le tenebre stanno divagando ovunque. Il sole, il cielo azzurro, non esisterà più! Un nuovo mondo sta per nascere! E io sarò la Regina!» disse con un ghigno. Argon pronto alla battaglia sguainò la spada seguito da gli altri.
Argon con uno sguardo freddo, «Zalia è giunta la tua fine!!» Gridò a denti stretti, mentre con un agilità felina colpì la donna con la magia Sanctum livello 3, un turbine di energia sacra colpì in pieno Zalia che crollò in ginocchio esausta.
«Non può essere, sto per morire? Io sono immortale!» Sussurrò con il respiro trafelato.
Argon fissò Zalia negli occhi con freddezza rispose, «Cara Zalia, non sei immortale, anzi stai per morire. Il tuo punto debole è la luce! Sei debole all'elemento sacro! Addio». Zalia era in ginocchio, Argon dal cielo buio vide un vortice nero,
«Quello è il nucleo oscuro. Devo riuscire a distruggerlo!»disse il giovane, mentre senza esitare si elevò in cielo e volando sparì tra le nubi oscure, Alastor, Hector, e Levina dissero, «Dov'è Argon? » Zalia ridendo rispose, «Lassù! Guardate cerca di sconfiggere il nucleo oscuro. È tutto inutile, non potrà farcela!» Argon dispiegò le ali emanò un bagliore di luce, effettuò il potere speciale: onda di luce livello 3. Il giovane creò una sfera di luce bianca, dalle dimensioni di cinquanta metri. Quel bagliore di luce si propagò ovunque, e dissolse le tenebre che avevano oscurato il cielo, ovunque risplendeva il sole e il cielo era azzurro sgombro di nuvole.
Zalia ormai sconfitta: il nucleo oscuro era la fonte della sua forza immane, indebolita e sul punto di morte con uno sguardo triste guardò Argon e disse, «Addio. Argon, ho sempre desiderato che ricambiavi i miei sentimenti, ma siamo troppo diversi, tu un angelo e io un demone. Il nostro è un amore impossibile». Detto ciò dai suoi occhi azzurri colavano lacrime amare.
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