17.
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Sembrava che in qualche modo fossi stato catapultato a 5 anni prima.
Sono a casa mia, all'età di 16 anni, mentre sto con il naso davanti la TV ,mentre mia madre si lamentava per la mia vista, che prontamente ignorai, seguendo il gp del Giappone, dove tra le tante monoposto sfreccia la Marussia di Jules.
Quando correva in località Europee, andavo sempre a vederlo dal vivo, a mali estremi mi accontentavo di vederlo in TV.
Era molto importante per me sostenerlo, come lui aveva fatto e continuava a fare con me fin dai tempi dei kart, quando mi presentò al suo manager, permettondomi così di continuare la mia carriera.
A Monaco c'era il sole, ma a Suzuka pioveva, e non poco. Il che aumentava le possibilità di incidenti. Il che aumentava la mia ansia.
Amavo la pioggia, ma non in pista. Poteva risultare pericolosa, anche benevole a volte, ma soprattutto mortale.
Sembrava davvero impossibile correre in quelle condizioni, molti piloti si lamentavano di non vedere niente, ma la gara non fu né sospesa né rimandata. Si poteva correre dicevano.
Le macchine scorrevano slittando sull'asfalto, i giri da percorrere diminuivano così come le possibilità di creare incidenti non recuperabili.
Ma ahimè successe l'impensabile.
La Sauber di Adrian Sutil andò a schiantarsi contro il muro, il pilota fortunatamente uscì illeso dalla macchina, ma l'impatto contro le barriere costrinse la safety car ad entrare, nel mentre la monoposto fosse spostata per rendere meno pericolosa la pista.
Ma non fu abbastanza.
Non passò neanche un giro, e nell'inquadratura sulla gru che spostava quella maledetta Sauber comparii con un gesto a dir poco fulmineo una seconda vettura che si schiantò dritta contro la macchina già danneggiata di Sutil, provocando cosi un incidente mai visto prima.
Jules aveva perso il controllo della macchina, e purtroppo, non so se per destino o per pura sfortuna, si trovava proprio in quella maledetta curva.
Ero frustrato, arrabbiato, disperato, vedevo che Jules non scendeva dalla macchina, e le mie speranze diminuivano sempre di più.
Il tempo passava, e man mano ci capivo sempre meno, troppo preso a pensare il peggio. Un peggio non sicuro, il che lo rendeva ancora più spaventoso.
Pensavo che magari era solo scosso dalla botta e aveva bisogno di riprendersi prima di dare segni di vita, o magari non riusciva ad uscire.
Pensavo anche che forse non l'avrei più rivisto, se gli fosse successo qualcosa di grave ero troppo lontano, non l'avrei raggiunto in tempo.
Non sapevo sinceramente cosa pensare.
Era un po' quando persi mio padre. Per me Jules era un punto di riferimento. Colui che mi insegnò tutto quello che avevo ancora da imparare, c'era sempre stato in ogni momento.
Perderlo avrebbe significato come se la Stella polare si spegnesse così, d'improvviso, e come avremmo riconosciuto il nord?
Avevo ritrovato mio padre in Jules.
Ma in quel momento chi ci sarebbe stato?
Il momento peggiore fu l'attesa. Fu pura agonia.
E oggi 31 agosto 2019, lì in quel box completamente rosso, nel bel mezzo di una giornata a dir poco splendida, non solo per la mia pole ma anche per il sole che splendeva su Spa, stava per accadere un'altra volta.
L'attesa agonizzante nel sapere le condizioni di un ragazzo, Anthoine Hubert, con il quale avevo condiviso per la maggior parte della mia vita tutto il mondo del motosport, dalle prima vittorie alle prime sconfitte, alle battaglie sui kart con Pierre, Esteban e poi anche Max.
Eravamo solo dei ragazzini che inseguivano tutti un unico sogno.
E mentre l'attesa mi divorava l'anima, mi chiedevo se effettivamente mi meritassi di stare dov'ero.
Mi chiedevo, perché io si e lui no?
Sentii una presa sulla mia spalla diventare più forte, incontraii gli occhi di Leila che mi stavano leggendo dentro, e non mi accorsi nemmeno di star piangendo.
Anche i suoi erano leggermente lucidi, e mi ritrovai a pensare che anche lei aveva perso qualcuno di importante allo stesso modo.
Guardai anche Max, che aveva il mio stesso sguardo, non piangeva, ma aveva gli occhi vuoti, tutto il divertimento di poco fa era completamente scomparso.
C'era a chi l'accaduto riportava ad episodi già accaduti, chi invece sperava che un amico stesse bene, chi invece era solo scosso dal brutale impatto.
Solo una cosa accomunava i presenti.
L'attesa agonizzante.
Attesa che non so se fortunatamente o sfortunamente terminò un paio d'ore dopo
Fu annunciato che un altro dei piloti coinvolti, Juan Manuel Correa, fosse in grave condizioni, un trauma alle gambe e sarebbe stato indotto ad un coma farmacologico.
Venne anche annunciato il decesso di colui che non era semplicemente un pilota, era anche un amico, un fratello, un figlio.
Anthoine Hubert era tante cose, di certo non sarebbe stato facile per nessuno non vederlo più in nessun modo.
Quel giorno, il cielo di Spa si incupii, coprendo così la luce del sole, dopo che un'altra luce si era già spenta, quella della stella che portava il numero 19.
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Era passato qualche ora dall'annuncio del decesso di Anthoine. I funerali si sarebbe tenuti dopo il gp di Monza, dato che i piloti erano impegnati, seppur senza oramai entusiasmo, in due gp consecutivi.
Dopo l'incidente, Charles uscii dal box, diretto non so dove.
Nessuno sapeva dove si trovasse, e la cosa mi preoccupava.
Era già reduce da due perdite, che gli costarono due persone fondamentali nel corso della sua vita, uno dei quali scomparso allo stesso modo del pilota numero 19.
Non volevo facesse stupidaggini. Ma onestamente sapevo come ci si sentisse, e so che si ha bisogno di compagnia. Anche se non è quello che vuoi.
Ero in camera mia con Max, Aria sarebbe arrivata domani, Vic era con Dan e Cate con Pierre.
Nessuna traccia di charles da quattro ore.
Era da un'ora che stavamo distesi sul mio letto, guardando il soffitto senza proferire parola. Era un silenzio disperato il nostro.
Io e max eravamo sempre stati grandi amici. Anche se non gli avevo mai confidato chissà quanto di me, era sempre stata una persona di cui mi sono sempre potuta fidare, e dopo il break passato insieme, mi sono ritrovata a considerarlo quasi a livello delle ragazze.
"Sono preoccupata per Charles." espressi i miei pensieri a voce alta, così da permettere alla mia testa di respirare un po'.
Max girò la testa verso la mia e
"Non dovresti, conosco charles, anche se da piccoli c'era tanta rivalità siamo sempre stati amici, e so che è abbastanza bravo a controllarsi. È un ragazzo maturo e forte, non si lascerà andare al dolore." disse piano, come se volesse autoconvincersi per fare lo stesso.
Lo guardai e le sue parole non mi rassicurano come avrebbero dovuto.
C'era una parte di me che temeva il peggio. E c'era un motivo ben preciso.
" Te lo dico perché ho perso il mio migliore amico nonché ragazzo che amavo allo stesso modo. E so come ci si sente, e le cazzate che ho commesso." risposi tutto d'un fiato.
Max restò in silenzio a guardarmi, forse senza sapere cosa dire.
"Sono sicuro che Charles si grande abbastanza da saper affrontare una certa situazione." ribadì lui, adesso con tono più sicuro.
"Max io non..." venni interrotta dalla porta che venne aperta da Pierre seguito da Cate, Vic e Dan.
"Notizie di charles?" chiesi speranzosa ai ragazzi.
"No Leila, non so dove possa essere" disse Pierre abbassando lo sguardo, speranzoso di riuscire a nascondere le lacrime.
Eravamo tutti devastati. Non c'era nessuno che riuscisse ad accantonare seppure un minimo di dolore.
Come se il fato avesse scelto a mano libera che era il suo turno a lasciare questa vita, che seppur dolorosa, era incredibile.
Aveva messo in maniera estremamente crudele un punto alla vita di Anthoine, come a quella di Trevor e Jules.
E mi veniva da pensare che il prossimo poteva essere chiunque.
Come uno dei presenti in quella stanza.
Come Seb o Charles.
Come me.
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landonorris un compagno non solo di pista ma anche di vita, ciao anthoine🍀❤️
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scuderiaferrari
scuderiaferrari tomorrow will be for you. bye Anthoine.
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capitolo molto ma molto difficile da scrivere.
Ho pianto nel rileggerlo per renderlo il più perfetto possibile. certamente non rievoca bei momenti.
Anthoine sarà sempre ricordato come una grande pilota ma anche come un grande compagno.
Spero che la sua memoria l'abbia resa degna di lui.
Buon compleanno campione🙏🏻❤️
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