Scommetto che fra voi c'è chi si è piegato da tempo sotto il peso della propria adolescenza o delle proprie difficoltà, scommetto che fra voi c'è qualcuno che darebbe tutto pur di non provare più nulla.

Ma voi non sapete una cosa, non sapete quello che sono disposti a dare o a fare le persone che non possono provare davvero la ben che minima sensazione nei loro cuori fermati dal ghiaccio che li ha circondati, non avete idea di quanto possa bruciare il desiderio inespresso di poter afferrare sebbene per un solo istante l'essenza delle emozioni stesse.

Questo non vuol certamente dire che queste persone magari divorate da un dolore tanto grande da soffocare tutto il resto, siano sole, che non abbiano persone attorno, che non abbiano amici o che non possano provare affetto verso gli altri, questa è una delle più sciocche e errate convinzioni che potete avere.

È certamente vero che la solitudine primeggia nei loro animi, non sono in grandi di percepire il calore delle parole poiché per loro sono solo suoni vuoti, soprattutto dopo litigi o fraintendimenti, sono i gesti che importano perché sono dimostrazioni che non possono essere ingannate sul serio.

Probabilmente la domanda che molti avranno ad aleggiare nella loro mente è come mai ho tanto a cuore tale tema, come faccio a parlare con tata sicurezza di queste cose affermando con certezza che sono incomprensibili per la maggior parte della gente e la risposta è semplice, stavo semplicemente parlando di me stessa, per tutto il tempo.

Perché non l'ho detto?

Perché fondamentalmente sono una codarda, non ho il coraggio di parlare di me o delle mie emozioni, è qualcosa che non posso fare poiché il mio essere cede, io sono costruita su un fragile supporto fatto della consapevolezza di non poter essere distrutta completamente se nessuno conosce l'entità dei miei pensieri e questo mi ha resa così, vuota.

Questa storia non è altro che la trasposizione di quelle parole che non sono capace di pronunciare, queste lettere confuse e disordinate sono tutte le mie lacrime e le mie grida che nessuno ha mai tentato davvero di ascoltare e forse lo faccio nella speranza di avere, prima o poi, il coraggio di mostrare queste parole a chi sono destinate.