Le emozioni fanno parte della natura umana, della natura umana fa parte gioia, l'amore e poi la disperazione.

L'uomo vive alla ricerca del benessere, dell'amore romantico e vive per soddisfare i propri sogni e desiderio per poi giungere inevitabilmente al tormento, tutto spezzato da un solo, un unico momento, la morte.

E se questa è la natura umana allora non sono umani coloro che non conoscono le emozioni o che nel loro percorso difficoltoso, tortuoso e logorante le hanno dimenticate, perse da qualche parte ed incapaci di ritrovarle?

Che cosa sono costoro?

Corpi privati dell'anima, contenitori pieni solo di gelo, un gelo continuo, ininterrotto che spesso viene mascherato da un cordiale, raggiante sorriso altre mostrato da un volto privo di forme mutevoli.

Altre volte si tratta di chi è solo ricolmo di un nero e denso dolore, alle volte quel nulla di mostrato nasconde un mondo di urla e pianti mai pronunciati, lacrime ardenti come le fiamme infernali mai mostrate.

Ma chi prova interesse verso chi ha smarrito la propria anima e cammina in una condizione di gelo perpetuo, chi ha interesse verso chi nel petto ha solo un oscuro dolore che non vuole allentare la presa su quello persone logorate dal tempo vissuto a quel modo?

No, la domanda è sbagliata, quella giusta chiede perché nessuno osserva mai quelle persone, perché nessuno tenta mai di scacciare le loro ombre?