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2•7

Jungkook era nel suo ufficio a leggere dei libri mentre aspettava le buone notizie da parte di Taehyung.

«Chissà se sta bene Lailla. Dopo la vado a trovare.» discusse con se stesso organizzando la giornata.

Gli passi di Taehyung erano veloci e  più vicini a egli. Bene, era arrivato!

«Mio principe, ho delle notizie.» si inchinò davanti al principe.

«Alzati e dimmi tutto.» si alzò di fretta e si avvicinò al suo braccio destro per sentire quello che aveva da dire.

«Ho trovato un abito interessato a noi. Stavano portando un'amasso di abiti femminili per bruciarli, ma li ho fermati in tempo. Da quello che mi ha detto la responsabile della lavanderia, i vestiti da bruciare erano delle vostri mogli, principe.» spiegò.

«Sono state loro?! Ma non mi sembra che abbiano dei motivi per farlo.» mise un dito al mento.

«Infatti non sono loro, ma bensì qualcun'altro di famiglia reale.» buttò fuori l'abito interessato da tutti dalla sacca.
Era un bel hanbok, ma la parte della gonna era tutta sporca di fango.

«Se vedete con più accuratezza, ci sono piccole macchie rosse al colletto, quasi invisibili a primo occhio.» disse Taehyung porgendoglielo.

«Hai ragione! È sangue, Taehyung?»

«È stato gia annalizzato ed è al cento per cento sangue puro.»

Jungkook sbarrò gli occhi per la rabbia che gli saliva. Provava tale disprezzo per l'assassino, che lo avrebbe ucciso con le sue stesse mani.

«E hai anche capito di chi appartiene questo vestito?» domandò al punto preciso.

Taehyung guardò dritto negli occhi di Jeon Jungkook con serietà da far quasi paura, ma Jungkook era ancor più serio e soprattutto arrabbiato.

«Sì, principe Jeon.» chinò la testa per affermare ciò.

«Bene. Manda un messaggio a mio padre. Convoca tutta la famiglia reale alla sala del trono. Adesso! Io vado a prendere Lailla.» si sistemò un po' il colletto dell'hanbok per andare personalmente a prendere Lailla.

«Immediatamente, principe.» Tarhyung cominciò subito il lavoro che gli ha mandato Jeon.

Jungkook entrò nella stanza di Lailla senza fare passi grandi. La vide seduta sul letto con gli occhi rossi. Avrebbe immaginato come si era conciata.

Jangmi le stava mettendo della pomata alla caviglia, questo lui lo vide e si preoccupò immensamente.

«Ti sei fatta male, Lailla!?» entrò senza neanche chiedere il permesso solo per preoccuparsi di lei.

Jangmi smise di fare quello che doveva per inchinarsi al principe.

«I miei onori, principe.»

«Stai tranquilla, Jangmi. Ci penso io alla tua signorina.» prese la pomata  e cominciò lui stesso a spalmarla.

«Che ci fatte qui?» chiese Lailla.

«Sono qui per te e soprattutto portarti alla sala del trono. Ho una cosa importante da fare e voglio che tu sia con me.» la prese per le mani nella speranza che venisse senza esitare.

«Perché non ci andate da solo? Non vedete che sto male!? Non ne posso più di questo peso al cuore. Ho perso tutto, lo capite?!?!» cominciò nuovamente a versare lacrime calde dagli occhi ormai tanto secchi.

Jungkook le diede ancora qualche secondo per sfogarsi, per poi alzarle il mento con le dite e darle un bacio toccando proprio una lacrima appena scesa sulla sua guancia rossa.

Lailla smise subito di piangere per lo schok e Jangmi era con gli occhi sgranati.

«C-che fatte?!?!» arrossì ancor di più.

«Era salata. Conteneva tanta tristezza.» affermò Jungkook potendo quasi provare la sua stessa tristezza.

«Yha! Sei impazzito?!» lo voleva spingerlo via, ma Jungkook la afferrò per mani.

La mano di Jungkook arrivò fino la sua guancia e le asciugò una lacrima appena scesa dagli occhi.

«Quando piangi non ti riconosco più. Sii sempre la mia Lailla.» sorrise quasi incantato.

«N-non prendermi in giro!!» disse arrabbiata, ma era assai rossa.

«Andiamo insieme? È importantissimo.»

«Non ci penso neanche!! E poi non vedete che ho una caviglia malata?» rispose lei rifiutando.

«Non ce problema per questo.» Junakook la prese in braccio come una sposa e si diresse frettolosamente alla sala del treno prima che arrivino il re e la regina.

«Mettimi giù!! È stra imbarazzante!!Ahhhhh» urlò lei imbarazzata.

«Jangmi, seguici a passo.» affermò il principe.

Alla sala c'erano già presenti il principe Jimin con affianco Yuan che aveva la testa abbassata, come se non fosse sveglia nel mondo reale.

C'erano anche le tre mogli di Jungkook e ovviamente c'era anche Hee-Young che guardava sempre altrove per poter vedere il suo adorato oraboni.

E gli altri presenti erano tutti monaci e alcuni generali dell'esercito.

Quando Jungkook varcò la sala tutti videro che aveva tra le braccia Lailla.

Jimin roteò gli occhi come se non fosse interessato, Hee-Young era talmente gelosa che gonfiò le guance come una bambina, le altre tre mogli si strappavano il fazzoletto di stoffa con la bocca a cuor spezzato.

Jungkook la appoggiò delicato in un posto e poi si sedette a sua volta vicino a lei ovviamente.

Lailla finalmente potte respirare normalmente.

«Ma di precisamente, che cose si parla??» chiese lei a sotto voce.

«Dell'assassino.» rispose solo senza spiegare troppo.

«Cosa intend-» non finì di domandare che arrivano anche gli imperatori e si siedono al trono.

«Principe Jeon Jungkook, ci hai convocati per qualcosa di importante a quanto pare.» si girò verso il suo figlio più piccolo e gli diede il permesso di alzarsi e di parlare.

Jungkook si mise in mezzo alla sala e prima di iniziare a parlare fece un inchino al re Gongchan.

«Onorevole padre. È una questione assai delicata e orripilante.»

«Parlate, principe Jungkook.» annuì il re.

«La mia amatissima moglie, Lailla, ha appena perso la propria madre biologica. Sono stati separati per anni a colpa della famiglia Shin. Adesso che si sono ritrovati, qualcuno di cuor marcio ha assassinato la madre biologica nella propria casetta che giace nella foresta di bambù.»

Lailla ritornò nuovamente triste ripensando al corpo freddo della madre. Piccole lacrime scesere di sua spontanea volontà.

«Che crudeltà!» il re sbatté fortemente sul tavolo.

La regina Jeon era affianco al re e guardò la povera Lailla con gli occhi rossi.

«Chi ha osato fare ciò alla madre della moglie di mio figlio!?» anche la regina era assai infuriata.

«Ho esaminato la lunghezza e la larghezza della ferita che è stato letale. Corrispondono alle spade delle nostre guardie reali. E non solo! L'assassino ha sbattuto degli alberi bloccando il passaggio verso la casetta della vittima. Abbiamo notato che nel posto dell'omicidio ci sono presenti fanghi profondi per tutto il giardino, perché la signora faceva giardinaggio e allevava animali da cortili. Siamo tornati tutti sporchi di fango e abbiamo suppusto che anche l'assassino non sarebbe tornato tanto pulito. Supponendo che l'assassino sia un nobile che abita nel nostro palazzo non avrebbe mai fatto rilavare il vestito   —spiegò con serietà senza tralasciare i dettagli—   Taehyung, porta l'abito.»

Gli occhi di Yuan cominciarono a tremare come se dovessero esplodere.

Taehyung entrò nella sala e fece vedere a tutti l'abito dell'assassino.

«È un'abito da donna. L'assassino è una donna?!» fu assai sbalordito il re.

«Esattamente. Ci sono anche piccole macchie di sangue quasi invisibili nel colletto.» indicò.

Taehyung portò il vestito davanti al re per mostrarglielo.

«Hai ragione, Jungkook. Hai esaminato?»

«Appartiene alla vittima.»

«Chi è l'assassino quindi?»

Jungkook questa volta diede l'onore a Taehyung di parlare.

«Mio re, il colpevole è presente in questa sala.»

Tutti nella sala era a bocca forma di "O".

Gli occhi di Lailla giravano per tutta la sala per capire chi fosse quel farabutto che ha ucciso sua madre.

«Non è vero, signorina Shin Yuan?» chiese Taehyung e tutti gli altri la guardavano scioccati.

«Mettendo assieme i pezzi, avrei immaginato che fossi stata tu, signorina Yuan. Non so il motivo, ma l'assassino ineffetti sei tu.» disse poi Jungkook.

«N-ne avete le prove? Non potete accusarmi senza un bricciolo di prova.»

«Vuoi le prove? La responsabile della lavanderia ha ricevuto questo abito da una serva reale. Serve che la chiami per dire se è la tua serva affianco ad aver consegnato il tuo abito? Ah! E posso anche cercare il sarto in cui sei andata a comprare questo abito, basterà solo un secondo per trovare chi lo ha comperato.»

Yuan non aveva più niente da ridire su ciò. Poteva solo aspettarsi la morte avvicinarsi pian piano.

«N-non ce bisogno. Mi arrendo. Sono stata io, perché Lailla se la meritava! Anche sua madre!! Se dovessi tornare nel tempo, lo rifarei comunque.» finalmente Yuan cominciò a impazzire, parlava mentre rideva come una pazza mentale.

«Bene. Non hai niente da ridire, signorina Yuan. Ti do l'onore a te, Jungkook, di trovare la morte ideale per l'assassina.» disse il re.

«Se posso, voglio concedere questo alla mia moglie. Ne ha diritto.» rispose.

«Certamente. Mia cara Lailla, sta a te la decisione.»

Jungkook la prese per un braccio per sorregerla.

«Prima di decidere ciò, vorrei solo dire che mi ha schifato tutto questo. Io ho perso l'unico membro della famiglia e non so se essere felice di aver scoperto l'assassino, in realtà mi sento tanto triste ma soprattutto arrabbiata.» cominciò a piangere con odio.

«Sei patetica Lailla!! Anche tua madre che adesso sarà solo un mucchio di polvere ammuffito.» rise di lei con tanta strafottenza.

Lailla aveva sopportato tutto, ma adesso basta!
Strinse i pugni e guardò quasi assassinio Yuan.

«Vorrei che tutta la famiglia Shin vengano giustiziati sotto le leggi imperiali.»

Il re Gongchan annuì.

«Sotto le leggi nostre, la famiglia Shin verrano decapitati e i loro nomi verrano bruciati. Shin Yuan da oggi non sarà più la moglie del principe Park Jimin.»

«E che sia! La prego, re Gongchan, di dare giustizia al nostro impero.» si inchinò leggermente.

«Alzati, cara mia. La giustizia non è mai cieca. Portate tutti i membri Shin nelle nostre celle e tra due giorni decapitateli per fare giustizia alla moglie di mio figlio!!!» delle guardie la presero a forze.

«Jimin!!! Aiutami, ti prego!!!» urlò Yuan in lacrime disperate.

«Hai da dire qualcosa, Jimin?» chiese il re al suo figlio maggiore.

Non degnò neanche di uno sguardo a Yuan e chiuse gli occhi freddamente.

«Assolutamente niente, padre.» disse freddamente.

Il cuore di Yuan si frantumò realmente a pezzi dopo la freddezza che ha ricevuto da suo marito stesso.

«Jimin!!! PERCHÉ!!! Lasciatemi!!!» continuava a urlare ma le guardie non volevano lasciarla affatto andare.

«Onorevole re, desidero profondamente cambiare il mio cognome. Voglio togliermi gli Shin dalla mia vita.»

«Ve lo concedo. Avete pensato a che cognome darvi?»

«Non ancora...»

«Pensaci un po', figliola. Fammelo sapere quando sarai pronta.»

Lailla annuì inchinandosi.

Così concluse la riunione nella sala da trono.

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