2.3
Per lungo tempo era sempre immersa nei suoi pensieri. Era molto confusa dei suoi sentimenti che provava per Jungkook, persino la madre diceva delle cose strane.
«Aish! Che fastidio!» si arruffò i capelli per il mal di testa.
«Non di nuovo! Non vi arruffate i capelli, Lailla.» Jangmi bloccò le mani della sua signorina cercando di farla smettere di prendersela sempre con i capelli.
«Jangmi, sai se il principe ha già richiesto al re di lasciare un'altra via alla famiglia Shin?» chiese lei cambiando argomento.
«Ho sentito dire che in effetti riceveranno un'altro castigo meno severo. A quanto pare il principe Jungkook ha convinto il re.» rispose la sua dolce serva.
«Meno male.» sospirò sollevata dalla notizia.
«Però non capisco perché desiderate tanto salvarli? Dopotutto vi hanno tortura fin da piccola. Perché aiutarli?» chiese Jangmi non molto d'accordo.
«Sono tra quelli che più desirerebbe la loro morte, ma mia madre mi aveva insegnato di non desiderare la morte su una persona, anche se è una persona odiosa, perché la vita è fatta così: di buoni e cattivi. E io sono già molto felice di aver ritrovato mia madre, quindi non c'è l'ho con nessuno.» ripensò a sua madre e alle sue parole. Ricordava ogni singola parole che aveva detto all'epoca e ovviamente ricordava quelli di adesso.
«Avete ragione! L'importante è essere felici.» concordò.
«E Jungkook? Hai notizie?»
Subito Jangmi mostrò una faccia maliziosa alla sia signorina e le diede dei colpetti leggeri sul braccio.
«Ohh vi manca? A pensare che dicevate sempre che era brutto e vecchio.» disse scherzosa.
Lailla la fulminò con uno sguardo offesa e fece una smorfia per farla capire che si era arrabbiata.
«Su via! Pesante al futuro.» continuò Jangmi.
•
Jimin era concentrato a leggere dei rotoloni, ma il silenzio del suo ufficio fu disturbato dalla voce pungente di Yuan.
«ESCI FUORI, JIMIN! HO BISOGNO DEL TUO AIUTO.» non le era concesso di entrare nel suo ufficio, quindi poteva solo urlare per farsi sentire.
Il primo principe sospirando, esausto delle sue solite scenate, prese la pazienza di aprire la porta e di mostrarsi a lei.
«Sapevo che non mi avresti abbandonata.» sorrise contenta di vederlo uscire.
«Dimmi ciò che devi e poi smama.» fu dritto al punto senza nessuna esitazione.
«La mia famiglia è stata arrestata dal re perché hanno solo punito Lailla, ma era stata lei a far arrabbiare i miei genitori! Credimi!!» cercava pietà negli occhi di Jimin, ma vedeva solo freddezza e indifferenza.
«E con questo? La tua famiglia non ha niente a che fare con me. Se sono vivi o morti mi è onestamente indifferente, Yuan.»
«Ma sono la mia famiglia!!!! Non posso vederli in quello stato per colpa di Lailla! Lei è...lei è-è UNA STREGA! Avrà sicuramente altri piani per farci fuori.»
«Dubito.» rispose solo.
«Mi stai dicendo che credi in lei?....» era scioccata.
«Sicuramente più di te. Non credere che sono scemo, Yuan. So benissimo come sei fatta. Anche la tua famiglia non è niente di buono. Siete anche poco intelligenti.» fu sincero con la donna che aveva davanti.
«Perché non mi aiuti?! Anche loro sono persone! Aiutami, Jimin.....te ne prego....ti prego. Tu sei il principe!» si inginocchiò per terra per pregarlo.
«Lo sai che mettendoti per terra non toccherà il mio cuore. Non ti aiuterò. I sbagli sono sbagli e poi non sono una persona che ama intromettersi negli affari degli altri, amo lasciarli nelle mani del corso del tempo.»
Si girò di spalle e chiuse la porta entrando in ufficio lasciandola ancora inginocchiata con le lacrime agli occhi.
«AHHHHHHH!» urlò impazzita.
«Lailla! Te la farò pagare!» guardò minacciosa in un punto come se ci fosse la diretta interessata.
•
Yuan aveva mandato qualche serva per spiare la sua sorellina per dei giorni e a quanto pare aveva accumulato un mucchio di cose interessanti.
«Signorina Yuan, la signorina Lailla incontra spesso una donna.» disse la sua spia.
«Che donna?» chiese mentre prese la tazza di tè.
Stava quasi per berne un sorso, ma...
«La madre biologica in persona.»
Sbarrò gli occhi e appoggiò non delicatamente la tazza sul tavolo.
«Come!? Non può essere! La mia famiglia aveva dato ordini precisi: non dovevano MAI più incontrarsi quelle due! E adesso? Mi dite che si incontrano ogni santo giorno? È così che eseguite gli ordini?!» fu molto arrabbiata.
«Ma signorina, non ci è stato possibile.» rispose il servo.
«Come scusa? E perché? Spiegati.» era a tutte orecchie.
«Vedete, ci sono stati degli ordini imperiali. Il principe Jungkook ha portato quella donna davanti agli occhi della signorina Lailla. Non potevamo disobbedire agli ordini del principe ereditario.»
Yuan non riusciva più ad ascoltarlo sennò sarebbe esplosa dalla rabbia.
Prese la tazza pieno di tè caldo e la buttò per terra mandandolo in frantumi.
«Persino il principe Jungkook si è messo in mezzo! Siete proprio inutili! SMAMA VIA ADESSO E NON FARTI PIÙ VEDERE!» ordinò al servo di farsi più vedere a lei.
Egli era impaurito e eseguì l'ordine senza esitare.
«State bene, signorina?» chiese la sua servetta.
«A quanto pare si incontrano spesso.»
«A quanto pare sì, signorina.»
«Chiama il carrozziere. Usciamo dal palazzo adesso.» ordinò alla sua servetta.
«Agli ordini, signorina.»
A quanto pare aveva qualcosa in mente da fare, ma cosa?
•
Erano già nella carrozza, ma la sua servetta di fiducia non sapeva ancora dove si stavano dirigendo.
«Dove stiamo andando, signorina?» chiese curiosa.
«A fare una visita a un'amica di vecchia data.» sorrise.
«Vecchia data?»
«Oh cara, lo vedrai. Siamo quasi arrivati.»
Si fermarono davanti a una casetta non molto vicina al centro, era più al verde. Aveva un piccolo orto e delle verdure insecchite disposte fuori al sole.
Yuan scese dalla carrozza, ma c'era un po' di fango, si sporcò un po' di fango. Dalla sua bocca uscirono delle maledizioni per questa sventura.
«Maledizione! Che schifezza! Non è un posto per persone.»
«Ti aiuto a pulirla, signorina.» prese un fazzoletto di stoffa con l'intenzione di pulirla, ma fu fermata.
«Lascia stare. Quando ritorniamo al palazzo ricordami di buttarlo questo vestito. Ormai non ha più valore con il fango sopra.» disse altezzosa.
Dalla casetta uscì una donna che aveva intenzione di mettere altra roba sotto il sole per insecchirli, ma vide delle visite.
«Y-Yuan?» fu scioccata di vedere la ragazza.
Quest'ultima fece la finta gentile e si avvicinò a lei.
«Oh ciao, mamma di Lailla. Da quanto tempo. Mi eri mancata e quindi ti volevo farti una visita. Come stai?»
«B-bene. Perché così improvviso?» chiese quasi impaurita della sua presenza.
«Ma niente di speciale. Ti pensavo e quindi ho voluto portati dei nuovi abiti come regalo. —sorrise— Cosa aspetti? Prendi i regali nella carrozza.» ordinò alla serva.
Quest'ultima prese dei scatoloni pieni di abiti nuovi di zecca, ma non colpiva per niente la madre di Lailla.
«No, non c'è ne bisogno. Grazie per la visita e tutto, ma adesso sto poco bene. Potete lasciarmi da sola, cortesemente?» fu seria questa volta, non più intimorita dalla loro presenza.
«Awww no. Stai bene spero. Ti chiamo un medico.» fece la finta preoccupata per potersi avvicinare a lei.
«Sto benissimo. Solo un po' di mal di testa. Vi prego di lasciarmi da sola. Grazie e arrivederci, Yuan.»
«Ah...capisco. —non aveva la minima intenzione di lasciarla in pace—. Tua figlia ha distrutto la mia famiglia Shin.» disse con tanta ironia, ma dentro voleva solo urlarlo addosso alla donna.
Quest'ultima stette zitta.
«Per colpa sua io ho perso il potere, il diritto, la mia famiglia, la mia nobiltà e il mio orgoglio! Ha corteggiato mio marito quando era già sposata con il principe Jungkook. Sono queste le cose che hai insegnato a tua figlia? A essere una cagna?»
Quelle parole tante offensive e pesanti, non poteva più resistere a queste brutte parole, soprattutto dando della cagna a sua figlia.
«Non permetterti di insultare mia figlia! Lei ha sempre quella voglia di vivere come le piace, non penserebbe mai di corteggiare il tuo uomo! Sei te e la tua famiglia a darle le colpe che non ha quando non ottenete ciò che non vi appartiene! E se devo dirti la verità, Yuan....Il principe Jimin è stufo di te. Lo sanno tutto il reame! Solo tu non lo sai! La tua famiglia merita tutto questo trattamento, perché non siete persone, ma cani! Neanche cani meritate di chiamarvi! E STAI ALLA LARGA DA MIA FIGLIA!» fu molto minacciosa, ma tutto questo aveva fatto uscire di senno a Yuan. Queste parole avevano toccato il fondo della fanciulla.
«AHHHHH COME OSI BRUTTA DONNA!» non era più lucida, prese la spada che aveva la sua guardia e la infilzò a caso.
La infilzò proprio al cuore.
Quando ritornò lucida era troppo tardi, era già caduta priva di sensi.
Lei impaurita chiese ai servi di aiutare a sistemare tutto.
«V-voi non avete visto niente, capito? —disse ai suoi servi presenti con la vide tremante—. Occupatevi del cadavere. Seppellitelo per bene.» salì subito sulla carrozza e si guardò le mani ormai sporco di reato.
«State bene?» chiese la sua serva preoccupata.
«I-io non ho u-ucciso nessuno! NON HO UCCISO NESSUNO!» mise la mano in testa, cominciò a sentire voci strani in testa.
La donna che tanto amava Lailla era per terra con la spada infilzata al cuore.
Le spiaceva tanto lasciarla in questo modo, si erano appena incontrati e già doveva andarsene, ma questa volta non starebbe più ritornata da lei...non poteva.
Delle lacrime scesero dagli occhi rossi della madre.
Quanto sapeva di vedere sua figlia felice e avere una nipote o un nipote in casa, ma forse era tutto finito per lei.
«L-Lailla.....» chiamò per un'ultima volta il nome del suo più grande tesoro.
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