Quando quattro sconosciuti si presentano alla porta di una povera disgraziata
Ding Dong
Ora voglio sapere chi mi viene a cercare alle sette di mattina di Domenica.
É L'UNICO GIORNO FESTIVO CHE HO!
Forse sono Maria e Alessia che vengono a controllare che io sia viva...
Ma no... Ci dobbiamo incontrare stasera in centro...
Vabbè...
Se é il postino lascerà il pacco sul tappeto, non mi va di alzarmi.
Ding Dong
Ripensa al sogno, Federica, dai.
DING DONG DING DONG DING DONG DING DONG
Anche il mio cane e la mia gatta si erano alzati.
Un piccolo barboncino con il pelo color rossiccio e due occhi neri che contenevano il mondo e una gatta, anche lei con il pelo rosso, ma con occhi chiari come una pozza d'acqua.
Li avevo chiamati Hugo e Rose, come i figli della mia coppia preferita.
Mi tolsi "Piccole Donne" dalla faccia. Quel libro non passa mai di moda.
MA JO DOVEVA FINIRE CON LAURIE O UNA RAGAZZA, NON C'ERANO ALTRE USCITE!
Scesi dal letto, mi sistemai alla bell'e meglio i capelli a caschetto e misi una felpa rossa sul mio pigiama di Topolino.
Ok che ho ventisei anni, ma i fumetti mi piacciono ancora.
Scesi le scale e cercai di guardare dallo spioncino.
I miei occhi erano ancora appannati, però, quindi tutto quello che riuscivo a vedere erano delle macchie colorate.
Aprii la porta sbadigliando e quattro figure mi si stanziarono davanti.
Una era un po' più bassa di me, aveva gonfi capelli ricci e bruni e occhi color nocciola.
C'era un'altra ragazza, invece, che era alta suppergiù quanto me e i capelli rosso fiammanti erano tagliati molto corti. Piena di lentiggini e anche lei due occhi scuri.
Poi quello che sembrava suo fratello. Un ragazzo alto almeno due metri anche lui pieno di lentiggini e con i capelli rossi, ma con due occhi chiari, al contrario della sorella.
Infine l'ultimo ragazzo...
Occhi verdi, occhiali e capelli neri che sconfiggono la gravità. Alto, ma non da raggiungere il suo compagno di avventure.
-Sentite, se siete venuti a vendere qualcosa avete sbagliato casa, Buona Domenica.-
E chiusi la porta.
DING DONG
Riaprii la porta.
-Ah, siete ancora voi... Dai su. Ormai ditemi perché siete qui.-
Si guardarono, poi la ragazza con i capelli ricci si fece avanti.
-Ciao Federica, sei la protagonista del nostro libro preferito. Veniamo da un altro universo e vogliamo cambiare la fine della tua storia, facendoti vivere un po' più a lungo.-
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