𝗖𝗔𝗣𝗜𝗧𝗢𝗟𝗢 21. Sei bellissima.
𝗦𝗲𝘂𝗹 𝗩𝗲𝗻𝗼𝗺𓆙
Non ci credetti nemmeno io, ma non mi dispiacque di certo. Bloccai il cellulare e presi un grosso respiro. Quel giorno avrei dormito, mangiato e mi sarei messa in pari con Supernatural perché era anche il mio giorno libero da lavoro. Mi sentivo come se fossi distesa sopra un letto di nuvole.
«Sembra magnifico-» Taehyung annuì alle mie parole, ma non sembrò interessarsene poi così tanto «Quindi hai il pomeriggio libero?»
«Sì, è da troppo tempo che non sento queste parole»
«Ti va di venire da me?»
[...]
Il maggiore fece quella proposta tutto d'un fiato. Rimasi sorpresa. Non fui sorpresa dalla sua domanda, ma dal modo in cui la disse. Taehyung sembrò imbarazzato, impaurito da una risposta negativa e questo mi fece intenerire. Non lo avevo mai visto così e non pensavo che lui potesse essere il tipo di ragazzo timido ed impacciato. Quella mattinata l'avevo trascorsa con le mani nei capelli a causa del comportamento di Taehyung, un ventiquattrenne che non era mai stato in un centro commerciale, che non sembrava aver mai avuto un rapporto con un essere umano a giudicare da tutti gli sguardi omicidi che aveva regalato alle persone. Dovevo ammettere, però, che fosse buffo, e carino, ed educato, e forse dolce. Testardo, antipatico e presuntuoso, ma carino ed educato. Maledizione a me.
«Vieni tu da me?»
Mi divertii nell'osservare la reazione stupita del ragazzone tutto muscoloso seduto al mio fianco. Mi fece ancora più ridere quando lui tentò di ricomporsi fingendosi un uomo duro e disinteressato.
«Non vorrei disturbare-»
«I miei genitori lavorano fino a tarda notte, quindi non è un problema-»
«Per tarda notte intendi nove di sera?»
Colpii indispettita la spalla del ragazzo e lui, sorprendentemente, si mise a ridacchiare e a scuotere la testa. Lo stesso feci io, ma evitai che Taehyung potesse scoprirlo in un qualche modo. Che fosse simpatico, forse? Magari sarebbe stato anche divertente se solo avesse smesso di prendermi in giro.
«Attenta, tesoro- se tu colpisci me, io colpisco te»
«Giusto, la parità dei sessi»
Roteai gli occhi al cielo, ma fui più divertita che altro.
Per tutto il resto del viaggio continuai ad osservare Taehyung con la coda dell'occhio. Quel ragazzo era bello da togliere il fiato, antipatico da prendere a sberle e sexy da- no, che diavolo. L'unica mia scusa era che avessi il ciclo. Portai i capelli dietro le orecchie e mi sistemai sul sedile. Cosa avrebbe pensato Hoseok se avesse potuto leggermi nella mente? Mi avrebbe urlato addosso? Sì. Ciononostante, io non potevo e non riuscivo a controllare quegli strani pensieri. Solo la sera prima stavo per baciare Taehyung, mi lasciavo toccare da lui come se io fossi sua, mi lasciavo guardare e guidare in qualsiasi modo. Io non avevo paura di Kim Taehyung, del Veleno di Seoul. E non sapevo se sentirmi stupida o no.
Il ragazzo fermò l'auto davanti casa mia e scendemmo entrambi. Stetti per aprire il bagagliaio per prendere la borsa piena di vestiti, ma il maggiore mi precedette guardandomi come a dirmi di filare dentro casa. Stronzo. Camminai verso la porta d'ingresso sapendo di avere Taehyung alle calcagna. Dannazione. Mi sembrava di avere una specie di cane da guardia che studiava ogni mio singolo passo.
Tolsi le scarpe lasciando che un sospiro carico di stress uscisse dalle mie labbra ed invitai il maggiore a fare lo stesso. Mi precipitai in cucina saltellando felice di essere a casa al pomeriggio. Da molto tempo non succedeva.
«Taehyung, hai sete? Vuoi qualcosa da bere?»
Mi versai un bicchiere di acqua e poi mi voltai verso il ragazzo alle mie spalle. Trovai il maggiore a guardarsi intorno nella cucina con curiosità, mentre camminava verso di me con le mani nelle tasche.
«Acqua, per favore»
Mi affrettai a versare un po' d'acqua in un altro bicchiere aspettando che il rubinetto facesse scorrere acqua fredda e non calda.
«Cosa fai di solito quando hai il pomeriggio libero?»
La domanda curiosa di Taehyung mi prese in contropiede. Era raro che lui continuasse a far domande per continuare un discorso. A lui non piaceva molto parlare, ma quando stava con me diventava loquace.
«Beh, è da tempo che non ho il pomeriggio libero, però di solito guardo film e mangio schifezze»
Mi avvicinai per dargli il bicchiere d'acqua e gli sorrisi. Ero davvero felice di essere a casa mia, libera. La presenza di Taehyung, però, era ancora un'incognita.
«Che film guardi?»
«Non ho un genere preferito- scorro le pagine dei siti di streaming e-»
«Siti di streaming? Non usi Netflix?»
Il maggiore posò sul tavolo il bicchiere d'acqua e mi guardò incuriosito con la testa inclinata di lato. Giusto.
«Sì, uhm- prima devo guadagnare un po' di soldi, poi metterò in regola tutto»
Sapevo che guardare i film in streaming non fosse il massimo della legalità esattamente come scaricare musica o album interi, ma in mia difesa, era tutta colpa di Hoseok e delle sue doti di hacker o qualsiasi cosa fosse.
Passò qualche secondo di silenzio in cui io ed il ragazzo ci guardammo negli occhi e basta, in cui non mettemmo più distanza l'uno dall'altro. Diavolo. Dovevamo smetterla. Io dovevo smetterla. Io dovevo smetterla di imbambolarmi davanti a lui, di salire in macchina con lui, di credere che lì sotto ci fosse un buono e dolce ragazzo. Taehyung aveva picchiato Hoseok. Taehyung vendeva droga e intanto lavorava nell'azienda più grande e ricca di tutta Seoul. Perché non mi entrava in testa? Perché non sembrava che fosse successo tutto quello che in realtà era successo?
«Hai fame? Vuoi mangiare qualcosa?»
«No, ti ringrazio- non ho molta fame»
«Qualcosa mi dice che tu non hai mai molta fame»
Taehyung non si impegnava a nascondere il suo stile di vita non del tutto sano e questo non sembrava dargli problemi. Infatti, dopo le ultime parole, il ragazzo mi lanciò un'occhiata colpevole. Bingo.
«Lavoro tutto il giorno, tesoro- non ho tempo di mangiare o-»
«E di dormire?»
«Qualche ora a notte, non-»
«Non dormi? E non mangi? Non puoi- che diavolo»
Ero scioccata. Non avrei mai pensato che Taehyung avesse quello stile di vita, che annullasse qualsiasi cosa a causa del suo lavoro. Nemmeno sapevo perché mi importasse così tanto. Quel tizio non doveva essere importante per me; Hoseok lo era, i miei amici lo erano. Non quello spacciatore.
«Ti ho- ho pensato di regalarti un altro vestito- lo trovi nella borsa»
Il ragazzo finse un colpo di tosse e tolse lo sguardo dal mio. Si inumidì le labbra e fece un paio di passi per la cucina fingendo di guardarsi intorno.
«Riguardo a questo, Taehyung- seriamente, io-»
«Puoi provartelo? Se non ti piace, posso portarlo indietro e farlo cambiare»
Stetti per rispondere, ma prima che qualsiasi cosa uscisse dalla mia bocca, mi fermai. Cosa aveva appena detto? Brutto-
«Quindi puoi restituire la roba, mh?» inclinai la testa di lato e guardai il maggiore dritto negli occhi. Incrociai le braccia al petto e sollevai entrambe le sopracciglia. Taehyung, nel capire cosa mi aveva appena fatto scoprire, ghignò.
«Non ti darò nessuno scontrino, tesoro-»
«Taehyung, non mi piace quando fai così- hai speso troppi soldi per-»
«Vai a provartelo?»
Il ragazzo fece un passo verso di me ed iniziò a guardarmi dall'alto con quegli occhi grandi, marroni e quasi gentili e dolci. Era così bello, così carino. Dannazione.
Portai una mano sulla fronte e scossi la testa. Quel tizio doveva avere dei poteri ipnotici o qualcosa del genere ed io dovevo essere totalmente fuori di testa.
Al solo pensiero di provare un vestito davanti a Taehyung nessuna parte del mio corpo rabbrividì, niente si preoccupò, anzi. Avvertii dei brividi lungo la schiena, ma non furono certo di paura.
«Stai fermo qui, okay? Se ti avvicini mentre mi cambio ti castro»
Premetti l'indice sul petto del maggiore, ma tutta la mia sicurezza sparì quando Taehyung riprese a ghignare come suo solito. Maledetto. Borbottai qualche offesa rivolta al castano nell'avvicinarmi alla borsa di fianco la porta. Frugai tra i vari vestiti e non riuscii a nascondere dei sorrisi. Perché aveva fatto questo per me? Perché continuava a farlo? Mi sentivo estremamente in debito con lui e non era giusto. In un modo o nell'altro lo avrei ripagato. Avevo cominciato quella mattina offrendogli il pranzo, sebbene lui mi avesse quasi uccisa. Tanto ormai. Spalancai gli occhi quando vidi il vestito verde che avevo adocchiato tempo prima e lo tirai fuori. Era così bello, così elegante. Avrei provato quello e dopo quello che aveva scelto Taehyung.
Sgusciai in bagno passando per forza davanti la cucina e per questo nascosi il vestito dietro di me. Appena la porta della stanza fu chiusa, iniziai a spogliarmi. Tolsi il reggiseno posandolo da qualche parte, tolsi i calzini e mi infilai il vestito. Purtroppo, non avendo uno specchio in bagno, non riuscii a vedermi per intero e dovetti fare le acrobazie per riuscire almeno a dare un'occhiata alla parte alta. Era stupendo, bellissimo. Sistemai i capelli sopra le spalle, le pieghe sul mio seno, sui miei fianchi forse troppo abbondanti. Presi un grosso respiro, poi, quando mi accorsi di non essere del tutto depilata sulle gambe. Fanculo. Non mi importava.
«Esco!»
Parlai abbastanza forte per farmi sentire al di là della porta ed uscii. Non alzai la testa neanche per un attimo essendo troppo imbarazzata, seppure sapendo della presenza di Taehyung proprio davanti a me.
«Ho voluto provare questo perché ero curiosa, scusami- che te ne pare? È carino?» mormorai a bassa voce e quasi mi chiesi se il ragazzo avesse sentito. Presi un grosso respiro e sollevai la testa per vedere il castano fermo di fronte a me con le mani nelle tasche, le sopracciglia leggermente alzate, gli occhi appena spalancati. Il suo sguardo era fisso sul mio corpo, sulle mie gambe, sul mio petto. Stava giudicando? «Credo che sia troppo stretto- forse è troppo giusto sullo stomaco? Penso che mi segni troppo-» sospirai ancora, quasi sconfitta, e scossi la testa nel tornare a guardare il mio corpo dall'alto. Forse avevo sbagliato a farmi vedere in quel modo da Taehyung. Lo dimostrava il suo silenzio. «Forse è meglio se lo restituisco, decisamente- dovrei iscrivermi in palestra e smettere con-»
«Sei stupenda»
Quelle parole sussurrate, dette come se lui si trovasse in uno stato di trance mi fecero alzare la testa. Rimasi incantata, scioccata nel vedere lo sguardo pieno di ammirazione, adulazione che Taehyung aveva addosso nel guardarmi. Socchiusi le labbra e feci cadere le braccia accanto i fianchi. Non capii più nulla. Perché quel ragazzo mi stava fissando come se io fossi una specie di visione celeste? Perché mi aveva parlato con quel tono dolce, stregato? Voleva farmi andare fuori di testa?
Stetti per dire chissà che cosa, ma le mani di Taehyung sui miei fianchi mi bloccarono. Sussultai sul posto quando il maggiore spostò i capelli da davanti il mio corpo mettendoli dietro le spalle. Gli occhi piccoli marroni, pieni di qualcosa del castano vagavano per il mio petto appena coperto, le mie gambe nude ed incastrate alle sue. Era un dannato seduttore, qualcuno che sapeva cosa faceva e che amava vederne gli effetti.
«Sei bellissima»
I mormorii di Taehyung continuarono e questa volta furono più sussurrati, più vicini al mio viso in fiamme. Nemmeno mi accorsi di aver toccato il divano e di essere incastrata tra quello ed il corpo alto del maggiore. Ero incantata da lui, dal suo viso, dalla sua mano sul mio fianco e da quella posata sulla mia guancia. Sentivo le mie labbra secche, il mio cuore battere all'impazzata, mentre le mie mani si reggevano allo schienale del divano alle mie spalle. Cosa mi stava facendo?
«Posso?»
Quella fu una domanda. Quella, dannazione, fu una vera domanda, una richiesta di permesso che io seppi esattamente a cosa si stesse riferendo. E questo rispetto da parte sua, da parte di quel ragazzo che non aspettava consenso o approvazione da nessuno, lo faceva apparire mille volte più attraente di quanto già non fosse.
Le punte dei nostri nasi si stavano ormai sfiorando, Taehyung aveva la testa piegata, il respiro controllato contro il mio viso arrossito. I suoi occhi si abbassarono sulle mie labbra, le sue dita delicate che ancora rimasero sulla mia guancia ormai bollente. Diavolo. Stavo davvero per baciarlo? Per baciare Kim Taehyung? Il Veleno di Seoul?
No.
Il maggiore scattò indietro appena la suoneria del suo cellulare irruppe nel salotto. Cercai di sbattere velocemente le palpebre in modo da risvegliarmi dai miei pensieri, mentre Taehyung si portò il telefono all'orecchio subito dopo aver imprecato pesantemente. Quasi ebbi paura. Non avevo mai visto Taehyung così arrabbiato.
«Cosa cazzo vuoi?»
Il ragazzo ringhiò contro il cellulare dandomi le spalle. Non avrei mai voluto ritrovarmi nella posizione di chiunque fosse dall'altra parte della cornetta.
«No, non me ne frega un cazzo- ti avevo detto di svolgere quelle merde di pratiche e- che cazzo significa che non sanno dove si trova? Vi ho lasciato tutte le indicazioni possibili, coglione!»
Sussultai sul posto e mi portai una mano sul petto. Da quando Taehyung parlava in quel modo? L'argomento principale doveva essere l'azienda, il suo lavoro primario.
«Senti, no- ascoltami bene, idiota- adesso arrivo e guai a te se trovo un solo foglio fuori posto, razza di deficiente»
Taehyung chiuse la chiamata rimettendo il telefono in tasca e ringhiando qualche imprecazione. Wow. Non me lo sarei mai aspettata da lui. Tremante mi avvicinai alle spalle larghe del castano e ci posai una mano sopra. Quando lui si girò, mi parve di vedere le fiamme dell'inferno dentro quelle iridi già scure.
«Taehyung? Va tutto bene?»
«Non va bene- quelli che lavorano per me sono dei coglioni, porca puttana-»
«Taehyung-»
«Gli ho lasciato chiare indicazioni su cosa fare in questi giorni in cui io non avrei lavorato e loro cosa fanno? La merda fanno- Dio, dovrei licenziarli tutti-»
«Taehyung, hey- forse dovresti solo rilassarti- tutto questo non ti fa bene»
Il maggiore prese il mio viso con entrambe le mani e mi fece fare qualche passo indietro dalla sorpresa. Sbattei ripetutamente le palpebre nel vedere l'espressione furente del castano in contrasto con il suo tocco delicato. Era umano quel ragazzo? Il respiro del maggiore fu violento, accelerato, ma questo non mi spaventò.
«Tu sei bellissima, tesoro, e in questo momento ti meriteresti tutta la dolcezza del mondo, ma io non sono dell'umore adatto-» Taehyung digrignò i denti come se fosse arrabbiato con me, ma quando il suo sguardo colpì il mio, vidi la verità. Non era rabbia, quella che mi stava riservando. «Se rimanessi qua ti fotterei come lo stronzo che sono e non è questo ciò che vuoi, mh?»
Oh santa merda. Dovevo rispondere? Dovevo parlare? Annuire? Fare una capriola? Ero spenta, in blackout con una scimmia col cappello rosso che sbatteva i piatti dentro la testa a ritmo della ruota sulla quale correva un criceto obeso.
Prima che io potessi pronunciare parole di senso compiuto, Taehyung ghignò divertito e premette le labbra sulla mia guancia. Sbarrai gli occhi. Porca puttana.
«Ci sentiamo, tesoro, okay? Hai il mio numero»
Il maggiore lasciò un altro bacio sulla mia pelle infuocata prima di uscire di casa. Porca puttana. Portai una mano sulla mia guancia e la sfiorai come se non fossi sicura di ciò che era appena successo e, comunque, era così.
Cosa diavolo è appena successo?
×××
buonasera,
come state?🌚
s usate il ritardo BUUUUTTT mi sono fatta perdonare dai
vi è piaciuto il capitolo?🦦
ci sarebbe potuto essere un bacio ma purtroppo no, sorry (not sorry)
qui ma nostra hera mostra chiaramente che tra lei e taehyung ce qualcosa, almeno una minima intesa che a noi piace🤰
credete che prima o poi ci sarà un bacio? posso dirvi di sì, dai
ALSO, state pront* per il prossimo capitolo perché sarà un po' spicy, quello spicy che aspettavate da capitoli interi🥰🥰🥰
Fatemi sapere cosa pensate del capitolo, spero vi sia piaciuto♡
al prossimo,
-J××
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