La seconda volta era stata più piacevole della prima.

La prima volta Blight era a disagio, la seconda volta Lust sapeva cosa fare.

Non riusciva a spiegarselo ma c'era qualcosa in Lust che lo attraeva.

Forse il fatto che dietro l'aspetto da puttana c'era una persona in qualche modo dominante.

Forse il sorriso sarcastico che gli rivolgeva quando diceva che non ci sarebbe stata un'altra volta. Quando era ovvio per entrambi che ci sarebbe stata.

Forse era il fatto che non gli aveva fatto alcuna domanda, alcuna osservazione, alcun commento. Nulla.

L'avrebbe ringraziato se fosse stato un altro tipo di persona.

Ma lui era Blight Black, il capitano della Mob. Aveva una reputazione da mantenere.

Tuttavia quella era solo una maschera, un'armatura creata quando era fin troppo giovane.

E nonostante tutto, continuava a tornare da Lust.

Era patetico. La Mob lo avrebbe preso in giro.

In un modo o nell'altro, lui e Lust si incontravano sempre più spesso.

Uno sguardo breve un sabato sera.

Le spalle che quasi si toccavano mentre passavano casualmente l'uno accanto all'altro la settimana dopo.

Uno sguardo leggermente più lungo di prima qualche giorno dopo.

E così via.

Passarono settimane prima del loro terzo incontro.

Lust aveva portato Blight in un vicolo e gli aveva chiesto i suoi soldi.

《Non ho soldi adesso》rispose il capitano girando gli occhi.

《Bene, allora andiamo a casa tua》.

《Assolutamente no》.

《Come mai?》Lust ridacchiò《Hai paura che qualcuno ti veda con me?》.

Il silenzio di Blight era sufficiente a rispondere.

《Non mi importa, voglio i miei soldi, così posso smettere di pensarti》.

Blight rimase abbastanza sorpreso da quella dichiarazione:《Tu mi pensi?》.

Lust arrossì:《Penso che tu mi debba 30 dollari, ecco cosa penso》rispose《andiamo, dolcezza》.

《Non chiamarmi dolcezza》.

Lust non rispose se non che con un gesto vago per dirgli di seguirlo.

Quando furono alla nave, Blight si guardò intorno.

《Non c'è nessuno》sbuffò Lust 《se facciamo in fretta la tua preziosa "reputazione" sarà salva》continuò《Beh, pensavo avessi una vera casa》.

《Ho dovuto inscenare la mia morte a Blighttale per evitare che mio fratello venisse ucciso, perciò la mia nave è l'unica casa che ho》.

《Triste》mormorò Lust ma non l'aveva detto per gentilezza, c'era una nota di sarcasmo nella sua voce.

《Sai? Non sei l'unico Sans con un passato traumatico》.

《Almeno tu hai vissuto nella ricchezza per un periodo della tua vita, io ci sono nato in questa merda》.

Blight fece per rispondere ma si interruppe quando vide l'altro scheletro andare avanti.

Decise di lasciar perdere.

Quando furono nella cabina, Lust studiò la stanza: c'era una grande finestra dietro la scrivania, davanti invece c'era un tappeto con sopra un tavolino di vetro e accanto due divanetti; ai lati della stanza vi erano delle librerie e tra loro, alla sinistra della stanza, una porta chiusa.

《Dormi qui?》chiese scherzando Lust.

《No, la mia stanza è dietro quella porta》.

《Hai un letto singolo?》domandò ancora Lust.

Blight arrossì e non rispose, non gli avrebbe dato la soddisfazione di sapere che nella sua camera c'era un letto a due piazze.