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꒱࿐ ˚.*ೃ𝘾𝙤𝙣𝙩𝙚𝙨𝙩 1

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𝑲𝒖𝒓𝒐𝒐 𝒙 𝒇𝒆𝒎!𝒓𝒆𝒂𝒅𝒆𝒓
1216 𝒑𝒂𝒓𝒐𝒍𝒆
𝑷𝒆𝒓 𝒊𝒍 𝒑𝒓𝒊𝒎𝒐 𝒄𝒐𝒏𝒕𝒆𝒔𝒕 𝒅𝒊 Tsukiroi

La luce entrava dalla finestra, dove si potevano vedere i piccoli pallini di polvere di solito invisibili agli occhi, l'unica cosa che rovinava quel momento era la sveglia sul mio cellulare ad emettere un suono fastidioso che annunciava che era l'ora di svegliarsi.

Con un gesto della mano la spensi e aprii lentamente gli occhi per abituarmi alla luce,
mi alzai dal letto e con una camminata abbastanza goffa arrivai alla cucina.

Stavo per andare alla macchinetta per prendere il caffè quando notai che c'era una gatto seduto nella mia cucina. Non so davvero da dove sia spuntato dato che nessuno dei miei vicini ha, difatti, un gatto. Era semplicemente lì, seduto sul tavolo da pranzo a fissarmi negli occhi.

Era una gatto nero, con degli occhi ambrati, il pelo gli faceva una strano ciuffo in testa che lo rendeva ancora più carino e non sembrava avere nessun collare al collo.

<<Sei un piccolo gattino randagio? Ma da dove sarai entrato?>> dissi al gatto intanto che mi guardavo intorno per capire da dove fosse entrato, anche se tutte le finestre erano chiuse.

<<SONO GIÀ LE 7:45! DEVO ANDARMI A CAMBIARE, SE NO FARÒ TARDI ALLA LEZIONE>> esclamai dopo aver visto che ora indicava l'orologio appeso al muro e corsi verso camera mia per prendere  la solita maglietta bianca, con dei jeans blu e una giacchetta beige.

<<Ci vediamo dopo gattino.>> dissi uscendo per poi correre nelle scale, ed essere quasi caduta su esse.

𝐓𝐢𝐦𝐞𝐬𝐤𝐢𝐩

Tornai a casa la sera siccome, per colpa dei miei amici, ero rimasta in giro per tutto il tempo. 5
Entrai, mi tolsi le scarpe e mi guardai intorno per vedere se il gatto c'era ancora ma non vidi niente.

<<Sei finalmente tornata, mi stavo iniziando a preoccupare, e stamattina non ho neanche mangiato. Ho una fame da lupi.>> disse una voce a me estranea. Mi girai lentamente e dietro di me nota che c'era una ragazzo: era alto,molto alto, aveva dei capelli neri come il carbone con un ciffo che gli ricade a sull'occhio destro e gli stessi ambrati del gatto. Aveva il petto scoperto che lasciava in bella mostra gli addominali scolpiti, aveva una specie di tessuto preticamente trasparente con dei brillantini che lo facevano sembrare magico che andava dalla spalla sinistra al fianco destro e dai pantaloni neri con dei ricami d'oro.

Gli tirai addosso la borsa a tracolla che avevo addosso e gridai: <<CHI SEI?! COSA CI FAI IN CASA MIA?! COME HAI FATTO AD ENTRARE? >>

<<Sono Kuroo piacere di conoscerti e sono il gatto che hai trovato stamattina>> disse con una voce calma. <<Non ti credo non è possibile. Dimmi come sei entrato e chi sei!>> gli dissi nel mentre che mi mettevo in qualche posizione strana per proteggermi.

<<Te l'ho detto, mi chiamo kuroo e sono il gatto di stamattina, più precisamente sono una specie di spirito o come li chiamate voi umani>> disse sempre con quel tono calmo ed un sorrisetto sul volto.

<<Dimostamelo!>> esclamai. Una nube nera lo avvolse e non mi fece vedere niente, quando svanì non vidi niente guardai in basso e trovai lo stesso gatto. ALLORA NON STAVA SCHERZANDO!

Tornò "umano" e mi guardò mentre ridacchiava per la mia faccia sconvolta. <<Visto? Te lho detto che non scherzavo. Comunque non mi hai ancora detto il tuo nome>> io lo guardavo  ancora con una sguarfo perplesso, quando mi resi conto che aveva ragione!

<<Sono (t/n) (t/c). E tu non mi hai ancora detto perché sei qui>> dissi con un tono sicuro.

<<Per divertimento, credo, ti vedevo sola e ho deciso di trasferirmi qui per passare il tempo con una bella ragazza>>. Io arrosii per l'imbarazzo e pensai che da quel giorno non sarò più sola in casa ma dovrò cucinare per due.

Le settimane continuavano a passare, e tra università e kuroo non avevo quasi mai del tempo libero per me. Anche se era divertente rientrare a casa e cadere a terra per colpa di un gatto che ti saltava addosso nella "forma umana" e passare i venerdì sera a guardare film sul divano, l'unico problema era che ogni volta che uscivo quel gattaccio voleva venire con me.

<<IO VADO ALL'UNIVERSITÀ E STASERA ESCO CON DEGLI AMICI PERCIÒ TORNERÒ TARDI?! >> gridai nel mentre che aprivo la porta. <<Vengo anch'io!>> eccolo là, che spunta dall'angolo facendo vedere solo la testa. <<Te l'ho già detto mille volte, non puoi, poi cosa mi dicono gli altri se mi chiedono qualcosa su di te? Che sei un gatto magico che si trasforma e che dal nulla è entrato a far parte della mia vita?>> <<lo so, ma io voglio stare con te, sto sempre chiuso in questa casa e se esco è solo per fare la spesa>>.

Io non lo ascoltai e uscii di casa chiudendo la porta per dirigersi alla mia destinazione. Mi chiedevo sempre cosa faceva kuroo quando io non ero in casa. Forse si mette a frugare in camera mia? O dorme soltanto?

<<SONO A CASA!>> gridai all'entrata dell'appartamento.<<SEI ARRIVATA. Non hai capito quanto ho dovuto aspettare per rivederti>> eccolo lì che fa il melodrammatico. <<Ok, ok mi sei mancato anche tu ma adesso levati che mi devo cambiare>> <<fa veloce che è già pronto, ho preparato l'omurice>> solo a quella parola corsi in cucina con i capelli in disordine per la velocità con cui ho cercato di legarlo.

Ormai si era fatto inverno, e da ieri sera aveva iniziato a nevicare, facendo diventare tutte le strade e i tetti delle case bianche come il latte. Ed è in questi momenti che posso sfoggiare i miei bellissimi cappotti lunghi e caldi e stare davanti alla stufa.

Era l'ultimo giorno di lezioni prima delle vacanze di natale e sono al cento per cento sicura che i miei amici organizzeranno qualcosa al karaoke o altro.

Le parole di sensei mi entravano da un orecchio e mi uscivano dall'altro, quando finalmente arrivò l'ora decisiva, dove avrei scoperto cosa averi fatto tutta la sera. E alla fine hanno scelto la solita serata al karaoke.

La serata stava andando bene e tutti continuavano a chiacchierare, cantare e mangiare,era così che tutti passavano il tempo, ma ogni cosa deve finire no? Erano diventate le 23:00 e il karaoke doveva chiudere.

Quando arrivai a casa cercai di fare il minimo rumore, pensando che Kuroo dormiva.

Poggiai lo zaino e il cappotto sull'appemdi abiti ed andai, in punta di piedi verso camera mia, ma la porta era aperta, e lì notai una cosa che mi spezzò il cuore.

Kuroo era seduto sul mio letto a guardare la finestra dove potevi vedere i passanti e le persone che entravano nel condominio. Nei suoi occhi potevi vedere tristezza e solitudine. Sembrava che aspettasse il tuo arrivo ma come se non tornerai mai più e lui rimarrà di nuovo solo e questa volta per sempre.

Mi buttai tra le sue breccia in lacrime per poi baciarlo in modo casto e dolce sulle labbre, è strano innamorarsi di uno "spirito", quando ci stacca mo lui mi guardò sorpreso, io stavo per dire qualcosa quando lui mi interruppe baciandomi di nuovo. Non c'era nessuno eravamo solo noi due e le stelle che ci guardavano da lontano.

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