🌸HAIKYUU🌸 Pt.1
T/n è sempre stata appassionata alla pallavolo, in particolare di una squadra molto forte di un istituto maschile. Alla giovane età di 16 anni riesce a convincere i suoi genitori a esaudire una sua idea malsana.
(1735 parole)
T/n's pov
"Quindi sei davvero convinta di lasciare l'Italia per andare in Giappone? Solo per una scuola poi..."
"Si Jess lo sai che è il mio sogno da quando sono piccola"
"E va bene...qui ho finito"
"AAAA DAMMI UNO SPECCHIO VOGLIO VEDERE" Urlai eccitata correndo fuori dalla mia camera per dirigermi in bagno.
Appena vidi il mio riflesso quasi mi misi a piangere dall'emozione. Il mio sogno si stava avvicinando sempre di piú!
I miei lunghi capelli C/c erano stati tagliati via lasciandomi un'acconciatura corta e maschile simile a un caschetto.
I miei due ciuffetti che si arrotolavano lunghi ai lati del mio viso ora ricadevano corti sui miei zigomi e mi davano sempre la sensazione di sistemarli passandoci in mezzo la mano.
"Io non so come farai a nascondere tutto questo ai tuoi. Già con questa storia dei capelli che gli hai detto?"
"Oh gli ho semplicemente detto che per un cambio di vita voglio un cambio di look...mi hanno preso per lesbica ahahah"
"Meglio lesbica che pazza come te, poco ma sicuro!"
Scoppiammo a ridere entrambe pensando all'enorme stronzata che avrei fatto da li a qualche giorno.
Solo Jessica, la mia migliore amica, sapeva della mia vera iniziativa.
Da quando ero piccola mi ha sempre appassionata la pallavolo, sopratutto maschile. Con il passare degli anni mi sono affezzionata ad una squadra di un College giapponese, in particolare dei suoi giocatori che sono diventati i miei idoli.
Sembra strano da dire, ma erano davvero le persone a cui io tenevo di piú dopo la mia famiglia.
Cosí dopo aver passato solo due anni di liceo in Italia, appena compiuti i 16 anni, riuscí a convincere i miei genitori a farmi andare in questo College Giapponese.
Ovviamente loro non sapevano che era solo maschile e che mi sarei dovuta travestire da maschio per i prossimi 3 anni, ma per poter incontrare i miei idoli avrei fatto di tutto!
"Devi iniziare a preparare tutto l'occorrente, tra una settimana parti non vorrai arrivare sempre all'ultimo spero" Mi rimproverò la mia migliore amica incrociando le braccia e sedendosi sul letto.
"Si, si lo so stai tranquilla inizierò da domani tanto ormai è già ora di cena la mamma starà preparando da mangiare" Le risposi mentre pulivo il pavimento dalle ultime ciocche di capelli che erano rimaste per terra.
Per mia fortuna, Jessica, era sempre stata brava a trattare con i capelli, per questo aveva scelto di fare una scuola di parrucchieri, e cosí non avevo neanche dovuto pagare per potermeli tagliare e sistemare per bene.
Ora con quel taglio avrei potuto dar inizio alla mia nuova vita da maschio adolescente.
Mi ero già procurata tutto il necessario:
Diversi vestiti da ragazzo come maglie e pantaloni extra large, una fascia per poter appiattire il piú possibile il seno, nuovi documenti con il mio nome da maschio e adirittura dell'intimo maschile, giusto per entrare meglio nel personaggio.
Poi avrei dovuto vivere li, quindi era meglio se non destavo sospetti con tanga o reggiseni.
Mi sarei solo dovuta allenare con la voce per non renderla troppo femminile, ma il piú virile possibile...ovviamente sempre negli standard che riuscivo ad avere!
Quella sera la passai con la mia migliore amica, come feci per il resto della settimana prima di partire, siccome dopo la mia partenza non sapevo per quanto tempo non la avrei rivista...forse un anno intero.
Lasciare la mia famiglia e i miei amici fu la cosa che piú trovai difficile e anche il piccolo e fastidioso pensiero che stavo mentendo ai miei genitori e a mio fratello mi stava dando degli insoliti problemi di ansia.
Ma tutto ciò, tutti i pensieri negativi, tutta la malinconia, mi passò tutto appena misi piede all'interno dell'aereo che mi avrebbe portata alla mia nuova casa e alla mia nuova vita.
L'unico pensiero che continuava a sorvolarmi la testa era se stavo facendo la cosa giusta.
E se i miei idoli mi avessero odiata? Se magari non li avessi potuti incontrare o fare amicizia con loro? Avrei fatto tutta quella strada per niente e sarei rimasta in una scuola maschile, fingendo di essere quello che non sono per tre lunghi anni di studio intensivo e di ansia di non farsi scoprire.
Iniziai a sudare freddo cercando di pensare il piú positivo possibile.
Non sapevo neanche in che classe ero e se ero con qualcuno di loro.
Mi sarebbe piaciuto stare in classe con i miei giocatori preferiti, o almeno con uno di loro, ma non avevo la minima idea se i miei sogni e desideri si sarebbero realizzati.
Pensa positivo T/n forza!
Se non sarai in classe con loro, potrai lo stesso seguire tutti i loro allenamenti e tutte le loro partite!
Potrai andare ai nazionali con loro, potrai vederli dal vivo e magari parlarci anche.
Mi alzai dal sedile dell'aereo stringendo un pugno e alzandolo per aria.
"SI SARANNO TRE ANNI FANTASTICI!" Urlai vedendo poi la faccia sconvolta di tutti i passeggeri che mi fecero diventare rossa come un peperone.
Mi risedetti imbarazzata chiedendo scusa e mi infilai le mie cuffiette nelle orecchie mentre un'altra idea iniziò a balzarmi in testa.
E se entrassi nella squadra?
Strabuzzai gli occhi sentendo il mio cuore palpitare impazzito.
Infondo gioco a pallavolo da quando ho 5 anni, l'esperienza la ho e potrei...
NO T/N CHE STAI PENSANDO!
Non posso entrare nella squadra sei pazza? Ci sarebbero ancora piú probabilità che mi scoprano poi...gli spogliatoi, le docce...
ODDIO!
Mi coprí la faccia con le mani sentendomi andare a fuoco ma che pensieri mi stavano venendo in testa?
Devo semetterla di pensare a ste cose zozze!
Pero...
AH NO!
Accesi la musica a tutto volume sperando di far andare via quei pensieri, ma non ci sarei riuscita tanto facilmente.
Dopo lunghe ore di aereo e una grossa dormita finalmente atterrammo.
Presi le mie cose e andai ad aspettare le mie valigie.
Appena uscí dall'aereoporto chiamai un taxi caricando tutto quella che ero riuscita a portarmi dietro. Ovviamente il resto delle mie cose erano già arrivate al college.
Sbiascicando qualcosa di giapponese riuscí a farmi capire dal tassista che subito partí e si infilò nel traffico della città.
Infondo cinque anni di studio intensivo di Giapponese mi erano serviti a qualcosa, avevo deciso di andare al linguistico proprio per quello!
Bastò una mezz'ora di macchina per arrivare alla mia nuova scuola.
Pagai il tassista che mi salutò con dolcezza e un grosso sorriso, presi le mie valigie e iniziai a camminare per andare all'entrata.
"Salve scusi sono il nuovo arrivato mi chiamo T/n (decidi un nome maschile)
T/c" Balbettai con il cuore a mille ad un uomo che trovai all'ingresso
"Ah si si vieni pure. Ti porto dal preside che cosí ti mostra in che stanza dovrai alloggiare ok?"
"Certo grazie mill...ECMM" Tossicchiai rendendomi conto che la mia voce era troppo acuta e femminile.
"Grazie tante" Continuai con voce piú bassa e roca.
Quello che doveva essere il segretario mi portò ad un piano superiore dell'edificio, facendomi lasciare le borse a terra.
Mi accompagnò fino ad una porta bianca con suscritta "presidenza" e bussò aspettando una risposta dalla parte opposta.
"Si prego" Disse la voce del preside prima che l'uomo difianco a me aprí l'uscio.
Ok...ok T/n stai calma, tranquilla andrà tutto bene.
Comportati normalmente, ricordati che da oggi sei un ragazzo!
Se mi scopre il preside sono finita...
Entrai nella stanza notando l'uomo seduto davanti ad una grande scrivania e vestito di tutto punto con tanto di giacca e cravatta abbinati.
Ma seriamente?
In italia ce le sognamo ste cose.
"Prego signorino si segga" Mi disse con voce roca e profonda che mi fece rabbrividire.
Signorino...
Quasi mi venne da ridere.
Mi sedetti davanti a lui.
"Allora lei è qui per..."
"Sono T/n T/c, sono nuovo, il segretario mi ha detto che dovevo venire da lei"
"Ah giusto, T/c..." Incrociò il mio sguardo abbassandosi gli occhiali.
Mi sentí un lungo brivido scivolare lungo la spina dorsale, le sue pupille mi stavano squadrando da capo a piedi mi sentivo nuda davanti a lui, mi metteva in soggezzione.
Conportati normarlmente, comportati normalmente.
Continuavo a ripetermi in testa mentre una goccia di sudore freddo mi attraversava la tempia.
"Bene venga con me le mostrerò la sua stanza" Disse poi facendomi tirare un sospiro di sollievo.
Lo seguí tornando prima a prendere le mie valigie mentre impacciata e piena di borse gli stavo dietro.
Uscimmo dalla scuola per andare ad un edificio poco piú in là sempre all'interno del campus.
Dovevo ammettere che non mi aspettavo un College cosí grande. Aveva campi da gioco sia esterni che interni, di qualsiasi tipo di sport. Oltre l'edificio scolastico attorno c'erano altri tre edifici, probabilmente tutti i dormitori.
E tutto questo era circondato da grandi parchi e da dei cancelli non troppo alti.
Prima di arrivare al mio dormitorio, passammo davanti ad un campo da calcio dove alcuni ragazzi stavano facendo una partita.
"Bene eccoci arrivati" Disse il preside mentre entrava in un piccolo e apparentemente accogliente edificio.
Mi portò alla mia stanza e la aprí.
Appena ci entrai vidi tutti i miei scatoloni appoggiati uno sopra l'altro, ma non furono quelli a prendere la mia attenzione.
"Eeemh...s-scusi" Balbettai prendendo l'attenzione dell'uomo.
"Di chi sono quelle cose?" Chiesi indicando altri indumenti e oggetti maschili.
Un brutto pensiero mi stava arrivando in mente.
"Sono dei suoi compagni di stanza" Mi disse facendo diventare i miei incubi certezze.
"Ma...ma avevo capito che erano stanze singole"
"Fino all'anno scorso era cosí infatti, ma con l'aumentare di iscrizioni abbiamo dovuto trasformarle in stanze doppie e siccome lei è arrivato una settimana dopo l'inizio delle lezioni la abbiamo dovuta mettere nell'unica stanza tripla dell'istituto"
Uccidetemi.
Si ero pronta per aver qualche volta visite da parte dei miei nuovi amici, o nuovi compagni, ma viverci tutti i giorni?
"Prego" Disse poi il preside porgendomi le chiavi e sorridendomi malignamente per poi andarsene.
Cristo che palle.
"Ah per le lezioni può aggiungersi a quelle di oggi pomeriggio, non tardi mi raccomando!" Esclamò l'uomo mentre se ne andava lasciandomi da sola nei miei pensieri.
E ora come faccio?...
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Oilà ragazzi.
Volevo dirvi che questa shot non è molto lunga e molto dettagliata perchè ci saranno piú parti!
Sappiate che ho preso l'idea della storia da uno dei miei manga preferiti, si chiama "Hana-kimi"
LEGGETELO È BELLISSIMO!!
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