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Capitolo quattro ❄️

Mi scontrai contro il duro ghiaccio sotto di me, assestando una tremenda botta col sedere.
Ennesimo tentativo di triplo Lutz fallito.
<<Victor, ma devo proprio farlo?>> chiesi <<lo sai che non lo riesco a fare, mi esce meno del 20% delle volte in allenamento... pensa in gara che disastro sarà.>>
<<Sì, se vuoi ottenere la medaglia d'oro. Altrimenti inizia a considerare come massima aspirazione quella d'argento e sai che non siamo venuti fin qui per una medaglia d'argento>> commentò lui.
<<Tanto quella d'oro ci penserai tu a vincerla>> borbottai sottovoce, tornando lentamente in piedi <<davvero non possiamo considerare di toglierlo? È l'unico salto che non so fare.>>
<<Non sai fare nemmeno il triplo Axel se è per questo e di quadrupli voi pattinatrici non ne fate. Hai un carico leggero essendo nella categoria femminile. Noi ad esempio senza quadrupli non andiamo da nessuna parte>> rispose lui ovvio.
<<Ma che c'entra. Il triplo Axel viene fatto raramente dalle donne e per i quadrupli il discorso è diverso. Necessitano di troppa resistenza, lo sai bene>> commentai piccata <<posso riprendere o vuoi pavoneggiarti ancora sul vostro programma più ampio?>>
Ero arrabbiata.
Non lo sopportavo quando si comportava in quel modo spiccio. Mi faceva letteralmente salire il sangue alla testa.
Mancavano solo tre giorni alla finale di entrambi e stavamo dedicando anima e corpo negli ultimi allenamenti, ma più passavano le ore e più Victor trovava il modo per criticarmi.
Pattinare con quello stato d'animo non aveva mai giovato alle mie performance e come da copione mi ritrovai a commettere un errore dietro l'altro, finendo col perdere l'equilibro addirittura durante una normale sequenza di passi.
<<Attenta>> urlò lui a pochissima distanza da me, cercando di raggiungermi.
Chiusi gli occhi per lo spavento di farmi male, ma il ragazzo riuscì ad acciuffarmi prima di farmi cadere sul ghiaccio.
Victor mi aiutò poi a tornare lentamente diritta, guardandomi dalla testa ai piedi. <<Ti sei fatta male? Hai preso una storta?>>
<<No, hai evitato il peggio>> risposi atona, continuando a tenere stretta la sua tuta sportiva bianca e rossa da allenamento o da riscaldamento. Quella che gli fasciava perfettamente il corpo snello e tonico.
Alzai poi lentamente il viso, trovandomi il suo a pochi centimetri di distanza.
Gli occhi di Victor erano pieni di un'emozione a me sconosciuta, talmente intensa da scaldarmi fino alle profondità della mia anima.
Sembravano carichi di qualcosa simile a desiderio e per tale non mi scansai quando lui mi accarezzò il viso.
<<Mi spieghi cosa ti passa per la testa oggi? In qualità di tuo allenatore mi farai perdere tutti i capelli prima o poi, lo sai vero?>> chiese lui, tuttavia utilizzando un tono talmente basso e dolce da impedirmi di farmi arrabbiare.
<<Scusami Victor, ti faccio sempre preoccupare e perdere la voce. Forse hai sbagliato a chiedere proprio a me di farmi allenare da te. Ci sono tante ragazze molto più brave di me là fuori>> commentai, stringendomi al suo petto.
Volevo essere rassicurata dalla sue braccia.
Volevo respirare a pieni polmoni il suo profumo travolgente, ma al tempo stesso adatto a un uomo della sua classe.
<<Infatti ho scelto la migliore>> rispose inaspettatamente lui.
Mi staccai rapidamente da lui, così da poterlo guardare nuovamente in viso.
<<Ma se sbaglio sempre e->>
<<Basta parlare di sciocchezze>> disse lui, posandomi un dito sulle labbra.
Era il primo contatto del genere tra noi due e ne fui rapita, tanto da iniziare ad avvicinarmi automaticamente al suo viso, chiedendogli con gli occhi il permesso di continuare.
Victor abbassò leggermente le palpebre e prese ad avvicinarsi di conseguenza, riscaldandomi sempre di più il viso con il suo soffice e caldo respiro.
<<Victor...>> mormorai a un soffio dalle sue labbra, prendendomi giusto un momento per guardarlo ancora una volta.
Stava per succedere.
Stavamo per baciarci, finalmente.
Tuttavia l'uomo improvvisamente si discostò ed anche con una certa brutalità, non comune da parte di uno solitamente pacato come lui.
Poi semplicemente iniziò a pattinare lontano da me, mormorando un: <<L'allenamento è finito>>, lasciandomi pietrificata.

Dopo essermi cambiata passai i successivi quindici minuti seduta su una panchina dello spogliatoio; chiaramente vuoto oltre a me, considerando la nostra seduta privata di prove appena conclusa, che di conseguenza non contemplava presenze altrui nel palazzetto da noi scelto. Quindi assolutamente perfetto per permettermi di ragionare in santa pace su quanto avvenuto.
Non riuscivo ancora a capacitarmi del significato della situazione appena avvenuta in pista con Victor.
L'atmosfera era quella giusta. Il momento pure. La sintonia c'era e nei suoi occhi avevo visto molto desiderio.
<<Allora per quale motivo si è scansato? Dannazione>> urlai arrabbiata tra me e me, calciando lontano il mio borsone.
Solo che poi ripensai a un particolare importante: il mio cellulare era là dentro; quindi preoccupata mi affrettai a valutarne le condizioni.
Integro e illeso. Fortunatamente.
Trovai inoltre un nuovo messaggio decisamente inaspettato, uno di quelli che assolutamente non mi aspettavo di ricevere proprio in quel momento.

Da: JJ
"Ciao T/N, ho sentito che anche tu sei arrivata a Parigi per la finale e che ti stai esercitando da qualche parte insieme al tuo allenatore.
Se hai un momento libero ti farebbe piacere vederci? È da tanto che non ci incontriamo da qualche parte."

Jean-Jacques ed io non stavamo insieme da un po', tuttavia il nostro rapporto si era concluso in amicizia e non era capitato di rado di scambiarci qualche messaggio o di vederci quando la situazione lo rendeva possibile.
L'ultimo incontro però risaliva a quattro mesi prima, quindi senza nemmeno il bisogno di pensarci iniziai a digitare una risposta.

A: JJ
"Certamente, perché no?
Stasera ho qualcosa da sbrigare, ma possiamo vederci domani dopo l'allenamento, magari per cena... non prima delle 20:00 però. Ti va bene lo stesso?"
Inviai. Senza riuscire a nascondere un piccolo sorriso dato dalla gioia di rivedere dopo tanto tempo una persona comunque sempre importante nella mia vita, nonostante tutto.

Da: JJ
"Va bene :)
Come vanno gli allenamenti? Problemi con i salti?"

A: JJ
"Mi conosci bene.
E bene sì: non riesco a fare il triplo Lutz e Victor è arrabbiato con me.
Vorrei riuscire a farlo perfetto come te..."

Da: JJ
"Vuoi una mano per caso? Se domani riesci ad anticipare anche solo di un'ora mezza posso portarti nella pista dove mi alleno e darti qualche consiglio. La cena poi può aspettare un po'."

A: JJ
"Splendido! Grazie infinite! Non posso che accettare.
Inizierò prima allora, così da liberarmi per le 18:30.

Tu sei il migliore quando si tratta di correggere dei salti, praticamente quasi tutti quelli che so fare è grazie a te. Sono sicura di farcela coi tuoi consigli.
A domani allora. Adesso vado. Grazie ancora."

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