Yoongi si guardò intorno con aria annoiata.
E così... Quella sarebbe dovuta essere la sua nuova stanza.

Già.
Nuova stanza, nuova università, nuova città, nuove persone.
Aveva sempre odiato le novità, soprattutto quelle che comportavano il conoscere nuova gente.
Le persone non gli piacevano, e voleva che la cosa fosse subito chiara a chiunque avesse dovuto condividere la stanza con lui.

Sperava solo che gli capitasse qualcuno dal carattere forte, non una delle solite fighette che lo temevano nella sua vecchia scuola.

Qualcuno che condividesse le sue idee e il suo modo di fare.

Anche se credeva che niente avrebbe potuto eguagliare il gruppo che si era creato nella sua vecchia città, Daegu.

Sarebbe voluto tanto rimanere lì, a continuare la sua 'attività', ma non aveva potuto.
E tutto questo perché? Per lo stupido nuovo lavoro di sua madre, che aveva trovato un posto a Seoul, estremamente lontano dalla normalità che Yoongi conosceva.

Non capiva perché fosse dovuto trasferirsi da Daegu anche lui.
Era abbastanza autonomo da poter vivere da solo nella sua vecchia casa, dopotutto aveva ventitré anni.
Sapeva badare a se stesso.

Evidentemente però sua madre non era della stessa idea.
Forse non si fidava abbastanza di lui da lasciarlo senza controlli di alcun genere.
E forse non aveva tutti i torti, dopo l'ultima volta.

Yoongi scosse la testa, deciso a non pensare più alla sua vecchia vita.
Tanto ormai doveva rassegnarsi.
Avrebbe dovuto frequentare quella scuola fino alla fine dell'anno, e ancora era solo a febbraio, perciò tanto valeva convivere serenamente con la cosa, e provare a trovarsi un altro gruppo.

Buttò la sua valigia a terra con poca grazia e si buttò su quello che sarebbe diventato il suo letto.
Sembrava comodo.
Tanto meglio per lui.

Sentì la chiave scattare nella serratura e si voltò velocemente verso la porta, per veder entrare un ragazzo decisamente più alto di lui, magro e dai capelli castano scuro.

Stava canticchiando qualcosa a bassa voce, quando alzò lo sguardo su Yoongi, che lo fissava ancora steso sul letto.
Non parve sorpreso di vederlo.

«Oh, tu devi essere il mio nuovo compagno di stanza. Quella vecchia megera della vicepreside mi aveva avvertito che saresti arrivato oggi. Sono Jung Hoseok, molto piacere» esclamò il castano, con un sorrisetto di sbieco.

«Min Yoongi» disse solamente, mettendosi seduto e passandosi una mano tra i capelli blu.

«Non sei di molte parole, vedo» disse l'altro ragazzo, dirigendosi verso la scrivania per poggiare i libri che aveva nella borsa di scuola.
Poi continuò:« Ottimo, almeno non sei come il mio vecchio compagno di stanza, Minhyuk. Non faceva altro che parlare. Sono contento che non ci sia più» e finì di parlare con sguardo sognante.

«Come mai se n'è andato?» domandò Yoongi.
Da come ne parlava Hoseok, sembrava che l'altro ragazzo fosse morto.

«Oh, potrebbe esserci lo zampino mio e dei miei amici. Ma tu non dirlo in giro» rispose vago il castano, per poi fargli un occhiolino.

A Yoongi già stava abbastanza simpatico.

Il castano si frugò nelle tasche della giacca di jeans che portava, e ne estrasse un pacchetto di Marlboro, per poi porgerlo al più basso.
«Vuoi una sigaretta?»

Yoongi accettò, correggendo il suo primo pensiero: gli stava molto simpatico.