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...non una semplice ferita...


Un bruciore al braccio lo fece svegliare di colpo, si alzò andando in cerca di una torcia e stava per uscire dalla tenda quando si fermò: Levi Stava ancora dormendo. Lo guardò.
Era cosi bello.... Per la prima volta l'aveva visto cosi rilassato: con le palpebre abbassate e le labbra leggermente schiuse. Senza volerlo si stava avvicinando al suo viso, quando un'altra fitta al braccio lo fece arretrare; si morse il labbro per evitare di svegliare il moro.
La ferita continuava ad inviargli fitte, e il dolore aumentava sempre più. Uscì dalla stanza e si accasciò a terra con la schiena premuta contro il muro, facendo lunghi respiri... Chiuse gli occhi quando una voce lo richiamò:- Eren? Eren, stai bene?- lui riaprì gli occhi e si voltò verso il proprietario di quella voce: Levi. -....- Levi si sedette accanto a lui e lo guardò:- avanti, che succede?- l'altro stava per rispondere ma un'altra fitta al braccio lo fece sussultare e se lo strinse:- n-non so perché, ma la-la ferita mi fa malissimo..- l'altro lo guardò e gli prese il braccio e, con una delicatezza immane, gli tolse le bende rivelando la ferita, che aveva preso una sfumatura bluastra:- dobbiamo andare da Hanji- Eren annuì e fece per alzarsi, ma il dolore era troppo e rimase seduto. Senza dire nulla il moro lo prese e se lo caricò sulle spalle:- ti porto io, tranquillo-

Arrivarono alla tenda di Hanji e Levi bussò:- quattrocchi sono io, apri- dall'altra parte della porta si sentì un tonfo e poi, dopo dei passi veloci, lei aprì la porta:- Levi sono le 3 di notte che- Eren! Che succede!?- Hanji lo stava rimproverando quando vide il più giovane sulle sue spalle e li fece entrare:- cosa succede?!- ripetè allarmata:- la ferita gli fa male e quindi l'ho portato da te- lei andò verso Eren e gli esaminò il braccio; poi corse verso uno scaffale pieno zeppo di ampolle, provette, caleidoscopi, microscopi e una miriade di sostanze. Prese una siringa e una piccola provetta:- questa non è una ferita normale ; doveva esserci qualcosa su quella lama e per questo devo prelevarti del sangue per fare degli esami, okay Eren?- spiegò lei per poi rivolgere uno sguardo al castano. Lui la guardò e annuì leggermente, si sentiva sempre più debole; lei gli si avvicinò e gli iniettò la siringa prelevandogli del sangue per poi correre verso la porta del suo laboratorio e iniziare i test:- ci vorrà più tempo del previsto, devo confrontare la sostanza con tutti i veleni possibili- spiegò dall'altra stanza:- Levi tu Disinfettaglila ferita e avvolgila stretta con le bende sul tavolo- il moro nel mentre si era avvicinato al più giovane , e gli stava accarezzando la schiena, mentre l'altro tremava ancora.

Si alzò dopo avergli sussurrato:- torno subito- e prese il disinfettante e le bende; tornò dal castano e gli disinfettò la ferita mentre lui mugulava:- Eren, stai calmo andrà tutto bene- tentò di rassicurarlo il più grande mentre Eren si stringeva a lui sussurrandogli un flebile:- grazie...- poco dopo si addormentò sulla sua spalla con il moro che vegliava su di lui.

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Erano ormai le 4:30 passate quando Hanji tornò in stanza, più in disordine del solito: con gli occhiali storti e i capelli che avrebbero fatto concorrenza a me la mattina, e credetemi è pesante la situazione.

Andò verso Levi e gli sussurrò di seguirla nel laboratorio; lui guardò prima lei e poi Eren, si alzò e seguì Hanji nel laboratorio.- sembra che sulla lama siano state aggiunte varie sostanze tra cui il curaro- spiegò sistemandosi gli occhiali:- in lingua terrena, quattrocchi?- sbuffò lui roteando gli occhi:- ooh!... Il curaro è un estratto vegetale, non letale, che veniva usato dagli indigeni dell'Amazzonia per cacciare gli animali, applicandola sulle loro frecce e..- -non ti ho chiesto la storia della sua vita, quattrocchi- la interruppe lui:- cosa dobbiamo fare?- lei fece vagare lo sguardo per tutta la stanza finché non adocchiò ciò che cercava e, da uno scaffale in alto, lo prese:- questo non è propriamente l'antidoto però servirà per guarirlo poco a poco: domani non sarà in grado di combattere- concluse Hanji lui la guardò e, seppur titubante, annuì. Lei prese una siringa e tornò nella stanza con l'antidoto in mano:- Eren? Eren svegliati- tentò di svegliarlo il corvino ma l'altro non dava segni di vita:- ...gli effetti sono già iniziati - mormorò Hanji:- che significa?- chiese Levi con una punta di preoccupazione:- Calmati.... Dopo aver assorbito il curaro il soggetto va in una forma di narcolessia e- vedendo che l'altro la guardava male sbuffò e disse con una punta di esasperazione:- Eren resterà addormentato finché l'antidoto non farà effetto- lui annuì e si avvicinò a Eren che giaceva addormentato sul letto e lo guardò, mentre Hanji gli iniettava l'antidoto:- okay, ho finito ora...aawwhhh- sbadigliò:- ora portalo a letto e di tanto in tanto controlla se respira bene.- lui lasciò la tenda con Eren in braccio, dopo aver salutato Hanji e averla ringraziata.

Arrivò alla loro tenda e distese Eren sul letto avvolgendolo nelle coperte; gli scostò una ciocca di capelli dal viso e lo osservò attentamente, aveva un leggero strato di sudore che gli imperlava la fronte e mugolava parole incomprensibili, era così tenero. "Aspetta da quando trovo tenero qualcuno? Quando mi sono cosi addolcito? Mi verrà il diabete accidenti!" pensò Levi mentre anche lui stava cedendo al sonno; si sdraiò accanto al suo compagno e gli avvolse la vita con le braccia come a volerlo proteggere da qualcosa, e con questi pensieri cadde tra le braccia di morfeo.

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