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Eren

Mi lancio vicino al corpo della creatura, salto sul collo rovente del titano e afferro Eren da dietro la schiena, tirandolo delicatamente via dal corpo in decomposizione. Lo porto sulla strada e appoggio delicatamente la sua testa sulle mie gambe, accarezzandogli i capelli e piangendo di nuovo; con voce roca cerco di chiamare Mikasa, ma un verso indistinto esce dalla mia gola, riprovo e questa volta credo sia uscito un suono abbastanza comprensibile, perchè in un attimo Mikasa atterra al mio fianco, trattenendo il respiro alla vista di Eren tra le mie braccia. Si china e gli prende la mano, per poi passare di fronte a me ad accarezzargli la fronte; gli altri ci raggiungono e sgranano gli occhi, guardandosi con faccia sconvolta. Jean lascia il gruppo e parte, dirigendosi in un posto a me sconosciuto. Stringo Eren più stretto al mio corpo, per essere sicura di averlo lì, insieme a noi. Sento il rumore degli arpioni e alzo lo sguardo solo per vedere Jean tornare insieme al comandante Erwin che, una volta atterrato, osserva il corpo tra le mie braccia annuendo.   
Erwin: Mikasa, Armin e T/n, seguitemi e... portate con voi il ragazzo                    Ci guardiamo prima di eseguire gli ordini e andare via insieme al nostro comandante, trasportando Eren tutti insieme. Arriviamo in piazza dove veniamo caricati su un carro, sento partire l'animale e il carro muoversi, senza sapere dove ci avrebbe portato.
Mi sveglia una voce gentile, apro gli occhi e vedo il viso pallido di Eren davanti al mio, mi alzo di scatto e lo abbraccio, felice come poche volte nella mia vita. Squadro dalla testa ai piedi il ragazzo di fronte a me, guardo la sua spalla sinistra dove dovrebbe esserci un moncherino cucito male e rimango di sasso quando vedo il suo braccio, attaccato e funzionante             Io: Eren... il tuo braccio                               Lui guarda il suo braccio con un espressione buia sul volto                         Eren: Adesso ti spiego tutto

SPAZIO TEMPORALE                                UN'ORA DOPO

Eren: IO..... IO SONO UMANO!                  Eren urla con tutta la sua forza verso le persone che ci stanno guardando, mentre siamo al centro di un arena con vari cannoni puntati addosso, con il comandante Keith davanti a noi, con viso teso, come tutti intorno a noi. Siamo stati scortati qui, per la sentenza per Eren, dove Keith deve decidere se Eren è pericoloso e va abbattuto o può vivere; noi siamo lì come testimoni.  Cerchiamo di trovare una soluzione consultandoci e decidendo che Armin doveva fare un discorso per convincerli a lasciarci andare, è il migliore di noi nel parlare. Un po' titubante Armin avanza e, posizionandosi rispettosamente nel saluto militare, cerca di convincere questi uomini dell'utilità di Eren, di come sarebbe di molto aiuto per le nostre missioni e per le nostre ricerche e di come non sia un pericolo perchè sa controllarsi, avendo salvato me e Mikasa. Non funziona, l'uomo di fronte a noi alza la mano e, dopo alcuni secondi , la abbassa di colpo, dando il segno agli altri di fare fuoco. Chiudo gli occhi aspettando l'impatto con il colpo, ma non arriva, spalanco gli occhi e osservo senza parole la cosa che ci ha protetto : il busto mezzo carbonizzato di un titano. guardo i miei amici, Mikasa ed Armin sono scossi e Eren è di nuovo nella carne del titano, con il viso stanco e abbattuto; osserviamo in silenzio le persone attorno a noi, chi impaurito, chi meravigliato, osserviamo i loro visi mentre la carcassa intorno a noi si sgretola, rompendosi. Keith ci fissa quando la nostra protezione crolla, sollevando una nuvola di polvere, sta di nuovo dando il segnale che metterebbe fine alla nostra vita quando un altro uomo lo blocca e, entrando nel nostro campo visivo, riconosco il famoso comandante Pixis, uno tra i più premiati. Ci mettiamo in una posizione decorosa, facendo il saluto nella sua direzione, mentre lo osserviamo discutere con Keith              Keith: DANNATI, il comandante Pixis si è offerto di prendervi sotto sua responsabilità, verrete scortati nelle vostre stanze, non deludetelo  Osservo il sorriso dell'uomo davanti a noi, decidendo all'istante che non mi piaceva. Veniamo scortati in una struttura molto pulita, piene di stanze e uffici     *quindi è qui che vivono quelli della legione esplorativa* penso guardandomi intorno. Ci accompagna fino ad una stanza, girandosi e dicendoci con voce gentile che sarebbe stata la stanza mia e di Mikasa, ci offre due chiavi e ci esorta ad entrare, aggiungendo, vedendo le nostre facce, che la stanza di Eren è poco più avanti. Mikasa entra subito nella stanza, io aspetto che Eren entri nella sua. Guardo affascinata la stanza in cui ci troviamo, luminosa ed accogliente; scopro con piacere guardandomi intorno che la nostra roba è già negli armadi. Noto un messaggio appeso al muro e lo leggo con attenzione, scoprendo di dover andare nella mensa entro un'ora, mi giro a guardare Mikasa che si è coricata a pancia in su con occhi stanchi. Mi dispiace disturbarla ma è importante presentarci a questa riunione                                                          Io: Mikasa, ci aspettano tra circa un'ora in mensa, dobbiamo andarci  Lei annuisce e si alza, cambiando i pantaloni sporchi di terra; io apro l'armadio e cambio la mia maglietta sporca di sangue, trovando un bendaggio sulla ferita    *ma chi..?* mi ero addormentata sul tragitto, dev'essere stato lì che mi hanno medicata. Cambio la maglia e butto quella sporca, per poi infilare di nuovo la giacca sopra.                               Mikasa: ci conviene andare prima di fare tardi                                    annuisco e la seguo fuori dalla porta, incamminandoci per il corridoio vuoto, non avendo idea idea di dove sia iniziamo a camminare a vuoto, sperando di incontrare qualcuno. Intravedo una persona e accellero il passo, raggiungendola                             Io: Hey scusa! Stiamo cercando la mensa, potresti dirci dove si trova? 
La donna si gira e ci sorride calorosamente, rispondendoci con così tanto entusiasmo da far quasi cadere gli occhiali
?: certamente! Voi dovete essere le nuove? Ho sentito parlare di voi e del ragazzo! Dai, vi accompagno, anche io devo andarci!
Ci prende per mano e ci trascina via
*odio il contatto fisico non necessario*, non lo dico ad alta voce, mi dispiacerebbe offendere questa donna
Io: uhm... come ti chiami?
La donna si da una manata sulla fronte
Hanji: Giusto non ci siamo ancora presentate! Io mi chiamo Hanji Zoe e sono un caporale, mi occupo delle ricerche sui titani!
Ci guarda con gli occhi luminosi ed inizia a parlare dei titani e di quanto siano interessanti fino alla mensa.
Arrivate alla mensa ci separiamo finalmente da Hanji e andiamo a sederci con Eren e gli altri.
Mi giro per vedere Hanji che ci saluta con entusiasmo, ricambio con un piccolo saluto e noto un ragazzo di fianco a lei, con dei capelli corvini ed occhi di ghiaccio, rimango a fissarlo fino a quando la voce di Eren non mi distrae
Eren: Hey t/n! Perché fissavi il caporale?
Imbarazzata rispondo con una pessima bugia
Io: N-non lo stavo fissando. Stavo salutando il caporale Hanji
Armin ridacchia insieme a Mikasa, mentre Eren inizia a prendermi in giro.

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