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Capitolo speciale (last chapter)

Era passato del tempo, Levi ed i suoi amici erano sempre più bravi con il dispositivo tridimensionale e finalmente erano in un posto in cui si sentivano accettati.
Amavano il corpo in cui si trovavano; avevano cibo, posti caldi in cui dormire, potevano stare all'aria apertae al sole, Isabel adorava passare il suo tempo nel grande prato vicino alle scuderie, intrecciando coroncine di fiori che poi piazzava in testa ai suoi amici.
Erano finalmente felici, ancora insieme.
Quel giorno, durante il pranzo, fu annunciata una spedizione fuori dalle mura, molto più complicata delle altre; Levi guardò i suoi amici che stavano sorridendo, emozionati per la loro prima missione.
In un ora erano tutti sui loro cavalli, pronti per partire, il comandante annunciò l'inizio di quella sfida, mentre le massicce porte venivano aperte.
Sulla strada non incontrarono molti giganti e i pochi che incontrarono furono facilmente eliminati, sembrava così facile; sentiva la risata allegra di Isabel mentre Farlan inveiva contro i giganti, sfottendoli.
Avanzarono ancora sotto il comando di Erwin, continuando ad uccidere tutti i giganti sulla loro strada.
Erano tutti molto agili, era un ottima squadra... era.
Iniziò a piovere, prima una pioggia leggera, poi un temporale, pieno di lampi e fulmini che squarciavano il cielo.
Divenne difficile vedere, mentre il fango creatosi rendeva difficile ai cavalli proseguire; Levi perse di vista i suoi compagni, accelerò il passo, iniziando a galoppare disperatamente, urlando a pieni polmoni i nomi dei suoi amici, della sua famiglia.
Avanzò con il suo cavallo nel fango, ma qualcosa spaventò l'animale, che disarcionò il corvino; cadde a terra ed andò a sbattere contro qualcosa.
Quando guardò vide il busto di qualche soldato, riconoscibile solo grazie al mantello rovinato e strappato.
Levi spalancò gli occhi, ricominciando a chiamare i suoi amici, cercando di trattenere i conati;
continuò a trascinarsi nel fango, cercando in tutti i modi di muoversi il più velocemente possibile, fino a farsi mancare il fiato.
La pioggia continuava a cadere imperterrita, mentre i fulmini erano l'unica fonte di luce, Levi sperava con tutto se stesso di ritrovare Isabel e Farlan, di vederli in groppa ai loro cavalli mentre ridono dello stato in cui era, tutto sporco di fango e con il fiatone. Rimanendo aggrappato a quell'immagine, continuò a camminare nel fango,finché non iniziò a vedere dei corpi.
Corpi di ragazzi, di uomini, tutti fatti a pezzi, irriconoscibili; preso dal panico, accelerò la sua andatura, arrancando con fatica.
Si fermò definitivamente quando vide una testa, gli occhi verdi erano spenti e lacrimanti mentre i codini rossi erano tutti sporchi di fango e sangue.
Levi si sentì mancare la terra sotto i piedi, mentre osservava il viso della sua migliore amica, ormai morta.
Alzò lo sguardo e vide un titano che si muoveva a carponi e che teneva in bocca un uomo.
Scattò in avanti, sperandodi riuscire a salvarlo e, quando fu abbastanza vicino, poté riconoscere il viso di Farlan e poté sentire anche la sua voce, mentre urlava al mondo tutto il suo dolore; il titano chiuse la bocca, facendo uscire a Farlan un urlo strozzato, e separandolo dalle sue gambe; il mostro ingoiò la parte inferiore del biondo, facendo cadere a terra la parte superiore, quando il corpo cadde a terra, Levi capì che ormai non poteva fare niente, era morto, erano morti.
Iniziò a piangere, correndo incontro al titano; si arrampicò sul suo braccio ed iniziò a tagliare qualsiasi cosa gli capitasse sotto tiro, tagliò le dita, la carne del braccio, la spalla e poi si fece scivolare giù dalla schiena, aprendo due tagli paralleli fino in fondo, dove si lasciò cadere, per pou aggrapparsi alle gambe e tornare a massacrare la carne dei polpacci, dei talloni. Passò davanti e ricominciò a torturare il titano, correndo su per la gamba e tagliando la pancia, facendo uno squarcio profondo dove si trovava il cuore.
Per completare l'opera salì sul collo e tagliò la collottola, mettendo fine alla vita di quel bastardo.
Scese a terra, accovacciandosi sul terreno sporco e lasciandosi andare in un pianto disperato, urlando, piangendo, imprecando; venne raggiunto dalla squadra sopravvissuta, il comandante Erwin lo affiancò e gli parlò con tono glaciale
Erwin: Che spreco di vite
Levi alzò la testa e guardò con odio quell'uomo, si tirò su e gli corse intorno sguainando le spade, cercando di ucciderlo; due uomini lo bloccarono dalle spalle, mentre Erwin si avvicinò al viso del corvino
Erwin: Sei tu che hai fatto questo casino?
Disse indicando con un cenno del capo il cadavere fumante del titano.
Levi ringhiò prima di sputare un "si".
Il comandante si girò ed andò a parlare con altri cadetti e, quando tornò, propose a Levi il ruolo di caporale.
Levi non dovette neanche pensarci su,  accettò subito, avrebbe reso orgogliosi  i suoi amici, gli avrebbe resi fieri di lui e gli avrebbe vendicati, a costo della sua vita.

BENE, ho finito l'ultimo capitolo di quelli speciali.
Spero vi sia piaciuta questa piccola "serie", da adesso sarà di nuovo tutto normale, per quanto la mia storia possa essere normale.
Un bacio e uno yurio a tutti e PATATE

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