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9. -I've Got An Idea-

-Come volete.- Annuì l'uomo basso controvoglia.

Badare ad un ragazzino era l'ultima cosa che avrebbe desiderato fare e di cui aveva bisogno. Certamente non si aspettava che quell'innocua passeggiata con amici di vecchia data avrebbe portato a tutto ciò. Farlan ed Isabel erano una coppia ricercata di criminali ed erano stati sposati sotto mentito spoglie di recente, Levi non riuscì a partecipare al matrimonio per cui aveva proposto alla coppia quell'uscita.

I due avevano notato Eren intrufolarsi dentro il vicolo e l'idea di portargli via dei soldi aveva costretto l'uomo a seguirli. Vestito com'era doveva avere un bel gruzzoletto dietro, invece oltre ad una totale ignoranza nei legami di parentela ed un poco lessico, non aveva nulla da dare.

-Perfetto!- Esclamò tutta felice la rossa. –Seguici.- Mormorò prendendo per mano il cugino.

Il castano era sorridente, aveva degli amici ed una casa. Certo non era quella dei due professori, ma andava bene lo stesso. Dopotutto era a casa di una conoscente della famiglia, i suoi genitori l'avrebbero lasciato tranquillamente.



-Vedi di non sporcare nulla.- Ordinò il corvino una volta entrati nella sua casa.

Eren annuì anche se non aveva capito cosa significasse la frase.

'Non devo sporcare?' Si chiese tra se e se, mentre l'uomo dal carattere irascibile lo afferrava per mano.

-Vieni, ti porto nella tua camera.- Disse senza battere ciglio.

Salì il primo gradino della scala, ma venne bloccato dalla voce di Isabel.

-Scendi appena hai fatto. Devo parlarti.-

Levi mugolò una risposta affermativa continuando a tenere per mano il più piccolo, il quale sentì le sue guance farsi sempre più calde.
Le toccò terrorizzato di andare a fuoco, ma non c'era nulla. Si stupì.

'Che paura...' Pensò entrando in una camera.

-Qui è dove dormirai. Chiaro?- Sintetizzò l'uomo.

Eren annuì di nuovo, sentendo un vuoto mentre la mano del più grande lasciava la sua.

-Puoi anche parlare.- Commentò stufo del continuo annuire da parte del giovane.

-Cosa devo dire?- Domandò destabilizzato il castano.

-Qualsiasi cosa di intelligente.- Rispose conciso.

Levi aprì un cassetto e ne estrasse un mucchio di stoffa, color blu scuro. La adagiò sulle mani del ragazzo, il quale non riusciva a comprendere cosa dovesse fare.

-Indossa il pigiama, poi più tardi torno.- Ordinò uscendo dalla camera.

Il più piccolo si ritrovò solo, intorno a lui c'erano un sacco di mobili e suppellettili di cui lui non sapeva nemmeno l'esistenza. Il letto era l'unica cosa che sapeva utilizzare, si avvicinò appoggiando la mucchia di tessuti.

Afferrò uno dei due pezzi notando che assomigliava alla maglia che indossava per andare a dormire, ma la cosa che non sapeva era come indossarlo.

'Oh... ora ricordo! Me lo faceva indossare, mamma.' Pensò sorridendo.

Si diresse verso la porta, probabilmente doveva chiedere a Levi di farglielo indossare.

'Come si apre la porta?' Si chiese nuovamente.

La maniglia di casa sua era diversa, in quella porta non ce n'era nemmeno una.

'Che strano...' Commentò pensando ad una seconda soluzione.

Si ricordò di una volta quando aveva chiesto alla madre come lei indossasse i vestiti di tutti i giorni. Lei le aveva spiegato che bisognava lanciarli sopra la parte desiderata e che 'come per magia' si sarebbero ritrovati addosso alla persona.

-Devo solo lanciarmi la parte sopra sul petto.- Rifletté Eren aprendo la maglietta blu e appoggiandola sul suo torace.

Non successe nulla.
Provò una seconda volta con più forza.
Nulla.

'Forse non lo faccio bene.' Si demoralizzò mentre per l'ennesima volta provava.

-Cosa diamine stai facendo?!- Esclamò la voce di Levi, il quale stava rientrando nella stanza del giovane.

Vedere il più piccolo lanciarsi addosso gli indumenti lo stava facendo uscire di testa.

'Non può essere così scemo.' Commentò passandosi una mano tra i capelli.

I due amici erano andati via, lui era tornato in camera dopo che Isabel aveva spiegato la sua idea totalmente fuori di testa ma sensata.
L'idea della donna era far vivere Eren con il corvino, mentre loro si sarebbero occupati dopo qualche mese di avvisare la famiglia Jaeger. Avrebbero raccontato di aver rapito il ragazzo e di aver bisogno di un riscatto se lo volevano libero.

Naturalmente al giovane non avrebbero torto un capello, a meno che non ce ne fosse stato bisogno. Levi era stato solamente implorato di dar loro una mano e di far vivere una vita serena al castano.
Lui aveva accettato, non riuscendo a spiegarsi la grande ostilità tra la famiglia del più piccolo e l'amica.

-Metto il pigiama.- Rispose tranquillamente il ragazzo.

-E allora perché te lo stai lanciando addosso?- Continuò l'uomo appoggiandosi entrambe le mani sulle tempie.

-Perché mamma mi ha spiegato che per indossare dei vestiti si deve far così, a dire la verità me li metteva lei ma sia mia madre che mio padre facevano in questo modo.- Spiegò meglio il giovane.

-E dimmi...- Proseguì Levi. –Tu li hai mai visti vestirsi?-

-No. Perché?-

-Perché ti hanno mentito. Non si mettono così i vestiti!- Esclamò esasperato il corvino.

L'espressione del volto di Eren cambiò radicalmente, mentre il più grande si avvicinava al castano. Afferrò la maglietta blu dalle mani del ragazzo e la lasciò cadere sul letto.

Levi cominciò a togliere la giacca al più piccolo appoggiandola sul materasso, sbottonò la camicia lasciandolo a petto nudo. Prese la maglia e la fece indossare al giovane, il quale era nuovamente accaldato per colpa del tocco dell'uomo.

Il corvino slacciò la cintura ad Eren e gli tolse i pantaloni, si meravigliò di come gli piaceva toccare quel corpo fragile e innocuo e tossì distogliendo la mente da quei pensieri.
Tolse le scarpe al giovane e i pantaloni.

-E questo come lo spieghi?- Chiese il più grande alludendo al pannolone indossato dal ragazzo.

-Beh... i miei genitori hanno detto che lo portano tutti...- Spiegò il castano sentendosi in imbarazzo, senza capirne il motivo.

-Io non lo indosso, e nemmeno quei due.- Rispose contraddicendo Eren. –Non dirmi che non sai andare in bagno.- Sospirò preoccupato l'uomo.

-Cos'è un bagno?- Domandò il giovane stupendosi di quante cose stava imparando.

-Cristo...- Sbuffò in seguito il corvino mettendogli i pantaloni sempre blu.

Prese la mano del più piccolo facendolo uscire dalla camera da letto.

-Sai una cosa?- Saltò su ad un tratto il ragazzo.

-No...- Sussurrò Levi, in un momento di instabilità.

-Io e te non possiamo essere fidanzati!- Esclamò Eren.

-E la ragione te l'hanno insegnata i tuoi genitori?- L'assecondò il più grande, anche se l'affermazione del giovane l'avevano lasciato un po' scosso.

-Si. Abbiamo età decisamente diverse e tu sei molto più basso di me!- Raccontò ridacchiando il castano.

L'uomo sbuffò rumorosamente, calmandosi all'istante. Aveva compreso che non era colpa del ragazzino se non conosceva nulla su come vivere nel mondo, ma era a causa dei suoi genitori. Tuttavia non sapeva se sarebbe riuscito a portare pazienza per mesi.

-Eren, l'amore non si stabilisce dall'altezza, dall'età, dal peso o dal sesso. Comunque anche se rispecchiassi quelle 'caratteristiche' stai pur certo che non mi fidanzerei mai con te.- Mentì sulla seconda affermazione, probabilmente qualcosa provava per il più piccolo ma era troppo precoce come cosa ed il giovane non si poteva definire così preparato in materia.

-Ah! E un'altra cosa.- Aggiunse il corvino. –Non sono basso, sono diversamente alto!-

-Ma sei davvero simpatico!- Esclamò il castano strattonando il più grande.

'Dio...' Socchiuse gli occhi Levi entrando nel bagno.

-Se in quella testa c'è un po' di ragione, capirai da solo che devi utilizzare solo quello per andare in bagno.- Spiegò indicando il 'trono di porcellana' bianco e splendente. –Alza la tavoletta, chiaro?-

Eren annuì capendo cosa doveva fare, lasciò che l'uomo uscisse e che lo aspettasse fuori. Alzò la tavoletta e pensò di doversi abbassare i pantaloni.

-E vedi di centrare il buco.- Sentì la voce del corvino consigliarli da fuori.



//Diamo solidarietà a 'Papà Levi'🤔\\

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