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12. -Dinner-

-Apparecchi la tavola?- Chiese Levi dopo che il più piccolo si staccò dall'abbraccio.

-Certo che si, papà!- Esclamò saltellando il castano.

-Prendi la tovaglia nel terzo cassetto, qui a sinistra.- Ordinò tranquillamente il corvino.

Eren sgranò gli occhi corrugando le sopracciglia. Si morse preoccupato il labbro inferiore cercando di capire dove trovare una tovaglia.

-Eren? Hai capito?- Chiese non vedendo nessun cassetto aprirsi.

-Più o meno.- Ammise il giovane arrossendo leggermente.

-Cos'è che non sai?- Domandò voltandosi verso il più piccolo.

-Che cos'è la sinistra, un cassetto ed una tovaglia.- Rispose Eren portando una mano dietro la nuca.

'Non ha capito niente, in pratica.' Rifletté Levi alzando gli occhi al cielo.

L'uomo indicò il punto in cui trovare la tovaglia, senza spiegare cosa fosse nessuna delle cose elencate dal giovane. In quel momento non ne aveva nessuna voglia di insegnare qualcosa al castano.

-È questa?- Domandò il ragazzo afferrando un pezzo di tessuto piegato.

Il corvino si limitò ad annuire, mentre Eren chiedeva dove doveva metterla.

-Stendila sulla tavola.- Parlò sussurrando Levi.

Il giovane non sentì perfettamente cosa aveva detto il più grande, per cui da suo solito fece ciò che gli riuscì meglio.
Improvvisare.

Nello stesso momento l'uomo prese due piatti e due bicchieri appoggiandoli sul bancone, mentre ripensava all'uomo visto in bagno quella mattina.

'Era per forza lui.' Ragionava la sua mente. 'Cosa ci fa ancora qui?'

Il suo cervello si ostinava a porsi domande riguardanti il signore vestito di nero. Non riuscì a pensare a nessuna risposta, per colpa di un tonfo improvviso.
Levi si girò di scatto terrorizzato da cosa avesse potuto fare Eren.

-Perché sei a terra?- Gli chiese inginocchiandosi e mettendolo a sedere.

Il più piccolo si passava la mano dietro la nuca sentendo un gran male. Il corvino strinse la mano al giovane mentre toglieva l'altra da dietro la testa e ci appoggiava la sua.
Accarezzò dolcemente il ragazzo tra i capelli, interrogandosi su cosa fosse successo.

Eren si lasciò toccare dall'uomo ed appoggiò la testa sul petto di Levi, si accorse di quanto muscoloso fosse nonostante l'altezza.

-Che è successo?- Chiese il più grande.

-Sono caduto dal tavolo.- Rispose flebilmente il castano.

-Cosa?!- Sbottò sconcertato il corvino.

-Hai detto di stendermi sulla tavola.- Si giustificò il giovane.

-Quando mai? Ho detto di stendere la tovaglia, santo cielo!- S'infuriò l'uomo lasciando andare un lungo respiro, con l'intenzione di calmarsi.

-Avevo capito che dovevo stendermi io... scusa...- Si meravigliò il ragazzo.

Levi si rialzò aiutando il castano, lo fece sedere al tavolo ordinando di starsene fermo e in silenzio. Non voleva essere cattivo, ma la sua pazienza aveva un limite ed Eren doveva considerarsi fortunato se non gli aveva messo le mani addosso.

L'uomo finì di apparecchiare la tavola sotto gli occhi incuriositi del più piccolo. Mise due piatti colmi di zuppa fumante ed invitante, si sedette affianco al giovane riempiendo i bicchieri di acqua e facendo cenno al ragazzo di mangiare.

Eren prese la forchetta immergendola nel piatto, non riuscì a sollevare nulla così ritentò ma niente.

-Cucchiaio.- Parlò d'un tratto l'uomo afferrando la posata giusta per mangiare la zuppa.

Il castano lo imitò annuendo.


La cena fu abbastanza silenziosa e noiosa per entrambi, Levi sembrava distratto ed infuriato più del solito. Eren invece voleva parlare con il suo nuovo 'papà', ma capì che se lo avesse fatto non avrebbe ottenuto altro che una ramanzina.

Il più grande accompagnò il ragazzo in camera sua lasciandolo solo, ora sapeva cambiarsi per cui la sua presenza non era più richiesta.
Distrattamente baciò la guancia del più giovane uscendo in seguito dalla stanza.

L'uomo si addormentò solo a tarda notte, ma la calma del sonno venne interrotta da un incubo che lo fece gridare spaventando anche Eren.

Il castano sentendo il grido corse nella camera di Levi trovandolo seduto sul suo letto che si stringeva in una specie di abbraccio, subito il ragazzo si sedette accanto a lui prendendolo tra le braccia dolcemente.

Si stese trascinando anche l'uomo, tirò le coperte coprendo entrambi e lo cullò finché non sentì che si era nuovamente addormentato.
Lasciò un piccolo bacio sulla guancia del corvino augurandogli la buonanotte.

La mattina seguente avrebbe chiesto spiegazioni riguardo ciò che lo aveva spaventato così tanto.




//I Got It From My Daddy 🤘🏼
Dad Dad Dad Dad Dad

Levi: Finiscila!

Daddy! I Got It From My Daddy👏🏼

Eren: L'abbiamo persa😵\\

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