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25

«Tae, dove stai andando?», sussurrò assonnata Yuqi, sollevando il capo dalla brandina sulla quale stava dormendo per tenere d'occhio Taehyung.

«Mi...mi viene da vomitare. Torno subito», sussurrò a bassa voce, uscendo poi rapidamente dalla casetta.

Si sentiva male, ma non fisicamente. No, quelli erano sensi di colpa. Stava scappando dalla sua nuova casa, per tornare in quella vecchia.

Riuscì ad evitare le diverse guardie grazie al buio ed al suo corpo minuto, raggiungendo così la montagna dove si era arrampicato pochi giorni prima con Jungkook.
Si tolse lo zainetto, lasciandolo per terra prima di trasformarsi e spostare con il muso i suoi vestiti.
Successivamente prese lo zaino tra le zanne e scavalcò con un balzo il recinto.

Sapeva di star sbagliando, di non dover fare niente del genere, ed anche che avrebbe fatto arrabbiare Jungkook, ma non poteva lasciare lì a morire suo fratello ed i suoi due cuccioli. Voleva dare una mano.

Per fortuna da trasformato era piuttosto veloce, sarebbe arrivato alla laguna in circa otto ore, verso l'alba.
E sperava davvero di riuscire ad arrivare in tempo.

••• ••• •••

«Bene, avete capito tutti?» domandò Jungkook, osservando i suoi soldati.
Tutti annuirono, osservando il loro alfa con attenzione.
Il suo era un piano perfetto, c'era soltanto da sperare che tutto andasse liscio come l'olio.

Ormai mancava poco alle prime luci dell'alba, ed era tempo di entrare in scena.

Jungkook divise i suoi uomini in tre gruppi, ognuno composto da venticinque lupi, e si mossero insieme, in direzioni diverse, per accerchiare il nemico.

Jungkook adocchiò subito l'alfa Jung con il figlio, entrambi vicino al fuoco con altri sette uomini.
E sorrise subito, perché ai suoi occhi sembrava una passeggiata.

«Adesso», sussurrò Jungkook, facendo scattare subito all'attacco tutti e tre i gruppi.

Ma Hoseok era intelligente, forse troppo, ed aveva già preso delle precauzioni. Sapeva che Jungkook sarebbe arrivato con dei rinforzi, sapeva che avrebbe provato ad ucciderli, per questo venne bloccato subito.
L'attenzione era tutta su di lui, infatti le altre due squadre non stavano avendo problemi. Jungkook sentiva già le urla di uomini non suoi che venivano uccisi.
Ma lui non ebbe il tempo di uscire da suo nascondiglio che subito venne afferrato da altri due alfa che iniziarono a riempirlo di pugni senza neanche dargli il tempo di respirare.

Anche gli uomini della sua squadra vennero immobilizzati, senza poter fare niente.
Hoseok era stato più veloce.

«Bene, bene, bene...», rise Hoseok, avvicinandosi lentamente al corpo di Jungkook che stava ancora in piedi solo grazie alla presa dei due alfa che lo reggevano dopo averlo riempito di pugni.

«Il grande Jungkook che viene a cercare vendetta per il suo dolce e piccolo Taehyung», continuò ridendo, inclinando di poco il capo verso destra.

Jungkook ringhiò, lasciando illuminare i suoi occhi in un gesto intimidatorio.
Ma Hoseok non si lasciò intimidire, affatto. In un batter d'occhio fu a pochi centimetri dal viso di Jungkook.

Subito portò una mano a stringergli il mento, lasciando illuminare anche lui i suoi occhi rossi.

«Non provarci, piccoletto. Con me non funziona, non hai nessuna speranza», mormorò a bassa voce, allontanandosi da lui subito dopo avergli lanciato un altro pugno in pieno viso.

Jungkook ormai era quasi sul procinto di svenire, i suoi occhi vagarono per il villaggio, scontrandosi per qualche istante con il suo secondo in carica, Junhee.

Con le mani si sforzò di comunicare con lui, stringendo la mano a pugno prima di lasciar scivolare due dita in basso.
Il messaggio era ben chiaro, piano B.

Junhee corse verso gli alberi, raggiungendo i dieci lupi che erano rimasti indietro.

«Dobbiamo colpire a distanza, Jungkook è nei guai, ci aspettavano»

I lupi non se lo lasciarono ripetere due volte che afferrarono subito arco e frecce. Essendo lupi di montagna erano abituati ad usarli per cacciare, ma per gli attacchi avevano frecce ben diverse.
Tutte le frecce erano state imbevute nello strozzalupo, un veleno pericoloso per la loro razza.

Ma, a mali estremi, estremi rimedi.

Jungkook cercò di distrarre Hoseok, per evitare di farlo concentrare troppo sui rumori che stavano facendo i suoi uomini per mettersi in posizione.

«Cosa vuoi, Jung? Perché tieni Namjoon ed i suoi figli? Ormai la laguna non ha nessun alfa, puoi prenderti il villaggio, non capisco cosa vuoi»

Il giovane rise, passandosi una mano tra i capelli prima di voltarsi a guardare il moro.

«Sai...ci sono cose, del passato di Taehyung, che tu non conosci.
Perché tu venivi a vederlo una volta al mese, se non meno, per quanto, poi? Un paio d'ore? Ridicolo...», rise nervosamente, iniziando a camminare su e giù davanti il corpo di Jungkook.

«Io ci passavo giornate intere, con lui», riprese parola, dopo qualche istante, bloccando di colpo i suoi passi.
«Lo facevo ridere, lo facevo giocare con me, lo aiutavo a curare le sue ferite quando cadeva dagli alberi o si graffiava con il legno, quindi perché? Perché è toccato a te?», il suo tono iniziò a farsi più alto e furioso.
«Tu non avevi nessun diritto di portarmelo via!», urlò, lasciando Jungkook per qualche istante senza parole.

Ma si prese soltanto pochi istanti per assimilare il tutto, e poi rise.
U

na risata sguaiata, un po' inquietante.
Non sapeva perché ma sentire quelle parole l'aveva fatto innervosire parecchio.
Come poteva Hoseok pretendere ciò, solo per qualche attenzione? Solo per quel tempo che aveva passato con Taehyung più di lui?

Ed all'improvviso, grazie alla rabbia, si sentì di nuovo pieno di energie.
In un gesto fulmineo si liberò dalla presa dei due alfa, urlando un "ORA!" ai suoi uomini.

E subito scoccarono le frecce, che invasero l'intero campo.
Parecchi nemici caddero, ma non Hoseok. L'aveva visto iniziare a correre verso gli alberi, e si affrettò a seguirlo, lasciando ai suoi uomini finire il lavoro.

«Torna qui, bastardo! Non scappare!», urlò infuriato, continuando a correre.
Hoseok, per fortuna, non era agile quanto lui.
Sì, forse in quanto strategia poteva eccellere, ma non in campo fisico. Jungkook era il migliore, rapido e scattante, con riflessi micidiali.

Nel vedere l'altro alfa correre giusto poco davanti a lui decise di attaccare.
Con un salto riuscì ad atterrare sulla sua schiena, mandandolo subito al suolo.
Lo voltò verso di sé con poca grazia, iniziando poi a riempire il suo viso di pugni.

«Taehyung è mio! Non ti azzardare più a dire, o pensare, quello che hai detto prima! Lui è il mio compagno!», urlò furioso, continuando a scagliare colpi sul viso ed il corpo di Hoseok.

In pochi istanti lo vide perdere conoscenza, ma non si fermò fino a quando non sentì quell'odore arrivargli alle narici con una forte volata di vento.

I suoi occhi si sgranarono subito, ed il suo corpo s'immobilizzò.

Taehyung?!

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Nel prossimo capitolo mi odierete tantissimo. :D

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