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Chapter seven.

Era passato qualche giorno dalla fatidica sera in cui Santana aveva deciso che sarebbe stata una buona idea parlare con i papà di Rachel. Dopo diverse prove e discorsi con Blaine e Kurt, le due ragazze si trovavano sul divano di casa Berry, una seduta accanto all'altra mentre i genitori di Rachel si trovavano seduti di fronte a loro. Rachel aveva detto loro che le due ragazza avevano bisogno di parlare con loro e, nonostante le probabilità che i due sospettassero qualcosa fossero estremamente alte, la Latina stava cercando il coraggio da almeno una ventina di minuti. I genitori di Rachel continuavano a guardarsi ridacchiando per poi tornare seri e fissare la cheerleader.

Improvvisamente la ragazza prese la mano di Rachel nella sua e alzò lo sguardo verso i due uomini.

"Vostra figlia ed io stiamo insieme." Tutto ciò uscì dalla bocca della ragazza ad un'estrema velocità, per un istante Rachel ebbe paura che in realtà i due uomini nella stanza non avessero sentito ma, quando li vede sorridere in direzione delle due ragazze si rilassò e guardò la Latina che, ovviamente, aveva distolto lo sguardo da tutto ciò che non erano le sue mani. Rachel attirò l'attenzione della Latina pizzicandole la mano, Santana alzò la testa e vide i due uomini sorriderle contenti, lei tentò di sorridere a sua volte ma tutto ciò che uscì sembrò una smorfia. I due uomini si avvicinarono alle ragazze inginocchiandosi per terra.

"Immagino che questa sia la prima volta che lo dite a qualcuno, giusto?" Hiram chiese guardando prima sua figlia e poi la cheerleader. Santana annuì frettolosamente e l'uomo sorrise prendendo la mano della ragazza nella sua. "Posso capire che tu ora sia spaventata, Santana. Ovviamente mio marito ed io vi accettiamo senza alcun problema, ma come sai, là fuori potrebbero esserci persone non pronte ad accettare il vostro amore." A queste parole la Latina annuì abbassando nuovamente lo sguardo impaurita all'idea di perdere la sua famiglia. "Comunque sia, sappi che quando e se vorrai fare coming out anche con la tua famiglia, noi siamo qui sia come supporto che come interlocutori tra te e la tua famiglia nel caso in cui qualcuno di loro non dovesse capire, okay?"

Santana annuì nuovamente e portò il palmo della mano al viso per asciugarsi una lacrima che aveva deciso di scappare.

"Noi siano qua per entrambe." Affermò Leroy guardando teneramente le due ragazze. "Qualunque cosa vi serva, per la scuola, per gli amici, chiedete pure. Noi vi abbiamo viste in questi mesi e sappiamo benissimo che tra voi due c'è qualcosa di molto forte e questo ci rende estremamente felici, spero vivamente che tutte le altre persone che vi vogliono bene possano vederlo." Rachel sorrise a suo padre e si avvicinò ulteriormente alla sua ragazza circondandola con un braccio per tranquillizzarla e farle un po' di coccole. "Detto ciò, sappi Rachel che ci saranno delle regole quando siete in casa. Soprattutto per quando Santana si fermerà di nuovo a dormire." Leroy disse fermamente e Santana arrossì violentemente portandosi le mani davanti alla faccia e nascondendosi nel collo della mora. Rachel alzò gli occhi al cielo all'affermazione del padre ma annuì comunque, non volendo iniziare a discutere riguardo a delle regole che lei trovava e aveva sempre trovato stupide, perché in realtà non proibivano nulla, ne davano solamente un'illusione.



Santana e Rachel salirono per andare in camera della mora, entrambe stavano ridendo e la Latina finalmente, dopo tanto tempo, si sentiva completamente un'altra persona. Quando entrarono nella camera da letto di Rachel, Santana non ci pensò due volte prima di appoggiare le sue mani sui fianchi dell'altra ragazza e avvicinarla a sé, i suoi occhi color nocciola scavavano in quelli Rachel, entrambe le ragazze vedevano chiaramente il desiderio negli occhi dell'altra e in pochi secondi le loro labbra si sfiorarono in un bacio delicato. Santana strinse tra le sue dita la stoffa della maglia della mora e qualche secondo dopo le sue mani erano sotto la maglia, ma ancora appoggiate sui fianchi, le dita della Latina premevano sulla pelle mentre le dita della mora erano tra le ciocche nere della cheerleader.

Improvvisamente Rachel sentì la sua schiena contro il muro e la bocca della Latina sul suo collo, involontariamente la mora girò leggermente la testa per dare più spazio a Santana, la quale accettò volentieri l'offerta e iniziò a mordicchiare la pelle dell'altra ragazza; la mora iniziò a lasciarsi andare e così dei piccoli gemiti iniziarono a lasciare incontrollatamente le sue labbra leggermente aperte mentre il suo corpo veniva travolto dalle sensazioni che la cheerleader le stava provocando. All'improvviso Santana smise di baciarle e morderle il collo e si allontanò leggermente dal corpo di Rachel, la quale protestò frustrata; la Latina sorrise dolcemente e prese tra le mani l'orlo della maglia della ragazza guardandola con un'unica domanda negli occhi, domanda alla quale la mora rispose semplicemente annuendo.

Pochi attimi dopo la maglietta della ragazza fu per terra mentre le labbra della cheerleader furono nuovamente sulle sue, Santana afferrò Rachel per i fianchi avvicinandola ulteriormente a sé, mentre le due ragazze si baciavano appassionatamente, la Latina iniziò a camminare in avanti, conducendo la ragazza tra le sue braccia verso il letto; quando le gambe di Rachel toccarono il materasso, la ragazza vi si appoggiò lentamente mentre la cheerleader la seguì con il suo corpo e le sue labbra. Non appena Rachel fu sdraiata al centro del suo letto, Santana si affrettò a posizionarsi sul suo corpo il più delicatamente possibile sorridendole teneramente; le labbra della Latina si avvicinarono nuovamente a quelle della mora e lentamente le due ragazze iniziarono a baciarsi di nuovo, mentre una delle mani della cheerleader iniziò a farsi strada sul ventre dell'altra ragazza; quando le sue dita raggiunsero il reggiseno di Rachel, la Latina aprì gli occhi e guardò la ragazza aspettando che anche lei aprisse gli occhi, quando lo fece annuì nuovamente e così le dita di Santana si affrettarono a raggiungere il ferretto del reggiseno slacciandolo in pochi secondi.

Le labbra della Latina lasciarono la bocca della mora e lentamente iniziarono a baciare ogni centimetro della sua pelle soffermandosi qualche secondo al suo collo per mordere e succhiare la pelle della ragazza, la quale si lasciò scappare nuovamente dei gemiti che fecero sorridere la cheerleader. Mentre le labbra di Santana baciavano il corpo di Rachel, le sue mani lentamente sfilavano le spalline del reggiseno, posandolo poi a terra; quando la mora sentì l'aria contro il suo seno si morse il labbro, ma la sensazione di freschezza non durò a lungo, infatti pochi secondi dopo le labbra della Latina furono intorno ad uno dei capezzoli di Rachel; la ragazza portò la testa all'indietro gemendo, mentre una delle sue mani si posò sulla testa della cheerleader, la quale continuò a succhiare e leccare mentre la sua mano raggiungeva l'altro capezzolo per dargli lo stesso piacere di cui si stava occupando la sua bocca.

Rachel inarcò la schiena quando sentì tutto quel piacere pervadere il suo corpo, ma la Latina ancora non era soddisfatta, in pochi secondi una delle sue gambe si trovò tra le gambe della mora, la quale gemette di nuovo e iniziò ad ansimare mentre il suo corpo automaticamente si muoveva contro la gamba tonica della cheerleader. Santana rilasciò il capezzolo della mora e ricominciò a lasciare una scia di baci per poi raggiungere le labbra di Rachel e ricatturarle in un dolce bacio; in quell'istante l'altra mano della Latina raggiunse il capezzolo appena lasciato dalla sua bocca e la sua gamba spinse con più decisione contro il centro della mora, la quale ansimò ancora più forte nella bocca della Latina. Santana sorrise soddisfatta e continuò ad alternare una particolare attenzione ai capezzoli della ragazza a spinte decisive che la facevano ansimare.

"S-San-Santana..." Rachel ansimò ancora più forte quando la bocca della Latina tornò a prestate attenzione al suo capezzolo mentre la sua mano scendeva tra le gambe della mora alternandosi alle spinte della gamba. Il bacino di Rachel continuava a muoversi sempre con più decisione e disperazione contro la gamba della cheerleader e, quando Santana combinò la sua bocca, le sue dita attorno ai capezzoli con una spinta della gamba e una pressione notevole applicata con le sue dita, la mora buttò la testa all'indietro inarcando completamente la schiena chiamando incessantemente il nome della Latina.

Santana continuò a muovere piano le dita e a lasciare baci sul corpo della ragazza finché si calmò, non appena riprese fiato la Latina la baciò nuovamente lasciando cadere il suo corpo su quello della ragazza baciandole poi il collo. Qualche minuto dopo la cheerleader si trovò sdraiata sul materasso con Rachel accoccolata a lei, la testa della mora si trovava tra il collo e la spalla della Latina, mentre il suo corpo era quasi interamente sopra il corpo di Santana.

Santana restò ferma nel letto a guardare Rachel per un lasso di tempo interminabile, la mora era caduta in un sonno profondo tra le braccia della Latina; la cheerleader non aveva nessuna intenzione di chiudere gli occhi e addormentarsi nonostante la stanchezza provocata dalle ore di allenamento che avevano preceduto l'incontro con Hiram e Leroy. Dopo circa una quarantina di minuti, Santana si alzò dal letto con cautela cercando di non svegliare Rachel; la ragazza non si era mai sentita così felice, ne era certa, la libertà e fiducia in se stessa che aveva provato dopo aver parlato con i genitori di Rachel l'avevano totalmente catapultata su un altro pianeta.

La sola idea di avere un posto in cui poter stare tranquillamente con la mora, un posto in cui non si sarebbero dovute nascondere, un posti in cui non avrebbero dovuto fingere di essere silo amiche, un posto in cui avrebbe potuto urlare in tutta tranquillità che Rachel Berry era la sua ragazza la rendeva estasiata.

Ma era davvero la sua ragazza?

Santana finì di svestire la mora dalla sua gonna e dai suoi collant, lasciandola distesa sul letto in intimo, poi prese la coperta di Broadway (ovviamente) appoggiata sul davanzale e coprì tutto il corpo della ragazza, la quale in pochi secondi si rannicchiò su se stessa aderendo al suo corpo la calda coperta. Santana inizialmente ridacchiò ma, pochi secondi dopo, la risata le morì in gola lasciando sul suo volto un semplice sorriso, mentre i suoi occhi guardavano incantati la ragazza sul letto.

La Latina sapeva che non avevano mai propriamente affrontato l'argomento "coppia", ma ciò che la cheerleader sapeva era sempre la stessa cosa: lei voleva Rachel e avrebbe fatto tutto il possibile per dimostrarle ciò.

Santana si avvicinò alla sua borsa e prese il quaderno e il libro di algebra, molte persone non l'avrebbero mai dipinta come una ragazza studiosa ma, d'altronde, molte persone non la conoscevano realmente. Non erano molti i corsi in cui la Latina trovava delle difficoltà, ma il suo corso preferito era sicuramente matematica, a pari punti con scrittura creativa. Alla cheerleader piaceva l'idea che, nella matematica, ogni problema aveva una soluzione, ogni equazione aveva uno specifico procedimento che portava ad una risoluzione. Sempre. Una volta applicata la formula e rispettata la regola, la soluzione era semplice e veloce. Era ciò che piaceva a Santana, avere il controllo ed esercitarlo, secondo la Latina anche le vicende della vita quotidiana potevano essere ricondotte in qualche modo alla matematica. Come le relazioni, ad esempio. Ogni relazione, a detta della cheerleader, era come un'equazione, o una qualunque operazione. Santana per molto tempo aveva creduto che Brittany fosse la sua soluzione, il suo risultato, ma, come nelle divisioni, forse quel risultato non era perfetto, e non essendolo aveva bisogno del resto. Perciò forse Brittany era ciò, e il suo reale risultato perfetto era composto dalla ragazza che ancora era distesa sul letto a dormire.

L'altro corso che la Latina adorava era scrittura creativa, mentre scriveva le composizioni assegnate la cheerleader aveva imparato a sfogarsi tramite le parole, le storie e la fantasia; Santana riusciva a creare un nuovo mondo nel quale sapeva immedesimarsi, nel quale, come nella matematica, risolvere i problemi sembrava ed era facile e veloce, in base a ciò che lei stessa desiderava fare. Nessuno era a conoscenza di questa sua passione per la scrittura, non Rachel, o Blaine, e nemmeno Brittany, la sua scrittura era qualcosa di suo e suo solamente.

Non le era mai piaciuto particolarmente studiare, ma questo suo impegno intenso aveva avuto inizio quando si era accorta dei suoi sentimenti per la bionda cheerleader; la Latina era difatti fermamente convinta che avrebbe deluso i suoi genitori con la notizia un giorno, perciò aveva deciso di compiacerli portando dei buoni risultati scolastici a casa. Facendo parte della squadra di cheerleader della sua scuola, nonché squadra imbattuta alle nazionali da anni, e avendo una delle migliori medie di tutta la scuola, Santana sperava di poter rimediare al "problema" del suo orientamento sessuale.

Mentre la Latina finiva gli esercizi di algebra sentì delle mani sulle sue spalle e si girò sorridendo, trovandosi di fronte Rachel; il corpo della ragazza era avvolto nella coperta con cui la cheerleader l'aveva coperta una mezz'oretta prima. Santana la fissò con occhi sbarrati e la mora ridacchiò avvicinandosi ulteriormente alla ragazza e sedendosi sulle sue gambe in direzione dei fogli sulla sua scrivania.

"Mh, algebra, con che voglia la fai, esattamente?" La mora chiese curiosa, certo, non che lei avesse una media bassa, ma algebra sicuramente non la sopportava, la tollerava quanto bastava per passare il corso. Mentre Rachel dava un'occhiata a ciò che la Latina aveva scritto sentì le calde labbra della suddetta ragazza sul suo collo e sulle sue spalle; la mora si morse il labbro inferiore muovendo leggermente la testa a destra per dare più spazio alla cheerleader, la quale sorrise contenta, ancora a contatto con la pelle della ragazza, e morse delicatamente la spalla della mora.

"Potevi metterti qualcosa nell'alzarti dal letto, invece di distrarmi e stuzzicarmi ulteriormente." La Latina affermò posando la sua mano sulla guancia di Rachel, la quale voltò leggermente la testa fissando le labbra della cheerleader e in pochi secondi le labbra della mora si ritrovarono su quelle di Santana, la quale rilasciò un lieve gemito al contatto.

Santana sorrise mentre le sue labbra toccavano con dolcezza quelle della mora, la quale avvicinò la sua fronte a quella della Latina allontanando lentamente le labbra da quelle della cheerleader. Entrambe le ragazze sorrisero aprendo gli occhi, perdendosi completamente l'una negli occhi dell'altra; le mani della Latina si fermarono nel centro della schiena della mora, stringendola ancor di più a sé e Rachel appoggiò la sua testa nell'incavo del collo di Santana, rilasciando un sospiro che esprimeva completamente la sua contentezza.

"Rachel," La Latina sussurrò in tono serio, la mora però non prestò particolare attenzione a ciò, biascicando un lieve "mmh", al quale la cheerleader sorrise, pur sapendo che la ragazza non l'avrebbe vista, stringendo le sue braccia attorno alla delicata figura della mora. "Vuoi essere la mia ragazza?" Santana domandò a Rachel, un sorriso quasi tatuato ormai sul suo volto, le sue braccia saldamente circondavano ancora la mora mentre le sue mani e le sue dita delicatamente accarezzavano la pelle morbida della ragazza appena avvolta nella calda coperta.

La mora, che pacificamente era accoccolata tra le braccia della cheerleader, di scatto spalancò i suoi grandi occhi scuri e si allontanò dal petto della Latina per alzare la testa e posare la sua attenzione sulla ragazza; mentre l'espressione di Santana era ancora gioiosa, quella che era chiaramente visibile sul volto della mora era invece un'espressione totalmente scioccata. Mentre la Latina ridacchiò guardando Rachel, la mora aprì la bocca cercando un qualche modo le parole adatte.

"Intendi..." Rachel provò immediatamente un forte desiderio di schiaffeggiarsi da sola per la stupida allusione; d'altronde non erano molti i significati della domanda da poco posta dalla cheerleader, anzi, sicuramente il significato di quell'espressione era unicamente uno. Santana sorrise dolcemente davanti all'evidente frustrazione della ragazza sulle sue gambe e poi annuì, alzando cautamente la mano per appoggiarla sulla guancia, ora rossa e calda, della mora.

"Non avrei mai pensato che un giorno avrei veramente trovato il coraggio di ammettere tutto ciò e, soprattutto, di fare una simile domanda. Ma tu mi hai dato coraggio, Rachel; tu, Blaine e persino Lady Hummel mi avete fatto capire ciò che mi stavo perdendo non ammettendo i miei sentimenti. Non voglio illuderti però, non so quando potremo girare tranquillamente per i corridoi del McKinley mano nella mano, baciandoci senza curarci delle parole e degli sguardi degli altri. Forse potremmo iniziare con il Glee club..." A quelle parole gli occhi di Rachel si illuminarono e il sorriso che già da quando la mano della cheerleader le aveva accarezzato la guancia era spuntato sul suo volto si fece più grande e più luminoso. Santana, che ovviamente già prima di quella reazione era perfettamente a conoscenza del fatto che dare la notizia al Glee club avrebbe reso Rachel estremamente felice, dopo aver visto quegli occhi gioiosi decise che non avrebbe mai fatto nulla che avrebbe potuto anche solo affievolire leggermente quella luce di quegli occhi profondi e scuri.


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