Chapter eleven.
Rachel e Santana passarono parte della giornata a camminare per il parco di Lima e la cheerleader non riuscì a non pensare a tutte quelle volte in cui aveva accompagnato Brittany in quanto la ragazza voleva dar da mangiare alle anatre. Più la Latina tentava di non pensare alla bionda, più ogni ricordo che aveva di loro due la tormentava; nonostante tutto ciò, sapendo che la maggior parte della loro cittadina si trovava al lavoro o a scuola, Santana si sentiva più libera e improvvisamente, mentre la sua mente era ancora immersa nei ricordi, la ragazza prese la mano di Rachel e la strinse nella sua; questo gesto fece sorridere la mora che portò poi le mani unite alla bocca baciando quella della Latina.
Quando Rachel affermò di essere affermata, la sua ragazza le propose di raggiungere il Lima Bean chiedendo poi a “quei due” (come erano stati denominati dalla Latina) se volessero aggregarsi ma, stranamente, la mora scosse la testa rifiutando la proposta, suggerendo invece di andare a casa affermando che la Latina avrebbe potuto cucinare per lei, a ciò la Latina sorrise e accettò volentieri.
Quando le due ragazze arrivarono a casa della Latina, Rachel si fermò nel salotto e chiamò Kurt chiedendogli se nel tardo pomeriggio lui e Blaine avrebbero voluto raggiungerle per andare con loro al cinema. Santana, nel frattempo, era andata nella sua camera da letto per cambiarsi e prendere dei vestiti per la mora; quando la Latina scese dalle scale, incrociò Rachel, la quale si stava dirigendo al piano superiore. Dopo averle detto di averle lasciato i vestiti piegati sul letto, la cheerleader si diresse in cucina per cominciare a preparare il pranzo; una volta tagliate tutte le verdure e averle immerse nella pentola piena d'acqua, la Latina prese il tempeh dal frigorifero e, mentre lo tagliava a cubetti, sentì due mani sfiorarle i fianchi e lentamente trascinarsi sino al suo ventre.
“Tu mi odi, vero?” Santana sentì la voce della sua ragazza solleticarle il collo, pochi attimi dopo, infatti, le labbra della mora si trovarono sul suo collo lasciandole dei dolci baci che fecero crescere in lei il desiderio che da settimane cercava di reprimere. “Di norma qualunque cosa tu metta mi uccide, ma sei perfettamente a conoscenza di quanto questi pantaloncini mi privino di qualsiasi abilità razionale, e la vista che mi ha accolta entrando in cucina non ha aiutato.” Rachel enfatizzò le sue parole facendo aderire di scatto il suo corpo a quello della sua ragazza, la quale, mentre la mora aveva evidentemente ritenuto una buona idea muoversi contro il corpo della Latina, dovette smettere di tagliare e dovette appoggiarsi al bancone della cucina per sorreggersi mentre dei piccoli gemiti riempivano l’aria.
“Rachel…” Il sussurro della cheerleader fece sorridere maliziosamente la mora che, dopo aver mordicchiato il collo della sua ragazza ricavandone un sussulto, si allontanò da lei sedendosi sul tavolo al centro della stanza.
Nei venti minuti successivi, mentre Santana controllava il pranzo che cuoceva sui fornelli, Rachel continuò ad avvicinarsi e allontanarsi da lei senza smettere nemmeno per un solo secondo di stuzzicarla. La Latina si irrigidì improvvisamente quando sentì una delle mani che precedentemente si trovavano sui suoi fianchi farsi strada sotto la sua maglia solleticandole la pelle; quando la cheerleader aprì la bocca per dire alla sua ragazza di fermarsi, tutto ciò che ne uscì fu un lungo e profondo gemito sentendo all’improvviso entrambe le mani di Rachel stringerle i seni. Santana dovette mordersi il labbro mentre le mani della mora iniziarono a muoversi massaggiando e provocando nella Latina sensazioni che sapeva perfettamente che non sarebbe riuscita a controllare se fossero continuate.
Santana chiuse gli occhi e si lasciò andare contro al corpo della sua ragazza, la quale immediatamente iniziò a baciarle e succhiarle il collo. Le mani della Latina erano premute con forza contro il bancone della cucina mentre cercava di mantenere quel minimo di autocontrollo che le era rimasto; una delle mani della mora ricominciò a passare sul ventre della cheerleader e ad accarezzarle la pelle mentre le dita dell’altra mano si alternavano tra un capezzolo e l’altro per dare piacere alla Latina. Quando improvvisamente la mano di Rachel si trovò tra le gambe di Santana, la cheerleader sussultò accompagnata da un gemito di piacere e sorpresa.
“Rach…” La cheerleader gemette di nuovo quando la mano della ragazza fece pressione sul suo centro e costrinse la Latina a mordersi il labbro inferiore nello stesso momento in cui Rachel le morse il collo. “N-Non credo che…” La Latina non riuscì a terminare la frase in quanto la mora cessò improvvisamente ogni contatto tra i loro corpi e Santana sospirò sia frustrata che sollevata, ma in pochi secondi si ritrovò con la schiena contro il bancone della cucina e le labbra della sua ragazza sulle sue, mentre le sue mani ritrovarono il loro posto e la Latina gemette di nuovo inaspettatamente e sentì Rachel sorridere mentre ancora la baciava.
Quando la cheerleader sentì la mano della mora farsi strada all’interno dei suoi pantaloncini dovette allontanare le sue labbra da quelle di Rachel e buttare la testa all’indietro, mentre le sue orecchie percepirono un suono, suono che pochi attimi dopo riconobbe essere la suoneria della sua ragazza. La mora però continuò imperterrita a baciarle il collo ed improvvisamente Santana sentì il contatto diretto delle dita della sua ragazza con le sue labbra.
“Oh, Dio…” Santana appoggiò una delle sue mani sulla nuca di Rachel avvicinandola alle sue labbra ed unendole alle sue baciandola con passione. La mora, felice di essere riuscita, senza nemmeno una parola, a convincere la sua ragazza a lasciarsi andare, accettò soddisfatta quel bacio e continuò nell’esplorazione del corpo della Latina; un’esplorazione lenta che fece sospirare più volte la cheerleader per la frustrazione, in quanto quelle dita che Santana sentiva direttamente sulla sua parte più intima non accennavano ad alcuna mossa particolare, se non ad un leggero movimento delle dita, il quale però era così lieve da non provocare quasi alcuna sensazione nella Latina. “Rachel…muovile…” Le parole della Latina erano spezzate poiché la mora aveva ripreso a baciarle il collo avendo scoperto con piacere che era il punto debole della cheerleader. Non appena Rachel ascoltò le parole della sua ragazza e iniziò a muovere le dita per cercare di dar piacere a Santana, entrambi i telefoni delle ragazze iniziarono a suonare imperterriti; la Latina iniziò a borbottare cose incomprensibili quando la mano della sua ragazza si ritirò dai suoi pantaloncini e il suo corpo si allontanò da quello della cheerleader.
Mentre Rachel si avvicinava al suo telefono, la Latina si appoggiò totalmente al bancone della cucina priva di qualunque forza, o così pensava, finché vide la sua ragazza girarsi per guardarla e portarsi le dita che precedentemente erano in diretto contatto con il suo centro alla bocca e leccarle sorridendo; Santana dovette chiudere gli occhi per poter trovare un minimo di energia per non cadere completamente a terra. La mora si allontanò dalla stanza e la Latina tentò di girarsi per spegnere il fuoco, tenendosi saldamente al bancone per evitare spiacevoli incidenti, quali una sua possibile caduta. Quando Rachel tornò in cucina vide la cheerleader seduta al tavolo mentre continuava ad agitarsi sulla sedia, questa reazione della sua ragazza la fece sorridere, per poi sedersi accanto alla Latina iniziando a mangiare.
Rachel comunicò a Santana che Kurt, il quale l’aveva appena chiamata, aveva detto che aveva sentito Blaine e avevano deciso che le avrebbero raggiunge a casa della Latina in circa un'ora e mezza. Santana annuì solamente, si riteneva ancora piuttosto incapace di parlare e costruire delle frasi complete e a senso compiuto, la mora rise a questo suo comportamento e appoggiò una mano sulla coscia della cheerleader, la quale improvvisamente sussultò sgranando gli occhi mentre guardava la sua ragazza che, divertita, continuava a ridere.
Le due ragazze non fecero in tempo a finire di magiare e a sparecchiare che Santana si ritrovò con le labbra nuovamente su quelle di Rachel mentre premeva il suo corpo contro quello della mora e cercava di condurla verso la sua camera da letto il più velocemente possibile. La mente della Latina non era d’accordo con tutto ciò, non lo trovava affatto giusto, ma la mora aveva innescato qualcosa all’interno della cheerleader nell’ora precedente che privava la ragazza del suo buon senso, quel poco che aveva, almeno. Quando le due ragazze raggiusero la camera da letto della Latina, prima che Santana ebbe il tempo di spingere Rachel sul suo letto si ritrovò con la schiena contro la porta della camera, che si chiuse immeditatamente. La Latina aveva improvvisamente perso qualunque tipo di controllo mentre le mani della mora cercavano di ristabilire il loro posto sul corpo della cheerleader, la quale aveva la testa premuta contro la porta mentre la mora aveva le labbra attaccate al suo collo come se non avesse ancora finito di pranzare. Le mani della Latina cercarono un qualunque appiglio a cui aggrapparsi mentre in pochi attimi le mani di Rachel si ritrovarono intorno ai pantaloncini della cheerleader, pantaloncini che in pochi secondi, quasi senza che Santana se ne accorgesse, si ritrovarono per terra.
“Rachel…letto…” La Latina sussurrò tra un gemito e un altro mentre la mora imperterrita continuava il suo assalto al collo della cheerleader e la sua mano già aveva ricominciato a darle piacere premendo contro il centro della ragazza. Rachel sorrise e si allontanò di qualche millimetro dalla Latina prendendole la mano nella sua e avvicinandosi al letto di Santana senza mai interrompere il contatto visivo tra loro due; la mora permette sulle spalle della cheerleader facendola sedere sul brodo del letto continuando a sorriderle mentre la Latina si trascinò all’indietro sul letto raggiungendo i cuscini e distendendosi lentamente sul letto.
Quando Santana si rese conto di non aver ancora sentito la mora raggiungerla sul letto qualche attimo dopo appoggiò le mani sul materasso e si sollevò un poco per poter vedere la sua ragazza, la quale era in piedi in fondo al letto, la mora era immobile e aveva gli occhi fissi sul corpo disteso della Latina; Santana notò solo in quel momento che gli occhi di Rachel erano di qualche sfumatura più scuri rispetto al solito e si ritrovò a mordersi le labbra in anticipazione.
Quando la mora si fu ripresa da quella visione raggiunse la Latina nel letto, si sedette al livello delle caviglie della ragazza e, piegandosi in avanti, iniziò a lasciare una scia di baci lungo le gambe di Santana, la quale continuava a reggersi sulle sue mani per guardare la sua ragazza. Non appena Rachel raggiunse le cosce della cheerleader diede un lieve morso ad entrambe e sentì la ragazza sotto di lei sussultare non riuscendo a trattenere il gemito. La mora si sollevò e si spostò leggermente avvicinandosi alla parte superiore del corpo della Latina; lentamente Rachel sollevò la maglia della ragazza, la quale sollevò le braccia per lasciar passare la maglietta sopra la sua testa; dopo che la mora ebbe lanciato la maglia in qualche angolo della camera della cheerleader iniziò a baciarle lo stomaco sorridendo ad ogni piccolo movimento di Santana al contatto con le sue labbra.
Quando le labbra della mora raggiunsero il seno della Latina, Rachel prese immediatamente tra esse il capezzolo della cheerleader mentre con una mano iniziò a stuzzicare l'altro. Non appena la mora aprì gli occhi e spostò il suo sguardo sulla sua ragazza la vide con la testa all’indietro e la bocca leggermente aperta in un gemito continuo, questa sua reazione la spinse a continuare a darle piacere. La mano che in quel momento non era impegnata a darle piacere attraverso il capezzolo scese lentamente accarezzando ogni millimetro di quel corpo perfettamente scolpito e raggiunse il bordo degli slip di Santana, spingendoli con cautela verso il basso finché sentì le gambe della Latina muoversi segnalando che aveva afferrato il concetto togliendosele senza permettere a Rachel di staccare le sue labbra dal suo capezzolo.
La mano della mora raggiunse immediatamente l’area più intima della cheerleader e le sue dita furono subito a contatto con il clitoride della ragazza, la quale sussultò gemendo e portando una delle sue mani sulla nuca della mora, Santana tirò lievemente i capelli alla sua ragazza non fidandosi della sua voce in quel momento. Rachel lasciò andare il capezzolo della Latina e alzò la testa guardando negli occhi Santana, la quale immediatamente sorrise e portò le sue labbra su quelle della sua ragazza mentre le dita di Rachel continuavano a muoversi circolarmente sul clitoride della cheerleader.
La fronte di Rachel si trovò improvvisamente sulla spalla della sua ragazza in totale sconforto mentre le sue orecchie percepirono la Latina rilasciare un ringhio basso che aveva seguito quello che entrambe avevano sentito pochi secondi prima: il campanello.
Nonostante lo sconforto del momento, le dita della mora continuarono a muoversi tra le gambe della Latina, la quale continuò a sospirare e gemere ad ogni movimento delle dita della sua ragazza.
“Rach-Rachel – dio – dobbiamo…” Santana non riuscì a terminare la protesta poiché la mora sollevò la testa e, dopo averla zittita con un leggerlo bacio, portò le sue labbra nuovamente attorno al capezzolo della Latina. La cheerleader sussultò e gemette improvvisamente aprendo ancor di più le gambe, questa sua reazione fece sorridere Rachel mentre la sua lingua continuava a giocare con il capezzolo della sua ragazza. Le labbra della mora si allontanarono momentaneamente dal corpo di Santana e si avvicinarono al suo orecchio mentre le sue dita cominciarono a scorrere verso il basso fino ad arrivare alla sua entrata e iniziò a tracciarla senza però penetrare la Latina. “Oh Dio, Rachel…” La mora mosse nuovamente le sue dita e tornò a muoverle attorno al clitoride della sua ragazza.
“Non ci muoveremo da qui finché tu non ansimerai il mio nome tra gli spasmi e i gemiti.” La Latina gemette più rumorosamente rispetto a come aveva fatto sino a quel momento non appena sentì quelle parole, Rachel le morse il lobo dell’orecchio e tornò a prestare la sua totale attenzione ai capezzoli della cheerleader; nel frattempo aumentò il ritmo delle sue dita tra le gambe di Santana e, nello stesso istante, la Latina aumentò la frequenza e il volume dei suoi gemiti. Decisa a far perdere totalmente il controllo alla sua ragazza, Rachel iniziò a lasciare un scia di baci sotto il seno della cheerleader, poi sul suo ventre fin quando arrivò con le sue labbra allo stesso livello delle sue dita, le quali ancora non avevano cessato i loro movimento. Quando la mora avvicinò la bocca all’intimità della Latina, Santana per qualche secondo non percepì più alcuna pressione sul suo clitoride ma, in una frazione di secondo, le labbra della mora circondarono totalmente il clitoride e la cheerleader inarcò la schiena per qualche secondo mentre le sue mani raggiunsero immediatamente la testa della mora, premendola il più possibile contro di lei. Rachel alternò la sua lingua piatta contro il clitoride della sua ragazza alle labbra che succhiavano su esso fino a quando la cheerleader inarcò del tutto la sua schiena allontanando completamente il suo corpo dal materasso mentre il nome della mora usciva dalle sue labbra con un lungo e basso gemito di piacere.
Mentre la Latina trovava il modo per calmarsi, Rachel mantenne la sua lingua contro il clitoride della ragazza, muovendola lievemente mentre il corpo della cheerleader continuava ad essere scosso da spasmi. La mora allontanò reclutante le labbra dall’intimità della Latina quando sentì, per la quarta volta, il campanello suonare e, nello stesso istante, la suoneria del suo cellulare. Rachel alzò gli occhi al cielo prima di lasciare dei baci sul corpo della sua ragazza fino ad arrivare alle sue labbra, dandole tanti dolci baci mentre i loro occhi si perdevano totalmente gli uni negli altri.
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