CAPITOLO 7
<<Buongiorno a tutti e benvenuti alla University of British Columbia. Io sono il professor Collins e vi insegnerò chimica ambientale per l'intero anno accademico. Inizio subito col dirvi che nel corso affronteremo la complessità della chimica dell'ambiente con due ottiche distinte : la prima che riguarda i comparti ambientali con le loro specificità per la trasformazione, accumulo e residenza dei diversi composti e le loro interazioni reciproche nel comparto ; la seconda considera i singoli elementi o composti nella loro distribuzione tra i vari comparti ambientali. Diciamo che è un corso introduttivo a tutte le tematiche che verranno sviluppate in altre lezioni e i risultati che voglio ottenere da voi sono i seguenti : conoscenza della complessità ambientale e dei fattori chimici implicati e la conoscenza delle implicazioni della complessità chimica ambientale mono e multifasica che interessano la chimica analitica e i progetti di monitoraggio. Tutto chiaro?>>
Tutti annuiamo con la testa come se fossimo dei soldatini, ma dentro di noi stiamo cercando di contenerci per evitare di fare qualche figura il primo giorno dalla felicità.
Prima che l'aula venisse aperta ci siamo presentati quasi tutti e in un certo senso ho messo da parte la mia timidezza per una volta e ho cercato di socializzare il più possibile, anche perchè le persone che ho davanti saranno con me per i prossimi quattro anni.
Mentre il professore continua ad illustrarci il corso, non ho perso un attimo di vista una ragazza intenta a scrivere parola per parola quello che sta dicendo il nostro insegnante.
Ora, non vorrei essere scortese o altro, ma nel momento in cui vedo una ragazza con i capelli castani schiariti leggermente sulle punte raccolti in una crocchia, pantaloni della tuta grigi di una taglia più grande, canottiera bianca larga e maglioncino marrone quando fuori non siamo in pieno inverno...beh, io li associo ai nerd.
Adesso che ci penso non si è neanche avvicinata a noi quando abbiamo fatto le presentazioni, è rimasta in un angolo in disparte per conto suo ed è entrata per prima nel momento in cui degli addetti del campus sono venuti ad aprire le porte, si è letteralmente fiondata al primo banco in prima fila e ha fatto finta di niente.
Ho una buona angolazione, e adesso che la vedo bene non è neanche una brutta ragazza.
Se togliesse quei vestiti orrendi, quegli occhiali spessi con la montatura nera e...
<<Ma buongiorno signorina Scott, come mai ci ha degnato della sua presenza dopo un ora dall'inizio della lezione?>> chiede il professore ironico mentre la figura di Charly avanza al centro della classe.
<<Scusi il ritardo, ho avuto un contrattempo>> si giustifica prima di vedermi e prendere posto di fianco a me.
<<Ma che fine hai fatto?>> le sussurro preoccupata mentre mette sul banco un blocco per gli appunti e un astuccio.
<<Ne parliamo dopo>> mi liquida velocemente prima di mettersi a seguire la lezione.
Io non capisco.
Più sono cordiale e più mi trattano come se fossi uno zerbino.
Più cerco di andare avanti e più mi tagliano le ali.
Facendo l'indifferente seguo il resto della lezione, il professore ci illustra il programma, gli esami intermedi e, come speravo, ci sarà anche la parte pratica che si svolgerà sia in un edificio con la strumentazione adatta che in zona, si tratta di chimica ambientale.
Ogni tanto mi perdo nei miei pensieri, che ormai sono all'ordine del giorno, e come se fossi attratta da una calamita ogni tanto lancio delle occhiate a quella ragazza che oltre a scrivere non la smette un secondo di muovere la gamba destra, come se fosse nervosa per qualcosa.
In un certo senso mi assomiglia.
Assomiglia alla vecchia me.
Anche io mi vestivo così una volta.
Anche io era tutto studio e basta.
Anche io mi chiudevo in casa e non uscivo.
Poi lei mi ha cambiata.
Ha cambiato il mio modo di vestire.
Ha cambiato il mio modo di approcciarmi con gli altri.
Ha cambiato...
<<Hai intenzione di rimanere lì a scaldare la sedia tutto il giorno?>> mi chiede ironica Charlotte che si trova davanti a me in piedi.
<<Che?>> le chiedo confusa guardandomi intorno e vedendo che in aula siamo rimaste solo noi due.
<<Tutto bene?>> mi guarda preoccupata mentre prendo tutto quello che ho di mio sul banco e le butto alla rinfusa nella borsa per uscire a prendere un po' d'aria.
<<Si, ho solo bisogno di cambiare aria>> le rispondo freddamente prima di lasciarla lì e andarmene.
Appena esco dall'aula inizio a camminare velocemente lungo il corridoio cercando di non scontrarmi con il flusso di studenti che lo affollano e sotto occhi indiscreti scendo le due rampe di scale che mi portano immediatamente all'esterno facendomi riempire di nuovo i polmoni di ossigeno.
Inspiro ed espiro.
Espiro ed inspiro.
<<Tutto bene?>> mi chiede qualcuno appoggiando una mano sulla mia spalla, facendomi così aprire di scatto gli occhi.
<<Ehm si>> le rispondo titubante guardandola finalmente negli occhi.
Altro che nerd, è una bellissima ragazza.
<<Ok>> ma prima di vederla andare via a testa bassa : <<Io sono Chloe, stamattina non ci siamo presentate>> e le porgo la mano incerta.
In un primo momento la guarda titubante ma allo stesso tempo sorpresa della mia azione, e mettendo i libri su una sola mano : << Io sono Harper, il piacere tutto mio>>
<<Eccoti dov'eri>> mi raggiunge con il fiatone Charly puntando subito lo sguardo su Harper.
<<Io devo andare>> balbetta a disagio la mia compagna di classe prima di andarsene.
Guardo la scena un po' confusa, ma non faccio in tempo ad aprire bocca che : <<Mi spieghi perchè sei scappata?>> mi chiede la mia coinquilina indicando l'edificio dietro di lei.
<<Te l'ho detto, avevo bisogno di aria>> continuo a dire la stessa cosa per evitare una discussione.
<<Faccio finta di crederci, ma non sono stupida come tu credi. Mi dispiace per essere scappata in quel modo stamattina e per come ti ho risposto in classe, ma rimedierò a tutto promesso. Adesso devo andare a lezione, ci vediamo per pranzo ti scrivo dove incontrarci>> e mi lancia un bacio volante prima di mettersi a correre.
Scuotendo la testa e ridendo prendo il mio foglio degli orari e vedo che ho un ora buca prima della prossima lezione.
Meno male, almeno ho il tempo di andare a prendere i libri e portarli subito in camera, almeno vedo di che morte devo morire.
Munendomi di mappa del campus, anche se posso risultare cretina agli occhi degli altri, inizio ad incamminarmi verso la prima libreria che trovo e mentre supero un edificio mi squilla il telefono.
<<Pronto?>> dico appoggiando il telefono tra la spalla e il telefono tenendo saldamente la mappa in mano.
<<Ciao piccolina, come stai?>> mi chiede la mia migliore amica.
<<Non c'è male, tu piuttosto?>> le chiedo non immaginando in che girone dell' inferno stia camminando.
<<Sopportabile. Raccontami di ieri sera e stamattina>> mi chiede ansiosa mentre sento di sottofondo che sta facendo qualcosa, sicuramente ordini di mia madre.
<<Ieri sera tutto ok, sono andata fuori a cena ma ho incontrato Andrew, appena ho due minuti di tempo ti racconto per bene. Stamattina invece direi benissimo, ho seguito la prima lezione di chimica ambientale e adesso sto andando a prendere i libri visto che ho un ora buca>> le spiego mentre arrivo in libreria.
<<Mi raccomando, voglio i dettagli, ma scommetto che l'ha presa male non è vero?>>
<<Malissimo, ma anche io ho esagerato con la discussione di ieri sera>> dico amareggiata.
<<Vedrai che risolverete. Ti devo lasciare, devo stirare e fare alcune faccende di casa, ci sentiamo stasera>> e dopo averla salutata anche io riaggancio prima di aprire la porta del negozio.
Per fortuna non c'è molta gente e trovo subito i libri che mi servono, da persone intelligenti li hanno divisi per facoltà e anno.
Prendendo tutto il necessario pago e mentre sto per uscire mi scontro con un ragazzo che sta entrando.
Ma è possibile che mi imbatto sempre con qualcuno?
<<Scusa non ti ho vista>> dice mortificato appoggiando una mano sulla mia spalla mentre l'altra è ancorata al mio gomito come se mi volesse sorreggere prima di cadere.
"Beh, se tutti i ragazzi fossero come te aprirei continuamente porte" dice la mia coscienza con gli occhi a cuoricino.
<<Scusami tu>> mi limito a dire mentre senza pudore squadro il ragazzo che ancora non ha mollato la presa su di me : alto con i capelli corti castano scuri, occhi neri come la pece e vestito come Danny Zuko nell'ultima scena di Grease, ovvero in jeans neri, maglietta bianca e giacca in pelle che mettono in risalto il suo fisico asciutto ma allo stesso tempo palestrato.
<<Ma io so chi sei...>> e a quello parole mi trasformo in una statua di ghiaccio, tutto intorno a me si è fermato : il vociare delle persone, il suono del campanellino che segna quando una persona entra ed esce dalla libreria, il rumore che emette la cassa quando batte il conto <<...sei la ragazza di ieri sera. Non ti ricordi di me?>>
<<Mi dispiace ma no>> gli rispondo guardandolo ancora bene ma non l'ho mai visto in vita mia.
<<Non importa, comunque io sono Tom>>
Tom.
L'ho già sentito questo nome.
<<Io Chloe. Scusa ma devo andare>> e mi libero della sua presa prima che io possa superarlo e uscire dal negozio.
Senza guardarmi indietro inizio ad incamminarmi verso il mio dormitorio per posare i libri ma prima di attraversare la strada : <<Aspetta...>> mi chiama prima di raggiungermi <<...ti do una mano a portarli, sono pesanti per una ragazza minuta come te>> mi deride, ma in positivo, prima di strapparmi di mano il sacchetto pieno di libri, che solo adesso mi rendo conto che non pesano poco.
<<Ehm grazie, come sei gentile>> dico presa alla sprovvista e allo stesso tempo attirando la sua attenzione.
<<Lo sono con tutti, è il mio pregio più grande>> mi sorride prima di seguirmi.
Rido perché non so cosa rispondere e mentre ci incamminiamo verso il dormitorio : <<Non ti ho mai visto da queste parti>> mi fa notare mentre ogni tanto vedo che mi guarda.
<<Sono al primo anno>> rispondo ovvia.
<<Ecco svelato il mistero...>> dice facendo ridere entrambi <<...e cosa studi di bello, se posso chiedere?>>
Lo confermo : è gentile ed educato.
<<Chimica ambientale, tu?>>
<<Io studio informatica, ma faccio parte anche della squadra di nuoto del campus>>
Fermi tutti : squadra di nuoto?
Oh mio dio.
<<Interessante>> osservo mentre ripenso alle parole di Charlotte di ieri sera.
INIZIO FLASHBACK
<<Ci sono due confraternite a cui devi stare lontana : le Betty e i Falcons>> mi dice mentre ingurgita la sua pizza.
<<E come faccio a sapere chi sono le persone delle confraternite?>> le chiedo.
<<Semplice : i Falcons sono i componenti della squadra di nuoto mentre le Betty sono le loro ragazze, non tutte però, ma saprai distinguerle dalle persone comuni visto che vanno in giro mezze nude>>
FINE FLASHBACK
Certo che sono proprio ceca.
Oppure no?
Non mi da l'idea di una persona a cui stare lontana.
Tutto il contrario.
<<A te piace il nuoto?>> mi chiede prima di fermarsi di fronte al mio dormitorio.
<<Molto, quando ero piccola nuotavo quasi tutti i giorni, poi ho smesso>>
<<Come mai?>> si acciglia alla mia risposta.
<<Non saprei, forse ho perso l'interesse. Adesso devo andare, grazie mille per aver portato i miei libri>> lo ringrazio prima di togliergli la borsa dalle mani e dirigermi verso l'ingresso.
<<Figurati è stato un piacere. Ci si vede in giro Chloe>> e mi saluta andandosene.
Che ragazzo gentile.
Trovarne così al giorno d'oggi è come cercare un ago in un pagliaio.
Salendo le scale mi sbrigo a raggiungere la mia stanza e buttare i libri sul letto visto che non mi sono accorta di essere in ritardo.
Sbuffando e mettendomi a correre riesco a raggiungere velocemente l'edificio che per mia fortuna è vicino e appena arrivo in aula non guardo in faccia nessuno e mi siedo nel primo posto che capita.
<<Ciao>>
<<Ciao Harper>> le rispondo con il fiatone poggiando penna e blocco sul banco di fronte a me.
Giusto in tempo.
<<Buongiorno a tutti, sono la professoressa Green e vi insegnerò l'atmosfera per l'intero anno accademico. Inizio subito col dirvi che nel corso tratteremo la sua struttura fisica e composizione, la pressione contro l'altitudine tramite un'equazione idrostatica, la temperatura contro l'altitudine, l'atmosfera stabile, instabile ed inversione termica e per finire gli effetti ambientali delle condizioni atmosferiche. Partiamo subito dalla domanda : che cos'è l'atmosfera? E' un'involucro di sostanze aeriformi che circonda la Terra, gli altri pianeti del sistema solare e...>>
<<Mi dispiace per prima>> sussurro di getto interrompendo Harper che sta prendendo appunti da quando l'insegnante ha aperto bocca.
<<Di cosa?>> mi chiede stupita, non capendo la mia affermazione.
<<Non lo so neanche io>> continuo a dire fissando un punto sulla lavagna multimediale.
Ma che mi prende?
Sono impazzita?
Perché ho chiesto scusa?
Semmai è lei che mi deve dire come mai è andata via appena ha visto Charlotte.
Ma chi sono io per dirlo.
Neanche conosco questa ragazza.
Ok confermo, sono andata fuori di testa.
E sono solo al secondo giorno in questo campus.
Improvvisamente il mio telefono si anima facendo vibrare tutto il tavolo su cui è appoggiato e prendendolo al volo in mano lo metto in mezzo alle gambe in modo da non farmi beccare dalla professoressa.
Ciao sono Maggie,
Va bene se a pranzo ci troviamo da Sally?
Chloe
Va bene a dopo
Dopo essermi salvata il numero in rubrica cerco di rimediare al danno che ho combinato poco fa.
<<Non ascoltare quello che dico, ogni tanto ho i miei momenti di pazzia>> e rido per cercare di sdrammatizzare.
Come minimo sono già nella categoria "persone che hanno seri problemi mentali e che hanno bisogno di un biglietto di sola andata per il manicomio più vicino".
<<Non preoccuparti, ogni tanto anche io ce li ho>> mi rassicura con un sorriso prima di concentrarsi sulla lezione.
Di bene in meglio.
2 ore dopo
<<Per concludere la lezione di oggi aggiungo che l'origine dell'atmosfera terrestre è strettamente collegata con le teorie cosmogoniche sull'origine del sistema solare. Per domani vorrei che ognuno di voi facesse una ricerca su queste teorie in modo da poterle esporre ai vostri compagni di classe. Per oggi è tutto, a domani>> e ci dilegua con un gesto della mano.
Subito le persone si alzano dall'aula e se ne vanno, tranne ovviamente io che tiro fuori subito la mappa del campus per cercare il posto in cui devo raggiungere Maggie.
<<Hai bisogno di una mano?>> si offre volontaria Harper che credo mi veda in difficoltà.
<<Si, dovrei andare da una certa Sally per pranzo>> le spiego mentre raccolgo la mia borsa e andare fuori dall'aula.
<<Se vuoi ti accompagno>> mi propone mentre cerchiamo di schivare gli studenti che stanno entrando dall'edificio.
<<Certo, anzi se vuoi unirti a noi per pranzo sarei più che contenta>>
Ma da dove arrivano certe frasi?
Siamo sicuri che sia io?
Magari qualche demone si è impossessato del mio corpo e non me ne sono accorta.
Sono fiera di me.
<<Ehm...io...>> si blocca in mezzo alla strada balbettando come se le avessi appena chiesto di camminare nuda per strada.
<<Stai tranquilla, siamo tra ragazze>> la rassicuro mentre ci troviamo in men che non si dica davanti ad un bar con due enormi vetrate che affacciano sulla strada in chiave moderna sui toni del marrone e un'insegna che segnala il nome "Sally's" sopra alla porta d'ingresso.
Andando per prima entro nel bar dove dovremmo mangiare e in due secondi vengo catapultata in un film western : tavoli in legno con dei fiori in una bottiglia come centro tavola, il bancone del bar pieno di boccali di birra che vengono portati ai tavoli da cameriere vestite da cavallerizze, compresi stivali e cappello da cowboy, musica che regna sovrana grazie ad un bellissimo jukebox installato in un angolo che riproduce brani musicali scelti dall'ascoltatore dopo aver introdotto una moneta al suo interno, e tanta, tanta gente.
<<Chloe>> mi sento chiamare e infatti eccola.
<<Ciao. Margaret ti presento Harper, Harper Margaret>> faccio subito le presentazioni prima di prendere posto al tavolo davanti a lei.
<<Piacere di conoscerti Harper>> le dice la mia amica porgendole la mano.
<<Piacere>> le risponde timidamente Harper prendendo posto di fianco a me.
Prendo subito il menù che è disposto sul tavolo per vedere cosa mangiare, ho talmente fame che mangerei anche le gambe del tavolo, ma appena alzo lo sguardo : <<Aspettiamo qualcuno?>> chiedo indicando i posti vuoti accorgendomene solo adesso.
<<Ragazze>> dice la pazza della mia compagna di stanza sedendosi di fianco a me, a capo tavola, come un animale sulla sedia e appoggiando i gomiti sul tavolo in modo da sostenere la testa con le mani.
<<Charly stamattina non ho fatto in tempo a presentarti Harper>> indico alla mia coinquilina che anziché essere contenta la sta guardando come se con la forza del pensiero cercasse di incenerirla sul posto.
<<Ci conosciamo già>> borbotta prendendo il menù oscurando così la sua figura.
<<Davvero?>> chiedo sorpresa guardando Harper che nel frattempo si attorciglia al dito una ciocca di capelli sfuggita dalla sua crocchia, chiaro segno di nervosismo.
<<Si, io->>
<<Buongiorno belle donne>> ci interrompe subito la sua voce.
<<Fratellone>> lo saluta annoiata Maggie.
<<Sorellina...>> contraccambia facendogli un occhiolino e prendendo posto di fianco a lei, rendendo così il tavolo al completo, per poi spostare lo sguardo sulla mia compagna di classe <<...tu sei?>> chiede accigliandosi vedendo per la prima volta la ragazza di fianco a me.
<<Harper, p-piacere>> gli risponde quasi intimorita portando la montatura dei suoi occhiali più in alto e chinando la testa.
Così non va.
<<Andrew, piacere mio. Sai che assomigli molto a->> ma non finisce di fare la sua osservazione che : <<Sorellina, eccoti finalmente. Non riuscivo a trovarti fuori dall'edificio>> dice l'ultimo ragazzo che non mi sarei immaginata di vedere due volte in sola mezza giornata.
<<Ciao Tom>> gli risponde Harper facendo un sorriso radioso, forse il primo che ho visto da stamattina.
<<Andrew sei beato tra le donne oggi, e siamo solo al primo giorno...>> lo deride Tom che non perde tempo a vedere chi occupa il tavolo.
<<...Margaret, sempre bello vederti...>> dice facendogli un occhiolino e facendo sbuffare allo stesso tempo Andrew.
<<...Charlotte>> continua a dire, ma stavolta con un voce di tono fermo e... freddo?
<<Tom>> ribatte a denti stretti e con gli occhi spiritati, come se fosse appena iniziato uno scontro tra titani.
<<Oh ma tu guarda chi si rivede...>> conclude portando lo sguardo su di me <<... ragazza dei libri>> e china la testa in segno di saluto.
<<Nuotatore>> ricambio allo stesso modo.
<<Vi lascio al vostro pranzo. Ci vediamo ragazzi, Harper noi ci sentiamo dopo>> e se ne va lasciando dubbi, perplessità e stupore sul nostro tavolo.
<<Come diavolo fai a conoscerlo?>> mi domanda subito Charly prendendomi alla sprovvista e facendomi fare un piccolo salto sulla sedia.
<<Ci siamo scontrati in libreria questa mattina>> mi giustifico tralasciando il fatto che mi ha riaccompagnata fino al dormitorio.
<<Dai non è una tragedia>> viene in mio soccorso Andrew cercando di calmare gli animi di tutti, specialmente quello della mia coinquilina.
Non capisco perché se la prende tanto.
E' solo un ragazzo.
Certo fa parte della squadra di nuoto.
Per noi comuni mortali sono off-limits, a detta di Charly.
Ma adesso che ci penso.
INIZIO FLASHBACK
<<Non è colpa mia se tutti ti vengono dietro, specialmente Tom>> gli fa un occhiolino facendo sospirare le uniche ragazze che stanno assistendo allo scambio di parole tra i due.
<<Beh vai a dire al tuo amico Tom che->>
<<Sei talmente innamorata di lui che gli concederai una seconda chance?>> gli chiede ridendo.
FINE FLASHBACK
Ecco cosa non mi quadrava.
Senza dire niente e tenendo le mie teorie in testa ritorno al presente nel momento in cui il cameriere arriva con le nostre ordinazioni.
Ringraziandolo dopo averci servito anche le nostre bevande ci fondiamo letteralmente sui nostri hamburger con patatine e li divoriamo in pochissimo tempo mentre parliamo delle lezioni a cui abbiamo partecipato stamattina.
<<Il mio solita storia, come immaginavo la professoressa di diritto ambientale non mi toglieva gli occhi di dosso>> dice Andrew con un ghigno in faccia facendo ridere sua sorella e Charly.
<<Come mai?>> gli chiede preoccupata ma con una punta di curiosità Harper, togliendomi le parole di bocca.
<<L'hanno scorso l'ha beccato scoparsi una ragazza nella sua aula>> gli risponde Maggie continuando a ridere.
<<Cos'è che studi Andrew?>> gli domando visto che so cosa studiano gli altri tranne lui.
<<Ecologia e biologia evolutiva, sono al terzo anno ma ho degli esami indietro>>
Ghiaccio.
Sono un blocco di ghiaccio.
Senza dire una parola e sotto lo sguardo dei presenti mi alzo velocemente dal tavolo cercando di mettere più distanza possibile.
Non respiro.
Ho i polmoni che vanno a fuoco.
Mi gira la testa.
Vedo tutto sfuocato.
Non so come ma con le mie stesse gambe riesco a raggiungere un palo della luce per appoggiarmici con la mano e cerco di fare respiri profondi ma non ci riesco.
Odio gli attacchi di panico.
Odio la mia vita.
Odio la persona che sono.
Sono fragile.
Non sono forte.
Mi faccio travolgere da tutto e da tutti.
Mi faccio travolgere dal passato.
Mi faccio travolgere da lei.
La mia persecuzione.
La mia casa.
La mia persona.
Il mio inferno.
Da cui non riuscirò ad uscire.
<<Chloe>> mi chiama alle spalle preoccupato.
<<Lasciami stare ti prego, ho solo bisogno di prendere aria>> dico con voce rotta cercando di mascherare le lacrime che ricoprono il mio viso.
<<Ho detto qualcosa che->>
<<No tranquillo, è lo stress accumulato>> dico la prima cosa che mi viene in mente anche se so dentro di me che mi sto arrampicando sugli specchi.
Anche lei studiava qui.
In questo college.
In queste mura.
In quel corso.
<<Faccio finta di crederci>> e si mette di fianco a me senza dire niente, come se con la sua presenza volesse darmi conforto o comunque dire " sono qui con te".
Torno a respirare di nuovo.
L'aria che entra nel mio corpo è fredda.
A contatto con i miei polmoni fa male.
Riesco a vedere di nuovo.
La testa gira ma è sopportabile.
<<Va meglio?>> mi chiede appoggiando una mano sulla mia spalla costringendomi a girare la testa verso di lui.
Lo scontro con le sue iridi azzurre mi fa rabbrividire, quasi mi mettono in soggezione ma non in negativo, anzi.
<<Si>> sussurro piano non riuscendo a staccare i miei occhi dai suoi, è come se ci fosse un filo invisibile che non ci permette di muoverli, respirare e addirittura effettuare un battito di ciglia che nella media dura zero virgola tre secondi con un intervallo che va dai due ai dieci secondi.
<<Ragazzi...>> richiama la nostra attenzione Maggie sulla porta d'entrata del bar <<... dobbiamo pagare e muoverci, il discorso di inizio anno inizia tra venti minuti>> ci comunica prima di ritornare dentro.
<<Stai qui ci penso io>> si allontana prima che io dica qualcosa.
Appoggiandomi con tutto il corpo al mio unico punto fermo aspetto che gli altri escano dal bar, e mentre sono intenta a scrivere un messaggio a Sofia per dirle che ci saremmo sentite stasera alzo di scatto la testa sentendo il suono della porta che sbatte.
<<Ehi>> mi saluta raggiungendomi.
Ti prego.
Ti supplico.
Torna indietro.
<<Ciao>> contraccambio come se non ci vedessimo da una vita.
<<Ho visto che sei uscita di corsa dal locale, ti senti bene?>> mi chiede scrutandomi in viso per cercare chissà cosa.
<<Si tranquillo, avevo solo bisogno di una boccata d'aria>> lo rassicuro facendogli un sorriso tirato.
<<Ehi Tom, perché non ce la presenti?>> gli chiede un ragazzo che è uscito con lui poco prima.
<<Viene qui cazzone>> lo chiama con la mano facendo avvicinare non solo lui, ma anche un altro ragazzo.
Mentre aspetto che i suoi amici si avvicinino a noi non perdo tempo a squadrarli, ragazzi così belli non si vedono tutti i giorni.
Il primo che ci raggiunge è alto con i capelli biondi corti e con un corpo talmente muscoloso da far aderire maggiormente la sua maglietta bordeaux.
I due elementi che mi catturano maggiormente sono i suoi occhi marroni con una punta di verde acceso da creare quel connubio incredibile, per non parlare delle sue gambe talmente toniche da far aderire i suoi jeans neri alla perfezione.
<<Ciao bellezza, io sono Peter>> si presenta allungando la sua mano talmente grande da far stare dentro la mia tre volte.
Ricambiando il saluto e la stretta di mano sposto subito lo sguardo sull'altro ragazzo che è più impegnato a scrivere qualcosa sul telefono mentre cammina verso di noi.
Assomiglia molto a Peter : i capelli sono biondi ma hanno un ciuffo lungo sul davanti con sfumature più chiare, ha un bel fisico che è rivestito da una semplice maglietta azzurra e jeans scuri, e il tutto è completato con un infinità di tatuaggi che ricoprono tutte e due le braccia dandogli quell'aria da ragazzo cattivo.
<<E dai amico, staccati da quel telefono>> lo rimprovera Tom facendoglielo mettere via e guardandomi finalmente.
Appena i suoi occhi azzurri si scontrano con i miei si ferma di colpo e rimane lì, immobile, impalato a fissarmi con lo sguardo perso, come se avesse appena visto un fantasma.
Mi guarda sconvolto, continua ad aprire e a chiudere la bocca, come se gli avessero tagliato la lingua e non potesse più parlare.
Le uniche parole che pronuncia sono : <<Non è possibile>> e scuote la testa a destra e sinistra come se per lui fosse un sogno, come se questo non fosse reale.
Non ho capito la sua reazione, di certo non sono un mostro a tre teste o altro, ma nel momento in cui inizio a far combaciare la situazione generale mi rendo conto che...
<<Che stai lì impalato, hai per caso visto un... ma chi si rivedere. Ciao "sono in ritardo">> mi deride l'ultima persona che mi sarei immaginata di vedere oggi mentre si avvicina a noi.
<<Voi due vi conoscete?>> chiede sorpreso Peter indicando me e lui.
<<No, so solo che è il fratello di Andrew e Margaret, nient'altro>> rispondo guardando verso l'asfalto e sistemandomi meglio la borsa sulla spalla cercando di nascondermi da tutti gli sguardi puntati su di me.
Aspettando una risposta dal diretto interessato, che per fortuna non arriva, torno a puntare gli occhi ancora sul ragazzo che è ritornato a smanettare sul telefono.
<<Ignoralo Mark, fa sempre così con le persone che non conosce>> mi sussurra all'orecchio Tom come se a me importasse qualcosa, forse.
<<Eccoti. Andiamo?>> mi salva il mio angelo custode sbucandomi davanti.
<<Si>> le rispondo velocemente allontanandomi con lei e tornando nel mio gruppo tenendo lo sguardo basso e mettendomi le mani in tasca.
<<Dove andate così di fretta?>> chiede Peter facendoci bloccare tutti sul posto.
<<Al discorso del rettore>> gli risponde Andrew come se la cosa fosse ovvia, almeno per noi.
<<Che coincidenza stavamo andando anche noi. Andiamo Charly?>> e nel mentre Tom si avvicina a lei.
<<Ma va al diavolo, e per te sono Charlotte non Charly. Anzi, non parlarmi neanche che è meglio>> gli risponde sbuffando prima di camminare come se stesse facendo una gara a chi arriva per primo.
Ridendo per la sua reazione e scuotendo la testa inizia a rincorrerla facendola ovviamente gridare, urlare e allo stesso tempo facendo ridere tutti noi.
E pensare che siamo solo al primo giorno.
<<Quindi il Tom di cui stava parlando tuo fratello stamattina con Charly è lui?>> chiedo conferma a Maggie indicando la persona che in questo momento ha preso Charly su una spalla e la sta facendo girare su se stessa come una trottola.
<<Esatto>> mi conferma mentre camminiamo fianco a fianco insieme ad Harper, lasciando così i ragazzi indietro.
Adesso che ci penso non ho mai voluto fare così tante domande ad una persona che non sia Maggie in questo momento, ma quando sto per aprire bocca ecco che mi ritrovo davanti un edificio che è impossibile da descrivere vista la sua grandezza spropositata e i fiumi di gente che ho di fronte.
Ma da dove arrivano tutti?
<<Andiamo prima di non trovare posto a sedere>> ci incoraggia Andrew facendo da apri pista in mezzo alla gente.
Anziché spingere, chiedere scusa o altro, nel momento in cui mi sono buttata in mezzo alla folla essa si è aperta come quando Mosè ha aperto le acque.
Non riuscendo a capire il perché di quella loro reazione sono passata con estrema nonchalance sotto lo sguardo di tutti, ma solo quando sono arrivata davanti alla porta maestosa dell'edificio ho capito il perché.
Nuoto.
Belli da far invidia.
Ben piazzati.
I Falcons.
<<Non guardarci così>> mi rimprovera Tom sbucando dal nulla dopo averlo perso di vista con Charlotte.
<<Così come?>> gli chiedo imbarazzata girandomi così da dargli la mia completa attenzione.
<<Siamo popolari, lo so, ma solo perché siamo nella squadra di nuoto e siamo i migliori del paese. A parte questo, siamo come voi, come te>> e mi da una specie di pizzicotto sul braccio e mi fa un cenno con la testa per dirmi di muovermi.
Si certo.
Come noi.
Come me.
<<Pensi di stare lì impalata tutto il giorno?>> mi chiede la sua voce arrogante alle mie spalle.
Senza dargli una risposta e scrollando la testa entro finalmente nell'edificio per raggiungere gli altri.
Non ho idea se mi stia seguendo o meno, non mi importa, ma nel momento in cui faccio il mio ingresso nell'aula magna in cui si dovrebbe tenere il discorso del rettore e di alcuni studenti vedo subito fiondarsi su di me una chioma rossa.
<<Ciao Chloe, sono contenta di vederti>> mi saluta con un sorriso a trentadue denti.
<<Anche per me Clara. Prenderai parte al discorso giusto?>> le chiedo avendo un vago di ricordo di una sua conversazione con altri, sperando dentro di me che non faccia qualche figura.
<<Si esatto. Essendo responsabile del dormitorio femminile e vice presidente del corpo studentesco sono obbligata a fare un discorso di benvenuto>>
<<Eccoti, andiamo>> compare Maggie trascinandomi via letteralmente non prima di aver salutato Clara che ha subito raggiunto un gruppo di ragazzi.
Seguendola e facendomi spazio tra gli studenti arrivo davanti ad una fila di sedie nel quale scorgo subito Andrew, Charly e Harper.
Faccio passare Maggie che prende subito posto di fianco a suo fratello e ad Harper, mentre io mi ritrovo di fianco a Charlotte e una ragazza.
<<Dov'eri finita?>> mi chiede la mora di fianco a me mentre tiene lo sguardo puntato sul ragazzo a pochi metri da noi.
<<Stavo guardando la struttura>>
Adesso che osservo bene l'aula magna ho come l'impressione di fare un salto nel passato : sembra di essere in un teatro dell'antica Grecia, con la differenza che non siamo in un cielo aperto ma chiuso.
Come il teatro presenta tre settori distinti : la cavea, nella quale sono disposte le gradinate suddivise in settori con i sedili di legno, la scena, che si trova ad un livello sopraelevato sul quale ora sodo disposti dei tavoli ai quali siedono diverse persone, e sotto di essere troviamo quella che una volta si chiamava orchestra, un luogo circolare collocata tra il piano inferiore della cavea e la scena.
<<Dio quanto lo odio>> mi riporta alla realtà Charlotte continuando a guardare Tom che non la smette di parlare con gli altri ragazzi e non solo.
<<Perché?>> le chiedo curiosa.
<<Lunga storia, prima o poi te la racconterò...>> mi risponde sbuffando e scrollando la testa <<..ed eccola signori e signori>> dice ad alta voce indicando una ragazza che ha appena fatto il suo ingresso.
Dire che è una bella ragazza è una cavolata : alta, con un fisico slanciato e magro messo in risalto da un leggings nero e aderente, seno prosperoso messo in bella vista da un top bianco da cui si può capire che indossa un reggiseno rosso e giubbotto di pelle che mette in risalto la sua chioma di capelli lungo e rossi arricciati sulle punte.
Sembra una bambola bella e finita, non ha niente fuori posto se non l'eccessivo trucco che ha sul viso, a mio parere.
<<Oh mio dio>> si dispera Andrew sulla sedia mentre Maggie ride, forse per non piangere anche lei.
<<Non vedevo l'ora di vederla di persona>> dice con gioia Harper cercando di nascondersi dietro ai suoi occhiali.
<<Perché vi disperate tutti? E' solo una ragazza>> osservo semplicemente mentre tutti mi guardano con gli occhi fuori dalle orbite.
<<Solo una ragazza?...>> mi risponde con tono acuto Charly <<...quella è il demonio. Chloe, ho il piacere di presentarti Zoey Martinez, studentessa modello anche se a parere di tutti è un oca giuliva e si comporta da tale, nonché presidente delle Betty>>
Betty.
Betty.
Betty.
<<La confraternita?>>
<<Eh già, infatti ecco che stronzo uno e stronzo due danno spettacolo a tutti>> annuncia indicando Zoey che sta letteralmente mangiando la faccia di Alexander.
Vedendoli mi viene male allo bocca dello stomaco, forse ho mangiato troppo in fretta il mio panino e ora sta per tornare su, mi viene da vomitare.
Adesso ho capito.
Falcons.
Betty.
Le confraternite.
Gli off-limits.
<<Prego ragazzi, prendete posto che tra pochi minuti inizieremo>> annuncia una voce al microfono che rimbomba in tutta l'aula.
Cercando di distogliere lo sguardo da lui che purtroppo ha subito intercettato il mio, guardo avanti e vedo subito un signore che prende posto su un pulpito con davanti a se l'asticella del microfono e inizia : <<Benvenuti a voi studenti degli anni passati e specialmente a voi matricole. Spero che il nuovo anno scolastico sia un'occasione per voi per riflettere sul ruolo che volete intraprendere all'interno della società e che vi porti a prendere decisioni nella maniera più corretta. Sono certo che il percorso che vi attende sarà coinvolgente e motivante, che nell'incontro con le discipline di studio, con i compagni di classe, con i docenti e con tutti coloro che vi accompagneranno in questo cammino, troverete stimoli alla curiosità e occasioni per appassionarvi alla conoscenza e per scoprire ogni giorno qualcosa di più su voi stessi, sugli altri e sul mondo. Prima di lasciare la parola ad alcuni di voi, volevo ricordare una persona che purtroppo ci ha lasciato poco tempo fa. So che molti di voi la conoscevano : chi frequentava i corsi con lei, chi usciva con lei, era la studentessa per eccellenza. Non sappiamo ancora il motivo del suo gesto e in questo momento non voglio dileguarmi, ma so che in aula con voi c'è un suo familiare e come ho già fatto, a noi mio e di tutto il corpo docenti, vorrei porgere le mie più sentite condoglianze. Se non è un problema per voi, vorrei tanto che vi alzaste e fare un minuto di silenzio per Emily Morris>>
Non ha fatto in tempo a concludere la frase che già gli studenti che riempivano l'aula si sono alzati e hanno abbassato la testa in segno di rispetto.
Si sono alzati tutti.
Tutti sono in silenzio.
Tutti stanno porgendo le loro condoglianze.
Tutti tranne me.
<<Chloe alzati>> mi incita Charly con la mano ma non ci riesco.
Con la mano cerco di coprirmi la faccia come se mi dovessi riparare dal sole, ma in realtà cerco di nascondermi dai suoi occhi che non si sono staccati dal mio corpo da quando si è alzato in piedi.
Non dovrei essere qui.
Ho sbagliato a venire.
Io non sono lei.
Non sarò mai lei.
<<Chloe aspetta>> dice una voce dietro di me mentre scappo da quell'aula, da quell'edificio, da quella realtà che non mi appartiene.
Quando esco non riesco a trattenere le lacrime dal momento in cui ha pronunciato il suo nome, da quando ha detto quelle parole così brutte ma allo stesso tempo così piene di significato.
Lei conosceva tutti.
Tutti conoscevano lei.
<<Chloe, ehi>> mi appoggia la mano sulla spalla mentre si mette di fianco a me.
<<Ti prego non adesso Andrew>> e mi allontano cercando di mettere più distanza possibile.
<<La conoscevo>> dice di punto in bianco facendomi bloccare sul posto.
Armandomi di tutto il coraggio possibile mi giro lentamente : <<Puoi ripetere per favore?>> gli chiedo con tutta la calma credendo di aver sentito male le parole che gli sono appena uscite dalla bocca.
<<Io la conoscevo, conoscevo Emily>>
SPAZIO AUTRICE⭐️✨
Buongiorno a tutti❤️
Perdonatemi se faccio solo ora l'aggiornamento ma, non so voi, io sto perdendo la cognizione del tempo.
E' una cosa pazzesca, in realtà volevo pubblicare il giorno di Ferragosto per farvi i miei auguri ma tra una festa e l'altra non sono riuscita... auguri in ritardo.
Spero che queste vacanze stiano andando bene come le mie😍
Lascio a voi le domande come sempre, sono disponibile ad ogni vostro chiarimento o curiosità.
Come sempre vi lascio il mio account Instagram : puffetta_961 per seguirmi sia come prifilo personale che come profilo storie.
Inoltre, mi stavo dimenticando, per contattarmi h anche Telegram : molti di voi l'hanno già fatto per chiedermi consigli sulle vostre storie, trame ecc. e io sono stra felice perchè come sapete mi piace interagire con persone pazze come me.
Buon weekend a tutti e ci vediamo al prossimo aggiornamento🎀
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