CAPITOLO 37
<<Dovevi vederla ieri sera>> continua a raccontarmi Andrew mentre imita Charly che, da quel che ho potuto capire, ha fatto una sorta di rodeo sulla schiena di un ragazzo che, dopo essere stato minacciato dalla pazza, si è dovuto mettere per terra a fare il cavallo.
<<Hai finito? Devi proprio raccontarlo a tutti?>> domanda disperata la protagonista del nostro pranzo mentre cerca di sotterrarsi agli occhi dell'intero locale.
<<Ormai lo sanno tutti, c'era l'intero campus ieri sera>> la deride sempre di più facendo ridere allo stesso tempo noi.
<<A proposito di persone, ieri sera qualcuno ha visto Alex? Ad un certo punto della serata è sparito>> domanda preoccupata sua sorella facendomi andare di traverso il bicchiere di acqua che sto bevendo.
Prontamente Harper arriva in mio soccorso, ma subito dopo: <<Sto bene, grazie>> e dopo aver fatto l'ok al resto del tavolo per rassicurarli che non sono morta soffocata, purtroppo riprendiamo il discorso di poco fa.
<<Non ne ho idea, sicuramente sarà andato da qualche parte con qualcuna>> afferma Tom facendo rimanere a bocca aperta i presenti, come se non sapessero la situazione.
<<Che vorresti dire?>> domanda Hunter non capendoci molto.
<<Voleva dire che sicuramente sarà andato da qualche parte con Zoey, non è vero Tom?>> ribatto incenerendolo sulla sedia.
Mi guarda come se avessi tre teste, ma poi capisce l'errore madornale che ha fatto: <<Esatto, volevo dire quello. Scusate, sarà il dopo sbronza di ieri sera>> e mi ringrazia con lo sguardo per averlo salvato da morte certa.
<<Si probabile, conoscendo mio fratello>> dice convinta Maggie abboccando all'amo.
Continuiamo a mangiare tranquillamente come delle persone normali, ogni tanto si avvicinano al nostro tavolo solo per salutare Tom e Peter, che è arrivato pochi minuti fa, per augurargli "buona fortuna" per la prossima gara che si terrà la settimana prima di Natale, nonché l'ultima settimana di esami prima di tornare a casa e passare le vacanze con la propria famiglia.
Non voglio ritornare sull'argomento, non voglio solo pensare che quest'anno non lo passeremo insieme, perciò meglio... bip bip.
Alex
Raggiungimi in camera, ho bisogno di parlarti.
<<Ragazzi io devo andare, mi sono dimenticata che dovevo fare una cosa>> dico velocemente lasciando i soldi sul tavolo del pranzo sotto le lamentele di tutti.
<<Perché ogni volta scappi sempre? E si può sapere che->>
<<Vai tranquilla Chloe, non c'è nessun problema>> tappa la bocca Tom a Charly nel rispondermi.
Ringraziandolo mi allontano dal gruppo e mi dirigo nella casa in cui non metto piede dalla sera in cui mi sono ubriacata per dimenticare proprio lui.
Arrivo velocemente, le mie gambe hanno corso solo perché sanno che tra pochi secondi lo vedranno, e infatti non faccio in tempo ad alzare la mano per suonare il campanello che la porta si apre e la sua figura possente mi sovrasta in tutto: corpo, anima, emozioni.
<<Ci hai messo poco tempo ad arrivare>> osserva con il suo solito ghigno e, lasciandomi entrare, non mi dà neanche il tempo di girarmi e rispondergli che mi prende per mano e mi porta al piano superiore.
Per fortuna in corridoio non troviamo nessuno, sembra che ci siamo solo noi da quanto è in silenzio la casa, e quando arriviamo davanti alla porta di camera sua la spalanca dandomi una piccola spinta per entrare mentre lui si controlla in giro, come se non volesse che nessuno mi vedesse.
Sto per chiedergli del perché mi ha chiesto di venire, ma non ho neanche il tempo di formulare la domanda che le sue labbra sono già sulle mie come una furia, come se non ci vedessimo da tempo quando in realtà non sono passate neanche dodici ore.
Staccandosi appoggia la sua fronte alla mia per prendere fiato: <<Te l'ho già detto quanto sei bella?>> domanda più a sé stesso che a me prima di ritornare a baciarmi e farmi ricordare cosa è successo ieri sera.
INIZIO FLASHBACK
<<Non stai cercando di ammazzarti, vero?>> mi domanda la sua voce alle spalle.
<<E anche se fosse cosa ti importa?>>
Ad ogni suo passo che lo porterà ad avvicinarsi a me, i battiti del mio cuore aumentano sempre di più, non posso controllarli perché è il suo corpo che controlla il mio, e anche se cerco ogni volta di allontanarmi perché so che tutto questo è sbagliato, una parte di me mi dice che è giusto, che io devo andare avanti con la mia vita e soprattutto rischiare.
<<Non te lo lascerei fare, perché sei l'ancora che mi ha riportato in superficie...>> mi sussurra all'orecchio mentre con le braccia mi circonda la vita e fa aderire la mia schiena al suo petto <<...e non posso permettermi di perderti, perché se vai giù tu vado giù anche io>> mi stringe ancora più forte a sé, come se per lui contassi davvero qualcosa.
<<Perché ti importa di me? ...>> gli chiedo girandomi tra le sue braccia <<...perché vuoi proteggermi, perché mi segui in continuazione?>> continuo a tempestarlo di domande cercando di trovare un senso a questa situazione.
Appoggia la fronte alla mia senza staccare il contatto visivo, so che dentro di lui c'è una guerra in atto, lo vedo da come la sua pupilla continua a stringersi e ad espandersi velocemente, fino a coprire l'intera iride.
<<Perché ho fatto una cazzata e voglio rimediare...>> si allontana da me e si siede per terra sul tetto alternando lo sguardo dal cielo a ciò che si trova di fronte <<...Emily è morta per colpa mia. Una sera, al gioco della penitenza, lei aveva perso ed io ero talmente ubriaco che ho alzato la posta in gioco e l'ho sfidata ad andare a letto con uno strutturato. Un paio di giorni dopo Emily aveva detto che ce l'aveva fatta, che aveva superato la penitenza, ma da quel giorno non è stata più la stessa: usciva raramente con noi, non parlava quasi più con nessuno del gruppo, ha lasciato Mark...A volte mi chiedo se per quel mio errore Emily a quest'ora sarebbe ancora viva, però poi penso che forse siamo vicini alla soluzione, ad incastrare quel bastardo. Forse c'entra lo strutturato con cui è andata, non mi ha mai detto il suo nome né che ruolo aveva qui e->>
<<Ti ricordi la sera della cena a casa tua?...>> e dopo aver avuto un accenno di consenso continuo <<...la mattina dopo siamo andati a fare colazione con Andrew e ho detto il nome della persona che i miei genitori sospettavano perché avevano scoperto la relazione tra mia sorella e il figlio del dottor Sancez...>> e continua a guardarmi fisso non capendo dove voglio arrivare <<...è il mio psicologo qui al campus, Luke Sancez>> sputo il rospo mentre lui trattiene il respiro, forse controllandosi nell'andare via e spaccargli la faccia.
<<Perché non mi avete detto niente, di nuovo?>> domanda irritato e so che non finirà bene.
<<Pensavo che Andrew te l'avesse detto, che tu sapevi>> mi giustifico pensandolo davvero.
Perché Andrew non gli ha detto niente?
Perché tenerlo nascosto?
Capisco al resto del gruppo, ma perché a suo fratello?
Pensava che commettesse qualche cazzata?
Può essere.
<<D'ora in avanti voglio sapere tutto Chloe, non ci devono essere segreti almeno tra me e te. Intesi?>> si avvicina piano piano fino a toccare la punta del naso con la mia.
<<D'accordo>> mi arrendo prima di sfiorare le mie labbra con le sue.
Mi sorride come se avesse vinto, ed è così: <<Te l'ho già detto quanto sei bella?>>
FINE FLASHBACK
<<Si, ieri sera>> sorrido come una scolaretta al complimento.
<<Ah sì? Beh, te lo dirò molto spesso, sappilo>> mi risponde riprendendomi a baciare, ma non sono venuta qui per questo.
Mi stacco con un sorriso sulle labbra, cosa che non succedeva da tanto tempo, e mi siedo sul letto anche se non è una cosa tanto intelligente: <<Come mai mi hai fatto venire qui?>> gli domando finalmente facendolo sbuffare.
<<Ho fatto delle ricerche su Luke Sancez per tutta la notte e non ho trovato niente fino a stamattina, guarda qui>> mi porge i fogli dove c'è scritto un intero articolo su di lui.
<<Dove l'hai trovato?>> domando dato che io non ho trovato niente quando ho iniziato ad avere i miei sospetti.
<<Diciamo che ho degli agganci informatici, ma non è importante saperlo. Leggi e basta>>
24 aprile 2018
Dopo i recenti avvenimenti nelle ultime settimane, si è venuto a conoscenza che il neurochirurgo Adam Morris ha denunciato il primario di chirurgia Philip Sancez per aver conseguito un avanzo di carriera in modo disonesto, sposando la figlia del proprietario dell'intero ospedale in quanto il dottor Morris era il candidato prescelto da tutta la commissione.
Stando a queste notizie, c'è molto astio nei confronti dei due medici più rinomati del paese, arriveranno ad una "pace" solo in ambito lavorativo per la cura dei pazienti?
<<Cosa vorresti dirmi con questo?>> domando mentre continuo a rileggere queste righe cercando di metabolizzare il tutto.
<<Che c'era astio tra la tua famiglia e quella dei Sancez, secondo te è un caso che Emily stava insieme proprio con il figlio del dottor Sancez?>>
Mi ha aperto gli occhi.
Vuole rimediare al suo errore.
Però non è vero.
Non è un suo errore.
Anche se non è una cosa bella da dire: Alex avrà sbagliato, certo, però anche Emily ha sbagliato perché poteva anche non fare quello che ha fatto, a meno che...
<<Devo scoprire una cosa>> esclamo ad alta voce facendo sobbalzare Alex.
<<Cioè?>> chiede curioso alzandosi anche lui.
<<So che non sarai d'accordo e andrai su tutte le furie per quello che sto per dirti, ma l'altra sera ho parlato con Luke e mi ha raccontato come si sono conosciuti lui ed Emily: se scopriamo il giorno esatto potremmo sapere se questo...>> metto in mezzo a noi il foglio di carta della sua ricerca <<...è ad opera dei Sancez per vendicarsi della mia famiglia o se è solo una casualità, ma se è vera la prima opzione->>
<<Vuol dire che la famiglia Sancez c'entra con la morta di tua sorella>> conclude la frase al posto mio arrivando alla stessa ed identica conclusione.
Spero di sbagliarmi.
Spero di non essere ricascata di nuovo nel mondo delle bugie.
Spero che per una volta io abbia ragione.
Spero che Luke non c'entri niente.
Era l'amore della sua vita.
Perché l'avrebbe uccisa?
*************************************
<<Buongiorno signorina Morris, come mai qui?>> mi saluta la segretaria alla reception.
<<Devo parlare assolutamente con il dottor Sancez>> le rispondo facendo la faccia disperata.
<<Non è possibile, il dottor Sancez ha una seduta in corso e->>
<<Lei forse non ha capito, il mio è un problema serio. Ieri sera ho cercato di farmi del male da sola, ho cercato di->>
<<Non dica altro, aspetti un secondo>> e in preda al panico prende in mano il telefono e chiama Luke in ufficio cercando di spiegare la situazione.
Poverina, un po' mi dispiace per lei, però devo togliermi questo sasso nella scarpa, e di certo non potevo aspettare fino a settimana prossima.
<<Il dottor Sancez può riceverla immediatamente>> mi dice con voce tremante e con la mano indicandomi la strada che ormai so a memoria.
Facendole un sorriso tirato per ringraziarla cammino velocemente verso la porta che è spalancata al quale è appoggiato Luke che sembra essere molto agitato.
<<Chloe...>> esclama appena mi vede <<...cosa è successo? Ti sei fatta del male? Vuoi un bicchiere di acqua?>> continua a domandarmi velocemente, forse perché non si aspettava un gesto così inaspettato dopo i progressi che ho fatto negli ultimi mesi.
<<Si grazie>> e mi metto sulla solita poltrona in cui avvengono le nostre sedute.
È da quella sera che non lo vedo, quella settimana ho deciso di annullare il nostro incontro dopo quello che avevo scoperto, ho preso appuntamento solo la settimana prossima, ma non potevo aspettare.
<<Tieni>> mi porge il bicchiere con mano quasi tremante mentre prende posto di fronte a me e osserva attentamente ogni mio gesto per capire il perché sono qui.
Dopo aver bevuto tutta l'acqua entro nel mio personaggio e: <<Scusa se sono piombata qui senza avvisare, ma avevo bisogno di aiuto e->>
<<Non dirlo neanche per scherzo, hai fatto benissimo a venire qui>> mi rassicura mentre mi porge un fazzoletto per asciugare le mie lacrime.
Annuisco e basta, devo sembrare una che ha appena tentato di togliersi la vita, infatti non tarda ad arrivare la fatidica domanda: <<Perché volevi farti del male Chloe? Abbiamo fatto passi enormi negli ultimi due mesi insieme alla dottoressa Weber, è successo qualcosa che ti ha turbata?>> domanda dolcemente cercando di mettermi a mio agio.
Faccio un respiro profondo come a placare i nervi, e guardandolo dritto negli occhi vado in scena: <<Per tutto il tempo mi vorticavano in testa le parole che mi hai detto quella sera nel tuo appartamento, su di te ed Emily. Ho pensato a tutte le opzioni, ho cercato di convincermi che non sei stato tu perché la amavi, però non riesco ancora a capire chi l'ha uccisa e questa cosa mi sta distruggendo lentamente, perché non è giusto. Emily meritava di vivere serenamente, non ha mai fatto del male a nessuno e non capisco chi poteva avercela con lei fino ad arrivare ad ucciderla>> gli spiego in preda alla disperazione.
Si avvicina velocemente per darmi conforto, prende la mia mano libera dato che l'altra ha in mano il fazzoletto: <<Sicuramente i tuoi genitori staranno già collaborando con la polizia per scoprire chi ha fatto questa cosa ingiusta, anche se sono in cima alla lista dei sospettati rimarco di nuovo la mia posizione, ma ti giuro che la verità verrà fuori Chloe, ma se ti fai del male non cambierà niente se non lasciare un vuoto nel cuore di tutti, non credi?>>
Cavolo se è convincente, usa sempre le parole giuste per evitare che cose brutte accadono, e non solo per aiutare i pazienti ma perché forse, dentro di lui, si sente responsabile quando ciò accade.
<<Io ti credo Luke, so che non avresti fatto del male ad Emily, anche se stavate insieme da pochi mesi>> gli sorrido leggermente cercando di convincerlo.
<<Non direi pochi, ci siamo conosciuti a metà febbraio perciò stavamo insieme da molti mesi>> e sorride mordendosi il labbro, forse ricordando alcune esperienze insieme.
Mi alzo in piedi di scatto allarmandolo: <<Mi sento molto meglio dopo la nostra chiacchierata, adesso devo andare che sono in piena preparazione esami, ci vediamo settimana prossima per la nostra solita seduta>> e lasciandolo a bocca aperta lascio la stanza per tornare indietro.
Dopo essermi coperta tra giaccone e sciarpa esco dall'edificio e non faccio in tempo a girare l'angolo che la sua figura è già sopra la mia.
<<Ehi, allora come è andata?>> mi domanda impaziente della risposta.
<<Acqua, lui ed Emily si sono conosciuti a febbraio, l'articolo che hai avuto è di aprile perciò è impossibile una vendetta dei Sancez>> gli racconto di quello che mi ha detto Luke.
<<Però potremmo guardare la situazione anche sotto un altro punto di vista: Luke ed Emily stavano già insieme, cosa ne sai che il padre di Luke non sapeva che suo figlio e la figlia del dottor Morris si frequentavano? Quando tuo padre lo ha denunciato il dottor Sancez ha preso la palla al balzo e ha deciso di vendicarsi sia nei confronti di tuo padre che nei confronti del figlio in quanto lui ha lasciato per sempre Kelowna e ha voltato le spalle alla sua famiglia>>
Direi che il ragionamento non fa una grinza, potrebbe essere il movente perfetto, se non per un particolare che Alex ha tralasciato: <<Mia sorella non avrebbe mai aperto la porta ad un estraneo, conosceva il suo assassino e dubito che conosceva il dottor Sancez o altri membri della sua famiglia oltre a Luke>> osservo facendolo riflettere.
<<Però conosceva Hanna, la figlia del dottor Sancez ed era ex ragazza di Andrew. Mi ricordo che hai tempi, quando ancora stavano insieme, lei ed Emily passavano un po' di tempo insieme, Andrew voleva che la sua ragazza e la sua migliore amica andassero d'accordo>> riflette ad alta voce cercando una possibile prova incriminante.
<<E tu pensi che la figlia del dottor Sancez si sia presentata alla porta di casa mia con l'intento di uccidere Emily? Le ferite sul suo corpo non potevano essere di una mano femminile, erano troppo brutali e profonde>> ribatto ad alta voce.
<<Quindi secondo te è un uomo?>>
<<Secondo me si>> e la nostra discussione viene interrotta dalla suoneria del suo telefono.
<<Pronto? ...Si arrivo...>> e riaggancia con prepotenza rivolgendo di nuovo la sua attenzione a me <<...devo andare, il coach mi vuole vedere. Ci vediamo più tardi?>> domanda speranzoso.
<<Certo, ci vediamo dopo insieme agli altri>> e quando sto per andarmene mi prende per un braccio e mi avvicina velocemente solo per darmi un bacio a stampo.
Non si è mai esposto in un luogo pubblico, non siamo neanche una coppia e la cosa mi destabilizza un pochino, non è che può baciarmi quando vuole lui, però....
<<A dopo piccola>> e solo a quella parolina magica le mie farfalle nello stomaco prendono il volo.
Credo che in questo momento ho un sorrido da ebete che mi arriva fino alle orecchie, ma poco importa, perché il momento migliore della giornata viene spezzato non appeno alzo lo sguardo.
Mi sento osservata, è come se qualcuno mi spiasse ma non capisco da dove.
Sono in soggezione, è da un po' di tempo che il mio angelo e il mio demone non mi danno indizi, forse erano solo due persone che volevano confondermi, oppure sono sulla strada giusta e non vogliono aiutarmi perché forse sanno che prima o poi la verità la scoprirò.
Clara
Chloe dobbiamo parlare.
SPAZIO AUTRICE⭐️✨
Buonasera a tutti💕
Come state?
Le vacanze?😎
Avevo scritto un messaggio pochi giorni fa per aggiornare ma anche quest'anno l'internet è uno schifo🙄, meno male che ci sono riuscita😬
Come sempre commenti e ⭐️
Alla prossima🎀
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro