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Capitolo 9




Capitolo 9

I Ragazzi

Summer's pov.

Era passata una settimana da quando Harry scoprì la verità e da quel giorno tutto andò bene, a parte il lavoro che ancora non avevo.

Lui veniva ogni giorno a trovare la piccola Darcy, passava un'ora con lei in braccio a coccolarla e ogni volta portava con sé dei regali per lei come: nuove tutine, qualche giocattolo e le comprò anche un tappetino con dei sonagli appesi.

Ogni giorno notavo come Harry era felice quando prendeva sua figlia tra le braccia e tutto ciò poteva solo scaldarmi il cuore. In quei nove mesi, durante la gravidanza, desiderai con tutta me stessa di poter vivere momenti simili.

Dopo una settimana potevo affermare che Harry poteva essere un buon padre per Darcy, ma allo stesso tempo avevo il timore che un giorno non si sarebbe più fatto vivo. La mia paura era per lo più per la piccola, volevo che avesse un padre presente e se un giorno lui non si sarebbe più fatto vivo nella sua vita ne avrebbe sofferto molto e non volevo questo per lei.

«Amore adesso io e te andremo a incontrare degli amici di papà che un tempo erano anche i miei migliori amici, ma questo non importa perché oggi è un nuovo giorno e tutto andrà per il meglio.» Mi rivolsi a Darcy, anche se non poteva ancora capire.

Prima di uscire di casa l'avvolsi per bene in modo che non potesse sentire freddo, piccola così era ancora troppo fragile per qualsiasi cosa e dovevo stare molto attenta per la sua salute.

Dopo che mi assicurai che la porta di casa fosse totalmente chiusa, uscii dal palazzo per dirigermi verso il bar dove avevamo appuntamento. Non sapevo cosa aspettarmi da tutti loro, di quello che pensavano di me e di come erano cambiate le loro vite. Ormai di Harry sapevo qualcosa, non tutto, ma di loro a lui non avevo mai chiesto nulla.

Quando Harry se ne andò, cercai in tutti i modi di contattarli, sopratutto Niall che era il mio migliore amico, colui che mi fece conoscere Harry, di lui mi fidavo ciecamente e non avrei mai pensato che mi abbandonasse all'improvviso, senza avergli fatto nessun torto.

Venni risvegliata dai miei pensieri quando arrivai di fronte l'entrata del bar, ero così nervosa che lo si poteva capire benissimo. Una volta dentro cercai con lo sguardo un tavolo pieno di ragazzi e quando lo individuai nessuno di loro mi notò subito.

Erano tutti li, belli come lo erano sempre stati, con le loro nuove vite. Harry fu il primo a notarmi e si alzò immediatamente dal suo posto per venirmi incontro, e quattro paia di occhi si girarono nella mia direzione facendomi sentire a disagio.

«Ciao Summer.» Mi salutò Harry e quando lo guardai per bene non ci misi molto ad ammettere a me stessa quanto fosse bellissimo, l'uomo più bello del pianeta che un tempo era solo mio.

Era vestito con un completo firmato e non era l'unico perché per quello che notai anche gli altri indossavano completi firmati, solo io tra di loro potevo essere la povera senza un soldo.

Quel giorno decisi di indossare un jeans a vita alta, un top bianco, un cardigan color grigio sopra, delle snickers bianche e per finire un cappotto nero sopra. Mi ero truccata in modo leggero, anche se non ero una tipa che si truccava spesso, ma per questo incontro preferii essere per lo meno presentabile.

«Summer ci sei?» Chiese Harry sventolandomi una mano davanti al viso, e con quel gesto mi tirai fuori dai miei pensieri per rivolgere lo sguardo sul suo.

«S-Si scusa, mi sono un attimo distratta.» Feci un mezzo sorriso imbarazzata, con ancora le mani a stringere il passeggino.

«Bene.» Disse solamente, rivolgendo poi il suo sguardo dentro il passeggino dove notò sua figlia addormentata. «Vieni gli altri ci stanno aspettando.» Disse poi allungando un braccio verso il tavolo dove era poco fa seduto.

Ancora a disagio lo seguii verso gli altri, che appena fummo vicini si alzarono dai loro posti per potermi stringere la mano. Si poteva notare quanto anche loro erano a disagio dalla mia presenza e nell'aria si percepiva tanta tensione.

Forse si sentivano in colpa nei miei confronti?

«Cosa vuoi ordinare?» Mi chiese Harry una volta che ci accomodammo, io nella sedia di fianco alla sua e il passeggino nel mio lato libero.

«Un latte macchiato va benissimo.» Risposi rivolgendomi a lui che subito fece cenno al cameriere di avvicinarsi al nostro tavolo.

Notai come loro avevano già ordinato visto le tazzine di caffè e cappuccio sul tavolino, quindi quando il cameriere si avvicinò a noi per prendere l'ordine, Harry disse solamente il mio aggiungendo anche un cornetto al cioccolato per me e anche se non avevo fame acconsentii nel farmi portare una brioche.

Non avevo fatto colazione a casa prima di venire qui, quindi quando arrivò il mio ordine mi fiondai a mangiare la mia brioche sotto cinque paia di occhi che mi guardavano, aumentando così il mio disagio di trovarmi qui con loro.

«Ciao Summer, come stai?» All'improvviso una voce dall'altra parte del tavolo mi congelò sul posto.

Alzai lo sguardo sugli altri e che quello a rivolgersi a me fu proprio Niall. Lui era stato il primo a voler rompere il ghiaccio e gliene ero grata.

«Ciao Niall, abbastanza bene dai tu?» Risposi al suo saluto e alla sua domanda.

«Bene anche io insomma.» Disse solamente, chiudendo così la conservazione che era appena cominciata.

Quando terminai la brioche si sentì un piccolo verso dal passeggino, segno che Darcy si fosse svegliata.
Non feci neanche in tempo ad alzarmi per prenderla in braccio che già ci aveva pensato Harry, alzandosi dalla sedia e raggiungendo il mezzo che conteneva sua figlia. La prese in braccio sotto agli occhi attenti di tutti e si rimise al suo posto con sta volta la bambina tra le braccia.

Tutti gli occhi che prima erano puntati su di me ora lo erano sulla bambina e la ringraziai mentalmente per avermi dato questo piccolo momento di libertà.

«Harry come si chiama?» Chiese subito Liam interessato, continuando a guardarla tutto il tempo senza mai spostare lo sguardo su altro e così tutti gli altri, persino Harry.

Darcy era così piccola che non si accorgeva di nulla se non di tenere lo sguardo fisso su quello del padre.

«Ragazzi vi presento Darcy, mia figlia.» Disse Harry orgoglioso, facendo un grande sorriso rivolto ai suoi amici, che un tempo erano anche i miei.

«Nostra figlia.» Tossì per finta per fargli capire che Darcy era prima di tutto mia figlia, ma questo non fece spostare lo sguardo dalla bambina e il mio commento fu del tutto ignorato. Tanto vale che me ne tornavo a casa se io per tutti loro non contavo più nulla.

«Ti assomiglia Harry.» Questa volta fu Zayn a parlare.

«Si davvero ti assomiglia tantissimo, sopratutto il colore degli occhi è identico al tuo.» Concordò Niall.

«L'unica prova certa che sia tua figlia Harry, sennò poteva essere di chiunque altro.» Disse freddamente Louis, l'unico che non aveva ancora aperto bocca.

Mi congelai sul posto sentendo quelle parole fredde dette da lui, offendendomi personalmente e offendendo anche la nostra vecchia amicizia. Come poteva anche solo insinuare che fossi una bugiarda o una che si faceva mettere incinta subito dopo la rottura con Harry.

Potevo capire che Harry ormai era un uomo pieno di soldi e qualsiasi donna poteva imbrogliare per incastrarlo, ma quella non ero io, e sapevano quanto l'avessi amato quando stavamo insieme, non avrei mai fatto una cosa del genere e dicevano di conoscermi.

«Louis.» Lo ammonì Harry, ma questo non bastò a fermarlo da quello che aggiunse poco dopo.

«No Harry. Lei si è presentata qui a New York così a caso con una bambina dicendoti che è tua figlia, senza neanche una prova che lo accerti. Non so come tu possa crederle completamente.» Sbottò Louis, facendomi sentire il groppo in gola e le lacrime pronte a uscire dai miei occhi.

Se questo era il suo pensiero, lo era anche degli altri o di Harry?

«Louis smettila non è andata così.» Mi difese Harry.

Mi sentivo oltremodo offesa, demolarizzata e male al solo pensiero che la mia Darcy poteva essere considerata una bastarda, per quelli che un tempo passavano la maggior parte del tempo con me.

«Come è andata allora sentiamo?» Disse Louis, senza degnarmi di uno sguardo, ma tenerlo sempre puntato su quello di Harry.

«È andata che sono venuta qui a New York per lavoro e di certo non sapevo di trovare lui o tutti voi! Ero sicura che non avrei mai svelato a Harry che Darcy fosse sua figlia o di fargliela conoscere, ma una settimana fa fu lui a venire nel mio appartamento a chiedermi spiegazioni su chi fosse il padre.» Cominciai a dire. «Non so cosa tutti voi pensiate di me, ma se tutti quegli anni che avete passato in mia compagnia non sono serviti a farmi conoscere da voi non è di certo colpa mia. Io mi fidavo di tutti voi e come sono stata ripagata? Abbandonata senza una spiegazione, senza avervi fatto nulla se non di fidarmi di quelli che un tempo reputavo amici e da te Niall, che eri come un fratello per me, non me lo sarei mai aspettata.» Non ce la feci più e con le lacrime che mi bagnavano il viso, presi la bimba dalle braccia di Harry e la rimisi nel passeggino pronta ad andarmene.

La mia fuga però venne fermata dal braccio di Harry che mi afferrò il braccio per farmarmi.

«No Summer non te ne andare.» Disse quest'ultimo in modo deciso. Per un attimo persi un battito, ma guardando la realtà dei fatti non meritavo questo trattamento da parte loro. «Louis ha detto solo cazzate ed è solo arrabbiato per avermi tenuto nascosta la tua gravidanza.» Cercò di giustificarlo con un pessimo risultato.

«Harry ma senti quello che dici? Come potevo dirti "Ehi sono incinta" se sei scappato via da me ancora prima che te lo dicessi! Un giorno sei scomparso con un puff e non ti ho più ne visto e ne sentito, non avendo nulla per poterti chiamare e farti sapere che ero incinta.» Gridai furiosa, facendo girare tutte le persone all'interno del bar, persino i baristi. Strattonai con forza il mio braccio dalla mano possente di Harry e uscii fuori, respirando l'aria che li dentro mi era mancata.

Cosa ci facevo qui a New York?

Angolo Autrice:

Sto correggendo tutti i capitoli e apportando molte modifiche, ma tranquilli che la storia resterà uguale a come l'avevo scritta.

Spero come sempre che il capitolo sia stato di vostro gradimento e se volete potete lasciarmi un vostro parere.

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