Capitolo 3
Capitolo 3
Ricordo
Summer's pov.
Passarono due giorni da quella telefonata e in questi due giorni la mia vita prese una brutta svolta. Furono due giorni vuoti, mi svegliavo solo per allattare la piccola e per prendermi cura di lei. Non riuscivo a svolgere le faccende di casa perché la mia mente era invasa da tanta tristezza e solitudine, e l'unica cosa a cui pensavo era la bambina.
Come poteva una telefonata togliermi tutto quello che mi rimaneva nella vita a parte Darcy. Lei era la mia unica ancora di salvezza in questo mondo che voleva solo distruggermi.
Non avevo più un lavoro, anche se era misero, era pur sempre un qualcosa che mi avrebbe aiutata ad andare avanti a crescere mia figlia.
Era assurdo essere licenziata senza un vero e valido motivo, e mi chiedevo come tutte le altre giovani mamme riuscissero a cavarsela nella vita, perché nel mio cammino per una vita semplice e felice trovai sempre solo un muro senza una via di fuga.
Dovetti riprendere le redini della mia vita e cercarmi un nuovo lavoro. Un lavoro migliore di quello che avevo prima, che mi garantisse una stabilità economica e che mi permettesse di crescere la bambina.
Prima di mettermi alla ricerca del lavoro, dovetti pensare al frigo che era completamente vuoto.
Perciò decisi di fare una doccia calda e rigenerante, mentre Darcy faceva il suo sonnellino pomeridiano, e mi preparai mettendomi solo dei semplici jeans a vita alta, una canottiera bianca, un cardigan nero pesante sopra e per completare il tutto ai piedi misi le mie adorate vans nere. Non ero la ragazza con i tacchi, preferivo di gran lunga la comodità al dolore.
Preparai anche Darcy mettendole una semplice tutina rosa, prima di metterla nel passeggino, e coprendola con una copertina che l'avrebbe tenuta al caldo.
Durante la doccia mi ricordai uno dei momenti passati con Harry, quando abitavamo in quella che era casa sua.
InizioFlashback
Mi alzai dal letto volendo raggiungere il bagno per buttarmi sotto il getto dell'acqua calda, ma venni fermata da una voce non appena uscii dalla stanza.
«Piccola, dove vai?» Sentii da una voce che conoscevo bene, meglio della mia si poteva dire.
Quando mi voltai verso di lui, mi persi in quelle due gemme che aveva al posto degli occhi. Erano così belli e intensi che ogni volta, che i miei occhi incontravano i suoi, mi perdevo in essi ed era sempre la sua voce a riportarmi alla realtà.
«Al bagno a farmi una doccia.» Risposi semplicemente, vedendolo fare un enorme sorriso mentre si alzò dal letto.
«Allora non ti dispiace se mi unisco a te.» Sussurrò a un dito di distanza dalla mia faccia, sentendo il mio corpo riempirsi di brividi.
«No affatto.» Come potevo dirgli di no? Per me era l'uomo più bello di questo mondo.
«Allora che aspettiamo, andiamo a farci questo bagno insieme.» Utilizzò il suo solito tono malizioso prima di allontanarsi da me e dirigersi verso il bagno, con tutto il ben di Dio di fuori.
«P-Pensavo di f-fare una doccia.» Balbettai stupidamente.
«No piccola, faremo un bel bagno caldo.» Disse. «Non devi arrossire e imbarazzarti ogni volta che mi vedi nudo, anche se amo quando arrossisci a causa mia.» Continuò spudoratamente, sapeva come mettermi in imbarazzo.
Mi portai le mani sulle guance sentendole calde, di sicuro erano rosse.
Quando lo raggiunsi in bagno aveva già girato la manopola dell'acqua calda per riempire la vasca, per poi buttarci dentro il mio, ormai diventato anche suo, bagnoschiuma. Diceva sempre che amava il profumo della mia pelle, che odoravo di fragola e che questo lo facesse impazzire.
Una volta che la vasca fu pronta, entrò dentro lasciandomi spazio per sedermi in mezzo alle sue gambe. Amavo passare dei momenti così intimi con lui, li rendeva unici e speciali.
Mi appoggiai contro il suo petto e poco dopo sentii la sua mano spostare i miei capelli dietro la schiena, così che avesse libero accesso al mio collo. Cominciò a lasciare dei dolci baci facendomi rilassare completamente e continuò con questa dolce tortura per altri pochi minuti. Davvero pochi perché subito dopo la sua mano raggiunse il punto più sensibile del mio corpo, sapendo che da li in poi non potessi più fermarlo.
«Cosa senti piccola?» Sussurrò al mio orecchio.
Tremai quando sentii il suo fiato contro la pelle del mio collo e come la sua mano continuava a massaggiare la mia area sensibile, per poi sussultare quando fece entrare un dito dentro di me. Cominciai ad ansimare forte quando capii di essere vicina a raggiungere l'apice.
«Piccola rispondimi se vuoi che continui.» Disse rudemente, mentre continuava a muovere quella sua grande mano.
Dentro di me sentivo delle forti sensazioni, ma volendo ottenere il piacere che tanto desideravo, dovetti rispondergli subito.
«S-Sento il bene che mi fai.» Affermai in preda al piacere.
«Lo sai quanto mi piace sentirti dire che ti faccio stare bene, per me è molto importante piccola.» Affermò levando subito la mano dal mio punto sensibile, facendomi fare una smorfia per non essere ancora venuta. «Non rimanerci male perché non ho ancora finito con te.» Concluse maliziosamente.
Mi sentii afferrare dai fianchi, facendomi girare verso di lui, e mi fece mettere a cavalcioni sul suo grembo. Nell'atto po' acqua uscii dalla vasca bagnando il tappeto e il pavimento, ma poco ci importava in quel momento perché entrò subito dentro di me.
Tirammo un sospiro di sollievo una volta che arrivò fino in fondo, e da li presi a muovermi su di lui. L'acqua usciva fuori dalla vasca ogni volta che entrava dentro di me, ma questo non potevamo controllarlo, eravamo sull'orlo del piacere più intenso e non potevo fermarmi. Le sue mani che erano ferme sui miei fianchi ogni tanto si spostavano sul mio seno per palpeggiarlo. Eravamo un tutt'uno e sperai con tutta me stessa che quel momento non finisse mai, che noi non finissimo mai.
Quando venimmo la sua mano raggiunse velocemente una mia ciocca di capelli spostandola dietro l'orecchio, circondando poi la mia vita con un braccio. Portò l'altra mano sul mio viso e mi accarezzò la guancia. Era ancora dentro di me e non voleva uscire, ci piaceva stare così uniti.
«Ti amo piccola.» Disse a poca distanza dalle mie labbra.
«Ti amo Harry.» Le sue labbra si avventarono sulle mie facendomi perdere in un bacio passionale. Non ne avevo mai abbastanza di lui, era tutta la mia vita.
FineFlashback
Arrossii a quel ricordo, ma non potevo permettere che ogni ricordo di lui influenzasse quello che era il mio presente. Dovevo crescere Darcy nei migliori dei modi ed essere forte per lei, e pensare sempre a Harry non faceva di certo bene al mio cuore.
Continua...
Angolo Autrice:
Ecco a voi il terzo capitolo della storia, spero vi sia piaciuto!
Sto correggendo tutti i capitoli e apportando molte modifiche, ma tranquilli che la storia resterà uguale a come l'avevo scritta.
- votate!
- commentate!
Mi raccomando ci terrei molto sapere i vostri pareri.
Baci.❁
Harryinmyheart
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro