Seconda Prova - Caccia grossa
Seconda prova - Fase a gironi
Girone: Boston
Giudice: Akyann
Cosa: un sottomarino
Quando: in inverno
Perché: è finito il cibo
Caccia grossa
Era pomeriggio inoltrato e il buio aveva già avvolto il molo, mentre le barche oscillavano pigre, sospinte dalle onde. Faceva freddo, all'aria aperta, così Biagio si sbrigò ad entrare nella taverna del porto. L'ambiente ormai familiare era piccolo e accogliente, e l'uomo tirò un sospiro di sollievo quando il caldo lo abbracciò. Si diresse al bancone e salutò Marina, la figlia del proprietario.
"Ti porto il solito, Biagio?", chiese la donna, mentre riponeva un boccale di birra nella credenza. L'uomo annuì e si sedette al suo posto abituale, appoggiato al bancone.
"Una bella moretta è quello che serve dopo una giornata di lavoro", asserì Marina, con un sorriso, porgendogli il caffè corretto con anice, rum e brandy.
"Mi ci vorrebbe una moretta vera!", sbuffò Biagio. Prese la bevanda calda e la sorseggiò con calma.
Marina ridacchiò e si allontanò per servire un altro cliente appena entrato. Era una ragazza giovane e formosa, sui vent'anni. Biagio la conosceva da quando aveva iniziato, a dodici anni, a uscire in mare con il padre e ad accompagnarlo, dopo la giornata di pesca, in quello stesso locale. Lei aveva tre anni, all'epoca, e la madre la portava lì per non lasciarla sola a casa, quando doveva coprire i suoi turni.
"... e quindi sono riuscito a catturarlo". Lo stralcio di una conversazione arrivò alle orecchie di Biagio e lo distolse dai suoi pensieri. Si voltò verso l'uomo che aveva sentito parlare: era Guido, un altro pescatore. Era seduto a uno dei tavoli, con un boccale di birra vuoto davanti a lui e il viso arrossato.
"Non ci credo", rispose uno dei tre avventori seduti insieme a lui.
"Non sto dicendo boiate, giuro!", si difese Guido, alzando le braccia. Gli altri risero.
"Si, come quella volta che avevi detto che avevi pescato una cernia di cinque metri!"
"Questa volta è diverso", continuò il pescatore e afferrò il boccale, scuotendolo sotto i loro occhi "La storia dello squalo sottomarino è vera!".
"Ma non ci stanno qua in Italia. E poi la storia del sottomarino è una stronzata". Guido abbassò il capo.
"E va bene, non mi credete. Tanto non m'importa". Gli altri risero ancora e continuarono a parlare della loro giornata. Guido si alzò e si diresse a passi pesanti verso il bancone, portando con sé il boccale. Si sedette e lo posò sul ripiano, facendo segno a Marina di riempirlo. Biagio alzò lo sguardo sull'uomo, si grattò la barba di tre giorni e si decise a parlare.
"Quindi, cos'è questa storia del sottomarino?", chiese. Ne aveva già sentito parlare: circolava l'idea dell'esistenza di una specie di squali bianchi, saltati fuori direttamente dalla preistoria, lunghi più di trenta metri. Lui credeva, naturalmente, che si trattasse di una bufala, però era lo stesso incuriosito. Guido guardò Biagio, poi scrollò le spalle.
"Che t'importa? Tanto non ci crede nessuno. Eppure io l'ho visto, con questi occhi", e si indicò il viso con l'indice e il medio della mano destra. "Anzi, l'ho pure catturato!"
"E quando è successo?"
"L'altro ieri. Ero uscito in barca -sai, la mia barca migliore, quella nuova nuova. Ero uscito in mare e mi ero allontanato dal porto. Faceva un freddo boia, erano le sette e il Sole non era ancora uscito. Stavo al largo da un pezzo, e non ci stava manco un'acciuga in giro", raccontò. Marina, nel frattempo, gli aveva portato la birra e lui aveva buttato giù un lungo sorso.
"E poi?", lo esortò Biagio.
"Beh, poi vedo questa pinna che viene verso di me. Quella di uno squalo, ti dico. Me la stavo facendo sotto dalla paura. Fatto sta che si avvicina e quindi provo ad andarmene, tiro su le reti in fretta", Guido fece un'altra pausa per bere, poi continuò. "Allora finalmente faccio partire il motore, ma quello mi inizia a seguirmi. Se uscivo con la barca vecchia, sicuramente mi prendeva. Comunque, fatto sta, che quello non si scolla e non posso portarlo al molo. Così prendo e vado in quella grotta sulla spiaggia -quella che sta vicino al quella villa bella grande, hai capito no? Una grotta grande, il mare è alto anche là dentro, però si può attraccare sugli scogli vicino alle pareti. Ci si può andare pure via terra, ci sta una piccola apertura. Allora vado là -e quel coso continua a seguirmi. Entro nella grotta con la barca, getto l'ancora e scappo sugli scogli e corro via, ma corro veloce, ma proprio tanto. Sembrava di avere il diavolo alle calcagna, e forse era pure vero".
Biagio rimase in silenzio. Fissava il fondo della tazza e pensava quanto quella storia fosse assurda. Però un grillo gli era entrato in testa e continuava a mormorare di crederci, a quel racconto, per quanto incredibile.
"E sai, una cosa ancora più strana?", disse Guido. "Il sottomarino è rimasto là. Non riesce più a uscire. Ieri sono tornato indietro per recuperare la barca e stava ancora là. Ha fame, poveraccio. Ma io non pesco niente con la barca vecchia e nella grotta non c'è cibo".
Biagio alzò lo sguardo. Sollevò un sopracciglio e fissò l'altro. Pensava che Guido l'avesse ucciso, non tenuto là. E poi che senso aveva? Ma soprattutto, perché preoccuparsi di uno squalo. Che storia allucinata. Scosse la testa. Guido inventava sempre storie strane ed era anche un po' ubriaco. Forse ne stava sparando una più grossa dell'altra, eppure questa volta una parte di Biagio voleva crederci.
"Vattene a casa, Guido, che sei ubriaco", s'inserì con tono amichevole Marina. Gli sorrise e poi continuò. "Altrimenti come farai ad alzarti domani e badare al tuo amico nella grotta?".
Biagio rise, insieme agli altri avventori nell'osteria. Guido arrossì ancora di più, gettò le monete sul bancone e, mugugnando qualcosa di incomprensibile, uscì.
Biagio lo vide sbattere la porta e si alzò a sua volta.
"Te ne vai anche te?", chiese Marina. Lui annuì e pagò la moretta.
"Oggi è stata una giornata pesante", disse. "Voglio tornare a casa".
Quando uscì dalla taverna, l'aria gelata lo aggredì prepotente. Quell'inverno era particolarmente più freddo dei precedenti, e il pescatore si strinse nel cappotto. La storia di Guido continuava a ronzargli in testa. Voleva vedere con i suoi occhi e smascherare una volta per tutte quel ciarlatano, ma allo stesso tempo... forse era per la luce nei suoi occhi, forse per la piega della sua bocca, non lo sapeva, ma tant'è che un po' ci credeva in quella storia. Camminò velocemente fino alla grotta di cui aveva parlato il marinaio, e quando arrivò aveva il fiatone. Prima di entrare nell'insenatura esitò. Guido era un pazzo, un ciarlatano. Quella era un'altra delle sue storie assurde, solo questo. Entrò. Il freddo invernale si insediava fino alle ossa, e nella grotta l'umidità rendeva l'aria ancora più gelida. Biagio rabbrividì quando gli parve di vedere qualcosa muoversi nell'acqua. Si avvicinò con il cuore che batteva forte.
Era la barca di Guido, attraccata a uno scoglio. Il pescatore sospirò.
Non fece in tempo a gridare, quando due mani lo afferrarono per le spalle e lo spinsero nel mare. L'acqua gli inzuppò i vestiti portandolo a fondo. La paura lo assalì insieme al freddo ghiacciato. Annaspò e riuscì a portarsi a galla. Guido lo osservava dall'alto, sicuro, sulla terra. Nel buio, intravide una pinna enorme che fendeva il mare avvicinarsi. Guido sorrise, quando Biagio cominciò a gridare.
"Scusa eh, non è che ce l'ho con te, ma avevo finito il cibo e non sapevo che dargli".
Note
1) Aggiorno per sistemare il solito problema delle parole attaccate -.-" Quando Wattpad finirà di farmi scherzi simili esulterò.
2) Lo squalo bianco sottomarino è veramente una leggenda. La foto all'inizio lo testimonia. Cioè, non dico che esista l'animale, ma la diceria si. E si chiama proprio sottomarino, già ;)
3) Gli errori grammaticali nei dialoghi sono voluti. Ho tentato, non so con quanto successo, di imitare una parlata da persone che non hanno frequentato la scuola, diciamo. E sarà saltata fuori pure una leggere inflessione dialettale romana, probabilmente.
4) La storia teoricamente è ambientata durante gli anni '50. Ma tanto il contesto storico temo non si capisca granché.
5) Ah, giusto. Fatemi spiegare il titolo: ancora non ne ho trovato uno che mi piaccia, però ho dovuto pubblicare per rispettare la scadenza. Non appena mi verrà in mente, aggiornerò. Scusate il disagio :,)
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