"Dov'eri la mattina di venerdì scorso?"

"A lavoro, come sempre, credo. Si, il mio capo mi aveva consegnato un lavoro importante ed ero parecchio occupato"

"Poi sei tornato a casa, verso sera"

"Si, esatto"

"Sai dirmi l'orario preciso?"

"No, io... i miei ricordi sono un po' confusi"

"Lo credo bene. Sei tornato e l'hai trovata"

"Si, ho aperto la porta, le luci erano spente. Credevo non fosse ancora rientrata, così ho acceso la luce e sono andato in cucina e... non credo di riuscire a continuare"

"Cosa credi tu ora non è importante. Rispondi. Cos'hai visto?"

"Cosa dovrei dirti? Sai già cos'ho visto! Era lei, a terra, stesa sul pavimento. Era rosso, il pavimento, e mi ricordo che all'inizio ho pensato che... che... no, non ci riesco! Smettila, ti prego"

"Hai pensato cosa?"

"Cosa avrei dovuto pensare? Credevo fosse un incubo! Ma era reale, reale, reale! Adesso la vedo sempre, è sempre davanti ai miei occhi! La sogno e vedo lei che mi guarda, con il cranio spaccato e il sangue che scende, che le macchia i vestiti e il pavimento! E l'attizzatoio che sembrava verniciato di rosso, lì accanto!"

"Calmati"

"Come faccio a calmarmi!"

"Urlare è inutile. Siediti, respira"

"Si... mi siedo, ecco. Fatto. Cristo, cristo, non riesco ancora a crederci..."

"Era calda, quando l'hai trovata"

"Lei... cosa?"

"Il suo corpo era ancora caldo, quando l'hai trovata"

"Non lo so, non l'ho toccata... ma che domande sono-"

"Silenzio. Non era una domanda. Potevi sentire il calore che scivolava via da lei, sotto le tue dita. Lo senti ancora adesso"

"Io... no, non è vero. Non riesco a capire"

"Si, sei in grado di capire. Dov'eri quella mattina?"

"Smettila di fare domande di cui sai già la risposta!"

"E tu non mentirmi più, confessa quello che hai fatto! Non eri al lavoro!"

"No, io ero lì, si, ti prego"

"Smettila di frignare! Hai staccato dal lavoro, sei uscito e sei andato a casa. Avevi appena scoperto della relazione che lei aveva con il tuo capo"

"Non è vero, non è vero"

"L'attizzatoio non era sul pavimento. Era vicino al caminetto. L'hai preso in mano"

"Zitto"

"L'hai colpita"

"Zitto"

"Una, due, tre volte sulla testa"

"ZITTO!"

"È inutile che tu cerchi di mettermi a tacere rompendo uno stupido specchio. Io non sono lì"

"Ti prego, vattene, ti prego, ti prego"

"Non posso, lo sai. Sono solo una voce nella tua testa"

Nota
Drabble di 400 parole, secondo il contatore di Wattpad. Mi ha divertita scriverla, anche se temo di aver sfiorato un tema un po' banale con la confessione di un omicidio. Ma questa è colpa dell'influenza di tutte le serie tv gialle che mi guardo.
Spero l'abbiate apprezzata!