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51.-Romantic Weekend-

-È una sorpresa per me?- Domandò il castano al miglior amico.

-Si. E non ti preoccupare, i tuoi genitori sanno già tutto. Ho spiegato che saresti stato con me questo weekend, gli ho fatto vedere dove siamo e la prenotazione è appunto con i nostri nomi. Non c'è nessun altro.- Spiegò il biondo tranquillamente.

Eren era andato a casa dell'amico un venerdì pomeriggio, in quel momento gli aveva rivelato che aveva organizzato una particolare gita. Così il castano si era incuriosito, ma Armin restava parecchio evasivo.

Sentì il campanello suonare, così il più piccolo prese la direzione del piano inferiore della sua enorme ed accogliente casa. 
Prima di aprire la porta d'ingresso si voltò verso l'amico.

-Girati.- Gli ordinò dolcemente.

-Perché?- Si accigliò il più alto.

-Devo bendarti. È una sorpresa, dopotutto.- Sorrise mostrando un pezzo di stoffa bianco tra le mani.

-Oh... va bene.- Mormorò obbedendo al più piccolo.

Armin velocemente bendò il ragazzo, poi aprì la porta.
Colui o colei che aveva suonato al campanello non parlò ed al castano fu molto difficile capire chi fosse.

-Andiamo, Eren.- Disse il biondo afferrando l'amico per mano.

-Ma... chi era?- Chiese il castano camminando terrorizzato di cadere a terra o di farsi male.

-Nessuno... il postino...- Mentì spudoratamente il biondo.

Portò il miglior amico in auto, lo fece salire nel sedile posteriore insieme a lui e gli allacciò la cintura.

-Posso toglierla?- Chiese Eren avvicinando le mani sulla benda.

-No!- Esclamò il più basso. -Devi aspettare finché non saremo arrivati.-

-Quanto ci metteremo?- Chiese Eren appoggiando una mano fuori dal finestrino.

-Non saprei...- Borbottò Armin mentre qualcuno suggeriva la risposta. -Un'oretta...-

-Devo stare un'ora così?!- Esclamò Eren lasciando trapelare una risata.

L'auto partì all'improvviso, ed i passeggeri in silenzio decisero di ascoltare la musica.
Fu più che altro una scelta dell'autista, così da permettere al castano di non riconoscere le altre persone in auto.


Mancava poco all'arrivo ed il più piccolo della combriccola lo fece sapere al migliore amico.
Ad Eren cominciò a risultare sospetta una cosa.

-Armin?- Lo chiamò cercandolo con una mano.

-Dimmi.- Replicò facendo cenno agli altri di spegnere la musica.

-Ma la tua auto si guida da sola?- Domandò ingenuamente e per poco le persone ancora nell'ignoto non scoppiarono a ridere.

-No, certo che no.- Rispose il biondo corrugando le sopracciglia.

-Se è così, chi sta guidando l'auto?- Chiese preoccupato il castano.

-I... i miei genitori...- Mormorò mentendo il biondo.

-Ah... Salve.- Li salutò arrossendo per essere stato maleducato con gli Arlert.

-Ci fa piacere conoscerti.- Parlò una delle due persone improvvisando una voce femminile.

-Anche a me.-

-Siamo arrivati, ragazzi.- Parlò qualcun altro, questa volta, con una voce più profonda per imitare il padre di Armin.

L'auto si fermò, permettendo all'autista di parcheggiare. Eren intanto si guardava intorno nonostante non potesse vedere nulla.

-Aspetta, vengo ad aprirti la portiera.- Disse Armin scendendo dall'auto.

Il castano aspettò mentre le altre due persone scendevano dalla macchina, la portiera si aprì ed una mano afferrò il braccio del ragazzo.

-Armin, quando posso togliere la benda?- Domandò sentendo altre voci intorno a lui.

-Appena saremo dentro.- Rispose trascinando l'amico da qualche parte.

-Dentro? Dove?- Chiese ancora più curioso il castano.

-Ci siamo quasi.-

Eren poté udire una voce femminile domandare qualcosa al biondo.
Chissà cosa pensava nel vedere uno dei due ragazzi bendato, si sarebbe messa a ridere.

Quasi a sapere della condizione del castano, la donna fu molto gentile nel chiedere i nomi dei due amici.

-Jaeger ed Arlert.- Rispose per entrambi il più piccolo.

-Ecco a lei.- Disse con un sorriso la donna porgendo qualcosa che tintinnò entrando in contatto con la mano del biondo.

'Chiavi?' Pensò tra sé e sé il castano.

Sentì Armin strattonarlo da qualche parte. Ancora più confuso, dal luogo in cui l'amico l'aveva portato, evitò di porre domande.

Una serratura scattò ed il biondo oltrepassò la porta.
Fece sedere il miglior amico su un letto o un divano, prima di richiudere la porta.

-Quindi, ora posso...- Il castano non riuscì a terminare la frase che un bacio da parte della persona dinanzi a lui lo interruppe.

Terrorizzato appoggiò entrambe le mani sulla vita magra di Armin, mentre quest'ultimo portava le mani sul viso del ragazzo.
Accarezzò le guance arrossite del più alto, staccandosi da lui per mancanza di fiato.

-Armin? Cosa stai facendo?!- Esclamò il ragazzo confuso.

L'amico costrinse il castano a stendersi, cosicché il ragazzo potesse capire di ritrovarsi su di un letto.
Il peso di una persona lo bloccò mentre questa riprendeva a baciarlo.

Eren avvolse le proprie braccia dietro il collo dell'amico, cercando di capire le intenzioni del biondo.

-Sorpresa.- Sussurrò la voce del presunto miglior amico del giovane.

La benda venne tolta dagli occhi del castano, rivelando un uomo corvino al posto di Armin.
Il professor Ackerman era avvinghiato all'amato, il quale scioccato si lasciava baciare da Levi.

Non capiva dov'era, non capiva come fosse finito lì e dove fosse finito il miglior amico.
In quel momento non gli importava, stava nuovamente baciando il più grande dopo più di un mese.



-Ti è piaciuta? La sorpresa, intendo.- Chiese il corvino coprendo il più giovane con le coperte.

-Tanto, 'gigante'.- Rispose il ragazzo abbracciando l'amato. -Anche se credevo di essere arrivato con Armin.-

-Infatti è così. Lui è nella propria stanza.- Ammise il più grande stampando un piccolo bacio tra i capelli del castano.

-Ma... era lui ad avere le chiavi della stanza e... ed è entrato lui con me... e ha detto i nostri cognomi.- Parlava a scatti, preoccupato di aver fatto confusione o di aver scambiato la voce dell'uomo per quella del biondo.

-Questa è la sua stanza, si. Ma nessuno ci vieta di scambiarcela. Io gli ho dato la mia, prenotata a parte, e lui la sua. Era l'unico modo per non insospettire i tuoi genitori e se dovessero chiedere vedrebbero il nome di Arlert, non il mio.- Spiegò il professore stringendo a sé il più piccolo.

-Oh... siete proprio diabolici.- Commentò sarcastico il giovane. -Però...-

-Cosa?-

-Armin tutto solo... mi dispiace.- Pensò ad alta voce il ragazzo.

-C'è Kirschtein con lui.- Rispose il più basso.

-Davvero?-

-Certo. Abbiamo organizzato tutto questo, dopo che te n'eri andato dal bar la settimana scorsa. Possiamo chiamarlo 'Weekend Romantico'.- Sorrise il corvino ricevendo un dolce bacio dal più piccolo.

-Grazie! Ti amo così tanto, 'gigante'.-

-Anch'io, piccolo.-

I due amanti si strinsero in un abbraccio, sotto le coperte data l'alta quota di quel luogo. Avevano fatto l'amore, dopo un lungo periodo di paura, di tristezza e di dolore.
Si erano finalmente ritrovati e potevano passare un weekend insieme, lontano da tutti, in montagna.

-E i genitori di Armin?- Chiese ancora il più piccolo.

-Che genitori?-

-Si, ci hanno portato loro.- Annuì il giovane.

-Eren... c'ero io al posto di guida e Kirschtein era al mio fianco.- Spiegò il corvino sghignazzando.

-Scherzi?! Ho sentito anche le loro voci.- Obiettò il castano ricordando chiaramente la 'madre' ed il 'padre' di Armin.

-Siamo bravi, no?- Ironizzò il professore.

Eren sgranò gli occhi e spalancò la bocca.

-Ora sarei curioso di sapere quale delle due voci tu abbia fatto.- Ammise scoppiando a ridere.

-La donna, ovviamente.- Si atteggiò l'uomo causando una risata da parte del giovane, il quale spinse il corvino a ridere con lui.



//Due aggiornamenti oggi🙈 perché sono buona😂🤙🏻

Ma in 'Junior High', quanto sono patatosi?😍😍\\

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