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5.-Armin-

Le lezioni si erano ormai concluse da qualche minuto, Eren si sarebbe dovuto incontrare con il ragazzo incaricato di aiutarlo.

Si erano dati appuntamento la sera precedente in biblioteca, tipico luogo amato da chi è considerato un 'cervellone'.

Il castano corse fuori dall'aula prima che il professor Ackerman potesse chiamarlo o semplicemente prima che rimanesse solo con lui.

Raggiunse la biblioteca a fatica, non sapendo nemmeno che esistesse in quella scuola. Una volta dentro non fu difficile trovare il biondo.

Il più piccolo già lo aspettava seduto ad un tavolo, Eren si avvicinò al ragazzo sedendosi accanto.

-Ciao Armin.- Lo salutò con un sorriso.

Il biondo ricambiò anche lui con un tenero sorriso.

-Ci eravamo messi d'accordo per matematica ieri, giusto?- Disse il castano per rompere il ghiaccio.

Armin annuì ed entrambi tirarono fuori dallo zaino i libri.


Aiutare Eren richiedeva molta pazienza e molta calma. Non riusciva bene a capire ogni argomento e ci voleva particolare attenzione nello spiegare una lezione, anche se essa era una delle più semplici.

-Come fai a capire tutte queste cose?- Chiese il castano una volta finito di studiare.

-Beh...- Il più piccolo arrossì lievemente. -Credo sia dovuto al fatto che non ho molti altri passatempi. E poi... mi piace studiare e... conoscere.- Rispose un po' nervoso.

-Hai delle strane abitudini...- Commentò Eren. -Non hai amici?-

Il più piccolo fece cenno di no abbassando il capo. Era imbarazzato ed aveva paura di un possibile giudizio che il castano si sarebbe potuto fare.

-Eppure non sei antipatico. Forse sei un po' timido, ma sei davvero gentile e dopo oggi posso dire che hai anche un grande pazienza.- Confessò il più grande con un sorriso.

-Grazie...- Balbettò il biondo abbassando lo sguardo sulle proprie mani.

-A me piace la tua compagnia.- Lo confortò Eren, con una pacca leggera sulla spalla magra del nuovo amico. -Qualsiasi volta ti va di scrivermi o di passare un pomeriggio con me, chiamami. Mi farà di certo piacere.- Aggiunse lasciandogli un abbraccio veloce.

Si alzò dalla sedia stiracchiandosi, prese lo zaino estraendo il cellulare.

Sgranò gli occhi leggendo che lo sconosciuto gli aveva scritto.

'Meglio che vada...' Pensò salutando l'amico.

Uscì dalla biblioteca digitando freneticamente un messaggio, che attirò la curiosità del biondo.

Secondo il più piccolo pareva parecchio agitato, ma sotto sotto sembrava contento del messaggio.

'Meglio non immischiarmi.' Pensò tornando a leggere il proprio libro. 'Più tardi andrò a informare il professore.'

Eren intanto aveva raggiunto un piccolo bar vicino a casa, si era seduto ad tavolo da solo prendendo solo un succo alla mela.

-Allora... Armin è un buon professore?- Chiese lo sconosciuto ironicamente.

-Sicuramente molto di più di quel 'gigante'. Ma come lo sai? E come lo conosci? Non dirmi che parli pure con lui!- Si agitò il più piccolo corrugando le sopracciglia.

-Mi sento tirato in causa quando usi quel soprannome. Te l'ho detto che sono molte cose, ma non ti dirò come lo conosco. E se anche fosse?- Rispose il contatto ridendosela per la preoccupazione eccessiva del castano.

-Sei geloso?- Chiese poi non ricevendo risposte.

-E se anche fosse?- Scrisse il ragazzo copiando la domanda dello sconosciuto.

-Ti diverti, Jaeger? Bene, goditi la tua bibita... Ah! Sta per entrare la tua 'ragazza'- Lo salutò il contatto stupendo il giovane.

Non solo sapeva che si trovava nel bar, ma che Mikasa era appena entrata nel bar seguita da Jean.

-Non hai indovinato la bibita che sto bevendo. Che 'stalker' sei?- Lo riprese il più giovane volendo, a tutti i costi, farlo sentire inferiore almeno per una volta.

-Succo di mela. Almeno copri la bottiglia o girala. Si vede l'etichetta.- Rispose il contatto lasciando di stucco ancora una volta il più piccolo.

Eren spense il cellulare notando gli amici sedersi con lui al tavolo.
Ce l'aveva ancora con Jean per la lezione di quel giorno, ma Mikasa poteva dire la stessa cosa.

'Proprio qui dovevano capitare?' Si chiese sospirando lievemente.

-I tuoi colpi bassi sono degni di te, Jaeger.- Borbottò il ragazzo più alto stringendo una spalla della corvina.

-Come scusa?-

-Dai, oggi a lezione. Potevi evitare.- Ritentò Jean.

-Non mi sembra sia un tuo problema. Se c'è qualcuno che deve lamentarsi con il mio comportamento, quella è lei.- Disse il castano indicando la ragazza seduta difronte a sé. -Credo possa farcela da sola a difendersi.-

Jean sbuffò incrociando le braccia, mentre la giovane guardava tristemente Eren.

-Non l'ho fatto apposta, ieri notte.- Si scusò la corvina abbassando lo sguardo.

-Neanche la volta prima? Nemmeno quella prima ancora? Mikasa sono ormai mesi, per non dire anni, che fai così.- Ribatté il castano. -Così facendo, stai tranquilla che di te non mi innamoro.- Concluse dirigendosi a pagare.

La ragazza si lasciò prendere dalle lacrime, mentre Jean la confortava.
Eren uscì dal locale mandando un messaggio al nuovo amico.

-Grazie ancora per le ripetizioni di oggi.- Gli scrisse allegando un cuoricino.

In quello stesso istante un'altra persone contattò il giovane.

-Scrivi con un altro?-

-Davvero, comincio a pensare che sia tu quello geloso.- Rispose il castano annoiato.

-Usi solo il maschile con me.- Commentò lo sconosciuto cambiando discorso.

-Perché sei una ragazza? Se scopro che sei Mikasa giuro ti denuncio.- Si preoccupò il più piccolo.

-Sei poco sveglio. Ti ho detto che sono più grande e non sono un tuo amico. Grazie per non denunciarmi!- Scrisse il contatto ridendosela.

-Giusto... Questo non significa che tu non sia da denuncia. Chi mi assicura che non sia un maniaco, un pedofilo o un pervertito. Mi spii anche quando sono sotto la doccia?!- Eren scoppiò a ridere entrando in casa propria, nonostante la questione della doccia lo preoccupasse.

-Grazie per le descrizione 'azzeccate', ma no. Sono solo uno di quelle tre tipologie, almeno agli occhi delle persone se sapessero di questi messaggi.- Rispose in fretta lo sconosciuto, mentre il castano fissava allibito lo schermo cercando di trovare quale parola descrivesse colui che gli scriveva.

-Un'altra cosa, non ti spio sotto la doccia. Non sono così 'malato', ma non nego che... no lascia stare!- Si corresse senza cancellare la parte compromettente del messaggio.

Eren allibito digitava emoticon sconvolte continuando a cercare la parola.

'Sapessi ciò che ho scritto veramente...' Pensava tra sé e sé, non conoscendo il vero significato delle tre parole.

-Bene perché dovrei andarci ora. Posso chiederti una cosa?-

-Qualsiasi, piccolo.-

Il castano si bloccò un'ulteriore volta. Come l'aveva chiamato? Quanto vorrebbe possedere un minimo di intelligenza di Armin.

-Dimmi solo se sei un maschio o una femmina.- Lo implorò il più piccolo chiudendosi in bagno.

Il contatto ci mise un po', stava decidendo cosa rispondere al ragazzo il quale era già entrato nella vasca.

Lo sconosciuto gli rispose ed il giovane poté dire di aver un'informazione in più, oltre a quelle che il contatto gli aveva lasciato sparse per la chat.

-Sono un maschio.-




//😂😂 cavolo Eren ce la puoi fare!\\

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