53. -Cry-
'Ha accettato! Ha accettato!'
Come una ragazza, Levi, gironzolava per la casa contento per essere riuscito ad ottenere 'qualcosa' dal castano.
Ma sarebbe bastato davvero un mese, per farlo innamorare una seconda volta?
Doveva farlo ricredere. Doveva dimostragli che era cambiato. E doveva fidarsi ciecamente di lui.
'Un'impresa da poco.' Commentò sarcastico il corvino, preparando la lezione del giorno seguente.
-Buongiorno.- Lo salutò, in coro, la classe.
Era una prima, ed erano per lo più tutte femmine, le quali adoravano il professor Ackerman.
Per tutti gli anni, dopo la terza liceo di Eren, la fama dell'uomo non era diminuita. Sembrava, quasi, che più anni avesse più diventava bello.
Il corvino si sedette alla cattedra, facendo cenno agli studenti di sedersi.
Ogni volta che metteva piede in classe, gli tornava in mente l'ex fidanzato.
Un tempo era un suo alunno e i muri dell'aula di storia, per fortuna, non potevano parlare e raccontare cosa era successo tra quei banchi.
Levi fece trapelare un sorriso, che non sfuggì alle studentesse, poi si alzò e diede inizio alla lezione.
Si voltò verso la lavagna cominciando a scrivere date significative e a spiegare cos'era accaduto in quegli anni.
-Professore?- Alzò la mano una ragazza bionda.
-Si?-
-Lei è sposato?- Domandò notando un anello nell'anulare del corvino.
Tutte le amiche o, per lo meno, le studentesse interessate all'uomo si unirono alla compagna, ponendo domande.
-È vero, professore?- Chiesero quasi tutte insieme.
-Non sono sposato.- Rispose infastidito, come sempre quando le ragazze gli ponevano domande personali. -Non ancora.- Borbottò distruggendo qualsiasi fantasia delle ragazze.
-È com'è?-
-È bella?-
-È una professoressa? Magari di questa scuola.-
-Io ho sentito dire che era una sua studentessa...-
Le voci delle ragazze invadevano la mente del professore, e dei pochi ragazzi in classe.
Il corvino cercò di riportare l'attenzione sulla lezione, non riuscendoci.
'Di nuovo?!' Si arrese a fine dell'ora, il professore.
Levi, a pomeriggio inoltrato, non aveva ancora abbandonato la scuola. Doveva correggere dei compiti e aveva in mente di scrivere ad Eren. Chiedergli di incontrarlo era troppo, ma se per puro caso avesse scoperto dove si trovasse, allora l'avrebbe raggiunto.
-Piccolo?-
-Avevo paura non mi scrivessi oggi. Sono già le cinque del pomeriggio.- Rispose il più giovane ironicamente.
-Aspettavi un mio messaggio? Ci hai messo davvero poco a rispondere.- Commentò il corvino.
-Cosa c'è?-
-Davvero non vuoi chiedermi niente?- S'incuriosì il professore.
-No. Altrimenti ti avrei scritto io.-
-Questo è vero.- Ammise il più grande. -Ma già che ci sei, chiedimi tutto quello che vuoi.-
-Non saprei cosa. Tu perché mi hai scritto?- Domandò il castano.
Era palese come il ragazzo volesse cambiare discorso, e spostare l'attenzione sul corvino.
-Te lo sei scordato? Devo farti innamorare di me, ancora.-
Eren aspettò qualche minuto prima di rispondere. Forse cercava qualcosa da chiedere a Levi, forse lo trovava troppo insistente o forse non aveva voglia di parlare con il professore.
-So cosa chiederti.-
-Avanti.- Lo incalzò il più grande.
-Com'è andata a scuola?-
'Sul serio?' Si meravigliò l'uomo. 'Tra tutte le cose che potrebbe chiedermi, proprio questa?'
-Bene... a parte le solite domande da parte delle studentesse.- Rispose sinceramente il corvino.
-Le 'solite' domande? Credo sia la prima volta che me ne parli.- Replicò il castano. -Cosa ti hanno chiesto?-
-Se fossi sposato. Poi si sono aggiunte altre domande, riguardanti chi fosse la 'fortunata'.-
-E?-
-E gli ho detto la verità.- Scrisse il professore, afferrando la propria borsa e dirigendosi verso il corridoio.
-Cosa?! Che gli hai detto?-
-Che ancora non sono sposato.- Rispose causando, probabilmente, un sospiro di sollievo nel ragazzo.
-'Ancora'?-
-Ti sposerò. È una promessa.-
Ci furono altri minuti di pausa, interminabili e pieni di tensione.
Chissà cosa pensava il ragazzo di Levi.
-Dove sei, ora?- Chiese all'improvviso il giovane.
-Sto uscendo da scuola.-
-Ottimo.-
'Cosa gli serve saperlo?' Si accigliò il corvino, aprendo la porta di entrata ed accorgersi della pioggia.
Il professore roteò gli occhi al cielo, mentre dentro la sua mente si malediceva per aver voluto a tutti i costi parcheggiare lontano.
Fece per incamminarsi sotto la pioggia, ma un ombrello rosso lo ripararono.
Cercò il proprietario dell'ombrello, incontrando degli occhi verdi fissarlo. I suoi occhi verdi preferiti.
-Eren?- Mormorò sorpreso di ritrovarsi il castano difronte. -Che ci fai qui?-
-Ti aspettavo.-
Levi sgranò gli occhi, confuso dai modi di fare del giovane.
-Perché?-
-Perché sapevo che saresti venuto senza ombrello.- Rispose con fare ovvio il ragazzo.
-E come? Mi hai seguito questa mattina per saperlo?-
-Non mi abbasserei mai a certi livelli.- Replicò acido il più piccolo. -Diciamo che qualcuno ha parcheggiato l'auto vicino alla casa dei miei genitori. E sicuramente non aveva guardato le previsioni o notato che il cielo era pieno di nuvoloni.-
Il corvino abbassò il capo, imbarazzato per essere stato scoperto. Non voleva che Eren lo considerasse uno stalker, per aver lasciato l'auto così vicino a lui.
Ma non era riuscito a farne a meno.
-Avresti potuto lasciarmi tornare a casa sotto la pioggia.-
-Perché? Non vuoi ricordarti di quando in terza liceo siamo tornati a casa sotto questo ombrello?- Chiese il ragazzo, incamminandosi verso la strada di casa con il corvino affianco.
Il più piccolo guardava la strada davanti a sé, senza porre domande e senza guardare il corvino accanto a lui.
Levi, invece, era concentrato sul ragazzo, che dopo tempo aveva di nuovo al proprio fianco.
-Porti ancora l'anello.- Disse senza rendersene conto, Levi, riferendosi al gioiello della proposta di matrimonio.
-Ti dispiace?-
-No, ma credevo volessi dimenticarmi e... che non mi volessi più.- Mormorò il più grande nervoso.
-Risulta faticoso dimenticare una persona, se quella persona mi cerca di continuo.- Replicò il castano. -E... e per quanto io ti possa detestare, non riesco a non pensare a quella proposta.-
-Quindi... vuoi sposarmi anche tu?-
-Se non avessi conosciuto il vero te stesso, allora si.- Annuì il ragazzo.
-Ma quello non ero io! Cioè... ero io, ma c'era uno sconosciuto e...- Il corvino venne interrotto dal più piccolo.
-Avevo detto di non parlare di quella settimana e dello sconosciuto.-
-Scusa.- Sussurrò il più basso.
Levi ed Eren ripresero a camminare nel silenzio, solo il rumore della pioggia si udiva ed ogni tanto un'auto passava accanto a loro.
Il corvino voleva abbracciare o solo stringere il braccio del ragazzo, com'erano soliti fare quando tutto andava bene.
Ed in quel momento non poteva. Eren e Levi erano ex fidanzati, non si potevano nemmeno definire amici.
Cosa erano diventati?
Non erano conoscenti, non erano colleghi e non erano una coppia.
Come si definisce quel tipo di relazione?
Levi, pensando alla situazione assurda, aveva lasciato che alcune lacrime bagnassero le sue guance. Il ragazzo accanto non se n'era accorto, dato che il corvino piangeva in silenzio.
Arrivarono davanti all'auto del più grande, in poco tempo, era leggermente distaccata dalla casa dei genitori di Eren.
Quest'ultimo aspettò che il più basso salisse in auto e se ne tornasse a Trost.
Si voltò verso il professore, accorgendosi che qualcosa non andava. L'uomo se ne stava con una mano davanti agli occhi, ed il ragazzo poté intuire che stesse piangendo, ma che non voleva darlo a vedere.
-Stai piangendo?- Gli chiese il castano.
-No. È pioggia.- Balbettò il più grande, aprendo lo sportello dell'auto senza alzare lo sguardo sul giovane.
Eren afferrò il polso della mano con cui, il più basso, nascondeva le lacrime.
Lo costrinse a guardarlo negli occhi, come l'uomo aveva fatto in terza liceo con lui.
-Dei tuoi occhi.- Ripeté, le stesse parole del corvino, asciugandogli le lacrime.
Era successo come anni prima, ma i ruoli si erano invertiti. Levi interpretava la parte dell'adolescente innamorato, mentre Eren dell'uomo che non voleva saperne del corvino.
-Perdonami.- Mormorò il professore salendo, definitivamente, in auto.
//🐙pareri su Assassination Classroom? 🤔
Amo troppo Koro-sensei e Karma😍\\
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