18. -Like This Way-
-Preferirei... ecco... andare da solo.- Mormorò il castano ricordandosi dell'ultima volta, in cui era salito in auto con l'uomo difronte a lui.
-Non sono in macchina, intendevo a piedi, dato che piove.- Spiegò il biondo aprendo l'ombrello.
Eren scrutò il più alto, di spalle, roteò gli occhi poi si avvicinò all'uomo.
-Va bene.- Annuì affiancandolo sotto l'ombrello.
Erwin sorrise chiedendo da quale parte fosse la casa dei migliori amici del castano.
Camminavano silenziosi sotto la pioggia, come se fossero semplici conoscenti, come se non avessero nulla da dirsi.
Il più giovane voleva parlare con l'ex professore e, forse, chiedere come risolvere la situazione con il fidanzato. Ma fidarsi di Erwin?
L'aveva già fatto anni prima, e tutto si era ritorto contro, poi il biondo aveva domandato scusa ed i due andavano d'accordo e si erano lasciati alle spalle il 'quasi stupro' del castano.
-Quindi stai 'scappando' da Levi?- Domandò l'uomo mimando, solo con la mano libera, delle virgolette.
-Non sto scappando... mi sto nascondendo.- Rispose poco convinto il giovane.
-Nascondendo?- Ripeté il biondo guardandolo accigliato. -Va tutto bene? Tra voi due, intendo.-
Eren guardava la strada davanti a sé, la pioggia creava pozzanghere a terra che il più piccolo si ingegnava a schivare. Restare sotto la pioggia, sotto l'ombrello e magari abbracciati era quello che desiderava, ma con Levi.
'Va tutto bene?' Si ripeteva tra sé e sé.
Il castano si fermò all'improvviso attirando l'attenzione del più grande. Erwin guardò il più basso portarsi le mani sugli occhi, poi cominciò a tremare e dei singhiozzi trapelavano dalla bocca.
Il biondo si abbassò afferrando il polso destro del ragazzo con una mano, notò le lacrime scendere dagli occhi verdi del giovane e gli fece una carezza sulla guancia.
-Non va tutto bene...- Balbettò il più piccolo.
-Mi dispiace di avertelo chiesto, e se non vuoi parlarne lo capisco.- Si scusò l'uomo.
-Vorrei solo che si risolvesse tutto, ma non lo capisco.- Continuò il giovane abbassando lo sguardo. -Da qualche giorno mi tratta male, mi rifiuta, mi umilia, non mi vuole più vicino, preferisce il cellulare a me, mi ferisce e l'altro ieri mi ha picchiato.- Confessò di colpo, in seguito.
Erwin sgranò gli occhi stupito, sospirò stringendo il più piccolo a sé.
Accarezzò la testa del più giovane, permettendo a quest'ultimo di sfogarsi appoggiato al petto del biondo.
-Tranquillo.- Lo rassicurò il biondo, in un sussurro.
Eren si allontanò di poco dal petto del più alto, lo guardò in viso notando che gli sorrideva. Gli occhi dei due si incontrarono, ed il giovane si asciugò le lacrime.
-Grazie...- Sussurrò allontanandosi dall'ex professore.
-Nessun problema. Eren spero che risolviate il prima possibile.- Disse sinceramente il biondo.
Il ragazzo gli regalò un piccolo sorriso, prima di proseguire verso la casa dei migliori amici. Cominciava a fare freddo ed il giovane si portò le mani sulle braccia, intento a riscaldarle. Erwin notò che, il più piccolo, aveva freddo così lo avvolse con un braccio continuando a sorreggere l'ombrello con l'altro.
Il ragazzo arrossì, mentre il freddo abbandonava il proprio corpo.
-Ho sentito che convive con qualcuno.- Sputò d'un tratto il più giovane, chiedendosi perché avesse tirato fuori il discorso.
L'aveva fatto perché desiderava spostare l'attenzione su qualcun altro, e non sul fidanzato. Oppure perché dentro di sé moriva dalla voglia di conoscere l'identità del compagno del professore.
-Non ti si può tenere nascosto nulla.- Sorrise il biondo. -Sarei curioso di sapere chi ha messo in giro quest'informazione.- Aggiunse.
-Perché? Non è vero?- Si accigliò il castano sollevando lo sguardo sul più grande.
-No, no, è vero. Ma non pensavo importasse così tanto.- Spiegò l'uomo.
Eren annuì, avrebbe voluto porgli la domanda legittima che si era impossessata della sua mente.
-È il professore di matematica, il tuo 'adorato' professore.- Confessò scherzando data l'odiata materia dal più giovane.
-Perché me l'hai detto?-
-Me l'hai chiesto tu.- Rispose corrugando le sopracciglia il più alto. -Forse eri soprappensiero.-
'Probabilmente.' Pensò mentre incanalava la risposta del biondo.
Il professore di matematica?
-Quello alto, capelli neri, corti, con dei baffetti ed una barba incolta? Quello antipatico, arrabbiato ogni giorno e che detestava ogni nostro comportamento? Quello...- Il castano venne interrotto dal più alto.
-Si, lui.- Ridacchiò Erwin, portandosi una mano davanti alla bocca. -Bastava dire Nile.-
Al ragazzo scappò una piccola risata.
-Si chiama così? A malapena ci voleva dire il suo cognome.- Confessò sorridendo.
I due svoltarono l'angolo notando una coppia in lontananza camminare.
'Oh cavolo!' Esclamò dentro di sé.
-Non dire al tuo fidanzato queste cose.- Lo pregò il più basso, constatando che aveva elencato più difetti che qualità al compagno di Nile.
-Non ti preoccupare.- Lo tranquillizzò l'uomo.
Eren tirò un sospiro di sollievo, continuando a guardare davanti a sé la coppia farsi sempre più vicina.
'Se tra noi ci fosse un'amicizia del genere, non sarebbe male.' Pensò il castano, riferendosi ad Erwin e a se stesso. 'Se fossimo sempre stati così.'
Quando furono vicini alla coppia, il ragazzo riconobbe le due persone riparate dallo stesso ombrello.
Petra e suo marito, Oruo, salutarono il professore ed il giovane, con un sorriso ed un cenno della mano.
Sia Erwin che Eren ricambiarono, senza fermarsi.
Cominciava a farsi tardi, ed anche il biondo avrebbe dovuto raggiunse casa propria.
Avevano raggiunto la casa degli amici del ragazzo, così l'uomo salutò il più piccolo.
-Ci vediamo.- Disse il biondo.
-Certo.- Annuì il più basso. -Saluta il professor Dawk, e ricordagli che finalmente ho imparato le tabelline.- Scherzò poi causando una risatina dal più grande.
-Ne sarà felice.-
Eren rientrò in casa, sorridendo. Si era distratto parecchio, ed era felice di aver parlato con qualcuno dei suoi problemi.
Quando Armin e Jean sarebbero tornati a casa gli avrebbe informati che l'indomani sarebbe tornato a Trost.
'Levi si sarà calmato.'
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Ma quanto simpatico? 😂🐙\\
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