Halloween
Davide non era molto contento quando Ryan è salito in macchina, ma non ha fatto storie grazie al cielo.
Arriviamo al villino di Lucrezia.
Si sente la musica a palla e le urla dei partecipanti, vedo due ragazzi accovacciati a vomitare dietro una palma. Il padre di Lucrezia non sarà contento.
Scendiamo dalla macchina e ci avviamo verso la villa.
Durante il silenzioso tragitto, compare Andrea palesemente ubriaco.
Fa un enorme sorriso a tutti.
È vestito.. non lo so da cosa è vestito sinceramente; ha una camicia a quadri verdi e azzurri mezza aperta, dei bermuda hawaiani con la stampa floreale e del sangue finto sulla fronte.
-Ciao a tu..tutti!- dice agitando il bicchiere di carta vuoto che ha in mano
-Ciao Andrea- lo saluta gentilmente Ludo
-Ehi amico, da che ti sei vestito?- dice Dav squadrandolo più volte e cercando di non ridere
-Da surfista assassino naturalmente! Avevo anche una mannaia di plastica ma mi sa che l'ho persa..- dice guardandosi intorno
-Beh.. bel costume- cerco di sembrare gentile, ma il fatto è che mi sento in imbarazzo a stare in silenzio
Lui mi guarda e i suoi occhi si addolciscono, o forse è solo l'alcol.
Fa uno scatto verso di me ed in un secondo le sue labbra sono incollate alle mie, le sue mani sono entrambe sulle mie guance che sicuramente saranno diventate color porpora.
Davide lo scosta subito da me, adesso Andrea ha le labbra di un bel verde fluorescente.
-Amico, non farlo mai più- lo ammonisce
Sono parecchio confusa, okay io Andrea ci siamo scambiati qualche messaggio in questi giorni, e allora? Non per questo può baciarmi
Mi giro verso Ryan
Ha la mascella serrata e gli occhi fissi su Andrea che sta ridendo come un matto, sembra che lo voglia incenerire con lo sguardo.
Questa cosa mi scalda il cuore, allora forse un po' ci tiene a me..
Superiamo Andrea ed entriamo in casa.
C'è un rumore fortissimo ed il salotto è stracolmo di gente, c'è una puzza incredibile di sudore, alcol e deodorante per ambienti.
Sui vari divanetti di pelle ci sono delle coppie che limonano amabilmente, fra le quali Lucrezia e il suo ragazzo.
Davide mi prende la mano e ci dirigiamo verso i divani. Istintivamente prendo la mano a Ryan, lui guarda le nostre dita incrociate e poi me. Stringe la presa facendomi mollare quella di Davide che scompare dalla mia vista.
Mi tiene ancora la mano, poi prende anche l'altra e porta entrambe fino al suo collo. Mette le sue grandi mani sui miei fianchi e iniziamo a dondolare.
La musica pop a mille non è esattamente la musica adatta per il "ballo" che stiamo facendo noi. Ma non mi importa, e sembra non importare neanche a lui.
Tutti intorno a noi si dimenano come scimmie in calore, le luci pirotecniche illuminano di viola, blu, verde e giallo il viso pallido di Ryan.
Dopo un po' che balliamo qualcuno mi spinge ed io finisco appiccicata al suo petto.
La situazione è esattamente quella di prima sulle scale. Le mie braccia piegate lungo il suo petto con le mani appoggiate sulle sue clavicole sporgenti e lui che mi stringe a se coprendo buona parte della mia schiena.
I nostri visi sono più vicini di prima, e sono già inclinati pronti per fondersi l'uno nell'altro.
Con il pollice inizia a fare dei movimenti circolari sulla mia schiena che mi riempiono di brividi. Ormai non balliamo più, stiamo fermi a fissarci, non so quante volte avrò elogiato la bellezza dei suoi occhi ma non ne posso fare a meno. Adesso sembrano blu scuro come una delle luci che illuminano la stanza sovraffollata, sempre con le scaglie d'argento che brillano come la luna in cielo.
Dopo interminabili attimi, finalmente, fa scontrare le nostre labbra, per un attimo di felicità.
Continuiamo a baciarci, le mie mani sono sul suo collo facendo forza sulle braccia e sule gambe per cercare di alzarmi ancora un altro po'. Quanto odio essere bassa..
Ryan mi stringe a se con una forza che non sapevo nemmeno avesse.
Sento il mio cuore tornare in vita, dopo quei giorni cupi in cui ci ignoravamo, durante quel periodo grigio in cui ignoravo il fatto di aver bisogno di lui, delle sue labbra sulle mie, delle sue mani sul mio corpo e del suo calore.
Il bacio sfuma lentamente riducendosi a solo un tocco fra le nostre labbra.
Guardo Ryan e lui guarda me.
Adesso anche lui ha le labbra sfumate di verde, sorrido a questa visone e lui sorride con me.
Mi mette un riccio dietro l'orecchio e poi mi abbraccia facendo aderire la mia testa al suo petto mentre infila una mano nei miei capelli fuori controllo.
Mi sento a casa fra le sue braccia, è una sensazione strana dato che ci conosciamo da talmente poco, ma l'effetto che ha avuto il suo arrivo nella mia vita non è affatto piccolo.
Scioglie l'abbraccio e mi prende la mano, mi lascio guidare da lui fino alla terrazza del piano di sopra.
Mentre saliamo le scale vediamo vestiti sparsi e sentiamo rumori.. molesti, provenienti dalle camere, le scale di legno scuro fanno un rumore divertente sotto i nostri piedi, quando Ryan apre la finestra fatta esclusivamente di vetro, una folata di vento ci travolge facendomi rabbrividire.
-Beh si è rivelata una festa interessante anche senza il vostro stupido giochetto del gemello in più- esordisce divertito
Avevo quasi dimenticato il suono della sua voce in quella manciata di minuti in cui non abbiamo parlato, ed inutile dire che avevo completamente rimosso la cosa del gemello.
-Sarebbe stata divertente anche col giochetto del gemello- dico appoggiandomi alla ringhiera del balcone con la schiena e poggiando i gomiti sul cornicione
-Non ti avrei baciata-
Alzo un sopracciglio divertita
-Si, lo avresti sicuramente fatto-
Lui fa un mezzo sorriso
-Si, probabilmente si-
Mette le mani sul cornicione, sono così lontane l'una dall'altra che ha la testa incavata fra le spalle, assomiglia molto a Maurizio Costanzo.
Rimaniamo in silenzio, a goderci la fredda notte di Halloween.
-E adesso?- chiedo dopo un po'
-Adesso cosa?-
-Torneremo ad ignorarci?- chiedo titubante, ho paura della risposta
-No- tiro un mentale sospiro di sollievo -Ma non parliamone adesso-
Annuisco
-Domani parto-
Giro di scatto la testa verso di lui.
Come scusa?
-Raggiungo Tyler da mio padre-
-Non parlate mai di lui-
-Non c'è molto da dire- serra la mascella -È un bastardo pallone gonfiato, vanitoso e meschino che fa finta che gli importi qualcosa di noi due-
Sta lasciando che la rabbia esca fuori da lui, ha i muscoli tesi e la sua agitazione si percepisce nell'aria.
Mi sento speciale, Ryan è molto riservato, una cassaforte di segreti. Ed ora sta condividendo parte del suo segreto più grande, suo padre. Lui è la quella parte della sua vita che non vuole rivelare, e in questo gli è uguale anche Tyler che è la persona più aperta del mondo
-Ma gli vuoi comunque bene..- gli faccio notare
Lui fa un sorriso amaro
-Per me potrebbe bruciare fra le fiamme dell'inferno, ma Tyler continua ad avere fiducia in lui a dargli chances su chances per essere il padre che lui vorrebbe che fosse, peccato che a lui non interessi fare il padre-
-Tyler è un bravo ragazzo, è buono con tutti-
-È troppo buono. Non sai quante volte l'ho dovuto consolare perchè nostro padre aveva deluso ancora una volta le sue aspettative, perchè lo aveva trattato male..-
Si blocca e comincia a camminare per la terrazza ed io lo guardo.
Mi fa male vederlo così, mi si stringe il cuore.
Vado da lui e gli accarezzo una guancia cercando un contatto visivo che lui evita.
-Ei- mi guarda di sottecchi -Tyler ha bisogno di te, non di tuo padre-
Lui mette la mano sulla mia e bacia il palmo.
-Grazie Margo-
Mi alzo sulle punte e gli do un bacio a stampo.
-Adesso torniamo a casa- dico dolcemente
👋🏻
Ryan è partito questa mattina.
Non dirò che mi manca ma è così.
Mi sveglio abbracciata a Lily, mi alzo leggermente per vedere l'espressione di Lils che dorme. Ma la sua faccia è coperta da una cascata di capelli rossi che cosparge anche il cuscino bianco.
Decido di preparare la colazione, che bella la vita quando non c'è scuola!
Controllo il telefono
Nessun messaggio
Accendo il fuoco e preparo i pancake, Lily li adora, io con il diabete me li posso solo immaginare..
Prendo una delle schifose barrette dietetiche che sono costretta a mangiare e la rompo in mille pezzi mescolandola allo yogurt.
Sveglio Lily lanciandole addosso Pallina, il nostro gatto siamese, inutile dire che è balzata subito fuori dal letto. Letteralmente.
Se il buongiorno si vede dal mattino, oggi non sarà propriamente una bella giornata, fuori piove e fa anche un po' di grandine.
E poi, perchè Ryan non mi scrive?
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