Non riuscivano più a guardarsi senza arrossire, non riuscivano neanche più a parlare tra di loro. Silenzio. C'era solo silenzio tra i due. Appena uno dei due osava guardare l'altro, uno dei due girava la testa o distoglieva lo sguardo imbarazzato. Neanche Chat Noir osava fare più le sue solite battute, i giochi di parole, non flirtava più con Ladybug.
Era tutta colpa di quel bacio, erano entrambi troppo imbarazzati per chiarire ciò che era successo.
“Devo solo dirgli che l'ho fatto per liberarlo dall'incantesimo, non è difficile da spiegare” Pensava la super-eroina, ma sapeva che era più facile a dirsi che a farsi.

«Ciao Chat, alla prossima» Lo salutò velocemente lei alla fine di una battaglia, facendo per andarsene di corsa, anche se il suo Miraculous non l'aveva ancora avvisata del poco tempo rimasto.
Prima che la corvina potesse allontanarsi, il ragazzo-gatto le prese il polso, fermandola. Lei si voltò e lo guardò negli occhi -per la prima volta dopo qualche giorno- e sospirò, avrebbe voluto che quel momento non fosse mai arrivato.
Si mise davanti a lui e il ragazzo la prese per entrambi i polsi, senza stringere la presa.
Dal suo sguardo aveva già capito tutto, chiedeva una risposta; non vedeva più quegli occhi giocosi e quel sorrisetto malizioso, ma solo un'espressione triste che sente la mancanza del loro vecchio rapporto pieno di flirt e battute.
Le faceva pena vederlo in quella condizione, le mancava vedere quello stupido gattino sempre con la battuta pronta e che non si arrendeva mai pur di ricevere delle attenzioni dalla sua Lady.
«Ascolta...» La super-eroina fece un respiro profondo «...Riguardo a quel bacio... era per spezzare l'incantesimo, quindi... » Cercò di giustificarsi, però ricordare quel momento la faceva sentire troppo in imbarazzo.
«Lo so» Affermò il super-eroe facendo alzare la testa alla corvina -che l'aveva precedentemente abbassata perché voleva nascondere le sfumature rosse sul viso- e facendole fare uno sguardo che sembrava dire:"Allora perché me lo hai chiesto?".
Allora fu lui a sospirare:
«Io voglio sapere se... se ti ha fatto piacere... Insomma, se ti è piaciuto» Balbettó un po' esitante, ricevendo occhiate indecifrabili dalla ragazza che non si capiva se fosse arrabbiata, triste, felice o cos'altro.
«Beh...» Disse inizialmente ad alta voce «...Potrebbe anche essere, cioé, forse, se ci penso magari è possibile, non è stato così male, è stata una situazione di pochi secondi e io non posso ben definire...» Ladybug bisbigliava frasi incomprensibili gesticolando con le mani e diventando più rossa di quanto fosse, quasi come il suo costume.
«Non hai ancora detto di no!» La canzonó lui ridacchiando e guardando la sua Lady con occhi sognanti. Pensava che fosse così adorabile quando era imbarazzata e diventava rossa, avrebbe tanto voluto che fosse stata fidanzata con lui, avrebbe voluto conquistare il suo cuore, voleva sposarla anche se aveva a malapena quindici anni, voleva avere quella dolce e timida ragazza al suo fianco per sempre.
Alla frase del ragazzo, lei rialzò lo sguardo verso di lui, sentendosi ancora più imbarazzata quando lo sentì ridere, ad un tratto vide quel sorriso, quello sguardo di prima.
“No, gli occhi dolci no!” Pensò preoccupata tra sé e sé la corvina quando vide quegli occhi da vero e proprio "gattino".
Aveva capito cosa voleva e, chissà come, pareva che già da un po' di tempo il biondo sapesse che lei non sapeva resistere agli occhi dolci.
Allora lui socchiuse gli occhi, iniziando ad avvicinarsi man mano al viso della ragazza, che era indecisa se rimanere e baciarlo oppure se indietreggiare e andarsene.
Cavoli, non aveva né intenzione di baciarlo ma non voleva neanche farlo sentire male rifiutandolo.
Allora fece ciò che era più ovvio: rimase. Rimase lì, chiudendo gli occhi e aspettando che lui facesse la mossa che tanto desiderava.
Ad essere sincera, neanche lei vedeva l'ora di poter riassaggiare quelle morbide, delicate e calde labbra, finalmente poteva riprovare le sensazioni di quel bacio che aveva provato qualche giorno prima.

                                              Fine