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XXXVIII

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«Vado ad aiutarlo!»

La sua voce continua a riecheggiarmi in testa mentre percorro il ponte della nave, coperto di neve e dai corpi dei pirati congelati.
Sposto un paio di corpi di pirati congelati ammassati l'uno sopra l'altro, ma non c'è traccia né di Talia, né di Percy.

«Drew... non credo siano più su questa nave.» mi dice Nico, affiancandomi.
«E dove dovrebbero essere?!» sbotta Albus, non lontano da noi.
Mi volto verso di lui, notando i suoi occhi lucidi.
«TALIA, SE QUESTO È UNO SCHERZO NON È PER NIENTE DIVERTENTE!» urla Albus, ma nessuno risponde.
Ingoio il groppo in gola, guardandomi intorno spaesato.

«Forse... la tua tempesta di neve potrebbe aver congelato anche loro?» ipotizza Lily, stringendosi nel suo mantello.
«No, altrimenti avrebbe congelato anche noi.» risponde Scorpius al mio posto, quando nota che non riesco ad aprire bocca.
«Drew, se pensi che siano morti, non lo sono.» mi rassicura Nico, ma io non riesco ancora a parlare.

«Come puoi assicurarcelo?» gli chiede Albus, soffocando un singhiozzo. Scorpius lo guarda preoccupato, poggiandogli una mano sulla spalla e stringendogliela.
«Sono un figlio di Ade, il dio dei morti. So quando un mio amico sta per morire o è morto. E Percy e Talia non lo sono.» dice, anche se noto una certa incertezza nell'ultima frase.

Tuttavia ad Albus non bastano le conferme di uno sconosciuto, e non lo biasimo. Nemmeno io mi fido molto di Nico Di Angelo.
«Non abbiamo ancora controllato di sotto. Magari erano feriti, e si sono rifugiati giù. Andiamo a controllare?» dice Scorpius, rivolto verso Albus che annuisce.
Ma Talia e Percy non sono giù, e Scorpius lo sa benissimo.

Quando Albus e Scorpius non sono più sul ponte, una voce ci chiama.
«Ragazzi!» Leo ci fa un cenno, agitando qualcosa nella sua mano: una bacchetta.
La bacchetta di Talia.
Sento gli occhi bruciare e asciugo velocemente una lacrima traditrice, correndo verso Leo.

«L'ho trovata qui per terra e...» non gli lascio finire la frase che afferro la bacchetta, come se toccandola potessi sapere cosa sia realmente successo a Talia.
«È di Talia.» dice Lily, affiancandomi.
«E anche questo sangue è di Talia.» dice Nico, e mi volto verso di lui che, inginocchiato per terra, segue con il dito una striscia di sangue che sale fino al bordo della nave.
«Sono caduti.» dice Leo, guardando sotto di noi.

A qualche centinaio di metri, il Mar Mediterraneo si estende sotto di noi.
«Dobbiamo andare a cercarli.» apro finalmente bocca, camminando verso i comandi della nave, con l'intenzione di farla scendere.
«Cosa? Dobbiamo andare in Quebec, Drew!» mi rimprovera Nico.
«Sai quanto me ne frega del Quebec?! Potrebbero morire!» gli urlo contro, ricevendo un'occhiata più che tenebrosa.

«Non essere egoista. Hai una missione e devi portarla a termine!» ribatte, e io sono tentato dal mollargli un pugno per farlo tacere.
«Sei tu l'egoista, vuoi andare avanti e lasciarli a morire solo perché il tuo ragazzo è in pericolo!» gli ringhio contro, e in un rapido movimento lui mi punta la sua spada di ferro dello Stige alla gola.

«Tu non sai niente. Non sai cosa ho passato in questi mesi, sentire lui ad un passo dalla morte per quattro fottuti mesi. La tua ragazza sta bene, il mio ragazzo potrebbe morire anche adesso, e sarà solo colpa tua.» dice a denti stretti, stringendo l'elsa della sua spada fino a far diventare le sue nocche bianche.
«Emh, ragazzi, non credo sia il caso di uccidersi a vicenda. Sapete, c'è una ragazza qui ed io sono debole di stomaco per vedere altro sangue.» dice Leo, e Nico abbassa la spada. Mi lancia un'altra occhiataccia, ma io non demordo e ricambio lo sguardo.

«Tutto questo è già colpa tua.» dice con disprezzo, e quando volta le spalle un ghigno mi nasce spontaneo sulle labbra.
«Io andrò a cercarla.» dico, ma Nico continua a camminare, impassibile.
«Fa come vuoi. Ma non si sfida il destino, o ti si ritorcerà contro. Leo, quando io sarò abbastanza lontano da evitare un possibile omicidio, recita a questo deficiente arrogante la profezia che ho ascoltato in Grecia, magari gli si scongelano le idee.» dice, per poi dirigersi verso le cabine.

Mi volto verso Leo, con lo sguardo incazzato e curioso allo stesso tempo.
«Cosa recita la vostra profezia?» gli chiedo, e Leo si guarda intorno, un po' a disagio.
«Devo proprio dirtelo?» fa lui.
«Sbrigati. Voglio saperlo anch'io.» dice Lily, e io incrocio le braccia al petto, pronto ad ascoltarlo.

«Per la seconda fatica il fuoco occorrerà
senza di lui, l'aria perirà...» recita Leo, e aggrotto la fronte.
«Si riferisce alla Seconda fatica di Ercole, quando io e Talia abbiamo combattuto contro l'idra, allo Stretto di Gibilterra. Credo che aria di riferisca a Talìa, essendo che ha controllo su di essa. E il fuoco sono io, che ho sciolto i nove colli dell'idra impedendo alle teste di ricrescere quando Talia glie le tagliava.» mi spiega, ed io annuisco.

«Va avanti.» gli dico, e lui sospira.
«Attraverso l'acqua, l'aria sarà guidata
e la luce verrà finalmente trovata.» recita.
«Cosa vuol dire?» gli chiedo.
«Pensaci Drew. Non è un caso che proprio Percy e Talia siano caduti in mare.» mi spiega, e io scuoto la testa.
«Questo non mi farà cambiare idea, andrò a cercarla comunque.» affermo.

«Leo ha ragione. Talia mi ha detto che sua madre parlava di una luce che le serviva per ritrovare la strada. Magari Talia riuscirà a trovarla con l'aiuto di Percy.» dice Lily, ma io continuo a sostenere il mio fine.
«Non mi importa di qualche verso in rima, andrei a cercarla anche se me lo vietasse Zeus stesso.» rispondo alla rossa, e lei assottiglia lo sguardo.

«Ora capisco perché tu e Talia litigate sempre.» sospira.
«Se stai così in pensiero per lei, andrò io a cercarla.» dice, spiazzandomi completamente.
«Tu?» diciamo all'unisono io e Leo.
«Si, io. Non ho ancora capito quale sia il mio ruolo in questa missione, ma se sono qui c'è un motivo. Come c'è un motivo se Percy e Talia non sono più qui con noi.»

«Non puoi andare da sola, non sapresti da dove cominciare.» le dico, e lei sorride.
«Infatti non andrò da sola, Albus vorrà sicuramente accompagnarmi. E ho già in mente un piano che ci porterà da Talia, e solo Albus può metterlo in atto, ma dovrà concentrarsi per riuscirci. E solo una persona su questa nave riesce a fargli rilassare quei suoi nervi sempre così tesi: Scorpius. Andremo noi tre, mentre voi vi dirigerete in Quebec. Torneremo tutti e cinque, vivi.» finisce il suo discorso, e la mia mente lavora velocemente per capire cosa ha in mente la piccola di casa Potter.

«Ho capito.» annuisco, guardando Lily.
«I patronus. Vuoi trovarla con il patronus di Albus.» le dico, e lei annuisce sorridendo.
«E anche con il mio. Vado a preparare le provviste e ad avvisare Albus e Scorpius.» dice per poi dirigersi verso le cabine.
«Però, non la facevo così... piena di risorse.» ammetto.

«Quindi non andrai con loro?» mi chiede Leo, e io volto lo sguardo verso l'orizzonte.
«Lily ha ragione, c'è un motivo se quel verso della profezia parla di Percy e Talia, e proprio loro sono precipitati in mare.» dico, e Leo annuisce.

«Ma andrò a cercarla comunque, anche se rischio di essere ucciso da lei stessa quando la troverò e le dirò che ho lasciato la missione per cercarla.» continuo.
«Non è una bella prospettiva di vita.» dice Leo, ridendo.

«Leo, come continua la profezia che ha ascoltato Nico?» gli chiedo, e lui smette di ridere.
«Beh, ci sono due versi che parlano di Nico e Talia, e recita: l'oscurità la nasconderà,
solo con lei il buio la sua luce troverà.» dice.
«Non hai un'idea su cosa significhi?» gli chiedo, mentre analizzo le sue parole.

«Credo che la luce del buio sia Will, perché suo padre è Apollo. E beh, il buio Nico. Ma non ho idea del perché Talìa dovrebbe nascondersi nell'oscurità.» dice, e io annuisco.
«Come continua la profezia?» gli chiedo, e lui scuote la testa.
«Non è tanto importante.» dice, guardandosi intorno. Altra cosa che ho imparato su Leo Valdez: oltre ad essere un ragazzo intelligente che si finge idiota facendo quelle stupide battutine, fa anche schifo a mentire.

«Ti va di aiutarmi? Dobbiamo fare una bella pulizia di statue di pirati ghiacciati sul ponte, e la mia bambina ha bisogno di essere riparata.» mi dice, alludendo all'Argo II.
«Si, c'è una palla di cannone nella cucina che ho voglia di fare esplodere con una maledizione Reducto.»

Dopo aver fatto esplodere ogni singolo pirata congelato, Leo si dirige nella sala motori per dare un'occhiata, mentre io mi offro di riparare la parete della cucina.
Attraverso la porta e raggiungo quella maledetta palla di cannone, guardandola male.
«Non potevi atterrare da un'altra parte?» mormoro, puntando la bacchetta contro essa.

«Evanesco.» pronuncio l'incantesimo che la fa semplicemente scomparire nel nulla.
Sarebbe stato più soddisfacente farla esplodere in mille pezzettini come ho fatto con ognuno di quei maledetti pirati, ma non voglio danneggiare ancora la nave per colpa di un'esplosione.

Mi dirigo poi verso la parete rotta che affaccia direttamente sul cielo, e guardo giù.
Talia è lì da qualche parte, molto probabilmente in pericolo di vita, e io me ne sto qua a riparare una nave.
«Reparo.» mormoro, e la parete si chiude.
Sospiro affranto, camminando verso l'uscita della cucina, ma mi fermo quando l'impasto della pizza che Talia stava preparando cattura il mio sguardo.

Resto impalato lì per qualche minuto, e alla fine ripercorro i miei passi arrivando al bancone della cucina.
Poggio la bacchetta sul tavolo e inizio a fissare quell'impasto, ormai indurito.
Afferro la bottiglia d'acqua accanto, e faccio per versarne un po' sulla pasta.
Un piccolo zampillo esce fuori, ma si condensa subito dopo, diventando uno zampillo ghiacciato.

Poggio di nuovo la bottiglia sul tavolo, e faccio affondare le mie dita nel'impasto della pizza, che al minimo contatto diventa un pezzo di ghiaccio.
«Ma allora vaffanculo.» sbuffo, lasciando andare quel coso e lasciandomi cadere sulla sedia dietro di me.

È colpa mia, non sono riuscito a tenermela accanto durante la battaglia. Se fosse rimasta vicina a me non sarebbe successo.
Nico ha ragione quando dice che è solo colpa mia, anche se mi ha chiamato deficiente arrogante. È colpa mia se il suo ragazzo è in pericolo, è colpa mia se Talia e Percy sono chissà dove adesso, e sarà colpa mia se succederà qualcosa ad Albus, Scorpius e Lily.
Dovevo morire io otto anni fa, non Hestia.
La manticora voleva me, ed è colpa mia e del coraggio che non ho se mia sorella è morta.

«Non è colpa tua.» la voce di Scorpius mi fa alzare lo sguardo dal pavimento, e lo vedo poggiato allo stipite della porta.
«Sempre se è questo che stai pensando.» aggiunge, e gli faccio un mezzo sorriso.
«È colpa mia, Scorpius. Per tutto.» gli rispondo, e lui si avvicina a me.

«Drew, Lily mi ha detto che andremo noi a cercare Talia e Percy, ma se vuoi che rimanga con te io...» mi poggia una mano sulla spalla, ed io scuoto la testa.
«Verrò con voi, e non provare a dissuadermi.» gli dico, e lui fa per contestarmi ma alla fine annuisce semplicemente.

«Come sta Albus?» gli chiedo.
«È sconvolto, ha pianto fino a qualche minuto fa. Appena Lily gli ha detto che saremmo andati a cercarli però, si è ripreso immediatamente ed è già pronto per partire.» mi spiega Scorpius, e annuisco.
«Partiremo domani?» gli chiedo, e lui annuisce.
«Penso che tu abbia bisogno di riposarti, sei molto stanco. Ci penso io a cucinare qualcosa, va bene?» mi dice.

«Non chiamarmi per mangiare, non sono molto affamato.» gli dico, alzandomi dalla sedia.
«Sicuro?» mi chiede con lo sguardo corrucciato, e io annuisco.
«Si. Grazie, Scorpius.» ed esco dalla cucina.

Faccio per dirigermi nella mia cabina, ma mi blocco quando passo davanti quella di Talia. Fisso la porta, poi poggio la mano sulla maniglia, la abbasso ed entro nella sua stanza, chiudendomi la porta alle spalle.
Mi rendo conto che è stata una pessima idea quando il profumo di Talia mi travolge.

Cammino un po' per la sua cabina, arrivando fino alla piccola scrivania sulla quale sono impilati diversi libri. Passo un dito su ognuno di loro, ma ad attirare la mia attenzione è un libro aperto sul letto di Talia. Lo raggiungo e, dopo essermi seduto sul suo letto, inizio a leggerlo.

Costellazione dello Scorpione: zodiaco, astronomia e mitologia.

Aggrotto la fronte leggendo il titolo. Perché Talia stava leggendo la costellazione del mio segno zodiacale?

La costellazione dello Scorpione si trova tra la Bilancia ad ovest e il Sagittario ad est... blablabla.

Il segno zodiacale dello Scorpione nella mitologia.

Nella mitologia, il segno dello Scorpione è legato ad Orione, figlio di Poseidone ed Euriale, un mortale e un cacciatore bellissimo.
La storia racconta che Orione si fosse innamorato di Merope, ma il padre di lei glie l'avrebbe concessa in sposa soltanto se Orione avesse sconfitto le bestie infernali che occupavano la loro isola, Chio.
I patti però non furono rispettati e un intreccio di vendette si andò formando, così che Orione violentò Merope e il padre di lei accecò lui.
Quando Orione riacquistò la vista volle tornare a Chio per vendicarsi ma, durante il viaggio, incontrò la dea Artemide, la quale innamorata di lui volle sfidarlo in una caccia per evitare che partisse nuovamente. Durante la caccia, Orione venne morso da uno Scorpione e morì.
Artemide, disperata per la perdita dell'uomo che amava, lo trasformò in una delle costellazioni più belle e sacre, quella dello Scorpione.

Una volta finito di leggere, chiudo lentamente il libro che mi ha provocato un grande mal di testa.
Sono sicuro che ci sono molte versioni del mito di Orione, e quella riportata su quel libro non è sicuramente la più giusta.
La McGrannit mi ha detto che sono nato sotto il cielo di Orione, e che devo tenerlo a mente.
Forse perché quando morirò Artemide mi trasformerà in una stella? Ridicolo.

Sento una fitta alla tempia, e mi stendo sul letto di Talia, massaggiandomi la testa con le palpebre socchiuse.
Faccio sprofondare la mia faccia nel cuscino di Talia, e sento i miei sensi rilassarsi.
Se adesso fosse stata qui mi avrebbe spiegato il significato di quel mito, o mi avrebbe raccontato quello originale, e forse adesso sarebbe fra le mie braccia, o io sarei in infermeria, molto più probabilmente.
Quando sento un nodo stringermi lo stomaco, chiudo le palpebre per placare il bruciore agli occhi e lentamente mi addormento.

Mi ritrovo in una foresta buia, da solo. Alzo lo sguardo e noto una distesa di stelle sopra di me, nel cielo.
Mi guardo intorno, e inizio a camminare con la sensazione che qualcuno mi stia seguendo.
Afferro in mio mazzo di chiavi magico sempre presente nella mia tasca, pronto a farlo scattare. Detesto questi sogni da semidio.

Sento qualcosa di grosso frusciare tra i cespugli, e inizio ad accelerare il passo.
In un millesimo di secondo, un grosso animale mi sbarra la strada.
Sfodero la spada, puntandogliela contro e assottigliando lo sguardo per riuscire a vederlo meglio nell'oscurità.
Quello avanza, ed io indietreggio fino a quando la luce della luna non lo illumina d'argento.

«Tu...» stringo i denti, guardano con odio la manticora che si erge davanti a me. La stessa che ferì mia sorella, tanti anni fa.
«Ci rincrontriamo, finalmente.» dice, e senza darmi il tempo di rispondere mi attacca.
Schivo con un salto il suo pungiglione, che si conficca nella terra dove prima c'erano i miei piedi.

«Si, e sto per ucciderti.» ringhio, caricando verso il mostro che però, con un colpo di coda, mi scaraventa contro un albero.
«Chi sta per uccidere chi?» sibila, avvicinandosi a me e puntandomi il pungiglione contro.
Guardo l'enorme scorpione con gli occhi colmi di odio, e proprio quando è sul punto di uccidermi qualcosa lo blocca.
Dopo qualche secondo, la manticora si trasforma in un mucchietto di polvere ed una freccia d'argento cade ai miei piedi.

Alzo lo sguardo, notando una ragazza dai capelli ramati, vestita in una tenuta elegante da caccia che ha ancora l'arco teso.
Abbassa la sua arma, e mi guarda con i suoi occhi argentati mentre un cucciolo di cervo le si struscia alla gamba.

«Emh... ciao?» azzardo, e la ragazza alza un sopracciglio, portandosi poi le dita sul ponte del naso e scuotendo la testa.
«Non vi capirò mai, voi ragazzi.» sospira.
«Alzati, figlio del ghiaccio.» mi ordina, ed io mi tiro su.
«Mi conosci?» le chiedo.
«Certamente, e tu conosci me.» mi risponde.

«Artemide?» le domando, ricordandomi che l'animale sacro di quella dea è la cerva, e quella ragazza ha una cerva accanto.
«Si, sono io.» ammette. «Non appaio molto spesso in sogno ai semidei, soprattutto a quelli maschi. Ma sono qui per tranquillizzarti.»

«La ragazza e il suo amico sono salvi, ma lei è gravemente ferita. Sono a est, ma tu devi andare a nord.» mi dice.
«Che vuol dire gravemente ferita? Come posso stare tranquillo se mi dici questo?»
«Se mio fratello è ancora lì, dove loro due approderanno, e se riuscirà a trovarli in tempo, lei si salverà. Ricorda che la ragazza ha anche un'altra missione, che deve portare a termine se vuole salvare sua madre. Tu andrai a nord, da tua sorella. Solo tu puoi riuscire a placarla.
Tua sorella a bisogno di te, e mio fratello, per quanto io lo detesti, ha bisogno di me. La mia protetta guiderà i tuoi amici dai due perduti, e se tutto andrà bene torneranno vivi.»

«Li proteggerai?» le chiedo.
«Veglierò su di loro, ma non potrò interferire più di tanto. Va a nord, non a est. Non andare contro il destino.» dice, avvicinandosi. Si piega e raccoglie la sua freccia d'argento.
«E ricorda: non sottovalutare mai i tuoi nemici.»

Riapro gli occhi, ritrovandomi nella cabina di Talia. Guardo fuori dalla finestra, notando che è già mattina. Quando mi calmo, qualcuno bussa alla porta che si apre, rivelando Scorpius.
«Hey... hai dormito qui?» mi chiede ed io annuisco.
«State per partire?» gli domando.
«Si, Albus e Lily sono già pronti. Tu sei pronto?» mi chiede e distolgo lo sguardo.

Va a nord, non ad est.
Tua sorella ha bisogno di te.

Mi alzo e affianco Scorpius, mettendogli un braccio sulle spalle e incamminandoci verso il ponte.
«Non verrò con voi, devo raggiungere Hestia in Quebec.» gli dico.
«Sicuro?» mi chiede, e io annuisco sorridendogli. Scorpius ricambia il sorriso.

«Lily mi ha detto della lite che hai avuto con Nico, e volevo dirti che se devi morire, fatti uccidere da un nemico e non da un membro dell'equipaggio.» scherza, e trattengo un sorriso.
«Cercherò di tenere a freno la lingua e di non stuzzicarlo troppo. Tu piuttosto, sta attento. Percy mi ha detto che il Mediterraneo non è un bel posto per i semidei.» gli dico, una volta arrivati sul ponte.
«Ma non noi siamo semidei, Drew.» mi sorride, e io annuisco.
«Hai ragione.» sospiro.
Guardo Scorpius e lui mi abbraccia.

«Ti riporterò la tua ragazza.» mi dice, mentre ricambio l'abbraccio.
«Non è la mia ragazza.» gli ricordo, e lui mi da qualche altra pacca sulla spalla.
«Non ancora.» dice, trattenendo una risata e io ruoto gli occhi, allontanandolo.

Albus ci raggiunge, e abbraccio anche lui.
«Non vieni più con noi?» mi chiede, e scuoto la testa.
«Sta attento Albus, e se non riesci a tenere per molto tempo il tuo patronus non essere severus con te stesso.» gli dico, e Scorpius accanto a noi ride.
«Merlino, questa era davvero pessima Drew.» dice, staccandosi dall'abbraccio.
«Sono sicuro che li troverete.» gli dico, e lui fa un mezzo sorriso.

«Ragazzi!» li richiama Lily, che è già sulla scialuppa super attrezzata.
Leo l'ha allestita con una vela e un motore elettrico in caso il vento non sia favorevole, e una parte della loro barca è piena di provviste.
Saluto un'ultima volta i miei due amici, e si calano nella scialuppa che galleggia sulla superficie del mare.

«Ti ricordi come si usa?» chiede Leo a Lily, che ruota gli occhi con un telecomando della Wii in mano.
«Si, Leo. Basta che premo questo bottone per accelerare, questo per frenare, quest'altro per lanciare chiodi contro dei possibili attacchi subacquei e quest'altro per attivare il volo. La direzione si cambia muovendo il telecomando a destra o a sinistra. Ho capito, visto?» dice Lily, e Leo le sorride.

«Perfetto. E per ritirare le vele?» le chiede.
«Premere contemporaneamente B e la freccia di sotto.» gli risponde prontamente Lily.
«Esatto. E...»
«Leo, ciao.» Lily lo interrompe, e Leo sospira salutando i tre e risalendo sull'Argo II.
Faccio un cenno ai miei amici, che aggiustano le ultime cose.

«Le idee ti si sono scongelate davvero, allora.» la voce di Nico mi giunge alle orecchie, e mi volto ritrovandomelo accanto.
«Ho capito che andare con loro non era la scelta più intelligente.» gli rispondo, e lui fa un mezzo sorriso.
Mi sento un po' in colpa per quello che è successo ieri, ma non ho intenzione di scusarmi.

«Se la caveranno.» dice Nico, ed io annuisco.
«Lo penso anch'io.» gli rispondo, guardando la barca che prende il largo nell'insidioso Mar Mediterraneo.

—Coso autrice.—

Heyy! Spero che il capitolo vi sia piaciuto, scusate per la lunga attesa! 💗
Volevo dirvi che ho aperto un'account su Instagram dedicato alla storia, dove ho già postato alcuni dei personaggi della storia come attori/persone famose.
Se vi interessa, l'account è taliainhogwarts.

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